Ultima modifica 01.04.2020

SOGGETTI A RISCHIO COMPLICANZE: anziani, persone immunodepresse (AIDS, terapia antitumorale, trapiantati d'organo ecc.), portatrici di malattie renali e respiratorie croniche o in trattamento con corticosteroidi ad alte dosi.

Varicella Bambino

Figura: esantema associato a varicella; si noti la presenza di vescicole in differenti stadi di sviluppo (aspetto a cielo stellato)

Infezione delle Vescicole

Tra le complicanze più comuni della varicella, rientrano quelle legate alla sovrainfezione batterica delle vescicole, in genere sostenuta dallo Staphylococcus aureus o dallo streptococco beta emolitico.

Fra queste forme infettive, le più severe sono gli ascessi, la cellulite infettiva e la fascite necrotizzante, in genere .


Abbastanza frequenti sono le complicanze neurologiche, come le meningo-encefaliti e la paralisi del nervo facciale.

Piuttosto rare nel bambino sono invece le complicanze:

Complicanze in Gravidanza

La comparsa di varicella nelle prime 20 settimane di gravidanza si associa ad un rischio di malformazioni fetali stimabile nel 2%. Quando presenti, i danni possono interessare gli occhi, il sistema nervoso centrale o gli arti, che appaiono sottosviluppati.

Se la varicella colpisce la gestante nella settimana che precede il parto può determinare una grave forma di varicella neonatale, che mette in serio pericolo la vita del neonato (mortalità nel 30% dei casi).

Per approfondire: varicella in gravidanza.

Herpes Zoster

Chi ha avuto la varicella in passato è esente da qualsiasi tipo di contagio. Tuttavia, alcuni virus superstiti si rifugiano nei gangli nervosi, al riparo dagli anticorpi che circolano nel sangue.

Anche dopo lunghi anni, la piccola popolazione virale può approfittare di un deficit immunitario e riattivarsi, causando una malattia nota come Herpes zoster o fuoco di Sant'Antonio.

Più suscettibili ad ammalarsi risultano le persone anziane, chi assume corticosteroidi per lunghi periodi e gli individui immunodepressi (come quelli colpiti dal virus dell'HIV).

Circa il 90-95% delle persone si ammala di varicella nel corso della propria vita e si calcola che, di esse, il 10-20% venga successivamente colpito dal fuoco di Sant'Antonio. Questa malattia può accompagnarsi a complicazioni importanti, come la nevralgia posterpetica, una condizione nella quale il dolore causato dall'eruzione cutanea residua per mesi o anni dopo la scomparsa della lesione. Per approfondimenti si veda l'articolo dedicato al fuoco di Sant'Antonio.

Cura e trattamento

Se la diagnosi viene formulata entro i primi 2-3 giorni dal contagio, la varicella può essere trattata con farmaci antivirali od anticorpi che ne attenuino le manifestazioni. Soprattutto nei bambini, però, si preferisce lasciar correre, limitandosi a monitorarne l'evoluzione e ad attenuarne i sintomi.

Nelle forme gravi, progressive, come nei pazienti immunocompromessi o nei neonati, si richiede l'ospedalizzazione.

Trattamenti Palliativi

Gli antistaminici sono efficaci nel calmare il prurito e la tentazione di grattarsi; per lo stesso motivo, al piccolo vengono accorciate le unghie e fatti indossare guanti di cotone.

Anche frequenti bagni, l'applicazione di borotalco ed un massaggio con lozioni rinfrescanti possono dare sollievo. In ogni caso, è importante lasciare libero sfogo alle vescicole, evitando di toccarle o peggio ancora di romperle; un simile comportamento è infatti associato ad un aumentato rischio di esiti cicatriziali, complicanze infettive e contagio.

Gli antipiretici, come il paracetamolo, sono indicati in caso di febbre; evitare la somministrazione di acido acetilsalicilico.

Dieta

In presenza di varicella è indicata l'assunzione di alimenti morbidi e facili da masticare (da evitare quelli troppo acidi, grassi, bollenti e piccanti), per non irritare una mucosa orale già provata dall'eventuale presenza di ulcere.

Il riposo, infine, completa il quadro dei provvedimenti da adottare in presenza di varicella comune.

Farmaci

Per approfondire: Farmaci per la cura della Varicella


Per i soggetti a rischio è frequente la somministrazione di un farmaco antivirale (aciclovir, valaciclovir o famciclovir).

Entro 4 giorni, preferibilmente 3, dall'esposizione al virus (in ambito familiare, scolastico od ospedaliero), ancor prima che insorgano i sintomi della varicella, la somministrazione per via intramuscolare di immunoglobuline specifiche è efficace nell'attenuarne la gravità.

In presenza di complicanze il medico potrà intervenire con trattamenti specifici. Gli antibiotici, per esempio, sono indicati nella terapia della polmonite e delle infezioni cutanee, mentre l'encefalite viene trattata generalmente con antivirali.

Le persone colpite da varicella devono assolutamente evitare l'aspirina e gli altri farmaci a base di acido acetilsalicilico (soprattutto in età pediatrica), poiché la loro assunzione durante la malattia predispone alla sindrome di Reye.

In presenza di rialzi febbrili si potrà eventualmente assumere del paracetamolo.

Vaccinazione

Ormai da qualche anno, è disponibile un efficace vaccino antivaricella, che garantisce l'immunità nel 90% dei bambini a cui viene somministrato.

La vaccinazione prevede la somministrazione di due dosi sottocute a distanza di tre mesi: la prima dose viene somministrata fra 12 e 15 mesi, la seconda dose è raccomandata in bambini fra 4 e 6 anni.

Il vaccino per la varicella può essere associato a quello contro il morbillo, la rosolia e la parotite durante l'età infantile (vedi ad esempio ProQuad ®).

In ogni caso, qualora risultasse insufficiente per prevenire la comparsa della malattia, questa si manifesterà comunque in una forma più attenuata.

Inoltre il vaccino, se somministrato entro 72 ore dal contagio o al massimo entro 5 giorni, può proteggere o rendere la malattia più leggera.

Per chi è Indicata?

La vaccinazione è consigliata per gli adulti e gli adolescenti che non hanno mai avuto la varicella, soprattutto in presenza di un elevato rischio di contrarla (personale sanitario, insegnanti, babysitter e donne in età fertile per prevenire l'infezione del feto).

Il vaccino è controindicato per gli individui immunodepressi, per le donne in gravidanza e per chiunque abbia avuto reazione anafilattica alla prima dose o a qualche componente del vaccino (neomicina, gelatina).


Cosa cambia dal 2017

Con il decreto legge in materia di prevenzione vaccinale per i minori da zero a 16 anni, approvato il 28/07/2017 la vaccinazione contro la varicella è divenuta obbligatoria.

Questa specifica vaccinazione può essere effettuata con un'unica iniezione insieme ad altre 3 coperture vaccinali (la cosiddetta vaccinazione quadrivalente MPRV, che comprende i vaccini: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).

Si ricorda che le vaccinazioni obbligatorie sono un requisito per l'ammissione all'asilo nido e alle scuole  dell'infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni) e che la violazione dell'obbligo vaccinale comporta l'applicazione di significative sanzioni pecuniarie.


Per maggiori informazioni sui vaccini obbligatori nei bambini consulta questo articolo.

Effetti Collaterali

Il vaccino contro la varicella contiene il virus vivo ma attenuato, che mantiene la capacità di stimolare la produzione di anticorpi, ma non quella di provocare la malattia.

Il vaccino si è dimostrato essere sicuro e associato a un basso numero di reazioni avverse. Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e comprendono arrossamento, dolore, gonfiore, convulsioni febbrili e, raramente, la comparsa di piccole vesciche sul sito di iniezione.

Qualora una persona non ricordi di avere avuto o meno la varicella, un semplice esame del sangue è in grado, tramite la ricerca di anticorpi specifici, di fugare ogni dubbio.



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