Protocollo RICE per gli infortuni: quando si usa e come metterlo in pratica

Protocollo RICE per gli infortuni: quando si usa e come metterlo in pratica
Ultima modifica 26.09.2022
INDICE
  1. Cos’è e quando si usa la tecnica RICE?
  2. Come si attua il metodo RICE?
  3. Cos’altro associare al protocollo RICE?

Cos’è e quando si usa la tecnica RICE?

Il protocollo RICE – o RICE method – è l'approccio più utilizzato nel primo soccorso degli infortuni muscolari e articolari (distorsioni, contusioni).

RICE è l'acronimo inglese di: Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (compressione) ed Elevation (elevazione), che sono rispettivamente le quattro fasi essenziali del metodo.

Il metodo RICE è una tecnica che può consentire di ridurre il gonfiore, alleviare il dolore e accelerare la guarigione – in attesa di ulteriori accertamenti e, comunque, qualora non siano necessari ulteriori trattamenti medici (immobilizzazione, chirurgia ecc.).

Fermo restando che i dolori persistenti richiedono sempre il consulto del medico, è possibile fare ricorso al metodo RICE in tutti i casi di infiammazione acuta post-esercizio (ad es. a un ginocchio, a una caviglia, a un polso ecc.).

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Il RICE va applicato durante tutto l'arco della prognosi?

No. L'importanza del RICE è massima nelle prime 24-48 ore post-trauma.

Ciò detto, la prognosi di un trauma contusivo, o peggio di una distorsione, dipendono soprattutto dal livello di gravità. Una storta alla caviglia ad esempio, che può essere di 1°, 2° o 3° grado, ha prognosi ipoteticamente compresa tra le 3 e le 6 settimane.

Come si attua il metodo RICE?

Il metodo RICE si suddivide in 4 fasi.

1.Riposo

Il dolore è il segnale più importante dell'infiammazione. Quando lo si avverte, è necessario interrompere immediatamente l'attività motoria e riposare più possibile per i primi 2 giorni. Le prime 24 ore sono sempre necessarie, mentre al secondo giorno può essere concesso di applicare un carico parziale a scopo osservativo.

In tal senso, "no pain, no gain" è l'atteggiamento più controproducente che si possa adottare. Questo perché le lesioni con gravità da moderata a grave potrebbero peggiorare, ritardando il recupero o addirittura complicandosi.

2.Ghiaccio

L'applicazione di ghiaccio ha un effetto analgesico e sgonfiante piuttosto efficacie.

Quanto tempo si può tenere il ghiaccio?

L'applicazione di impacchi di ghiaccio, rigorosamente coperto da un tessuto – isolante o assorbente, come una borsa o un asciugamano – dev'essere fatta per 15-20 minuti consecutivi ogni 2 o 3 ore, durante le prime 24-48 ore post-infortunio (in mancanza d'altro possono andare bene anche cibi congelati, come sacchetti di piselli).

3.Compressione

Applicando una compressione, magari avvolgendo l'area lesa con un bendaggio, contribuisce a prevenire il gonfiore edematoso.

Lo strumento più indicato è costituito dalle fasce elastiche a uso medico, perché consentono di modulare la compressione in modo che non risulti eccessivamente stretta, interrompendo il flusso sanguigno – i sintomi sono pelle bluastra, freddo e formicolii.

4.Elevazione

La parte del corpo dolorante va infine sollevata al di sopra del livello del tuo cuore. In questo modo si riduce il dolore, il senso di "pulsazione" e il gonfiore.

È consigliabile mantenere l'area lesa sollevata più possibile, anche quando non la stai trattando col freddo.

Come deve avvenire l'elevazione nel RICE?

Se ad esempio la zona interessata è la caviglia, da seduto, si appoggerà la gamba su un rialzo costituito da qualche cuscino, oppure su una sedia.

Se invece la zona interessata è un polso o un gomito, la posizione migliore da assumere è quella sdraiata supina (o su un fianco), ponendo sotto il braccio alcuni cuscini.

Cos’altro associare al protocollo RICE?

Al protocollo RICE si potrà associare la parallela assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), ma rigorosamente previa valutazione e prescrizione medica.

Sempre il medico valuterà la pertinenza di ulteriori indagini anamnestiche, come ecografia, raggi X, TAC o RM.

Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer