Vibrio vulnificus – Infezione da Batteri Mangia Carne
Generalità
Il Vibrio vulnificus è un batterio che appartiene al gruppo dei vibrioni e, come tale, è causa occasionale di gastroenteriti contratte per via alimentare. Questo agente infettivo è noto, però, anche per essere uno dei cosiddetti "batteri mangia carne", responsabile di manifestazioni cutanee e sistemiche estremamente gravi, se non addirittura fatali.

A seconda della modalità d'ingresso nell'organismo e dello stato immunitario di chi contrae l'infezione, il Vibrio vulnificus provoca diversi quadri clinici.
Nella maggior parte dei casi, il Vibrio vulnificus è responsabile di intossicazioni alimentari dovute all'ingestione di molluschi o crostacei crudi e contaminati, che si manifestano sotto forma di scariche diarroiche associate a nausea, vomito e dolori addominali.
In altre - fortunatamente rare - occasioni, invece, il Vibrio vulnificus si comporta come un batterio mangia carne, quindi penetra all'interno dell'organismo attraverso ferite cutanee aperte e provoca infezioni necrotizzanti (cellulite infettiva prima, fascite necrotizzante poi). Se dal tratto gastrointestinale o dalle superfici epiteliali traumatizzate raggiunge il circolo ematico, il Vibrio vulnificus può indurre la sepsi.
Cos’è
Vibrio vulnificus: definizione e caratteristiche
Il Vibrio vulnificus è un batterio Gram negativo, asporigeno e privo di capsula. La cellula batterica presenta una curvatura lungo l'asse maggiore, che ne rende la forma a virgola o a C. La mobilità è assicurata da un unico flagello polare. La temperatura ottimale di crescita è pari a 37°C.
Nota
I vibrioni sono circa una dozzina e vengono convenzionalmente suddivisi in:
- Specie saprofite: normali componenti della microflora autoctona delle acque marine ed estuarine;
- Specie patogene per l'uomo: alcuni di questi batteri sono in grado di giocare un ruolo importante nella patologia umana; il più rilevante componente di questo gruppo è sicuramente Vibrio cholerae, agente eziologico del colera.
In generale, le malattie causate dai vibrioni sono indicate come vibriosi.
Il Vibrio vulnificus è un batterio che si trova naturalmente in ambienti marini, come estuari, stagni salmastri e aree costiere (come, ad esempio, il Golfo del Messico e alcune coste dell'est dell'Asia). Di norma, il batterio è presente in concentrazioni più elevate tra maggio e ottobre, quando le temperature dell'acqua sono più calde.
Lo sapevate che…
In alcune zone degli Stati Uniti, il periodo di maggio-ottobre coincide con il momento in cui uragani e tempeste tropicali hanno maggiori probabilità di colpire la terraferma e provocare inondazioni, aumentando il rischio di essere esposti all'acqua costiera contaminata da Vibrio vulnificus.
Il Vibrio vulnificus si contrae soprattutto tramite l'ingestione di molluschi e crostacei crudi o poco cotti, ma può penetrare all'interno dell'organismo anche attraverso superfici epiteliali traumatizzate.
Vibrio vulnificus: cosa s’intende per Batterio Mangia Carne?
Un batterio mangia carne è un microrganismo dotato di una spiccata virulenza che lo rende "aggressivo" e molto pericoloso nei confronti dell'uomo. In realtà, il termine "mangia carne" è usato in modo improprio: questa tipologia di agenti batterici non si nutrono del tessuto, bensì ne causano la distruzione e la decomposizione mediante il rilascio di tossine.
Il Vibrio vulnificus, così come altri batteri mangia carne, possono provocare diverse infezioni. Una delle evenienze più gravi è la fascite necrotizzante, una rara infezione dei tessuti sottocutanei, che se non trattata con estrema tempestività, può portare a sepsi e decesso nel giro di poche ore.
Quali sono gli altri Batteri Mangia Carne?
Il Vibrio vulnificus appartiene al gruppo dei cosiddetti "batteri mangia carne", tra cui rientrano anche:
- Streptococco beta-emolitico di gruppo A;
- E. coli;
- Staphylococcus aureus;
- Clostridium perfringens;
- Klebsiella.
Cause e Fattori di Rischio
Vibrio vulnificus: come si contrae l’infezione?

Il Vibrio vulnificus produce infezione nell'uomo per:
- Contatto diretto con l'acqua marina o salmastra contenente Vibrio vulnificus, penetrando attraverso superfici epiteliali traumatizzate, ferite aperte, tagli, ustioni, piaghe e altre lesioni cutanee;
- Indirettamente, attraverso il consumo di pesce crudo di qualità non controllata o acqua contaminata: quando una persona mangia crostacei o molluschi crudi o poco cotti, i batteri entrano nel tratto digestivo e si moltiplicano rapidamente.
Periodo di incubazione
Le infezioni da Vibrio vulnificus si manifestano indicativamente dopo un periodo d'incubazione che varia dalle 12 ore ai 3 giorni.
Fattori predisponenti e/o aggravanti
Le infezioni da Vibrio vulnificus interessano prevalentemente le persone con un sistema immunitario compromesso. Alcune malattie concomitanti o pregresse aumentano ulteriormente la probabilità di sviluppare varianti gravi dell'infezione da Vibrio vulnificus; alcune di queste condizioni di salute possono essere asintomatiche (come, ad esempio, per i danni epatici secondari all'alcolismo), quindi le persone potrebbero non sapere di essere ad alto rischio.
Queste situazioni includono:
- Malattia del fegato (epatite, cirrosi, alcolismo o processi neoplastici);
- Malattia da sovraccarico di ferro (emocromatosi);
- Diabete;
- Cancro (inclusi linfomi e leucemia);
- Disturbi allo stomaco;
- Qualsiasi malattia o trattamento che indebolisca il sistema immunitario.
Le infezioni da Vibrio vulnificus provocano il decesso nel 25% circa dei casi; in mancanza di adeguato intervento terapeutico, la mortalità negli individui ad alto rischio, può raggiungere il 50%.
Diffusione delle infezioni da Vibrio vulnificus
Al momento, il Vibrio vulnificus provoca infezioni sporadiche in Europa, USA e regione del Pacifico Occidentale.
Infezioni da Vibrio vulnificus
Quali malattie può causare un'infezione da Vibrio vulnificus?
Come anticipato, il consumo di alimenti contaminati da Vibrio vulnificus può determinare scariche diarroiche e altri sintomi a carattere prevalentemente gastroenterico. Se colpisce soggetti immunocompromessi, il batterio può infettare ferite e determinare gravi complicanze extraintestinali.
Gastroenterite acuta
Il consumo di crostacei e molluschi, crudi o poco cotti, contaminati da Vibrio vulnificus provoca una gastroenterite che esordisce improvvisamente con:
- Dolore addominale crampiforme;
- Diarrea acquosa profusa (le feci possono essere sanguinolente);
- Tenesmo;
- Debolezza;
- Nausea e vomito;
- Febbre di lieve entità.
L'infezione gastrointestinale da Vibrio vulnificus insorge soprattutto dopo aver mangiato, in particolare ostriche, cozze, vongole, capesante e altri frutti di mare crudi o poco cotti, provenienti da acque contaminate. Anche altri prodotti ittici possono essere contaminati dal Vibrio vulnificus; rischioso sembra essere, ad esempio, il sushi o, più in generale, il pesce crudo.
Di norma, i sintomi si riducono spontaneamente in 24-48 ore.
Da sapere
Le ostriche si nutrono filtrando l'acqua contaminata dai vibrioni che riescono, conseguentemente, a concentrarsi nei loro tessuti. Il Vibrio vulnificus non altera l'aspetto, il gusto o l'odore delle ostriche.
Infezioni necrotizzanti
Le infezioni necrotizzanti da Vibrio vulnificus possono verificarsi quando la pelle lesa viene esposta all'acqua marina o salmastra contaminata.
I batteri possono penetrare nel corpo quando un taglio aperto, un'ustione, una piaga o altre lesioni cutanee sono esposta alle acque contaminate, ad esempio durante il guado, il nuoto o le immersioni. Altra evenienza sono le ferite derivanti dal contatto ravvicinato con razze, ricci di mare, coralli e altri animali marini.
Le infezioni cutanee da Vibrio vulnificus esordiscono con arrossamento e gonfiore nel sito della ferita, prima di evolvere in cellulite infettiva e fascite necrotizzante con tipiche lesioni emorragiche e bollose e/o diffondersi a gran parte del corpo. Le bolle emorragiche e le vesciche livide che insorgono rendono l'infezione da Vibrio vulnificus simile al pemfigo.
La fascite necrotizzante si sviluppa in modo rapido e aggressivo: se non viene trattata al più presto, può condurre alla necrosi dei tessuti sottocutanei ed allo shock settico.

Sepsi invasiva
La sepsi invasiva è un grave stato patologico provocata dal passaggio nel sangue del Vibrio vulnificus proveniente da focolai infettivi localizzati. Questa condizione può verificarsi indipendentemente dal fatto che l'ingresso del vibrione sia avvenuto per via cutanea o alimentare. La sepsi da Vibrio vulnificus si presenta con febbre alta, brividi e sudorazione, ipotensione, eruzioni esantematiche e lesioni bollose, coagulazione intravascolare disseminata (es. trombocitopenia, emorragia) e compromissione dello stato generale.
Il Vibrio vulnificus ha una probabilità maggiore di diffondersi nel sangue di persone con sistemi immunitari compromessi, specialmente se affette da malattia epatica cronica.
Segnali a cui prestare attenzione
Sebbene non siano potenzialmente letali per la maggior parte delle persone sane, i sintomi dell'infezione da Vibrio vulnificus tendono a manifestarsi entro 24-48 ore dall'evento scatenante (es. ingestione di ostriche crude o bagno in mare) e possono includere brividi improvvisi, febbre, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea e lesioni cutanee esantematiche o bollose. Nelle persone con determinate condizioni mediche come il cancro, il diabete o le malattie del fegato, la morte può verificarsi entro due giorni. Chiunque mostri segni di questi sintomi, dovrebbe consultare immediatamente un medico.
Diagnosi
La diagnosi tempestiva è fondamentale per la gestione dell'infezione da Vibrio vulnificus.
In generale, è consigliabile informare tempestivamente il medico se si sviluppa un'infezione cutanea o gastroenterica:
- Dopo l'esposizione della pelle all'acqua salmastra o salata di estuari, stagni e aree costiere;
- Dopo il consumo di molluschi e crostacei crudi o poco cotti.
Vibrio vulnificus: esami per l’identificazione
La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma viene confermata isolando il Vibrio vulnificus nel materiale patologico, costituito da:
- Feci: nel caso di gastroenterite secondaria all'intossicazione alimentare (nota: anche i frutti di mare contaminati danno esito colturale positivo);
- Tampone intra lesionale o biopsia cutanea: nel caso di ferite o bolle emorragiche;
- Sangue: se si sospetta una sepsi (nota: l'emocoltura è raccomandata se il paziente manifesta febbre alta, bolle emorragiche e altri segni di infezione sistemica).
Le colture di questi campioni biologici sospetti consentono di dimostrarne la presenza e isolare il vibrione.
In caso di infezione da Vibrio vulnificus, gli esami di laboratorio possono evidenziare, inoltre: leucocitosi (conta dei globuli bianchi > 12.000/mm3) o leucopenia (GB < 4000/mm3), riduzione del numero di piastrine, moderata anemia, presenza albumina nelle urine, aumento della proteina C-reattiva e della procalcitonina plasmatica.
Trattamento
Come si tratta l’infezione da Vibrio vulnificus?
Se individuata tempestivamente, l'infezione da Vibrio vulnificus può essere trattata tramite la somministrazione di antibiotici e la rimozione chirurgia dei tessuti infetti o necrotici. I casi particolarmente gravi possono rendere necessaria una fasciotomia (decompressione chirurgica dei compartimenti muscolari colpiti).
Nonostante il trattamento, alcuni pazienti ad alto rischio devono essere sottoposti all'amputazione degli arti, senza escludere il possibile esito fatale dell'infezione.
Terapia antibiotica
Il protocollo terapeutico consigliato in caso di infezione da Vibrio vulnificus prevede generalmente la combinazione di doxiciclina e cefalosporina di terza generazione (es. ceftazidima). In alternativa, è indicata la monoterapia con un fluorochinolone come levofloxacina, ciprofloxacina o gatifloxacina. Nei bambini, in sostituzione alla doxiciclina ed ai fluorochinoloni possono essere impiegati trimetoprim/sulfametossazolo in associazione con un aminoglicoside. La terapia antibiotica deve essere iniziata immediatamente, poiché migliora la prognosi dell'infezione da Vibrio vulnificus in modo significativo. La guarigione può richiedere diversi giorni.
In caso di sepsi
In presenza del sospetto diagnostico di un'infezione da Vibrio vulnificus, deve essere istituito, nel più breve tempo possibile, un trattamento basato sull'infusione massiva di liquidi, antibiotici, rimozione chirurgica dei tessuti infetti o necrotici, drenaggio del pus e assistenza di supporto (intubazione, dialisi ecc.). Una terapia precoce è fondamentale per ridurre la mortalità.
Prevenzione
Vibrio vulnificus: è possibile prevenire l’infezione?

Le persone particolarmente vulnerabili – soprattutto se immunodepresse o affette da malattie epatiche o renali croniche - presentano un rischio maggiore di ammalarsi gravemente in caso d'infezione da Vibrio vulnificus rispetto alle persone sane. Per questo motivo, la Food and Drug Administration (FDA) consiglia loro di non mangiare frutti di mare crudi e di consumarli solo previa accurata cottura.
I batteri Vibrio vulnificus non sono il risultato dell'inquinamento, quindi, sebbene i frutti di mare debbano sempre essere ottenuti da fonti affidabili, mangiare quelli provenienti da acque "pulite" o in ristoranti rispettabili, con un elevato turnover non fornisce protezione dall'infezione. Neppure mangiare ostriche e cozze crude con una salsa piccante o bere alcolici, uccide i vibrioni. Solo il calore può distruggere il Vibrio vulnificus. Oltre al trattamento termico, chiaramente, è utile l'adozione di buone pratiche igieniche durante la produzione e la trasformazione dei prodotti ittici.
Per quanto riguarda le ferite cutanee, è consigliabile:
- Proteggere la ferita con un bendaggio impermeabile, se esiste la possibilità che possa venire a contatto con acqua salmastra o salata e frutti di mare crudi.
- Lavare accuratamente le ferite ed i tagli con acqua e sapone, se sono stati esposti ad acqua salmastra o salata e pesce crudo.