Vita Parallela: cos'è e come si manifesta il disturbo da fantasia compulsiva

Vita Parallela: cos'è e come si manifesta il disturbo da fantasia compulsiva
Ultima modifica 22.07.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Sintomi
  3. Cause e diagnosi
  4. Dipendenza dalla vita parallela

Introduzione

Vivere una vita parallela, quasi da film, che non rappresenta la reale quotidianità ma che procede parallela nei pensieri e nella sfera emotiva privata? Si chiama disturbo da fantasia compulsiva, ed è una patologia quasi del tutto disconosciuta e ancora sottovalutata in campo medico. Il disturbo da fantasia compulsiva viene definito anche Maladaptive daydreaming, perché chi ne soffre è portato costantemente a creare fantasie e immedesimazione con personaggi famosi o trame di film e fiction, arrivando persino a sostituire la propria vita con quella parallela immaginaria. 

Non si tratta di mera fantasia confinata nella sfera dei pensieri e dei sogni, ma di una trasposizione nella realtà che si concretizza con azioni e manifestazioni. Una patologia che in Italia è comparsa ed è diventata nota circa 10 anni fa, grazie agli studi condotti in materia da un docente dell'Università di Haifa, lo psicologo clinico Eli Somer. In Italia oggi esiste un'associazione che raduna decine di persone affette da disturbo della fantasia compulsiva.

Sintomi

I sintomi del disturbo da fantasie compulsive, ossia di chi vive vite parallele, sono difficili da incasellare ai fini di una diagnosi. Tra quelli più comuni e caratterizzanti la patologia psichica, si contemplano:

  • creazione inconsapevole di storie immaginarie dettagliate,
  • dipendenza da storie e vite immaginarie
  • difficoltà nel socializzare
  • vita lavorativa compromessa
  • auto ipnosi
  • isolamento
  • vivere da soli consapevoli di essere in una vita da film
  • attività cinestetica compulsiva
  • stati di trance
  • euforia incontrollata alternata a stati depressivi

 

 

 

Soggetti più colpiti

I soggetti più colpiti dal disturbo di fantasie compulsive, quindi inclini a vivere vite parallele sono prevalentemente 20-30enni che si affacciano alla vita professionale. Da studi condotti sulla patologia viene delineato un ritratto del paziente tipo, spesso insoddisfatto della propria vita, vittima di frustrazione lavorativa e sentimentale. Più raro che la patologia si manifesti dopo i 50 anni.

Cause e diagnosi

Le cause sono spesso difficili da accertare. Si tratta di disturbi conflittuali della sfera psichica. Spesso nascono da insoddisfazione generale nei confronti della vita, dal bisogno di compensazione di vuoti emozionali ed emotivi, o da esperienze vissute durante l'infanzia.

Spesso la patologia viene diagnosticata quando i pazienti riferiscono di immedesimarsi -e di comportarsi di conseguenza - nel personaggio di un libro, di un film, ma anche di una persona reale per la quale nutrono forte ammirazione tanto da fantasticare nel vivere la propria vita. Riferiscono di relazioni sentimentali raccontando nel dettaglio appuntamenti, cene, famigliari, e persino, nei casi più seri, la realizzazione del matrimonio e persino di avere figli con tanto di nomi e relative vite. Altri ancora riferiscono allo specialista di avere dei super poteri (come i super eroi, ad esempio) o di avere dei poteri paranormali.

Spesso, i pazienti affetti da MD ricevono diagnosi errate in quanto questa patologia presenta caratteristiche simili e sintomatologia apparentemente confondibie con altri disturbi mentali, quali ansia e depressione, oppure si pensa che si sia in presenza di episodi di allucinazioni o schizofrenia.

Cause comuni del Maladaptive daydreaming

Le principali cause del Maladaptive daydreaming sono:

  • disagi psichici quali la depressione e l'ansia
  • dolore interiore profondo
  • angoscia esistenziale 
  • eventi traumatici nel passato
  • abusi
  • vita infelice ed insoddisfacente
  • solitudine
  • assenza di relazioni umane 

Dipendenza dalla vita parallela

La vita parallela diventa una sorta di dipendenza per compensare vuoti e assenze di una vita insoddisfacente. Si innesca una sorta di auto-difesa della mente nei confronti di una quotidianità frustrante, dolorosa e anosciante. Vivendo la vita di un personaggio positivo, un super eroe, ci si immedesima anche nel benessere, e nei sentimenti positivi che esso vive.

In tal senso il maladaptive daydreaming diventa causa di dipendenza, quasi fosse una sostanza stupefacente, perchè i pensieri, la costruzione di storie immaginarie che si fissano nella mente sembrando reali, determinano la produzione di endorfine che rappresentano l'alternativa concreta al dolore. Si scatenano piacere, emozione, sentimento che fanno entrare in un circolo vizioso. Il bisogno di fantasticare, infatti, diventa sempre più pressante, urgente, perché fa stare bene. In questo modo la patologia si cronicizza. Fantasticare, immaginare una vita parallela diventa una vera e propria ragione di vita. Si è come assuefatti. In stadi avanzati del disturbo, gli specialisti faticano spesso a formulare una diagnosi corretta.

 

Maladaptive daydreaming o dissociazione?

l soggetti affetti da disturbo da fantasia compulsiva o maladaptive daydreaming vengono spesso confusi con pazienti affetti da disturbo dissociativo. In realtà, le due patologie non sono uguali, nonostante presentino caratteristiche comuni. Se il disturbo è comunque considerabile come una forma di dissociazione, in quanto si tende a perdere il contatto con la realtà, è la tempistica a fare la differenza. Se per il dissociato, il distacco con la realtà sono pensieri temporanei, dei flash di alienazione e trasposizione altrove quasi sempre ripetitivi, nel soggetto che vive fantasie compulsive si creano storie, relazioni con dettagli precisi, prolungati nel tempo, ossia una vera e propria vita parallela, non finestre temporanee di distacco.