Ginocchio: Com'è Fatto e Quali Funzioni svolge?

Ginocchio: Com'è Fatto e Quali Funzioni svolge?
Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Cos'è
  2. Anatomia
  3. Funzione
  4. Infortuni e Patologie

Cos'è

Ginocchio: Cos’è?

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Il ginocchio è il complesso articolare che si colloca tra coscia e gamba, e che di fatto agisce da punto di raccordo tra queste due porzioni anatomiche dell'arto inferiore.

Spesso, si sente parlare di ginocchio come di un'articolazione soltanto, ossia quella che congiunge la porzione distale del femore alla porzione prossimale della tibia; in realtà, però, è più corretto parlare di complesso articolare, in quanto allo stesso livello è presente anche l'articolazione patello-femorale, il giunto articolare frutto dell'interazione tra la rotula (anche nota come patella) e il tratto distale del femore.

Il ginocchio è un'articolazione molto cara agli sportivi che praticano attività ad alto impatto articolare (es: calciatori, rugbisti, maratoneti ecc.), in quanto è tra i giunti a maggior rischio infortunio; tuttavia, è motivo d'interesse anche per le persone che hanno superato la mezza età e che si avviano all'età avanzata, poiché – come si vedrà meglio più avanti – rientra tra le articolazioni più suscettibili all'artrosi.

Anatomia

Ginocchio: Com'è Fatto?

Il ginocchio è un'articolazione sinoviale di tipo a cerniera:

  • Sinoviale significa che possiede la cosiddetta capsula articolare, la struttura costituita da tessuto connettivo fibroso denso che serve a tenere unite le superfici articolari;
  • A cerniera vuol dire che l'articolazione risulta dall'incastro tra una superficie articolare cilindrica e una superficie articolare cava.

Il ginocchio è l'articolazione più grande del corpo umano.
Essa comprende due articolazioni: l'articolazione femoro-tibiale e l'articolazione patello-femorale.

L'articolazione femoro-tibiale ha per protagonisti la porzione distale del femore e la porzione prossimale della tibia
L'articolazione patello-femorale, invece, ha tra i suoi elementi costituenti la rotula e, ancora una volta, la porzione distale del femore (come si vedrà, le aree coinvolte nelle due articolazioni sono differenti).

Ricapitolando…

Alla formazione del ginocchio contribuiscono tre ossa: femore, tibia e rotula.

Come le altre articolazioni sinoviali maggiori del corpo umano, anche il ginocchio dispone di strutture fondamentali a conferirgli quella stabilità necessaria alla locomozione umana, la quale può comprendere non soltanto la semplice camminata, ma anche la corsa con cambi di direzione, il salto, il salire le scale ecc.
Tra queste strutture (oltre alla capsula articolare), figurano anche legamenti, tendini e menischi; quest'ultimi sono componenti di natura fibrocartilaginea molto importanti sia per la stabilità sia per la conservazione delle superfici articolari.

Infine, è da segnalare la presenza di borse sinoviali e cuscinetti di tessuto adiposo, tutti elementi che hanno funzioni antitrauma.

Ginocchio: le Superfici Articolari

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Quando si parla di superfici articolari il riferimento è alle porzioni ossee che, tramite la loro interazione, costituiscono la struttura base di un'articolazione.

Articolazione Femoro-Tibiale

L'articolazione femoro-tibiale nasce dall'incastro tra i condili femorali con i condili tibiali.

Distinti in mediale e laterale, i condili femorali sono le due caratteristiche prominenze notabili sull'estremità distale del femore.
Entrambi ricoperti da cartilagine ialina (fondamentale per favorire lo scorrimento tra superfici articolari), i condili femorali presentano un aspetto inferiore arrotondato, che produce sostanzialmente due superfici convesse; tale particolarità consente loro un incastro e un'interazione ottimale con la tibia.
A distinguere i due condili femorali è una scanalatura che "taglia" in modo più o meno simmetrico i due elementi e il cui nome è fossa intercondiloidea.

I condili femorali differiscono leggermente l'uno dall'altro: il condilo mediale presenta una superficie articolare più larga, ma il condilo laterale è più prominente e più esteso in senso antero-posteriore.

I condili tibiali, invece, sono le due caratteristiche prominenze evidenziabili sull'estremità prossimale della tibia; anche in questo caso, si distinguono in mediale e laterale.
Se i condili femorali presentano una superficie inferiore convessa, i condili tibiali sono forniti di una superficie superiore pressoché concava, il che consente loro di ospitare più o meno perfettamente l'estremità femorale.
Proprio la superficie superiore dei condili tibiali – quella dove poggiano i condili femorali – costituisce l'elemento anatomico noto come piatto tibiale; come suggerisce il nome, il piatto tibiale è una concavità – per l'esattezza una doppia concavità (quella del condilo tibiale mediale e quella del condilo tibiale laterale) – entro cui si incastrano i corrispettivi condili femorali (il mediale sul mediale e il laterale sul laterale).
Particolare importante da segnalare è che la continuità del piatto tibiale è interrotta dalla presenza, più o meno al centro, della cosiddetta eminenza intercondiloidea e di due aree depresse, una anteriore e una posteriore alla suddetta eminenza, i cui nomi sono rispettivamente fossa intercondiloidea anteriore e fossa intercondiloidea posteriore (non vanno confuse con la fossa intercondiloidea femorale).
Si vedrà meglio più avanti che su queste aree centrali del piatto tibiale trovano aggancio importanti componenti articolari, quali i menischi e i legamenti crociati.

Le componenti ossee dell'articolazione femoro-tibiale sono incluse nella capsula articolare, la quale serve a mantenerle in collegamento.

Articolazione Femoro-Patellare

L'articolazione femoro-patellare scaturisce dall'interazione tra la superficie patellare (o rotulea) del femore e la superficie posteriore della rotula.

La superficie patellare del femore si colloca sul fronte anteriore dell'estremità distale dell'osso femorale, in posizione centrale, poco più in alto dei condili femorali, al confine con la fossa intercondiloidea (il solco centrale che separa inferiormente i condili femorali).
Trattandosi di una superficie articolare, è ricoperta da cartilagine ialina.

La superficie posteriore della rotula, invece, si trova nella parte interna della rotula, quella parte che guarda in direzione del femore con cui interagisce.
Rivestita anche'essa da cartilagine articolare, è anatomicamente suddivisa in due sezioni: la faccetta articolare mediale e la faccetta articolare laterale.

L'articolazione femoro-patellare è inclusa nella parte anteriore della stessa capsula articolare che comprende l'articolazione femoro-tibiale.

Per approfondire: Piatto Tibiale: Anatomia e Funzione

Cartilagine Articolare del Ginocchio

La cartilagine articolare è quello strato di cartilagine ialina, dotata di proprietà antiattrito (è "scivolosa"), resistente ma al tempo stesso flessibile, che copre le superfici articolari di un'articolazione, permettendo così a queste di muoversi l'una sull'altra senza frizioni e sfregamenti.

Nel ginocchio, la cartilagine articolare ricopre la superficie inferiore del femore (dove ci sono i condili femorali), la superficie superiore della tibia (il piatto tibiale), la superficie patellare del femore e la superficie posteriore della rotula.

Capsula Articolare del Ginocchio

Costituita da tessuto connettivo denso, la capsula articolare è tipica delle articolazioni sinoviali; essa ha un doppio scopo:

  1. Tenere insieme le componenti ossee dell'articolazione, fungendo così da struttura stabilizzante/contenitiva;
  2. Produrre un fluido lubrificante chiamato liquido sinoviale (o fluido sinoviale), che serve a evitare frizioni e sfregamenti tra le superfici articolari.

Nel ginocchio, la capsula articolare include sia l'articolazione femoro-tibiale che quella patello-femorale; questo vuol dire che entro i suoi confini trovano posto anche rotula, parte dei legamenti, borse sinoviali, menischi e depositi adiposi.

Sia anteriormente che posteriormente, la capsula è attaccata ai margini cartilaginei dei condili femorali e tibiali.

La capsula articolare del ginocchio consiste di due membrane: una esterna detta membrana fibrosa, che si occupa di saldare fortemente le componenti ossee dell'articolazione, e una interna denominata membrana sinoviale, che è preposta a produrre il liquido sinoviale per filtrazione e a mantenerlo all'interno dell'articolazione stessa.

Tra i due foglietti membranosi che costituiscono la capsula si interpone una serie di cuscinetti adiposi, il più importante dei quali è il cosiddetto corpo adiposo di Hoffa.

Sede del Corpo di Hoffa

Il corpo adiposo di Hoffa localizza sotto il bordo inferiore della rotula e superiormente alla porzione anteriore della tibia, ai corni meniscali anteriori e alla borsa infrapatellare.

Legamenti del Ginocchio

Un legamento è una banda di tessuto connettivo, dotata di una certa flessibilità e ad alto contenuto di collagene, che unisce due ossa o due parti distinte di uno stesso osso.

I legamenti del ginocchio per antonomasia sono quattro, due intracapsulari (ossia compresi entro la capsula articolare) e due extracapsulari (cioè al di fuori della capsula).

I legamenti intracapsulari sono il legamento crociato anteriore e il legamento crociato posteriore.

I legamenti extracapsulari, invece, sono il legamento collaterale mediale e il legamento collaterale laterale.

La funzione comune di tutti i legamenti del ginocchio è fornire stabilità all'articolazione femoro-tibiale tramite l'interconnessione di varie porzioni di femore, tibia e perone.

Legamento Crociato Anteriore

Il legamento crociato anteriore del ginocchio decorre all'interno dell'articolazione femoro-tibiale, dall'area che comprende la superficie inferiore dei condili femorali al piatto tibiale.

Per la precisione, origina in una zona compresa tra la fossa intercondiloidea del femore e il condilo laterale, e si inserisce sulla fossa intercondiloidea anteriore della tibia (ecco perché è definito con l'aggettivo "anteriore").

Il compito del legamento crociato anteriore è quello di impedire l'eccessivo scivolamento in avanti della tibia rispetto al femore, prevenendo in questo modo l'iperestensione del ginocchio.

Il crociato anteriore è un legamento che, in occasione di distorsioni a carico del ginocchio, può facilmente subire lesioni, parziali ma anche totali.

Legamento Crociato Posteriore

Il legamento crociato posteriore del ginocchio decorre all'interno dell'articolazione femoro-tibiale, dall'area che comprende la superficie inferiore dei condili femorali al piatto tibiale.

Per la precisione, origina in una zona compresa tra la fossa intercondiloidea del femore e il condilo mediale, e si inserisce sulla fossa intercondiloidea posteriore della tibia (ecco perché è definito con l'aggettivo "posteriore").

Il compito del legamento crociato posteriore è quello di impedire l'eccessivo scivolamento all'indietro della tibia rispetto al femore.

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Legamento Collaterale Mediale

Il legamento collaterale mediale (o collaterale interno) giace sul lato interno dell'articolazione femoro-tibiale.

Per l'esattezza, origina dall'epicondilo mediale del femore e s'inserisce sul bordo libero del condilo mediale della tibia.

Il legamento collaterale mediale rinforza il lato interno del ginocchio evitando che forze eccessive sul lato opposto (forze in valgo) possano disallineare, in direzione mediale, il femore rispetto alla tibia o la tibia rispetto al femore.

Inoltre, contribuisce a conferire stabilità al menisco mediale in virtù di un suo collegamento parziale proprio a questa struttura fibrocartilaginea.

Come si vedrà più avanti, questo collegamento al menisco mediale ha ripercussioni in ambito clinico.

Legamento Collaterale Laterale

Il legamento collaterale laterale (o collaterale esterno o collaterale fibulare) giace sul lato esterno dell'articolazione femoro-tibiale.

Per l'esattezza, origina dall'epicondilo laterale del femore e s'inserisce sul margine esterno della testa del perone (il perone è la seconda delle due ossa che formano lo scheletro della gamba; l'altra è la tibia).

Il legamento collaterale laterale rinforza il lato esterno del ginocchio evitando che forze eccessive sul lato opposto (forze in varo) possano disallineare, in direzione laterale, il femore rispetto alla tibia o la tibia rispetto al femore.

Diversamente dal legamento collaterale mediale (che interagisce con il menisco omolaterale), il legamento collaterale laterale non ha rapporti con il menisco posto dal suo lato (menisco laterale), il che lo rende una struttura più flessibile e conseguentemente meno incline alle lesioni.

Per approfondire: Legamenti del Ginocchio: Anatomia e Funzione

Altri Legamenti del Ginocchio

Il ginocchio comprende anche altri legamenti, meno rilevanti dal punto di vista clinico, ma importanti per la stabilità e l'anatomia funzionale dell'articolazione.

Anche tra questi legamenti, ce ne sono di intracapsulari ed extracapsulari.

Sono intracapsulari:

  • Il legamento trasverso, che, situato anteriormente sul piatto tibiale, si estende tra menisco laterale e menisco mediale.
  • I due legamenti menisco-femorali anteriore e posteriore, che collegano il corno posteriore del menisco laterale al condilo mediale del femore (N.B: questi legamenti non sono sempre presenti).
  • I legamenti menisco-tibiali, che uniscono i bordi dei menischi alla periferia del piatto tibiale.
    Questi legamenti stringono un intimo rapporto con la capsula articolare.

Sono invece extracapsulari:

  • Il legamento popliteo obliquo, che, situato nella parte posteriore del ginocchio, decorre dall'epicondilo e dal condilo laterale del femore al condilo mediale della tibia.
    Questo legamento contribuisce a formare parte del pavimento della fossa poplitea.
  • Il legamento popliteo arcuato, il quale, anch'esso posto nella parte posteriore del ginocchio, si estende dalla porzione posteriore della testa del perone all'epicondilo laterale del femore.

Tendine Rotuleo (o Legamento Rotuleo) del Ginocchio

Il tendine rotuleo è la resistente banda di tessuto connettivo fibroso che congiunge la porzione inferiore della rotula a una prominenza caratteristica della tibia, situata appena sotto i condili, il cui nome è tuberosità tibiale.

Prima di analizzare le funzioni di questa struttura, è doveroso ripassare un dettaglio anatomico relativo alla rotula: la rotula si presenta come un triangolo rovesciato, cioè con l'apice rivolto verso il basso e la base verso l'alto; questo elemento osseo costituisce, di fatto, un punto di incontro tra il tendine rotuleo, che origina propriamente dall'apice, e il tendine d'inserzione del quadricipite femorale, che si aggancia sulla base.
Le due strutture, tendine del quadricipite e tendine rotuleo, si collegano alla rotula in punti differenti, ma sono a tutti gli effetti connesse da un gruppo di fibre.

Chiarito ciò, dal punto di vista funzionale, il tendine rotuleo serve a stabilizzare la rotula (mantenendola nella corretta posizione) e a supportare il quadricipite femorale nella sua azione di estensore del ginocchio; quest'ultima azione è possibile in virtù del fatto che la rotula funge da centro di raccordo sia per il quadricipite femorale sia per lo stesso tendine rotuleo.

Per la definizione data prima di legamento e per cosa s'intende con il termine "tendine" (banda di tessuto connettivo fibroso che connette un muscolo a una superficie ossea), il tendine rotuleo è più esattamente un legamento; tuttavia, per via del sua continuità con il tendine d'inserzione del quadricipite femorale, è ammessa e largamente diffusa anche la dicitura di tendine.
In questo articolo, si è preferita la dicitura di tendine per distinguerlo dai quattro legamenti principali del ginocchio.

Si ricorda che…

Il quadricipite femorale è il muscolo del compartimento anteriore della coscia che raggruppa ben quattro elementi muscolari: retto femorale, vasto intermedio, vasto laterale e vasto mediale.

Per approfondire: Tendine Rotuleo: Anatomia e Funzione

Menischi del Ginocchio

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Il ginocchio possiede due menischi: il menisco mediale e il menisco laterale.

Alloggiati sulla superficie del piatto tibiale, i menischi altro non sono che cuscinetti di fibrocartilagine, a forma di mezzaluna, con funzione ammortizzante, stabilizzante e protettiva nei confronti delle superfici articolari e dell'articolazione più in generale; essi infatti:

  • Proteggono dall'urto diretto le superfici articolari di femore e tibia;
  • Supportano la funzione stabilizzatrice svolta dai legamenti del ginocchio;
  • Proteggono l'articolazione femoro-tibiale dai danni che potrebbero derivare da un'iperestensione o un'iperflessione del ginocchio;
  • Ammortizzano il peso del corpo e lo ripartiscono uniformemente su tutta l'articolazione;
  • Favoriscono la corretta distribuzione del liquido sinoviale all'interno dell'articolazione.

Menisco Mediale

Il menisco mediale si adagia sulla porzione mediale del piatto tibiale, dalla parte opposta rispetto al menisco laterale.

Immaginando di osservarlo dall'alto, esso si presenta come una C scritta al contrario (cioè capovolta di 180°).

L'estremità anteriore (detta più correttamente corno anteriore) si aggancia alla fossa intercondiloidea tibiale anteriore, confina con il legamento crociato anteriore (gli è davanti) e si collega, tramite il già citato legamento traverso, al corno anteriore del menisco laterale.
L'estremità posteriore (o corno posteriore), invece, si attacca alla fossa intercondiloidea tibiale posteriore e confina con il legamento crociato posteriore e il corno posteriore del menisco laterale.

Come già anticipato, il menisco mediale è collegato al legamento collaterale mediale; questa unione conferisce ulteriormente stabilità alla struttura fibrocartilaginea.

Per approfondire: Menisco Mediale: Anatomia e Funzione

Menisco Laterale

Il menisco laterale si colloca sulla porzione laterale del piatto tibiale.

Immaginando di osservarlo dall'alto, esso rassomiglia a una C scritta nel verso corretto, ma con le due estremità libere molto vicine.

L'estremità anteriore (o corno anteriore) si aggancia alla fossa intercondiloidea tibiale anteriore e confina con il legamento crociato anteriore (gli è dietro).
L'estremità posteriore (o corno posteriore), invece, si attacca alla fossa intercondiloidea tibiale posteriore e confina con il legamento crociato posteriore e il corno posteriore del menisco mediale.

Come riportato in precedenza, il menisco laterale non è connesso al legamento collaterale omolaterale (quello esterno), ma ad altri legamenti, tra cui per esempio i legamenti menisco-femorali.

Borse Sinoviali del Ginocchio

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Le borse sinoviali sono piccole sacche ripiene di liquido sinoviale, che si collocano solitamente nei pressi delle articolazioni, in punti strategici, allo scopo di prevenire frizioni e attriti tra componenti articolari poste a stretto contatto.

Attorno al ginocchio trovano sede numerose borse sinoviali.
Per semplificarne la descrizione, i manuali di anatomia le suddividono in base alla posizione; ecco quindi che risultano esistere borse frontali, borse postero-mediali e borse postero-laterali.

Borse Sinoviali Frontali

  • Borsa sovrarotulea (o sovrapatellare). È la borsa sinoviale più grande del ginocchio; essa si colloca tra la superficie anteriore della porzione distale del femore e la superficie posteriore del tendine d'inserzione del quadricipite femorale;
  • Borsa prepatellare (o prerotulea). Si colloca tra la rotula e la pelle sovrastante;
  • Borsa infrapatellare (o infrarotulea) profonda. Localizza tra la superficie anteriore della porzione prossimale della tibia e la superficie posteriore del tendine rotuleo;
  • Borsa infrapatellare (o infrarotulea) subcutanea (o superficiale). Si trova tra il tendine rotuleo e la pelle sovrastante;
  • Borsa pretibiale.

Borse Sinoviali Postero-Mediali

  • Borsa gastrocnemio-mediale. Si trova tra il capo mediale del muscolo gastrocnemio e la capsula articolare;
  • Borsa anserina. Si colloca tra il legamento collaterale mediale e la zampa d'oca (o pes anserinus);
  • Borsa semimembranosa. Giace tra il legamento collaterale mediale e il tendine d'inserzione del muscolo semimembranoso.

Borse Sinoviali Postero-Laterali

  • Borsa gastrocnemio-laterale. Si trova tra il capo laterale del muscolo gastrocnemio e la capsula articolare;
  • Borsa fibulare. Localizza tra il legamento collaterale laterale e il tendine d'inserzione del bicipite femorale;
  • Borsa popliteo-fibulare. Giace tra il legamento collaterale laterale e il tendine del muscolo popliteo;
  • Borsa subpoplitea. Prende posto tra il tendine del muscolo popliteo e il condilo laterale del femore.

Vascolarizzazione del Ginocchio

Il complesso articolare del ginocchio riceve sangue ossigenato da una rete di vasi (anastomosi) che fanno capo alle arterie femorale e poplitea.
Questa rete vascolare comprende:

  • Le arterie genicolate superiori, sia mediali che laterali;
  • Le arterie genicolate inferiori, sia mediali che laterali;
  • L'arteria genicolata media;
  • L'arteria genicolata discendente;
  • La branca ricorrente dell'arteria tibiale anteriore.

Funzione

L'articolazione femoro-tibiale del ginocchio è un'articolazione sinoviale a cerniera.

Per le caratteristiche anatomiche delle loro superficie articolari (superficie cilindrica che alloggia in una superficie cava), le articolazioni a cerniera riescono a effettuare principalmente due tipi di movimento: la flessione e l'estensione.

Altri movimenti sono pressoché impossibili, salvo l'articolazione non sia posta in una determinata posizione

Il ginocchio è un flessore ed estensore della gamba.

Esclusivamente a ginocchio flesso a 90°, però, è in grado anche di effettuare movimenti rotazionali lungo il piano trasversale, verso l'interno e verso l'esterno.

Flessione del Ginocchio

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Con svolgimento sul piano sagittale, la flessione del ginocchio è il movimento dell'arto inferiore che avvicina la gamba e il piede alla porzione posteriore della coscia (il calcagno si avvicina al gluteo).

Dal punto di vista squisitamente biomeccanico, durante la flessione di ginocchio, se a muoversi è il femore sulla tibia (perché il piede è vincolato a terra, come in uno Squat), si assiste a un movimento simultaneo di rotolamento posteriore e scivolamento anteriore (ovviamente del femore); se invece a muoversi è la tibia sul femore (perché il piede è svincolato da terra, come nell'esercizio Leg extension), si assiste a un movimento simultaneo di rotolamento e scivolamento posteriori (della tibia).

Il movimento di flessione del ginocchio ha un'ampiezza di circa 140°.

Nella quotidianità…

Si compie un movimento di flessione di ginocchio durante una camminata (flessione di pochi gradi) o una corsa (flessione di ampiezza maggiore).

Muscoli del Ginocchio coinvolti nella Flessione

Parlare della flessione del ginocchio rappresenta l'occasione migliore per discutere dei muscoli coinvolti in questo movimento articolare.

I principali flessori di ginocchio sono gli ischiocrurali (o hamstrings), ossia bicipite femorale, semimembranoso e semitendinoso (sono i muscoli posteriori della coscia).

In secondo luogo, si segnalano: sartorio, gracile, plantare, popliteo e gastrocnemio.

Estensione del Ginocchio

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Con svolgimento sul piano sagittale, l'estensione del ginocchio è quasi esclusivamente il movimento di ritorno dalla precedente flessione.

Per via della sua conformazione anatomica, infatti, il ginocchio non ammette movimenti di iperestensione, se non di pochi gradi di ampiezza (da 5° a 10° nelle persone con maggiore mobilità articolare).

L'estensione di ritorno dalla flessione è nota come estensione relativa, da non confondere con l'estensione assoluta che corrisponde di fatto all'iperestensione.

Dal punto di vista squisitamente biomeccanico, durante l'estensione di ginocchio, se a muoversi è il femore sulla tibia (perché il piede è vincolato a terra, come in uno Squat), si assiste a un movimento simultaneo di rotolamento anteriore e scivolamento posteriore (ovviamente del femore); se invece a muoversi è la tibia sul femore (perché il piede è svincolato da terra, come nell'esercizio Leg extension), si assiste a un movimento simultaneo di rotolamento e scivolamento anteriori (della tibia).

Nella quotidianità…

Si compie un movimento di estensione del ginocchio quando si fanno scale.

Muscoli del Ginocchio coinvolti nell'Estensione

I principali estensori di ginocchio sono i muscoli costituenti il quadricipite femorale, ossia retto femorale, vasto intermedio, vasto laterale e vasto mediale.

Secondariamente, si segnala un altro muscolo soltanto: il geno articolare (o genus articularis).

Rotazione Esterna del Ginocchio

Con svolgimento sul piano trasversale, la rotazione esterna del ginocchio con quest'ultimo flesso a 90° è il movimento che permette di ruotare la tibia in modo tale che la punta del piede guardi verso l'esterno.

Quando è flesso a 90°, il ginocchio ha un'ampiezza di rotazione complessiva (esterna + interna) di circa 45°; in questo scenario, la rotazione esterna ha un'ampiezza complessiva che è quasi il doppio di quella interna.

Muscoli del Ginocchio coinvolti nella Rotazione Esterna

Principale muscolo coinvolto nella rotazione esterna del ginocchio è il bicipite femorale, un muscolo posteriore della coscia.

Si segnala poi avere una ruolo simile, anche se più debole, il muscolo tensore della fascia lata.

Rotazione Interna del Ginocchio

Con svolgimento sul piano trasversale, la rotazione interna del ginocchio con quest'ultimo flesso a 90° è il movimento che permette di ruotare la tibia in modo tale che la punta del piede guardi verso l'interno.

Muscoli del Ginocchio coinvolti nella Rotazione Interna

Sono coinvolti nel movimento di rotazione interna i muscoli: semitendinoso, semimembranoso, sartorio, gracile e popliteo.

Infortuni e Patologie



Il ginocchio è tra le articolazioni dal maggior interesse clinico; sono infatti numerose le tipologie di infortunio e le patologie che possono riguardare i vari complessi articolari e causare quel sintomo molto comune, noto come dolore al ginocchio (o gonalgia).

Brevemente, per quanto concerne gli infortuni acuti/traumatici, si segnalano:

  • Le lesioni dei legamenti. Particolarmente suscettibili a lesione sono, nell'ordine, il collaterale mediale e il crociato anteriore;
  • Le lesioni meniscali. Più incline a lesione è senza dubbio il menisco mediale;
  • Le lesioni del tendine rotuleo;
  • Le fratture delle superfici articolari. Più comuni sono le fratture del piatto tibiale.

Capitolo infortuni da sovraccarico, meritano senza dubbio una citazione condizioni come:

Infine, rimangono da menzionare le patologie del ginocchio; tra queste, figurano:

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza