Vomito Caffeano: cosa significa e come si presenta
Generalità
Il vomito caffeano è un sintomo che indica generalmente una perdita ematica dalla parte superiore dell'apparato gastrointestinale (esofago, stomaco o duodeno).
Questo particolare tipo di emesi (sin. vomito) è così chiamato in quanto presenta un colore molto scuro (marrone o nerastro) che ricorda quello del caffè. Ciò dipende dal fatto che il sangue è rimasto a lungo nello stomaco ed è stato parzialmente trasformato dai succhi acidi (a tal proposito, si parla anche di "sangue digerito").
Il vomito caffeano può risultare da varie patologie, tra cui: diverticoli esofagei, ulcera gastrica, esofagite, gastrite, tumore all'esofago o allo stomaco e varici esofagee. Il vomito caffeano è sempre un segno clinico grave e, come tale, deve essere valutato da un medico in regime d'urgenza.
Per trattare il vomito caffeano è necessario individuarne la causa. A seconda della gravità, può essere indicata una cura farmacologica (es. somministrazione di medicinali emostatici) o, nei casi più gravi, una serie di trasfusioni di sangue o un intervento chirurgico.
Cos’è
Cosa s’intende per Vomito Caffeano?
Se il materiale espulso con l'emesi è marrone-nerastro (simile alla colorazione del caffè), talvolta granulare, si parla di vomito caffeano, segno di un'emorragia del tratto gastrointestinale superiore che è terminata o si sta comunque riducendo.
A differenza dell'ematemesi, il sangue emesso con il vomito caffeano appare di colore molto scuro e NON rosso vivo. Ciò indica che il sangue ha subito l'azione digestiva dei succhi gastrici: l'emoglobina presente nello stomaco viene degradata ad ematina ad opera dell'acido cloridrico ed il vomito assume un colorito più scuro.
Cause
Diverse malattie dell'apparato digerente possono essere complicate da perdite ematiche o vere e proprie emorragie. Il vomito caffeano indica un sanguinamento che proviene dalla prima parte del tratto gastrointestinale (esofago, stomaco o duodeno), tipicamente al di sopra del legamento del Treitz (o legamento sospensore del duodeno, ossia la struttura che fissa l'ultimo tratto del duodeno alla porzione destra dello iato esofageo).
Vomito Caffeano: quali sono le cause?
Le cause più frequenti del vomito caffeano sono:
- Ulcera gastroduodenale;
- Rottura delle varici esofagee (dilatazione delle vene dell'esofago) nel contesto di malattie del fegato, in particolare della cirrosi epatica.
In quest'ultimo caso, il vomito caffeano deriva dall'aumento della pressione sanguigna nel circolo portale, secondaria al sovvertimento dell'architettura del fegato. L'ulcera peptica (gastrica o duodenale) produce, invece, vomito caffeano per l'erosione di vasi sanguinei di un certo calibro.
Altre cause del vomito caffeano comprendono:
- Gastriti di grave entità;
- Esofagite;
- Tumori allo stomaco, al duodeno o all'esofago;
- Malformazioni vascolari del tratto gastrointestinale;
- Malattie infiammatorie croniche intestinali;
- Infarto intestinale.
- Traumi (per lo più addominali);
- Abuso cronico di alcol;
- Assunzione di certi farmaci (es. trattamento con FANS, anticoagulanti ecc.);
- Indagini diagnostiche strumentali (lesioni iatrogene secondarie a procedure invasive come, ad esempio, l'ecocardiografia transesofagea);
- Complicanze di interventi endoscopici.
Il rischio di sviluppare emorragie digestive è presente anche nelle persone affette da:
- Diverticoli esofagei;
- Disturbi della coagulazione;
- Epatopatia cronica (su base alcolica o virale);
- Gastroenterite;
- Febbre emorragiche virali (tra cui ebola, febbre di Marburg, f. di Lassa e della Rift Valley, infezioni da hantavirus, febbre gialla e dengue);
- Sindrome di Mallory-Weiss;
- Schistosomiasi intestinale;
- Sindrome di Zollinger-Ellison;
- Esposizione a radiazioni;
- Ingestione di corpi estranei o sostanze caustiche.
Sintomi e Complicazioni
Vomito Caffeano: come si presenta?
In caso di vomito caffeano, il sangue rimane per qualche tempo nello stomaco, dove viene parzialmente digerito dai succhi gastrici. In quest'ultimo caso, quindi, il sangue appare di colore marrone-nerastro, per azione degli acidi gastrici, l'emoglobina è convertita in ematina. In pratica, il vomito caffeano è indicativo di un sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore che si sta riducendo o si è già interrotto.Nel materiale vomitato, il sangue può presentarsi in forma fluida o in agglomerati (coaguli). In alcuni casi, il vomito caffeano può contenere residui di cibo.
Sintomi associati al Vomito Caffeano
La sintomatologia correlata al manifestarsi del vomito caffeano è variabile e risulta strettamente dipendente dalla gravità del sanguinamento. Ad esempio, se la perdita ematica è limitata, il paziente può essere completamente asintomatico; quando l'emorragia è significativa, invece, il sanguinamento può provocare ipotensione e tachicardia per la perdita volemica.
Di solito, il vomito caffeano è preceduto da alcuni sintomi quali:
- Sapore di sangue in bocca;
- Dolore addominale
Il vomito caffeano può comportare, inoltre, altre manifestazioni cliniche che dipendono dalla progressiva diminuzione del volume di sangue circolante (ipovolemia), tra cui:
- Astenia;
- Anemia (acuta o progressiva; può essere tale da richiedere l'ospedalizzazione);
- Senso di stordimento o confusione mentale;
- Tachicardia;
- Abbassamento della pressione (ipotensione arteriosa);
- Tachipnea;
- Pallore cutaneo;
- Intensa sudorazione.
Da sapere
Le emorragie gastrointestinali acute che si presentano con un'ematemesi improvvisa e grave possono condurre potenzialmente alla morte del paziente entro poche ore. Meno frequentemente, invece, l'ematemesi è associata a sanguinamenti cronici che si sviluppano gradualmente nel tempo e comportano una perdita ematica di piccola entità
Diagnosi
Vomito Caffeano: quando recarsi dal medico?
Il vomito caffeano deriva da un sanguinamento gastrointestinale e, come tale, deve essere considerato una potenziale emergenza. Pertanto, in caso di vomito con sangue, è sempre opportuno contattare il prima possibile il proprio medico di base o recarsi al più vicino Pronto Soccorso.
La valutazione del paziente deve essere diretta a:
- Confermare la presenza dell'emorragia;
- Stimare la quantità e la rapidità del sanguinamento;
- Identificare la fonte della perdita ematica e le potenziali cause specifiche;
- Considerare la presenza concomitante di gravi malattie o fattori contribuenti, che potrebbero influire negativamente sulla gestione del vomito caffeano.
Vomito Caffeano: quali esami sono indicati?
- Non appena le condizioni cliniche del paziente lo consentono, viene eseguito un esame endoscopico (fibroscopia gastrica o esofagogastroduodenoscopia); ciò permette di prendere visione della sede del sanguinamento e pianificare una corretta strategia terapeutica. Quando il paziente è instabile o la situazione sta evolvendo velocemente, viene eseguita un'endoscopia d'emergenza.
- L'emissione di piccole quantità di sangue cronica ed occulta può essere evidenziata solo con indagini di laboratorio su un campione di feci (ricerca del sangue occulto nelle feci). Gli esami del sangue permettono di riscontrare, invece, un'anemizzazione progressiva o acuta. Oltre all'emocromo può essere indicata la determinazione di tempo di protrombina (PT), tempo di tromboplastina parziale (PTT), elettroliti e creatininemia.
- Altre indagini che possono essere indicate in caso di sospetta perdita ematica massiva sono l'emogasanalisi e l'elettrocardiogramma (per evidenziare le alterazioni del ritmo cardiaco e l'eventuale affaticamento della pompa cardiaca).
Trattamento
Il trattamento dell'emorragia digestiva deve essere tempestivo e, in linea generale, è sempre necessario arrestare il sanguinamento.
La gestione del vomito caffeano può comprendere: riposo, borsa di ghiaccio sull'addome, somministrazione di farmaci emostatici, astensione dall'introduzione di cibo e, nei casi più gravi, trasfusioni o approcci chirurgici. L'endoscopia permette di pianificare dove intervenire o, se possibile, tamponare temporaneamente l'emorragia da cui origina il vomito caffeano.
Vomito Caffeano: quale trattamento è previsto?
Se il vomito caffeano è associata ad una perdita di sangue lieve, la terapia può essere conservativa; generalmente, è somministrato un inibitore della pompa protonica e, quando il livello di emoglobina è estremamente basso, sono praticate delle trasfusioni di sangue.
Fino a quando l'esame endoscopico non può essere eseguito, il paziente non deve bere o introdurre alimenti.
Se la perdita di sangue che si verifica con il vomito caffeano è significativa, quindi viene a stabilirsi uno shock ipovolemico, la rianimazione del paziente è la priorità immediata per prevenire l'arresto cardiaco. Attraverso un catetere endovenoso sono somministrati emoderivati e fluidi, in grado di ripristinare la perdita volemica, e migliorare, allo stesso tempo, la sintomatologia del paziente.
Il trattamento delle emorragie massive all'origine dell'ematemesi è comunemente chirurgico o endoscopico. Le varici esofagee possono essere trattate, per esempio, in maniera endoscopica attraverso cauterizzazione e legatura; altre patologie rendono necessario tecniche chirurgiche che permettano di eseguire manovre in sicurezza sugli organi da cui origina il sanguinamento.