Somatotipo e Somatocarta: Quanto Sono Attendibili?

Somatotipo e Somatocarta: Quanto Sono Attendibili?
Ultima modifica 15.12.2020
INDICE
  1. Somatotipo
  2. A Cosa Serve
  3. Cenni Storici
  4. Somatocarta
  5. Conclusioni

Somatotipo

Le scuole di costituzionalistica hanno sempre tentato di ricondurre la variabilità umana ad alcuni tipi ben precisi, con caratteristiche strutturali comuni, al fine di catalogare le proprietà morfologiche della popolazione.

Somatotipo e Somatocarta Shutterstock

Cos’è il somatotipo?

Il metodo del somatotipo e della somatocarta è, senza dubbio, il sistema di classificazione più comune ed utilizzato nell'ambito del fitness e del bodybuilding.

Diverso sarebbe se parlassimo di nutrizione ed antropometria accademici contemporanei, branche all'interno delle quali somatotipo e della somatocarta non vengono solitamente riconosciuti come criteri attendibili e quindi applicabili.

Per approfondire: Somatotipi

A Cosa Serve

Molti lettori poi, si staranno certamente domandando il "perché", ovvero quale sia il bisogno reale di una classificazione del genere.

Dopo tutto, in antropometria sono molto più semplici, facilmente applicabili ed attendibili altre misurazioni come le seguenti:

somatocarta Redazione

A cosa serve il somatotipo?

Il somatotipo e la somatocarta nascono per cercare una correlazione tra la predisposizione corporea, la risposta alla dieta e all'allenamento, e l'attitudine psico-comportamentale dei gruppi di popolazione.

Quindi, con determinate "proporzioni corporee", avendo la tendenza ad essere magro o grasso, muscoloso o magro, ed un certo "carattere" o atteggiamento, si riconosce l'appartenenza ad una particolare categoria verso la quale si consiglia di allenarsi e mangiare in modo specifico.

Cenni Storici

Il concetto di somatotipo affonda le sue radici negli studi sulla morfologia e costituzione corporea condotti da Hunter nel secolo scorso.

Il concetto di somatotipo è stato poi applicato da Sheldon nel 1940, per valutare in modo globale e quantitativo la struttura morfologica individuale. Fu così che individuò i tre tipi di somatotipo:

  • Endomorfo;
  • Mesomorfo;
  • Ectomorfo.

Tali concetti vennero ripresi e modificati da alcuni autori come Healt e Carter (1967), secondo i quali le tre componenti somatotipiche sarebbero espresse da tre numeri in sequenza, calcolati in base ad alcuni caratteri morfometrici.

Le tre componenti variano in funzione dello sviluppo relativo della massa grassa (endomorfia o prima componente), delle masse muscolare e scheletrica (mesomorfia o seconda componente) e della linearità del corpo (ectomorfia o terza componente).

Somatocarta

Cos’è la somatocarta?

La rappresentazione grafica più comunemente usata dei somatotipi è costituita da un triangolo con lati curvi, ed è detta somatocarta.

Su questa rappresentazione bidimensionale, le tre componenti somatotipiche sono proiettate in un punto o "somatoplot", la cui posizione può esprimere la dominanza di una delle componenti sulle altre – quando si avvicina ai poli di uno degli assi che rappresentano le tre componenti – o l'assenza di prevalenza di una delle componenti sulle altre – quando è nelle regioni centrali – o le condizioni intermedie.

somatocarta1 Redazione

A cosa serve conoscere la somatocarta?

La variabilità somatotipica umana, second Healt e Carter, può essere espressa da 13 combinazioni delle componenti, che corrispondono a 13 categorie somatotipiche principali.

È proprio la possibilità di valutare il successo ed il livello prestazionale raggiunti da un atleta in una determinata disciplina sportiva, in relazione alla sua struttura fisica – espressa sinteticamente dal somatotipo – che ha indotto numerosi studiosi ad applicare questo metodo in ambito sportivo.

Negli atleti di alto livello, alle diverse specializzazioni sportive, dovrebbero corrispondere valori somatotipici specifici; quindi, nell'ambito dello stesso sport il somatotipo dovrebbe assumere valori omogenei.

Somatotipo, somatocarta e sport

Ad esempio, i valori somatotipici medi degli atleti partecipanti a gare olimpiche rientrano nella mesomorfia con prevalenza, nei maschi, della componente mesomorfica su quella endomorfica ed ectomorfica.

All'interno di questa distribuzione (mesomorfia) si osservano valori eccezionalmente alti nei maschi praticanti quegli sport in cui il fisico è sottoposto ad un notevole sforzo muscolare, quali bodybuilding, pesistica, arti marziali e ginnastica.

Nei valori di ectomorfia si collocano i giocatori di pallavolo che, pur presentando una certa variabilità somatotipica in relazione alla presenza di diversi ruoli all'interno della squadra, esibiscono un minor sviluppo ponderale rispetto alla statura.

Anche fra le donne si rilevano valori alti di mesomorfia per le praticanti bodybuilding e arti marziali, e di ectomorfia per le pallavoliste.

Se prendessimo ad esempio un tennista invece, vedremmo come i valori somatotipici mettano in evidenza una struttura fisica meno "specializzata" rispetto a quanto avviene in altri sport. Probabilmente a questo somatotipo più versatile è associato il successo in uno sport in cui sono richieste contemporaneamente diverse caratteristiche quali, forza fisica e resistenza, ma anche elasticità, flessibilità e velocità.

Conclusioni

Se questa catalogazione fosse attendibile, vorrebbe dire che ognuno nasce e cresce con una struttura fisica e una predisposizione ben determinate.

Ciò detto, somatotipo e somatocarta non prendono in esame molte altre variabili, come le proprietà cito-istologiche, le capacità metaboliche, quelle nervose (centrali e periferiche) e le capacità coordinative.

Visto il loro impatto sulla performance e l'importanza che rivestono anche direttamente sulla progressione del condizionamento, ci sentiamo di affermare che al somatotipo e alla somatocarta non sia possibile attribuire lo stesso valore che i suddetti ricercatori hanno tentato di dimostrare.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer