Vaccini COVID 2023: quali disponibili? Perché farli?

Vaccini COVID 2023: quali disponibili? Perché farli?
Ultima modifica 13.12.2023
INDICE
  1. Vaccini COVID 2023: le tipologie
  2. Vaccini COVID monovalenti
  3. Vaccini aggiornati a XBB.1.5
  4. Vaccini COVID bivalenti
  5. I vaccini possono causare la COVID?
  6. Vaccino COVID 2023: perché farlo?

A distanza di diversi anni dall'inizio della pandemia da COVID-19, malattia respiratoria provocata dal virus SARS-CoV-2, i vaccini ad oggi disponibili e autorizzati contro questo patogeno sono diversi.

Come si vedrà nel corso di questo breve articolo, i vaccini più recenti - anche noti come "vaccini aggiornati" nel linguaggio comune - sono quelli diretti contro la variante ricombinante XBB.1.5 (soprannominata "variante Kraken").

Vaccini COVID 2023 Shutterstock

Vaccini COVID 2023: le tipologie

Con l'aumento della conoscenza di SARS-CoV-2 e delle sue nuove varianti e sottovarianti in continua evoluzione, la ricerca scientifica ha fatto progressi, permettendo di arrivare alla realizzazione di differenti prodotti utili per proteggere dall'insorgenza della COVID-19.

Prima di vedere più nel dettaglio quali sono i vaccini autorizzati nel nostro Paese, vediamo quali sono le diverse tipologie di vaccini anti-COVID ad oggi disponibili:

  • Vaccini a RNA: si tratta di RNA geneticamente modificati (nel caso specifico di quelli contro COVID-19, di mRNA) capaci di codificare per proteine ​​che attivano in modo sicuro una risposta immunitaria.
  • Vaccini a vettore virale: utilizzano un virus sicuro che non può causare malattie ma funge da veicolo per produrre proteine ​​​​di SARS-CoV-2 (in particolare, la proteina Spike) allo scopo di generare, in maniera sicura, una risposta immunitaria.
  • Vaccini a base proteica: contengono frammenti proteici innocui che imitano il virus responsabile di COVID-19 - SARS-CoV-2 - allo scopo di generare in sicurezza una risposta immunitaria.
  • Vaccini virali inattivati: utilizzano una versione inattivata del virus che non è in grado di causare la malattia, ma che genera comunque una risposta immunitaria in maniera sicura.

Ulteriore classificazione: vaccini monovalenti e vaccini bivalenti

Un'ulteriore classificazione dei vaccini contro COVID-19 può essere fatta basandosi sul numero di ceppi o varianti contro cui sono stati sviluppati. In questo senso, pertanto, possiamo distinguere:

  • Vaccini monovalenti (diretti contro un ceppo o una variante specifica di SARS-CoV-2)

e

  • Vaccini bivalenti (diretti contro il ceppo originale di SARS-CoV-2 e contro una sua variante).

Vaccini COVID monovalenti

I vaccini anti-COVID monovalenti attualmente autorizzati sono:

  • Comirnaty: vaccino a mRNA realizzato da Pfizer e BioNTech, è stato uno dei primi vaccini contro COVID-19 ad essere stato autorizzato. Può essere usato sia in adulti che - agli opportuni dosaggi - in bambini dai 5 agli 11 anni.
  • Spikevax: si tratta di un altro vaccino ad mRNA realizzato da Moderna. Può essere utilizzato negli adulti e - ai dosaggi consoni - nei bambini di età pari o superiore ai 6 mesi.
  • Vaxzevria: è un vaccino a vettore virale ricombinante realizzato da AstraZeneca, può essere somministrato ad adulti di età uguale o superiore ai 18 anni
  • Jcovden: è un altro vaccino a vettore virale, precedentemente noto come COVID-19 Vaccine Janssen (l'azienda produttrice). Anche in questo caso, la somministrazione è prevista dai 18 anni in su.
  • Nuvaxovid: è un vaccino a subunità proteica ricombinante, adiuvato, realizzato da Novavax. La somministrazione può avvenire in adulti e bambini a partire dai 12 anni di età.
  • VidPrevtyn Beta: anche in questo caso si tratta di un vaccino a subunità proteica ricombinante, adiuvato, realizzato da Sanofi Pasteur. È indicato come dose di richiamo in pazienti adulti che hanno precedentemente ricevuto un vaccino anti-COVID-19 a base di mRNA o vettore adenovirale.

Vaccini aggiornati a XBB.1.5

Anche gli ultimi vaccini aggiornati recentemente autorizzati sono vaccini monovalenti, ossia rivolti contro una specifica variante di SARS-CoV-2. Nel dettaglio, stiamo parlando di:

Comirnaty Omicron XBB.1.5

Si tratta del nuovo vaccino a mRNA di Pfizer/BioNTech aggiornato contro la variante Kraken, o più precisamente, variante XBB.1.5. È disponibile in differenti formulazioni a concentrazioni diverse adatte a diverse fasce di età, quali:

  • 30 microgrammi/dose (per pazienti a partire dai 12 anni di età);
  • 10 microgrammi/dose (per bambini di età fra i 5 e gli 11 anni compresi);
  • 3 microgrammi/dose (per bambini di età 6 mesi e i 4 anni compresi).

Come riportato sul sito ufficiale del Ministero della Salute, "per i bambini di età dai 6 mesi ai 4 anni compresi che non hanno completato un ciclo primario di vaccinazione anti‑COVID‑19 o senza storia di infezione pregressa da SARS‑CoV‑2, invece, si somministrano 3 dosi di Comirnaty XBB 1.5 da 3 microgrammi/dose (di cui la seconda a 3 settimane dalla prima e la terza a 8 settimane dalla seconda)".

Nuvaxovid XBB 1.5

Nuvaxovid XBB 1.5 è il più recente vaccino a subunità proteica ricombinante, adiuvato realizzato da Novavax, rivolto anch'esso contro la variante Kraken o XBB.1.5. Il suo uso è stato autorizzato a fine 2023. Questo vaccino - come fa sapere il Ministero della Salute con la pubblicazione della Circolare del 4 dicembre 2023 - può essere utilizzato in alternativa a Comirnaty Omicron XBB.1.5 in pazienti di età pari o superiore ai 12 anni. La somministrazione avviene in dose singola, indipendentemente dal precedente stato vaccinale.

Vaccini COVID bivalenti

Fra i vaccini anti-COVID bivalenti autorizzati in Italia, infine, ritroviamo:

  • Comirnaty Original/Omicron BA.1;
  • Comirnaty Original/Omicron BA.4-5;
  • Spikevax Bivalent Original/Omicron BA.1;
  • Spikevax Original/Omicron BA.4-5.

Si tratta di vaccini ad mRNA aggiornati man mano che nel panorama pandemico globale si assisteva alla graduale e crescente prevalenza di Omicron e delle sue sottovarianti.

I vaccini possono causare la COVID?

No. Nessun vaccino è in grado di causare la COVID-19. La loro somministrazione, tuttavia, permette al nostro sistema immunitario di identificare e memorizzare determinate porzioni di SARS-CoV-2, di modo che - in caso di ingresso del virus all'interno dell'organismo - questo possa essere rapidamente riconosciuto e neutralizzato dalle difese immunitarie.

Va precisato, tuttavia, che i vaccini non garantiscono una protezione totale contro l'infezione. Infatti, anche se ci si vaccina, è comunque possibile contrarre l'infezione da SARS-CoV-2, ma la vaccinazione offre una valida protezione contro lo sviluppo della malattia, in particolare, in forma grave, e contro le conseguenze più severe.

Vaccino COVID 2023: perché farlo?

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), in concomitanza con la campagna antinfluenzale 2023/2024, ha avviato una campagna nazionale di vaccinazione anti-COVID-19 con l'utilizzo dei nuovi vaccini aggiornati contro la variante Kraken: Comirnaty Omicron XBB.1.5 e Nuvaxovid XBB.1.5.

Lo scopo della campagna di vaccinazione è sempre lo stesso: prevenire mortalità, ospedalizzazioni e forme gravi della COVID-19.

Con le circolari di settembre e dicembre 2023, il Ministero della Salute fornisce tutte le indicazioni e raccomandazioni in merito all'utilizzo dei vaccini aggiornati contro XBB.1.5, da utilizzare sia come prima dose che come dose di richiamo durante la campagna vaccinale 2023/2024.

In particolare, si legge che "una dose di richiamo del vaccino adattato è offerta attivamente alle categorie a maggior rischio:

  • Persone di età pari o superiore a 60 anni;
  • Ospiti delle strutture per lungodegenti;
  • Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo "post-partum" comprese le donne in allattamento;
  • Operatori sanitari e sociosanitari addetti all'assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione;
  • Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave.

La vaccinazione è consigliata anche a familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità.".

Nell'Allegato 2 della Circolare 27 settembre 2023 è possibile consultare un elenco più dettagliato dei gruppi di persone per i quali è raccomandata la vaccinazione di richiamo con il nuovo vaccino aggiornato. La Circolare è consultabile sul sito ufficiale del Ministero della Salute, oppure cliccando qui.

Naturalmente, la vaccinazione contro COVID-19 con i vaccini aggiornati 2023 è disponibile anche per coloro che non rientrano nelle categorie a rischio.

Quando si può fare il richiamo?

La vaccinazione di richiamo è raccomandata a distanza di 6 mesi dall'ultima dose di vaccino anti COVID-19 ricevuta, oppure a distanza di 6 mesi dall'ultima infezione (data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di dosi ricevute precedentemente o dalle diagnosi di infezione ricevute.

Quanto dura il richiamo del vaccino COVID 2023?

Di norma, il richiamo ha una valenza di 12 mesi.

Per la stesura di questo articolo le fonti consultate sono state: il sito ufficiale del Ministero della Salute, il sito ufficiale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO, dall'inglese World Health Organisation) e il sito ufficiale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

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Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista