Ultima modifica 25.11.2019

INTRODUZIONE


Per un atleta è molto importante monitorare periodicamente i risultati dei suoi programmi di allenamento.

I test costituiscono un controllo periodico molto efficace e grazie all'analisi dei loro risultati è possibile mettere in relazione la performance con le strategie di lavoro adottate.

I risultati di un test si basano sullo scostamento del proprio dato da un valore detto "norma del test".

La "norma del test" rappresenta quel valore di riferimento ottenuto dal campione sul quale è avvenuta la standardizzazione del test.
Per misurare la "norma del test" è necessario identificare prima di tutto un indicatore della performance. Per esempio per misurare la potenza aerobica di un soggetto si può utilizzare il Vo2max. In questo caso il VO2max diventa l'elemento rappresentativo della potenza aerobica, così come il tempo impiegato per percorrere 35 metri rappresenta la capacità di sprint di un atleta.


CAMPI DI APPLICAZIONE DEI TEST:

  • diagnosi di prestazione e di sviluppo
  • prognosi attitudinale
  • misura delle caratteristiche psicofisiche dell'atleta
  • identificazione di elementi utili per l'allenamento
  • verifica dell'efficacia dei programmi di allenamento
  • verifica di esperimenti pedagogici

Per essere valido un test dev'essere fondato scientificamente e deve fornire, per quanto possibile, risultati di tipo quantitativo trasformando i concetti studiati (forza, rapidità, tempo di reazione ecc.) in dati (cm, sec, kg, m/s ecc.).

Un test deve poi possedere alcuni requisiti essenziali:

  • Oggettività o intersoggettività
  • Attendibilità
  • Validità

Oggettività o intersoggettività: i risultati ottenuti nel test non devono dipendere dall'intervento del rilevatore, sia in fase di esecuzione che di analisi ed interpretazione dei risultati.

Attendibilità: i risultati ottenuti nel test devono descrivere senza errori la caratteristica motoria misurata, ovvero, devono essere quanto più possibile precisi.


Ripetibilità: capacità di un test di dare i medesimi risultati nelle medesime condizioni (ambiente, stato di forma operatore, ora di effettuazione, protocollo)

Affinché un test sia ripetibile deve esistere una correlazione di almeno l'80% tra i risultati dello stesso test ripetuto in momenti differenti.


Validità : l'indicatore prescelto deve effettivamente misurare la caratteristica prescelta, cioè deve correlarsi ad essa.

Esistono 3 tipi di validità
-validità interna (o del contenuto): consistenza tra l'indicatore scelto e la variabile che con esso vogliamo misurare
-validità riferita ad un criterio (concorrente e predittiva): verifica di una interrelazione tra il risultato del test e un parametro di riferimento (ad esempio un altro test o una prestazione di gara).
Questa "validità" è spesso divisa in due sottoclassi:

validità concorrente vera e propria, dove il criterio è misurato allo stesso tempo della misura alternativa
validità predittiva dove il criterio è misurato a distanza di tempo (es. anni), se per esempio il test indica il rischio di un soggetto di subire un  infarto nei dieci anni successivi

La scelta di un test deve poi basarsi sulla certezza che quel test sia sensibile e specifico per ciò che si vuole misurare.
Se per esempio parliamo di un test diagnostico la sensibilità rappresenta la capacità di un test di identificare correttamente gli ammalati mentre la specificità rappresenta la capacità di identificare correttamente i sani.

Altri valori da considerare nella scelta di un test sono:

grado di selettività: rappresenta la misura con cui i miglioramenti dei risultati del test si traducono nel miglioramento della capacità motoria
economicità.

SCELTA DEL TEST IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE DI UN SOGGETTO

A seconda dei soggetti da esaminare occorre cambiare di volta in volta le attenzioni nella scelta e nell'esecuzione di un test.


Soggetti:


ATLETA:

amatore (verifica di idoneità, valutazione della prestazione)

agonista (valutazione dell capacità prestative)

SANO

bambino (avviamento all'attività motoria)

adulto (valutazione clinica o riabilitazione)

anziano (valutazione clinica o riabilitazione)

MALATO: (valutazione clinica o riabilitazione)


Un ulteriore classificazione degli individui da esaminare può essere fatta dividendo i soggetti in:


a) Apparentemente sani: senza i principali fattori di rischio
b) A più alto rischio: portatori di sintomi e con uno o più fattori di rischio
c) Portatori di patologia: cardiaca, polmonare, metabolica ecc...

CLASSIFICAZIONE DEI TEST:

Test singoli elementari: si analizza una singola capacità motoria o singoli aspetti di una capacità (jump and reach, 35 m, cooper ecc).

Test singoli complessi: più gesti atletici previsti in un medesimo test (circuito di destrezza)

A seconda del protocollo i test possono essere divisi in:

  • rettangolare
  • triangolare
  • trapezoidale
  • scalare
  • a tempo

RETTANGOLARE (o di lunga durata) :
si incrementa il carico livello dopo livello, procedendo per livelli ad intensità costante, di difficoltà progressivamente crescente, intervallati da pause di recupero

Test faticoso che richiede molto tempo e in cui il valore finale è quello precedente all'interruzione.


TRIANGOLARE (o di breve durata):
si incrementa il carico senza pause tra un incremento e l'altro. Solitamente si eseguono rilievi funzionali e cardiologici negli ultimi 30" dello step (se lungo) o nel recupero. E' la tipologia di test più utilizzata.


Altri tipi
trapezoidale (come il precedente, con l'unica differenza che si parte da un livello prestabilito in base alle caratteristiche del soggetto)
a tempo


testa da campo laboratorio


TEST DA CAMPO E TEST DA LABORATORIO

-Test da campo, vantaggi:
possibilità di valutare molti soggetti contemporaneamente o in breve tempo
Economico, scarsa apparecchiatura richiesta (a volte).
Svantaggi:
Standardizzazione più complessa a causa delle condizioni climatiche (vento, caldo e freddo).

Richiede l'utilizzo di apparecchiature di sicurezza (defibrillatore)  e materiale idoneo.


Prova di laboratorio, vantaggi:
standardizzazione più semplice e maggiore precisione nei risultati

Svantaggi: apparecchiature costose, richiede generalmente un tempo di esecuzione più lungo.

Test massimali e sottomassimali


Test massimale: è una prova che porta l'individuo ad un livello di intensità lavorativa massimale dove la fatica o la comparsa di sintomi impediscono un ulteriore incremento di intensità. Questo tipo di test è controindicato nella popolazione sedentaria, nei soggetti anziani e/o portatori di patologie importanti.

Test sotto-massimale: è una prova che porta il soggetto al raggiungimento di una predeterminata intensità di esercizio. Questo tipo di test è adattabile anche a bambini, anziani, sedentari e ammalati.


REGOLE GENERALI PER QUALSIASI TIPO DI TEST

Questi punti si applicano ad ogni tipo di esercizio indipendentemente dall'attrezzatura usata


L'esercizio dovrebbe iniziare ad un livello ben inferiore alla massima intensità tollerata.
L'esercizio dovrebbe essere incrementato gradualmente, con osservazioni condotte ad ogni stadio. L'aumento in intensità dovrebbe essere di almeno 2 MET (7 ml O2*Kg) per stadio  o più nella popolazione sana e di almeno ½ MET nella popolazione malata.
La zona adibita ai test dovrebbe avere una temperatura ideale di 20-22° o meno e l'umidità al 60% o meno


FATTORI CHE POSSONO INFLUENZARE IL RISULTATO DI UN TEST:

  • temperatura ambientale, umidità e rumore
  • condizioni fisiche del soggetto: salute, riposo, alimentazione prima del test, abitudini di vita
  • orario della giornata
  • stato emozionale del soggetto
  • consumo di caffeina
  • superficie sulla quale si esegue il test (pista, prato, strada, palestra)
  • precisione delle misure
  • riscaldamento
  • personalità, conoscenze e abilità dell'assistente
  • presenza di altre persone