Ultima modifica 24.12.2015

Il paracetamolo è un farmaco che viene disattivato per il 95% attraverso la glucuronoconiugazione e la solforoconiugazione, e per il 5% attraverso l'ossidazione operata dal Cyt P450, che origina un metabolita altamente reattivo disattivato dal glutatione. Tutto questo succede solo se si rispettano le dosi terapeutiche.

Se si superano abbondantemente le dosi terapeutiche le due tipologie di coniugazione non sono più sufficienti per inattivare il paracetamolo, per cui viene a prevalere l'inattivazione tramite il Cyt P450. Di conseguenza si ha una formazione maggiore di metaboliti reattivi, che possono causare necrosi della cellula epatica.

paracetamoloFino ad ora si sono visti esempi di tossificazione, nel senso che dal tossico originario - per azione degli enzimi epatici - si formano dei metaboliti tossici molto reattivi, i quali possono essere radicali liberi o delle specie elettrofile. Per combattere l'attività tossica dei vari metaboliti il nostro organismo ha a disposizione vari sistemi di detossificazione. I possibili meccanismi di detossificazione sono:

  • ossidazione;
  • idrolisi;
  • riduzione dei ponti disolfuro (S - S);
  • coniugazione (acido solfonico, acido glucuronico, acido acetico);
  • introduzione dei gruppi funzionali (gruppi -OH o -COOH);
  • legame con il glutatione.

La detossificazione non può durare a lungo. Nel caso precedente - quello del paracetamolo - con l'esaurimento degli enzimi che inattivano il tossico, esso rimane in circolo nel nostro organismo provocando seri problemi alla salute delle cellule epatiche. Inoltre, la detossificazione può rallentare o addirittura interrompersi per un possibile calo delle sostanze antiossidanti (vitamine C ed E), il cui compito è bloccare lo sviluppo dei radicali liberi dell'ossigeno.

Possiamo concludere dicendo che la detossificazione è un processo utilissimo per preservare la salute, eliminando il tossico dal nostro organismo; tuttavia, quando vengono a mancare alcuni processi di inattivazione il metabolita pericoloso ha la meglio, perché non è reso inattivo; di conseguenza non viene eliminato dall'organismo.

 


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