Ultima modifica 18.01.2020

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Soffi al cuore maligni

I SOFFI MALIGNI hanno invece un corrispettivo anatomico e sono causati da specifiche patologie. Alcune di queste interessano direttamente le strutture cardiache (si parla in questi casi di soffi organici), altre indirettamente come la malattia reumatica, l'endocardite batterica e la sifilide.

Solitamente le malattie congenite presentano un'alterazione percepibile già alla nascita o poco dopo. La diagnosi è per questo motivo precoce e accurata nella maggior parte dei casi.

La patologia congenita più diffusa, anche se coinvolge un numero limitato di casi, è la cardiomiopatia ipertrofica. Tale malattia ha caratteristiche genetiche peculiari e spesso ha prognosi diverse da soggetto a soggetto.

Anche i soffi patologici sono classificati in base alla gravità del disturbo e nei casi più lievi è generalmente sufficiente migliorare le abitudini di vita e tenere sotto controllo i sintomi. Il cardiologo dopo un attenta valutazione ecocardiografica deciderà in ogni caso quali misure adottare. Nei casi più gravi si procede con la sostituzione della valvola danneggiata, oggi sempre più sostituita dalla chirurgia riparativa che rispetto alla precedente ha il grosso pregio di conservare la valvola nativa.

Diagnosi

Un bravo cardiologo, in base alle caratteristiche del rumore percepito è solitamente in grado di diagnosticare con facilità la reale entità del problema. In ogni caso esistono degli esami specifici come l'ecocardiogramma tradizionale e l'ecocolordoppler in grado di confermare o meno la diagnosi clinica. Questi potenti mezzi diagnostici sono in grado di evidenziare entità direzione e velocità di del flusso anomalo attraverso gli apparati valvolari

Ecografia ed ecocolordoppler vengono impiegati come mezzi di conferma diagnostica per cui la loro prescrizione non dovrebbe spaventare troppo il paziente.

A volte può accadere che un soffio assolutamente fisiologico (presente fin dalla nascita) si possa ascoltare con difficoltà e che venga diagnosticato tardivamente, magari in età adulta, durante una visita di controllo.

Prevenzione

Nonostante ogni situazione richieda cure ed interventi specifici è bene tenere sotto controllo a priori i principali fattori di rischio cardiovascolare. Tra questi i più importanti sono il sovrappeso, l'ipertensione, l'ipercolesterolemia, le alterazioni della calcemia, il fumo e la sedentarietà.

Soffio al cuore e attività fisica

Molte persone a cui viene diagnosticato un soffio cardiaco temono che l'attività fisica possa in qualche modo aggravare il problema o mettere a repentaglio la propria salute. Se ciò può essere vero in presenza di soffi patologici, di fronte ad un soffio "benigno" o fisiologico tale comportamento è assolutamente sbagliato.

Non a caso durante l'attività fisica il soffio organico tende ad accentuarsi mentre quello funzionale tende a scomparire.

Di fatto, se il soffio cardiaco non è patologico, non esiste alcuna controindicazione alla pratica di attività sportive, a qualsiasi livello esse vengano praticate.

D'altra parte abbandonare lo sport per paura di un soffio "normale" mette pericolosamente a rischio la salute dell'intero apparato cardiovascolare dato che la sedentarietà si correla ad un maggior rischio di obesità , ipertensione, dislipedemie e problemi cardiocircolatori in genere.

In certi casi, può accadere che l'attività fisica provochi la comparsa di un soffio assolutamente fisiologico a causa dell'incremento della gittata sistolica che si registra nel soggetto impegnato in discipline di resistenza.



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