Il soffio al cuore
"Sai, ho scoperto di avere un soffio al cuore, il cardiologo dice che non è nulla di grave ma sono ugualmente preoccupato"
Che cos'è il soffio al cuore, quali rischi comporta, quando il problema non deve destare alcuna preoccupazione? A queste e ad altre domande cercheremo di rispondere in questo articolo sul soffio cardiaco.Cos'è il soffio al cuore?
Il soffio al cuore è un termine coniato per descrivere una condizione in cui il flusso del sangue spinto dalla contrazione del muscolo cardiaco perde la normale e caratteristica silenziosità.
Quando il sangue scorre all'interno del cuore il flusso è normalmente silenzioso e all'ascolto non genera alcuna turbolenza. Si tratta in sostanza di un flusso laminare così come lo definiscono i medici, una sorta di leggerissimo sibillio simile a quel lieve fruscio generato dall'aria mentre esce dai moderni condizionatori.
In particolari situazioni tale flusso può diventare vorticoso e generare un certo rumore facilmente ascoltabile con il fonendoscopio.
Spesso questo suono è del tutto privo di significato patologico; altre volte invece nasconde problemi cardiaci anche piuttosto seri.
Il cuore come sappiamo è una pompa molto efficiente e per questo estremamente sofisticata. Il ciclo cardiaco si compone di più fasi, alcune in cui i muscoli si rilassano e le valvole si chiudono, altri in cui il miocardio si contrae e gli apparati valvolari si aprono.
Per capire bene cosa si intende per soffio cardiaco bisognerebbe conoscere da vicino la fisiologia e l'anatomia del cuore, argomento questo assai complicato e che verrà trattato soltanto marginalmente in questo articolo (per approfondire vedi: Cuore: anatomia e fisiologia).
Cause di soffio al cuore
Il soffio al cuore insorge quando vi è un'alterazione, per esempio dovuta ad un ostacolo, del normale flusso sanguigno. Esistono una serie infinita di situazioni in cui ciò può accadere, alcune di queste sono fisiologiche e non causano problemi al paziente, altre invece sono pericolose per la salute dell'individuo.
Il soffio al cuore può per esempio essere provocato da quella che i medici chiamano insufficienza valvolare: una situazione in cui le valvole che regolano il passaggio da atrio e ventricolo e da ventricolo al circolo sanguigno non si aprono o non si chiudono perfettamente. Le valvole cardiache hanno infatti l'importante funzione di garantire il passaggio del sangue in un'unica direzione. Un'incontinenza di queste strutture anatomiche provoca un reflusso attraverso le stesse che viene percepito all'ascoltazione e diagnosticato come soffio cardiaco da insufficienza valvolare.
Considerata la complessità del ciclo cardiaco, si può facilmente immaginare come esistano moltissimi altri tipi di soffio al cuore. Essi vengono classificati in base alla dinamica (sistolici, diastolici, continui o sisto-diastolici) all'intensità dei soffi (sei gradi in ordine crescente di gravità), alla tonalità (alta, media, bassa) e alle caratteristiche fonetiche (aspirato, a rullio, aspro, musicale, a "grido di gabbiano" ecc.)
Le alterazioni anatomo-fisiologiche che stanno alla base dei soffi cardiaci sono numerose e molto complesse. I rumori dovuti a turbolenze del flusso sanguigno possono infatti insorgere per:
- stenosi (restringimento). Condizione in cui il flusso sanguigno passa attraverso la parziale ostruzione di un apparato valvolare o di un vaso arterioso (stenosi aortica, mitralica ecc.)
- flusso retrogrado attraverso valvola insufficiente. Si parla in questi casi di soffio da rigurgito in cui il sangue viene risucchiato da una valvola incontinente e invece di progredire in avanti torna indietro (insufficienza triscupidale, mitralica ecc.)
- flusso in vaso arterioso dilatato, ad esempio in caso di aneurisma aortico. Prendiamo come esempio la valvola aortica o semilunare che blocca il passaggio del sangue nei vasi arteriosi fino a quando il ventricolo non si riempie completamente. Se l'aorta è eccessivamente dilatata la valvola, pur essendo di dimensioni normali, non riesce ad occludere completamente l'orifizio che viene attraversato da una piccola quota di sangue generando il soffio
- flusso attraverso pervietà cardiache o vasali. In questi casi un po' di sangue passa attraverso piccoli fori non fisiologici. E' il caso per esempio dei soffi da difetto del setto inter-atriale o inter-ventricolare che normalmente dividono il cuore in due metà distinte impedendo qualsiasi tipo di comunicazione tra i due atri e tra i due ventricoli
- flusso aumentato in strutture anatomiche normali (soffio da eiezione in presenza di anemia, ipertiroidismo, sforzo, etc). In questi casi la presenza del soffio indica una patologia non cardiaca
Il prolasso della valvola mitrale, tanto per citare un esempio, non è un vero e proprio soffio cardiaco anche se inizialmente può essere percepito come tale. La malattia è infatti causata dal prolasso di uno o di entrambi i lembi valvolari a causa dell'eccesso di tessuto e/o al cedimento delle strutture tendinee. Questo prolasso fa assumere alla valvola un aspetto a vela rigonfia che protrude all'interno dell'atrio. In queste condizioni si genera un tipico rumore che viene avvertito come uno scuotimento (click) simile a quello prodotto da una vela quando sbatte. Per questi motivi la valvola è facilmente incontinente e ciò può generare un soffio retrogrado percepibile all'auscultazione.
Soffi benigni
Il soffio al cuore può insorgere per alterazioni anatomiche patologiche o semplicemente a causa di flussi anomali da iperattività cardiaca.
I SOFFI BENIGNI sono soffi "fisiologici", piuttosto comuni in giovane età e che non hanno nulla a che vedere con una patologia cardiaca.
Il passaggio del sangue, spinto dalla contrazione del cuore, nei grossi vasi arteriosi o nelle altre camere cardiache (da atrio a ventricolo) è vincolato dalla presenza di valvole che si aprono e si chiudono in relazione alla fase del ciclo cardiaco. Tali valvole hanno un calibro ridotto rispetto alle camere cardiache e ciò causa un aumento della velocità del flusso sanguigno che le attraversa.
Tale accelerazione si ripercuote sulle strutture anatomiche attraversate, che avendo una forte componente elastica vibrano generando il rumore che sta alla base del soffio cardiaco. Quando questo fenomeno diventa particolarmente intenso (il flusso sanguigno aumenta) si parla di soffi BENIGNI O FUNZIONALI. Alcuni di questi, oltre a non avere alcun significato patologico sono temporanei e scompaiono quando cessano le condizioni che li hanno generati (stress eccessivo, anemia, febbre, gravidanza ecc.).
Altri, pur esprimendo un leggero malfunzionamento valvolare, vengono considerati del tutto fisiologici.
Nei bambini i soffi cardiaci sono molto frequenti (50-60%) e nella stragrande maggioranza dei casi vengono classificati come "innocenti" ovvero come soffi privi di significato patologico. Dire che un bambino ha un soffio innocente equivale dunque ad affermare che il suo cuore è perfettamente sano.