Generalità
L'urea è il prodotto finale del metabolismo proteico; si forma a livello epatico a partire dall'ammoniaca, viene riversata nel sangue e prontamente filtrata dai reni ed eliminata con le urine.
Dal momento che la sintesi di urea è un processo continuo, i suoi livelli nel sangue si stabilizzano intorno a un valore molto basso, ma relativamente costante (indicativamente intorno a 15-40 mg/dL).
I livelli ematici di urea dipendono pertanto:
- dalla sintesi di ammoniaca (che a sua volta dipende dall'apporto proteico alimentare e dal catabolismo delle proteine tissutali),
- dalla funzionalità epatica
- dalla funzionalità quella renale.
Cos'è
- L'urea rappresenta la principale parte azotata dell'urina. Normalmente, questa molecola è innocua per il nostro corpo.
- L'urea deriva dalla trasformazione organica dell'ammoniaca. Quest'ultima sostanza si produce in seguito al metabolismo degli aminoacidi (sostanze base delle proteine che contribuiscono alla costruzione dei tessuti organici).
- L'urea viene trasformata nel fegato e rilasciata nel circolo sanguigno, per poi essere eliminata con le urine, dopo essere stata filtrata a livello renale.
- Il tasso di urea nel sangue dipende dal funzionamento dei reni, dalla quantità di proteine introdotte con l'alimentazione e dal livello di idratazione.
Perché si Misura
L'urea rappresenta circa il 90% dell'azoto urinario nell'adulto.
La misurazione del suo livello nel sangue consente di evidenziarne l'aumento, che generalmente indica un'alterazione della funzionalità renale.
L'uremia è una grave condizione, in cui i composti azotati tossici (cioè i prodotti di scarto del metabolismo proteico, normalmente escreti nelle urine) sono presenti nel sangue in elevate concentrazioni. Tale fenomeno patologico è attribuibile, di solito, a un'insufficienza renale.
Il dosaggio dell'urea nel sangue è indicato in presenza di:
- Malessere non specifico;
- Segni o sintomi che fanno sospettare qualche alterazione renale;
- Malattie croniche come il diabete e lo scompenso cardiaco.
Inoltre, l'esame può essere prescritto dal medico allo scopo di:
- Valutare se i reni funzionano prima di iniziare certe terapie farmacologiche;
- Monitorare l'efficacia della dialisi o di altri trattamenti in pazienti con malattie renali croniche e acute.
Valori normali
La quantità di urea dosabile nel sangue dovrebbero essere indicativamente compresa nell'intervallo 18-45 mg/dl (milligrammi per decilitro) nell'uomo e 15-42 mg/dl nella donna.
Valori diversi da quelli di riferimento segnalano un'imperfetta depurazione del sangue da parte dei reni.
Uremia Alta - Cause
Per approfondire: Uremia - Cause e Sintomi
Alti livelli ematici di urea si riscontrano in seguito a un eccessivo apporto di azoto, come avviene nelle persone che seguono una dieta iperproteica.
La condizione è comune anche in caso di aumentato catabolismo proteico e danno tissutale, come avviene in presenza di:
- Ipertiroidismo;
- Digiuno prolungato;
- Severe infezioni;
- Neoplasie;
- Attività sportiva o lavorativa notevolmente faticosa o intensa.
Un elevato livello di urea nel sangue può derivare anche da:
- Emorragie gastrointestinali (ulcera peptica);
- Morbo di Addison;
- Trauma;
- Insufficienza renale.
Quest'ultima condizione può essere causata da un danno d'organo - conseguente ad esempio a diabete o ipertensione - ma anche da un'ostruzione delle vie urinarie, ad esempio per la presenza di un calcolo renale o di un tumore.
Anche un'insufficiente apporto di sangue ai reni, tipico della disidratazione, delle ustioni, delle emorragie e dell'insufficienza cardiaca, può aumentare i livelli sierici di urea.
Uremia Bassa - Cause
Bassi livelli ematici di urea rappresentano una condizione poco comune e di norma non preoccupante. Generalmente, si registrano in seguito a un insufficiente apporto di azoto, tipico di:
Altre condizioni caratterizzate dal calo dei livelli plasmatici di urea sono:
- Stati di iperidratazione (eccessiva assunzione di liquidi);
- Gravidanza;
- Gravi malattie epatiche con danno d'organo;
- Morbo di Simmonds (panipopituitarismo).
Il dosaggio dei livelli di urea nel sangue non viene comunque eseguito allo scopo di diagnosticare o monitorare tali condizioni.
Come si misura
La valutazione dell'urea viene effettuata mediante un semplice esame del sangue, prelevato generalmente in corrispondenza della piega del gomito.
Preparazione
Il prelievo si esegue in genere al mattino. Il medico suggerirà se è necessario essere a digiuno.
Per una corretta interpretazione dei risultati si deve tenere presente che i valori di quest'analisi possono essere influenzati da alcune particolari condizioni, come, ad esempio, la disidratazione e la quantità di proteine presenti nella dieta.
Interpretazione dei Risultati
- L'urea nel sangue può aumentare principalmente in presenza di una diminuita funzionalità dei reni. Questa può dipendere da diete iperproteiche, disidratazione, insufficienza cardiaca, nefropatie acute o croniche, e terapie con farmaci ad azione tossica sui reni.
- Una diminuzione dei valori dell'urea può essere determinata, invece, da regimi alimentari troppo poveri di proteine o di carboidrati, digiuno prolungato, stati di malnutrizione, insufficienza epatica, avvelenamenti e nefrosi.
Nota
Considerata la scarsa specificità, la diagnosi clinica non dovrebbe essere posta semplicemente sulla base di alti valori ematici di urea; piuttosto, dovrebbe integrare i dati clinici e gli altri parametri di laboratorio. Nell'insufficienza renale cronica, ad esempio, l'aumento dell'urea si associa al calo della natriemia e al rialzo della creatininemia e della potassiemia.
Quando invece il rapporto tra urea e creatinina rimane nella norma (compreso tra 10:1 e 20:1) allora è da escludersi un danno renale.
Uremia
Il termine uremia fu coniato per la prima volta nel 1847 per indicare la ritenzione di urina nel sangue; oggi, tale parola intende invece sottolineare lo stato di intossicazione causato dall'accumulo in circolo di urea e di altre sostanze azotate (sindrome uremica).
Le manifestazioni cliniche dell'uremia variano in funzione della massa renale funzionante; ricordiamo, a tal proposito, che i reni hanno un'enorme riserva funzionale e riescono ad assolvere alle funzioni cui sono preposti anche quando la loro funzionalità si riduce al 10% della norma. Così, nelle fasi iniziali della malattia i sintomi possono essere piuttosto lievi, con graduale comparsa di:
- Facile affaticabilità;
- Debolezza;
- Difficoltà di concentrazione;
- Malessere;
- Disturbi gastrointestinali;
- Prurito;
- Urine scure e schiumose.