Pesca a surfcasting: attrezzatura essenziale e consigli per iniziare

Il surfcasting è una tecnica di pesca a fondo che si esegue per lo più in mare e da terra.
Per diverse ragioni – dal pregio gastronomico e venatorio delle prede, alla gradevolezza dell'ambiente circostante – il surfcasting trova un larghissimo consento tra gli appassionati di questo sport. In Italia è, con tutta probabilità, la metodica più diffusa in acqua salata.
Il surfcasting è praticato in tutto il mondo, in modi talvolta molto diversi, e con obbiettivi altrettanto differenti.
Nel Mar Mediterraneo, sono pesci comunemente ricercati a surfcasting: triglie, sugarelli, mormore, orate, ombrine, saraghi, spigole, corvine, gallinelle, rombi, razze, tanute, tracine, anguille (occasionali) ecc. Seppur più difficili da insidiare, perché richiedono montature più complesse – anche con esca viva – possono essere catturati a surfcasting anche dentici, ricciole, lecce, serra ecc.
Detto ciò, potrebbe abboccare qualsiasi cosa!
Per un principiante d'altro canto, iniziare con questo sistema può non essere semplice. Richiede infatti un'attrezzatura altamente specializzata, una discreta conoscenza dell'ambiente che si andrà a visitare (maree, correnti ecc.) e molta attenzione alle condizioni meteo-marine (onda, vento).
In questo articolo analizzeremo la tecnica-base di pesca a surfcasting e offriremo alcuni consigli su come scegliere lo spot più adatto alle prime esperienze.

Attrezzatura essenziale per il surfcasting
Canne da pesca, mulinelli e lenza da surfcasting
Il surfcasting è generalmente più impegnativo rispetto alla pesca a fondo in acqua dolce.
Canne da pesca e mulinelli sono più grandi della media, perché devono essere in grado di lanciare l'esca molto lontano e gestire pesci molto combattivi.
La lunghezza delle canne è quasi il doppio delle normali canne da fondo usate in acqua dolce, e il mulinello potrebbe dover contenere centinaia di metri di grossa lenza.
Canne da surfcasting
Canne di almeno 4 metri, con potenza di medio-pesante entità e con una capacità di azione moderata.
Questa canna da pesca è ideale per iniziare con successo il surfcasting. La lunghezza, la potenza e l'azione la rendono adatta alla maggior parte delle prede in Mediterraneo e consentono di pescare facilmente in tutte le situazioni.
Mulinelli da surfcasting
Mulinelli "spinning" di serie compresa tra 6000 e 8000, contenenti almeno 450 m di linea.
Questi mulinelli sono il massimo compromesso tra versatilità e prestazione. Consentono di essere imbobinati con lenze adatte a grosse prede e anche pesci di medie dimensioni. Robusti ed efficienti, hanno anche un'ottima affidabilità.
Lenza da surfcasting
Lenza di tipo treccia, con un carico di 25-50 libbre. Attenzione però, la scelta dello spessore non deve pregiudicare la capacità di contenimento; sia perché alcuni pesci possono richiedere "almeno" 500 m di filo, sia perché una bobina troppo piena o troppo vuota può causare problemi di lancio.
Attenzione! Per imbobinare il mulinello con il trecciato è necessario usare alcuni accorgimenti fondamentali, come bagnarlo prima a applicare la giusta pressione durante il recupero.
Attenzione! Il trecciato è un filo che richiede molta cura nel nodo. Tra asciutto e bagnato cambia le proprie caratteristiche fisiche. Per sicurezza, è buona norma eseguire nodi Palomar – semplici ed efficaci.
Esche naturali da surfcasting
Il modo più comodo e accessibile per utilizzare l'esca naturale è acquistarla. Per vermi ed anellidi – verme di Rimini, bibi, tremolina, coreano ecc. – non ci sono problemi; per crostacei, molluschi e pesci – gamberi, calamari, lumache, cozze, cefali ecc. – invece, la questione è più complessa, e spesso è necessario scegliere prodotti congelati.
A seconda dell'esca congelata che stai utilizzando, dovrai scegliere una montatura terminale (rig) specifico – filo, girella, piombo.
Questo è molto importante, perché con l'attrezzatura giusta presenterai l'esca ai pesci nel modo migliore per farli abboccare. Alcune prede, come le grosse orate, necessitano di montature estremamente dettagliate e accurate.
Montature terminali
La montatura "essenziale" da surfcasting è con piombo sopra, in genere fisso, e con lungo terminale di spessore e materiale variabile; anche l'amo cambia in base all'esca e alla preda.
Quando il piombo è sopra, può essere vincolata previa girella a 3 vie o altri sistemi simili.
L'altra montatura è con il piombo sotto (a elicottero), che richiede invece di installare sopra il/i bracciolo/i (spezzone di filo e amo). Non è una montatura semplice, perché se mal fatta ha un elevato rischio di impigliarsi ad ogni lancio.
Per consentire un lancio che superi i 150 metri è importante che il piombo non sia meno di 120-150 g. La forma è comunemente di tipo conico, piramidale o a goccia, con occhiello.
Quando il terminale è sotto dev'essere piuttosto lungo, fino a 80-100 cm, e può essere affondante o munito di un piccolo galleggiante (flotter) a 2/3 circa, che stacchi l'esca dal fondo (ad es. per evitare granchi, lumache e alghe). Quando il/i terminale/i con l'amo è/sono sopra il piombo, la lunghezza dello/gli spezzone/i può essere più ridotta (anche 50 cm) e il flotter può essere posizionato vicino all'esca.
Volendo insidiare pesci di modeste dimensioni e "difficili", il terminale dovrà essere di fluorocarbon e con spessore di 0,18-0,22 mm. Va da sé che la montatura per pesci serra, lecce, squali ecc. richieda terminali particolari o, addirittura, metallici.
Altri attrezzi e utensili
Per praticare il surfcasting è necessario fissare le canne a terra tenendole molto alte. Servono quindi dei reggicanna specifici per la sabbia o dei cavalletti in caso di terreno roccioso.
Non dimenticare anche un coltello ben affilato, se devi tagliare le esche, l'ago per innescare gli anellidi, una forbice in acciaio inox, una pinza per disamare i pesci e uno straccio.
Essere muniti di reggicanna specifici per la sabbia e per la roccia è essenziale per poter scegliere tranquillamente lo spot di pesca e interpretare adeguatamente le mangiate.
Consigli per iniziare a pescare a surfcasting
Il consiglio migliore per iniziare è, come sempre, quello di documentarsi e di osservare chi ha già esperienza.
Per iniziare, limitati a pescare con una o due canne – soprattutto se scegli prede ben presenti e che girano in banco.
Le prime battute in autonomia andranno svolte possibilmente su spiagge o battigie rocciose poco impegnative sul piano logistico, facili da raggiungere.
L'orario sarà all'alba o al tramonto. La notturna rende moltissimo, ma richiede certi automatismi e strumenti che un principiante ancora non possiede.
Meglio scegliere condizioni meteo-marine semplici, con onda assente o moderata (anche se il mare mosso paga sempre).
Almeno al principio, soprattutto in prossimità di foci fluviali, è consigliabile scegliere il cambio marea o i famosi "morti d'acqua" – limiteranno il problema delle correnti, delle alghe in sospensione ecc. In alcune zone tuttavia, si tende a pescare proprio con maggiore corrente; questo dipende soprattutto dalla preda scelta, dall'esca e dal luogo.
Potendo accedere ad informazioni riguardanti il tipo di fondale, meglio scegliere sabbia o ghiaia in assenza di posidonia e di grossi salti di batimetrica. Ciò riduce le probabilità di incagliare o di sporcare continuamente la lenza. Quando sarai più pratico, potrai invece iniziare a cercare gli spot più ricchi e difficili sui quali pescare.
Ricorda che ogni battuta di pesca è a sé e non scoraggiarti se, prima di trovare la giusta configurazione, dovrai cambiare zavorra più volte, o se le mangiate dei pesci saranno troppo difficili da interpretare.