Ultima modifica 26.03.2020

La stenosi vertebrale è un restringimento di una o più aree del canale vertebrale, formato dalla sovrapposizione delle trentatre vertebre che costituiscono la nostra spina dorsale. Dal momento che all'interno di questo canale sono contenute delicate strutture nervose, che danno origine al midollo osseo, si tratta, in genere, di una patologia piuttosto fastidiosa. Oltre al midollo, la stenosi può comprimere anche i nervi spinali, che emergono da esso in corrispondenza dei forami vertebrali.

La stenosi, che interessa elettivamente il tratto cervicale e/o lombare della colonna, può manifestarsi attraverso sintomi come crampi, dolore, intorpidimento degli arti inferiori, della schiena, del collo, delle spalle o delle braccia; segni di sofferenza del midollo spinale includono disfunzioni della vescica o dell'intestino.

Cause e fattori di rischio

Fortunatamente, la stenosi vertebrale è una malattia non molto comune, che riconosce cause di origine congenita (quando è presente sin dalla nascita), acquisita o mista. Le forme congenite o costituzionali, come l'acondrodisplasia, sono estremamente rare, così come quelle evolutive, che insorgono durante lo sviluppo in soggetti affetti da varie forme di nanismo.

Nella sua forma secondaria, la stenosi vertebrale compare più frequentemente dopo la mezza età e colpisce elettivamente il sesso maschile. Le forme acquisite sono infatti di gran lunga le più comuni e riconoscono il loro principale fattore causale nella malattia articolare degenerativa. Tale termine, sinonimo di osteoartrosi, designa un quadro patologico causato dal progressivo logorio della cartilagine articolare; in risposta a questa degenerazione cartilaginea, insorgono una serie di modificazioni del tessuto osseo sottostante, che aumenta di dimensioni ed assume un aspetto irregolare. Nello specifico, tali alterazioni possono interessare anche una o più vertebre, che aumentano di dimensione ed assumono una forma irregolare, andando così a restringere il canale spinale.

Anche la malattia degenerativa dei dischi (ernia al disco), la spondilolisi e la spondilolistesi, l'ipertrofia legamentosa, i postumi di un trauma spinale (come le fratture vertebrali) o di infezioni ed interventi chirurgici alla colonna - nonché malattie tumorali e sistemiche dell'osso (morbo di Piaget e gotta) - possono ridurre il calibro del canale vertebrale.

Tra gli atleti, la stenosi dello speco vertebrale colpisce soprattutto gli ex lottatori e gli ex sollevatori di pesi, che per anni hanno sostenuto pesanti carichi sulla schiena ed in particolare nella zona lombare.

Tra i fattori di rischio, oltre all'età avanzata e all'esecuzione di lavori impegnativi, gravosi per la colonna, ricordiamo la fluorosi (una malattia data dall'accumulo di fluoro nell'organismo, a causa di un'eccessiva introduzione del minerale con gli alimenti).

Sintomi

Non sempre il restringimento del canale vertebrale causa problemi rilevanti, che compaiono invece quando comprime il midollo spinale o le radici nervose, determinando una serie di sintomi distribuiti nelle regioni da esse innervate. Gli effetti meccanici compressivi possono interessare anche i vasi sanguigni e causare una diminuzione del flusso di sangue locale, contribuendo alla comparsa dei sintomi.

La stenosi vertebrale lombare si manifesta clinicamente con una pseudo-claudicazione (claudicatio intermittens spinalis). I sintomi dolorosi sono infatti prodotti dallo stare in piedi o dal camminare, mentre migliorano entro pochi minuti quando si assume una posizione seduta o sdraiata (salvo poi ricomparire dopo un altro sforzo fisico).

In altri casi la sintomatologia è più sfumata e può comprendere astenia (debolezza muscolare), intorpidimento o parestesie (formicolii) degli arti inferiori, sempre aggravati dalla deambulazione. Spesso, ed in modo particolare quando è causata da un'ernia al disco, la stenosi vertebrale provoca moderata lombalgia (dolore localizzato alla bassa schiena), più o meno accompagnata a sciatalgia (dolore che si irradia nella parte posteriore della coscia e della gamba) o cruralgia (dolore che si irradia nella parte anteriore della coscia).

La postura di flessione della vita (ad esempio piegandosi in avanti sul carrello della spesa) è spesso utile per alleviare la sintomatologia dolorosa, mentre il passaggio da questa posizione all'estensione della colonna tende ad esacerbarlo. Ciò spiega come mai i pazienti colpiti da stenosi del canale vertebrale preferiscano procedere con una postura inclinata in avanti ed avvertano maggiore fastidio nei tratti in salita e più sollievo in quelli in discesa (al contrario dei soggetti interessati da claudicatio intermittens di origine vascolare).

Quando la stenosi interessa il tratto cervicale, il paziente può accusare un dolore irradiato al collo, alla spalla e agli arti superiori, più o meno associato ad un fastidioso senso di vertigine e di perdita dell'equilibrio.

Nei casi più gravi possono insorgere disturbi severi, come l'impotenza, l'alterazione delle funzioni sessuali, disfunzioni vescicali e del controllo della defecazione (sindrome paralitica da interessamento della cauda equina).

DIAGNOSI: una buona valutazione dell'ampiezza del canale vertebrale si può ottenere con l'esame radiologico tradizionale, ma anche e soprattutto con la TAC e con la risonanza magnetica.

Cura

Il trattamento del dolore da stenosi vertebrale inizia con i FANS, farmaci da banco molto utilizzati per le loro proprietà antinfiammatorie ed analgesiche. Dal momento che il loro impiego può causare effetti collaterali importanti, come l'ulcera gastrica, i FANS dovrebbero essere comunque utilizzati sotto controllo medico. Se il dolore è severo e non regredisce, vengono sostituiti con analgesici più potenti, come il paracetamolo.

Solo in casi eccezionali, come in presenza di test neurologici positivi per mielopatia (sofferenza del midollo osseo, perdita acuta della continenza vescicale o intestinale), l'intervento chirurgico è indicato per rimuovere la causa che ha dato origine alla stenosi. In tutti gli altri casi si procede con il trattamento conservativo, che può avvalersi, secondo le indicazioni mediche, di uno o più trattamenti fisioterapici e non (ultrasuoni, elettrostimolazione, massaggi, manipolazioni, agopuntura ecc.). Stenosi vertebraleTra gli integratori, quelli a base di glucosamina solfato e condroitina potrebbero sortire effetti positivi nella prevenzione e nella terapia dell'artrosi vertebrale, che abbiamo visto essere la principale causa di stenosi spinale.

In presenza di un restringimento del canale vertebrale lombare possono essere utili esercizi rivolti al potenziamento dei muscoli addominali, abbinati ad altri di stretching; vanno invece evitati gli esercizi che danno luogo ad iperestensione della colonna.

Molto importante anche l'acquisizione di una corretta tecnica di sollevamento dei carichi (schiena diritta e ginocchia piegate, non il contrario). Tali regole comportamentali sono molto utili anche in campo preventivo. Le esercitazioni più idonee in presenza di una stenosi vertebrale andranno comunque stabilite dopo un attento esame posturale, in collaborazione con il medico ed altri specialisti.