Ultima modifica 01.09.2017

Cause e Classificazione

Il tumore alla tiroide è causato dall'anomalo sviluppo di alcune cellule di questa ghiandola, simile ad una farfalla, situata alla base del collo appena sotto il pomo d'Adamo.

Il tumore alla tiroide si manifesta molto spesso in una forma benigna e piuttosto raramente in forme maligne (assumendo in questo caso il nome di cancro alla tiroide).

Noduli tiroideiI tumori benigni sono particolarmente diffusi, con un'incidenza che si aggira intorno al 25-50% della popolazione: prendono il nome di noduli benigni e nella maggior parte dei casi non provocano problemi particolari, tanto da passare del tutto inosservati od essere occasionalmente scoperti durante la palpazione od una visita ultrasuonografica. Solo in una minoranza dei pazienti i noduli tiroidei instaurano il quadro sintomatologico tipico della tireotossicosi (eccesso di ormoni tiroidei) o crescono al punto tale da creare problemi di fonazione e deglutizione (per compressione dei tessuti circostanti).

Ancor più rari (meno del 10% dei casi) sono i noduli maligni della tiroide, che possono essere di tipo:

  • papillare: il più diffuso fra tutti (70-80% dei carcinomi tiroidei), è frequente in pazienti giovani (tra i 30 ed i 50 anni) ed è caratterizzato da un basso grado di malignità, che tende comunque ad aumentare nei pazienti più anziani.
  • Follicolare: rappresenta dal 5 al 15% di tutti i tumori della tiroide e si riscontra maggiormente tra gli anziani. E' più aggressivo rispetto al carcinoma papillare, ma mantiene una crescita lenta ed una prognosi relativamente favorevole. Al pari del precedente colpisce le cellule follicolari della tiroide (deputate alla sintesi degli ormoni tiroidei T3 e T4).
  • Midollare: rappresenta il 4-5% circa dei tumori tiroidei e si sviluppa a livello delle cellule C, deputate alla produzione dell'ormone calcitonina. Colpisce in genere soggetti al di sopra dei 50 anni ed è caratterizzato da alcune peculiarità: può essere infatti sporadico o familiare (trasmissione ereditaria di geni anomali) ed associarsi ad altri tumori o patologie dell'apparato endocrino. La prognosi è buona quando il carcinoma è limitato alla tiroide e sfavorevole in presenza di metastasi.
  • Anaplastico: rappresenta ormai una rarità tra i carcinomi tiroidei (1% circa dei casi), si riscontra negli anziani portatori di gozzo voluminoso da lunga data ed ha un'altissima malignità. E' caratterizzato dall'ingrossamento rapido e doloroso delle ghiandola, interessa le cellule follicolari e risulta molto difficile da trattare.
  • Altre forme tumorali maligne piuttosto rare sono rappresentate dal linfoma tiroideo e dal carcinoma a cellule squamose.

L'incidenza del cancro alla tiroide nello scenario complessivo delle neoplasie maligne si aggira intorno all'uno, uno e mezzo percento, oscillando da 10 a 40 nuovi casi annui per milione di abitanti. L'aumentata incidenza documentata negli ultimi anni sembra dovuta, almeno in parte, al miglioramento delle tecniche diagnostiche ecografiche.

Più comune tra le donne, il carcinoma tiroideo provoca - con una certa approssimazione - 6 decessi annui per milione di abitanti.

Sintomi tumore alla tiroide

Per approfondire: Sintomi Tumore della Tiroide


Come abbiamo visto, nella maggior parte dei casi il cancro della tiroide cresce molto lentamente ed è poco invasivo. Si ha quindi un lungo periodo di latenza tra l'induzione tumorale e le manifestazioni cliniche; di conseguenza la malattia rimane spesso misconosciuta per tutta la vita.

Il sintomo caratteristico è la presenza di un nodulo nella regione anteriore del collo, corrispondente alla sede anatomica della ghiandola. Come anticipato, comunque, soltanto una piccola percentuale dei noduli ha caratteristiche maligne.

Specie nei pazienti giovani, il sintomo d'esordio può essere rappresentato dall'ingrossamento dei linfonodi laterocervicali. In una fase avanzata tale sintomo può associarsi a cambiamenti del tono della voce (raucedine - disfonia), algie diffuse nella regione anteriore del collo e disfagia (difficoltà e dolore alla deglutizione).

Fattori di rischio

Un nodulo ha maggiori possibilità di rivelarsi maligno quando: non si accompagna a tireotossicosi (viene classificato come freddo all'esame scintigrafico), aumenta di consistenza (classificata come solida all'esame ecografico), presenta bordi irregolari e vascolarizzazione intraparenchimale (con ecocolordoppler) e provoca disturbi da compressione (disfonia, disfagia). Altri fattori di rischio in tal senso sono rappresentati dalla pregressa esposizione a radiazioni (incluse quelle somministrate a scopo terapeutico o associate a disastri nucleari) e dalla familiarità per il gozzo e per sindromi come il carcinoma tiroideo midollare, la neoplasia endocrina multipla e la poliposi adenomatosa familiare. L'incidenza del cancro follicolare è altresì maggiore nelle aree iodocarenti, dove il gozzo nodulare è endemico (evenienza prevenibile attraverso l'utilizzo di sale iodato).




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