Palestre e Piscine: no del CTS alla Riapertura Prima di Pasqua

Palestre e Piscine: no del CTS alla Riapertura Prima di Pasqua
Ultima modifica 25.02.2021

CTS Parere Negativo su Riapertura Palestre e Piscine

La data della riapertura di palestre e piscine si allontana. Sono le nuove varianti del Covid-19 che si stanno diffondendo in Italia, soprattutto la variante inglese che preoccupa gli esperti, che hanno portato il governo alla massima prudenza, caldeggiata anche dal Comitato tecnico scientifico per la ripresa dello sport al chiuso. Palestre, piscine, centri sportivi, lezioni indoor saranno posticipati.

Con l'incremento di focolai in molte zone del Paese, e l'istituzione delle zone arancioni rinforzate e quindi di un ennesimo lockdown, si teme una «terza ondata» della pandemia. Difficile pensare di poter allentare i divieti con il prossimo Dpcm che sarà firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo essere stato condiviso con Regioni e Parlamento. 

Quando potranno riaprire palestre e piscine?

Le palestre e le piscine potranno riaprire soltanto quando il numero dei contagi sarà di 50 persone per centomila abitanti. Numeri molto bassi, da "fascia bianca", ma che, secondo gli esperti, sarebbero da osservare con la «massima cautela». Difficile poter dare una data e stabilire con esatezza il momento in cui palestre, piscine e centri sportivi potranno aprire: dipenderà del verifiarsi di diverse condizioni. L'ipotesi più probabile è rinviare la decisione su eventuali riaperture alla fine di marzo o addirittura alla seconda settimana di aprile, passate le festività pasquali.

Curva epidemiologica e vaccini: i parametri per la riapertura

Curva epidemiologica in discesa e aumento di vaccinati sarebbero le condizioni per valutare la ripartenza di interi comparti fermi da un anno. Il primo step da raggiungere, per gli esperti, sarebbe quello di riuscire a vaccinare il 20-30% della popolazione. Al vaglio, quando si verificheranno le condizioni e la situazione dei contagi diventerà stabile, l'apertura serale dei ristoranti, la ripresa delle attività sportive al chiuso in palestra, centri sportivi e piscine, e l'apertura di teatri e cinema, nonchè gli ingressi ai musei nel fine settimana.

Apertura palestre e piscine rimandata

Il Ministero dello Sport aveva avanzato richiesta al Comitato tecnico scientifico di valutare una possibile ripartenza dello sport, fermo da ormai un anno. La risposta, anche in questo caso, si è basata sui numeri. Cifre che definiscono la diffusione del contagio in questo momento e che si abbassano ulteriormente: le palestre e le piscine potranno riaprire soltanto quando il numero dei contagi sarà di 50 persone per centomila abitanti. Un parametro decisamente basso che, nella valutazione che l'Istituto superiore di sanità fa ogni venerdì sul monitoraggio settimanale, farebbe rientrare una regione persino in zona bianca. Nelle prossime settimane gli indicatori potranno essere rivisti. Ciò renderebbe possibile anche poter programmare ingressi contingentati nelle strutture sportive che in questo modo potrebbero riprendere l'attività.

Perché l'apertura allo sport viene posticipata?

È la variante inglese del coronavirus a preoccupare maggiormente. Una variante che si diffonde con più facilità, anche nelle fasce di giovani, ed è più contagiosa del 38%. Il picco, stando alle stime degli esperti, si registrerà entro la metà di marzo. Secondo il Comitato tecnico scientifico, dunque, le disposizioni contenute nel Dpcm che scadrà il 5 marzo andrebbero riconfermate, tenendo ancora chiuse palestre e piscine per 2-4 settimane. 

 

In piscina, comunque, il rischio di contagio sarebbe bassissimo. Sembra che il cloro delle piscine inattivi il Coronavirus in maniera molto rapida ed efficace, perlomeno stando a un nuovo studio.