A cosa serve la vitamina C? Sintomi da carenza e quanta assumerne
La vitamina C funge da cofattore in molte reazioni enzimatiche essenziali per funzioni come guarigione delle ferite e la sintesi di collagene, è un potente antiossidante, ha un ruolo immunitario e rende più disponibile il ferro alimentare.
Anche detta acido ascorbico o ascorbato, è una vitamina idrosolubile, se carente in modo grave può determinare una malattia chiamata scorbuto. Livelli sub ottimali potrebbero comunque pregiudicare le funzioni di cui sopra.
La quantità giusta di vitamina C con la dieta differisce in base alla fonte bibliografica di riferimento. L'EFSA ha stabilito un range da 20 a 155 mg / die, dove il limite minimo si riferisce ai bambini da 1 a 3 anni, e quello massimo alle madri in allattamento.
Lo Sapevi che...
Già nel XVI secolo era noto che lo scorbuto poteva essere prevenuto o curato somministrando estratti di aghi di pino, di verdure o di limone, ma solo nel 1912 Funk ipotizzo la presenza nelle piante verdi di una sostanza idrosolubile ad azione antiscorbutica, nel 1921 tale sostanza fu isolata e denominata vitamina C.
Ruolo biologico
Come anticipato, la vitamina C è un nutriente essenziale per alcuni animali tra cui anche l'uomo.
Vitamina C è il termine utilizzato per indicare il sistema redox acido ascorbico acido deiroascobico, un sistema ossidoriduttivo reversibile a forte azione antiossidante. L'acido ascorbico è la forma enolica del 3-cheto-L-gulofuranolattone.
Il termine generico di vitamina C comprende diversi vitameri che hanno la stessa attività biologica. I sali di ascorbato come l'ascorbato di sodio e l'ascorbato di calcio, utilizzati soprattutto negli integratori alimentari, rilasciano ascorbato (principio attivo) in seguito alla digestione.
L'acido ascorbico e l'ascorbato sono entrambi naturalmente presenti nel corpo, poiché le due forme si alternano in base al pH. Le forme ossidate della molecola, come l'acido deidroascorbico, vengono riconvertite in acido ascorbico mediante agenti riducenti.
Negli animali, la vitamina C funge da cofattore in molte reazioni enzimatiche che mediano una vasta varietà di funzioni biologiche essenziali, tra cui la guarigione delle ferite e la sintesi di collagene. Nell'uomo, la carenza di vitamina C porta a una sintesi alterata del collagene, contribuendo ai sintomi più gravi dello scorbuto.
Un altro ruolo biochimico della vitamina C è di antiossidante (un agente riducente) donando elettroni a varie reazioni enzimatiche e non enzimatiche. In questo modo si converte la vitamina C nel suo stato ossidato, sia come acido semideidroascorbico che come acido deidroascorbico. Questi composti possono essere ripristinati a uno stato ridotto dal glutatione e dai meccanismi enzimatici dipendenti dal NADPH.
Nelle piante, la vitamina C è un substrato per l'ascorbato perossidasi. Questo enzima utilizza l'ascorbato per neutralizzare il perossido di idrogeno in eccesso (H2O2) convertendolo in acqua (H2O) e ossigeno.
A cosa serve?
Le funzioni principali della vitamina C gravitano attorno alla riparazione dei tessuti corporei, alla produzione di alcuni neurotrasmettitori, al funzionamento di numerosi enzimi, alla funzione immunitaria e a quella antiossidante. Viene impiegata come additivo alimentare, per integratori e cosmetici. Trattasi della vitamina maggiormente interessata dall'industria dell'integrazione alimentare – soprattutto per il suo ruolo immunitario e antiossidante.
La vitamina C è necessaria per numerosi processi di idrossilazione catalizzati da alcune ossigenasi (enzimi). Svolge importanti funzioni quali:
- Biosintesi del collagene: dove interviene nella conversione della prolina in idrossiprolina e della lisina in idrossilisina ad opera della prolina idrossilasi e della lisina idrossilasi che richiedono Fe++ (la vitamina C mantiene il ferro in forma ridotta);
- Sintesi della noradrenalina (neurotrasmettitore) a partire dalla dopamina e, con ogni probabilità, del triptofano in serotonina;
- Sintesi della carnitina, essenziale per il trasferimento di acili (acidi grassi) nei mitocondri;
- Catabolismo della tirosina ad acidi fumarico e acetacetico attraverso la formazione dell'acido omogentisinico;
- Amidazione dell'estremità carbossiterminale di peptidi ormonali quali la vasopressina, l'ossitocina, la colecistochinina, l'ormone adrenocorticotropo (ACTH) e l'ormone rilasciante la tireotropina;
- Biosintesi degli acidi biliari, infatti nelle cavie sottoposte ad una dieta carente di vitamina la sintesi risulta ridotta;
- Stimolazione della reduttasi del citocromo P450, responsabile dell'idrossilazione in posizione 7-a del colesterolo, necessaria per la sintesi dell'acido colico;
- Attivazione dell'acido folico in acido tetraidrofolico (FH4), forma biologicamente attiva;
- Regolazione dei livelli endogeni di istamina, inibendone il rilascio e favorendone la degradazione (la vitamina C si utilizza a scopo terapeutico per prevenire lo shock anafilattico, la pre-eclampsia e la prematurità nelle complicanze della gravidanza);
- Biosintesi degli ormoni steroidei della corteccia surrenale (per idrossilazione); infatti, quando aumenta il bisogno ormonale nella corteccia si verifica una deplezione sia di colesterolo che di vitamina C;
- Assorbimento intestinale del ferro (riducendo il Fe ferrico a ferroso e favorendo la formazione di chelati stabili in grado di mantenere il Fe solubile in ambiente alcalino), il suo trasferimento dalla transferrina plasmatica alla ferritina tissutale e l'aumentata disponibilità intracellulare favorendo il legame ferro-ferritina e aumentando la stabilità del complesso stesso;
- Riduzione dell'efficienza dell'assorbimento intestinale del rame, poiché la forma ossidata è più assorbita di quella ridotta (a dosi elevate di vitamina);
- Ridurre la tossicità di alcuni minerali (Ni, Pb, V, Cd, Se), che in forma ridotta vengono assorbiti più difficilmente o escreti più velocemente;
- Favorire l'uso del selenio a dosi fisiologiche, aumentandone la biodisponibilità di alcune sue forme organiche e inorganiche;
- Azione preventiva nella cancerogenesi da nitrosamine, inibendo la loro sintesi, che avviene a livello intestinale, per reazione dei nitriti con i gruppi aminici;
- Riduzione degli ioni superossidi, dei radicali idrossilici, dell'acido ipocloroso e altri potenti ossidanti, proteggendo la struttura del DNA delle proteine e delle membrane dai danni che tali ossidanti potrebbero provocare;
- Costituzione, insieme alla vitamina E, di un sistema di protezione contro il danno ossidativo provocato dai radicali liberi: i PUFA sono protetti dai tocoferoli, che in seguito a irradiazione formano radicali fenossilici, i tocotrienossilici, per essere poi rigenerati a spese della vitamina C che forma un radicale ascorbilico;
- Funzione immunitaria, infatti si è osservato sperimentalmente che la vitamina C è in grado di:
- stimolare la produzione di interferoni, che proteggono le cellule dagli attacchi virali;
- stimolare la proliferazione dei neutrofili;
- proteggere le proteine dall'inattivazione da parte dei radicali liberi prodotti durante i processi ossidativi che si verificano nei neutrofili;
- stimolare la sintesi del fattore timico umorale e degli anticorpi delle classi IgG e IgM.
Lo sapevi che...
La vitamina C – soprattutto in associazione con FANS come l'acido acetil salicilico – è inclusa nell'elenco dei medicinali essenziali della "Organizzazione Mondiale della Sanità" (OMS), tra i più sicuri ed efficaci necessari al sistema sanitario. È disponibile sia come farmaco generico, sia come prodotto da banco.
Vitamina C e salute
Le prove scientifiche più recenti non supportano l'uso di vitamina C per la prevenzione del raffreddore comune; vi sono, tuttavia, alcuni indizi che suggeriscono che "l'uso regolare dell'acido ascorbico possa ridurne la durata".
Non è chiaro se l'integrazione di vitamina C influisca sul rischio di cancro, malattie cardiovascolari o demenza. Può essere assunta per via orale o per iniezione.
Sintomi da carenza di vitamina C: lo scorbuto
Molti animali, tra cui anfibi, rettili, alcuni uccelli e mammiferi, possono sintetizzare vitamina C a partire dal glucosio. D'atro canto, tra i Mammiferi, solo l'uomo, altri primati e la cavia non hanno questa capacità, a causa della carenza di enzima L-gulono-g-lattone ossidasi. Siamo quindi obbligati ad assumerla con la dieta. Ma cosa succede quando questo non avviene a sufficienza?
Lo scorbuto è la malattia derivante da carenza di vitamina C. Senza quest'ultima, il collagene prodotto dall'organismo è troppo instabile per svolgere la sua funzione e molti altri enzimi del corpo non possono funzionare.
Lo scorbuto è caratterizzato da macchie cutanee e sanguinamento, gengive "spugnose", crescita dei capelli "a cavatappi" e scarsa guarigione delle ferite. Le lesioni cutanee sono più abbondanti su cosce e gambe; compaiono anche: pallore, depressione e scarso livello di attività motoria generale. Nello scorbuto avanzato si manifestano ferite suppuranti, perdita di denti, anomalie ossee e, infine, morte. Il corpo umano può immagazzinare solo una certa quantità di vitamina C e quindi, se non vengono consumati nuovi rifornimenti, i depositi del corpo si esauriscono.
In passato furono condotti numerosi studi sullo scorbuto, indotto sperimentalmente. Una parte di questi avvenne su obiettori di coscienza, durante la seconda guerra mondiale in Gran Bretagna, un'altra su prigionieri dello stato dello Iowa (USA), tra la fine degli anni '60 e gli anni '80. I secondi svilupparono i primi segni di scorbuto circa quattro settimane dopo l'inizio della dieta priva di vitamina C, mentre nel precedente studio britannico erano necessari da sei a otto mesi, probabilmente grazie al precarico con 70 mg / die per sei settimane prima che fosse somministrata la dieta pro-scorbutica. In entrambi gli studi si notavano livelli ematici di acido ascorbico troppo bassi per essere misurati accuratamente. Entrambi riportarono che tutti i sintomi evidenti possono essere invertiti con l'integrazione di soli 10 mg / die.
Troppa vitamina C fa male
Troppa vitamina C nella dieta non viene assorbita e livelli eccessi nel sangue sono rapidamente escreti nelle urine, quindi presenta una tossicità acuta notevolmente bassa. Più di 2-3 g possono causare indigestione, in particolare se assunti a stomaco vuoto.
La vitamina C è generalmente ben tollerata. Elevate dosi possono causare disagio gastrointestinale, mal di testa, disturbi del sonno e arrossamento della pelle. La vitamina C è infatti benefica per la pelle. Le dosi normali sono sicure durante la gravidanza. La "United States Institute of Medicine" raccomanda di non assumere grandi dosi.
Tuttavia, l'assunzione di vitamina C sotto forma di ascorbato di sodio e ascorbato di calcio può ridurre al minimo questo effetto. Altri sintomi riportati per dosi elevate di vitamina C comprendono: nausea, crampi addominali e diarrea. Questi effetti sono attribuiti all'azione osmotica della vitamina C non assorbita attraverso l'intestino. In teoria, un'elevata assunzione di vitamina C può causare assorbimento eccessivo di ferro. Un riassunto delle revisioni inerenti al supplemento di vitamina C nei soggetti sani non ha evidenziato questo problema ma non ha nemmeno testato questa possibilità sulle persone con emocromatosi ereditaria.
Il rischio che l'eccesso di vitamina C possa favorire i calcoli renali è controverso. I rapporti sulla formazione di litiasi renale associata a un'eccessiva assunzione di acido ascorbico sono infatti limitati ai soli soggetti con malattia renale preesistente. I dati provenienti da studi epidemiologici non supportano un'associazione tra l'assunzione eccessiva di acido ascorbico e la formazione di calcoli renali in individui apparentemente sani, sebbene un ampio studio pluriennale abbia riportato un aumento quasi due volte superiore rispetto alla norma.
Quanta vitamina C si deve assumere al giorno?
Diverse agenzie nazionali hanno stabilito raccomandazioni diverse sull'assunzione di vitamina C per gli adulti:
- 40 mg / die: India National Institute of Nutrition, Hyderabad;
- 45 mg / die o 300 mg / settimana: World Health Organization;
- 80 mg / die: European Commission Council on nutrition labeling;
- 90 mg / die (maschi) e 75 mg / die (femmine): Health Canada 2007;
- 90 mg / die (maschi) e 75 mg / die (femmine): United States National Academy of Sciences;
- 100 mg / die: Japan National Institute of Health and Nutrition;
- 110 mg / die (maschi) e 95 mg / die (femmine): European Food Safety Authority.
L'EFSA (European Food Safety Authority) ha formulato raccomandazioni più elevate per gli adulti e anche per i bambini:
- 20 mg / die da 1 a 3 anni;
- 30 mg / die per da 4 a 6 anni;
- 45 mg / die da 7 a 10 anni;
- 70 mg / die da 11 a 14 anni;
- 100 mg / die per i maschi di 15-17 anni;
- 90 mg / die per le femmine di 15-17 anni;
- per la gravidanza 100 mg / die;
- per l'allattamento 155 mg / die.
L'India, d'altra parte, ha fissato raccomandazioni molto più basse:
- 40 mg / die per da 1 anno in poi;
- 60 mg / die per la gravidanza;
- 80 mg / die per l'allattamento.
Chiaramente, non c'è consenso tra i paesi.
I fumatori di sigarette e le persone esposte al fumo passivo hanno livelli plasmatici di vitamina C più bassi rispetto ai non fumatori. Si pensa che l'inalazione di fumo possa provocare danni ossidativi, esaurendo questa vitamina.
L'Institute of Medicine statunitense ha stimato che i fumatori hanno bisogno di 35 mg / die in più di vitamina C rispetto ai non fumatori, ma non ha formalmente stabilito un RDA più elevato per i fumatori.
Una meta-analisi ha mostrato una relazione inversa tra l'assunzione di vitamina C e il cancro ai polmoni, sebbene abbia concluso che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questa considerazione.
Nel 2000, l'Institute of Medicine de U.S. National Academy of Sciences ha fissato un Tolerable upper intake level (UL) per gli adulti di 2000 mg / die. Tale quantità è stata scelta perché studi sull'uomo avevano riportato diarrea e altri disturbi gastrointestinali a dosi > 3000 mg / die. Questo è il livello degli effetti avversi più basso osservato (LOAEL), il che significa che altri effetti avversi sono stati osservati a dosi più elevate.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha riesaminato la questione nel 2006 e ha concluso che non ci sono prove sufficienti per stabilire una UL per la vitamina C. Il Japan National Institute of Health and Nutrition ha esaminato lo stesso problema nel 2010 e ha tratto la stessa conclusione.
Alimenti ricchi di vitamina C
La vitamina C si trova principalmente negli alimenti di origine vegetale e solo marginalmente nel fegato (frattaglia) e nel latte. Invece, spiccano per l'apporto di acido ascorbico: agrumi, altri frutti aciduli (come i kiwi e le mele), i peperoni, il prezzemolo, i cavoli, le fragole ecc. I loro estratti costituiscono anche l'integratore alimentare più utilizzato ed è disponibile in una certa varietà di forme, tra cui compresse, miscele di bevande e capsule.
Sensibile all'ossigeno, al calore e alla luce, la vitamina C è un nutriente molto delicata che deperisce con la conservazione e varie manipolazioni. Data la sua termolabilità, in seguito a cottura ne rimangono quantità decisamente inferiori, già pregiudicate dal taglio e quindi dall'esposizione all'ossigeno (peggiorata dalla conservazione).
Il contenuto reale di vitamina C nei cibi dipende dalla varietà della pianta, dalle condizioni del suolo, dal clima in cui è cresciuta, dalla durata della raccolta, dalle condizioni di conservazione e dal metodo di preparazione. Poiché alcune piante sono state analizzate fresche mentre altre sono state essiccate (quindi, aumentando artificialmente la concentrazione di singoli componenti come la vitamina C), i dati sono potenzialmente soggetti a variazione. La quantità è espressa in mg / 100 g di porzione commestibile.
Nota: la cottura può ridurre il contenuto di vitamina C delle verdure di circa il 60%, probabilmente a causa della maggior distruzione enzimatica. A questo effetto si possono aggiungere tempi di cottura più lunghi.
La Vitamina C si trova anche nella frutta e verdura di novembre e dicembre.
Alimento | mg / 100 g |
Prugne Kakadu | 1000-5300 |
Camu camu | 2800 |
Acerola | 1677 |
Seabuckthorn (Hippophae) | 695 |
Malacca o amala | 445 |
Cinorrodo | 426 |
Guava | 228 |
Ribes nero | 200 |
Peperoni rossi e gialli | 128 |
Cavolo nero | 120 |
Kiwi, Broccoli | 90 |
Peperoni verdi | 80 |
Loganberry (mora x lampone rosso), Ribes rosso, cavoletti di Bruxelles | 80 |
Camemoro, sambuco | 60 |
Aancia, limone | 53 |
Anans, cavolfiore | 48 |
Melone | 40 |
pompelmo, Lampone | 30 |
Frutto della passione, Spinaci | 30 |
Verze, lime | 28 |
Mora di rovo | 21 |
Patata, melone verde | 20 |
Pomodoro | 14 |
Mirtillo rosso | 13 |
Mirtillo nero, uva | 10 |
Avocado | 8,8 |
Cipolla | 7,4 |
Ciliegia, pesca | 7 |
Carota, mela, asparagi | 6 |
Fonti di origine animale
Gli alimenti di origine animale non forniscono molta vitamina C; la poca contenuta viene in gran parte distrutta dal calore della cottura. Ad esempio, il fegato di pollo crudo contiene 17,9 mg / 100 g ma, venendo fritto, il contenuto si riduce a 2,7 mg / 100 g. Le uova di gallina non contengono vitamina C, né crude né cotte. La vitamina C è presente nel latte materno umano a 5,0 mg / 100 g e 6,1 mg / 100 g in un campione di formula per bambini; il latte di mucca ne contiene solo 1,0 mg / 100 g.
Assorbimento e trasporto
Assorbimento della vitamina C
La vitamina C viene assorbita nella parte prossimale dell'intestino tenue per trasporto facilitato Na+dipendente; l'assorbimento diminuisce nella vecchiaia, nei casi di acloridria e di infezioni intestinali.
Il grado di assorbimento per dosi dietetiche è elevato 70÷90 %, ma declina per dosi > 1 g; l'aspirina ne inibisce l'assorbimento.
Trasporto della vitamina C
La vitamina C viene trasportata nel plasma dall'albumina sotto forma di acido ascorbico, che entra nelle cellule come acido deidroascorbico – l'insulina favorisce il passaggio e il glucosio lo inibisce.
Una volta entrato, l'acido deidroascorbico viene ridotto ad acido ascorbico che si concentra prevalentemente nel citoplasma dove svolge la funzione di antiossidante.
Deposito ed eliminazione
Deposito di vitamina C
Il pool di vitamina C nell'organismo umano e di circa 1,5÷5 g, può essere accumulata soprattutto nel fegato e nelle ghiandole surrenali, ciò spiega perché i sintomi da carenza compaiano solo dopo 4 mesi.
Eliminazione di vitamina C
Il catabolismo dell'acido deidroascorbico avviene per idrolisi dell'anello con formazione di acido 2,3-dicheto-L-gulonico, che può essere decarbossilato a CO2 e composti a 5 atomi di carbonio (xilosio, ac. xilonico) o ossidato ad acido ossalico e composti a 4 atomi di carbonio (acido treonico).
L'acido ascorbico viene eliminato principalmente con le urine; viene riassorbito, in parte, nei tubuli renali per trasporto attivo Na+ dipendente, che insieme all'assorbimento intestinale rappresenta un meccanismo di regolazione omeostatica.
Integratori di Vitamina C
Gli integratori di Vitamina C aiutano l'organismo ad assumere acido ascorbico, ma è davvero necessaria questa integrazione?
Come sottolineiamo nell'articolo dedicato agli integratori di acido ascorbico: "se vogliamo affidarci ai consigli della medicina ufficiale, l'integrazione di vitamina C non è necessaria, ma nemmeno pericolosa, a meno che non si assumano vere e proprie megadosi. Dato che spesso la verità sta nel mezzo, la maggior parte degli esperti favorevoli a questa pratica, consiglia dosaggi quotidiani variabili dai 180/360 ai 500/1000 mg/die."
Prima di ricorrere all'uso di rimedi naturali ed integratori per rafforzare le difese immunitarie è sempre bene chiedere il parere preventivo del proprio medico, a maggior ragione se si soffre di patologie, se ci si trova in particolari condizioni (ad esempio, gravidanza o allattamento al seno) e/o se si stanno seguendo terapie farmacologiche. Questo perché anche i prodotti naturali possono interferire con l'azione di farmaci e medicinali, possono causare effetti indesiderati e possono presentare controindicazioni all'uso.
Inoltre, si ricorda che è bene acquistare prodotti titolati e standardizzati in principi attivi; solo in questo modo, infatti, è possibile conoscere realmente quali e quante sostanze attive si stanno assumendo.