Tetraciclina: controindicazioni ed effetti indesiderati

Ultima modifica 01.04.2020

Andi Cenko Farmacista

« tetracicline


Nel tessuto osseo in via di formazione, le tetracicline possono formare  un complesso chelato stabile con il calcio, di colore giallo; tale formazione non è stata trovata di alcun effetto indesiderato nell'uomo, tranne che l'effetto esteticamente indesiderato della  colorazione giallastra dei denti; questo si può verificare  specialmente se l'uso delle tetracicline avviene durante il periodo della formazione dei denti (seconda metà della gravidanza, periodo neonatale e prima infanzia); tutto ciò si verifica soprattutto durante  l'uso prolungato  di questi antibiotici, ma è stato osservato anche in caso di trattamenti di breve durata ripetuti frequentemente. Infatti, nella prima infanzia il trattamento con tetraciclina va effettuato solo se strettamente necessario e sempre sotto il controllo continuo del medico. Si è notato che in soggetti predisposti il trattamento con tetraciclina può causare reazioni di fotosensibilizzazione; si raccomanda quindi di tener presente questa eventualità e, nel caso comparisse eritema cutaneo, interrompere immediatamente il trattamento. La somministrazione di tetraciclina, anche in dosi terapeutiche medie in soggetti con una marcata insufficienza renale, può  dar  luogo ad un accumulo del farmaco nel  circolo ematico, con possibili danni epatici; perciò in questi casi si raccomanda di adattare la posologia al grado di funzionalità renale e, se necessario, effettuare dei controlli dei livelli ematici (che non dovrebbero mai superare 15 mcg/ml) e della funzionalità epatica. Si deve inoltre tener conto che le tetracicline manifestano un'azione antianabolica, che in certi casi può aggravare lo stato di insufficienza renale.

Le tetracicline vanno assunte con un'adeguata quantità d'acqua per evitare la comparsa di irritazioni esofagee. Un altro inconveniente delle tetracicline è che il loro uso terapeutico può occasionalmente dar luogo a superinfezioni da microorganismi diventati ormai insensibili al farmaco. Per evitare la comparsa di ceppi resistenti e per essere sicuri dell'efficienza del trattamento, soprattutto quando si hanno dei dubbi sulla sensibilità del patogeno verso la tetraciclina, si raccomanda di effettuare degli opportuni test batteriologici (antibiogramma). Le tetracicline non sono dei  farmaci di prima scelta per le infezioni da Stafilococchi o per  quelle delle vie aeree superiori  (come faringiti, tonsilliti ecc.) da Streptococco beta emolitico. Bisogna inoltre assicurarsi della validità del farmaco, perché le tetracicline scadute (in stato di degradazione) possono provocare poliuria, glicosuria e proteinuria; specialmente se conservate scorrettamente in ambiente caldo e umido, le tetracicline tendono a formare dei derivati nefrotossici. Nei casi di trattamento delle infezioni gonococciche, si raccomanda di porre attenzione al rischio che le manifestazioni di una sifilide consistente possano essere mascherate e difficilmente evidenziate, perciò in questi casi si consiglia  di effettuare i controlli sierologici per almeno 4 mesi.

Data la possibilità  che le  tetracicline deprimano l'attività protrombinica, bisogna prendere delle precauzioni per un possibile adeguamento dei dosaggi di anticoagulanti usati durante la somministrazione delle tetracicline. Inoltre si raccomanda che durante   cicli di trattamento a lungo termine vengano effettuati dei controlli periodici della crasi ematica e della funzionalità epatica e renale. Nei casi di trattamento delle  infezioni causate da Streptococco beta emolitico di gruppo A con tetracicline, la durata del trattamento prevista è di un periodo superiore a dieci giorni.

Gravidanza e allattamento

Qualora l'uso della tetraciclina si renda necessario durante gravidanza e allattamento, è indispensabile che la paziente consulti un medico specializzato per discuterne i benefici per la madre ed i rischi per il feto o il bambino. Degli studi su animali hanno provato che l'uso della tetraciclina durante la gravidanza può causare embriotossicità, teratogenicità ed effetti tossici sulla formazione dello scheletro osseo. Anche se non ci sono degli studi specifici sull'uso della tetraciclina durante la gravidanza umana, esistono comunque dei casi dov'è stata segnalata la comparsa di difetti congeniti sul feto e di epatotossicità sulla madre. Se usate durante il periodo di sviluppo dei denti nel feto, cioè durante la seconda metà della gestazione, le tetracicline possono facilmente causare una colorazione permanente giallo-marrone dei denti stessi ed un'ipoplasia dello smalto dentario. Quindi, basandosi su tutti i casi clinici studiati e sulle evidenze raccolte, l'uso della tetraciclina durante la gravidanza è sconsigliato, specialmente durante la seconda metà della gestazione.
È  stato provato che la tetraciclina viene secreta nel latte materno umano in piccole quantità. Perciò, anche se vengono considerati improbabili, i rischi della colorazione dei denti, dell'ipoplasia dello smalto e dell'inibizione dello sviluppo osseo esistono. In altri studi, durante l'allattamento dei bambini da madri che erano in trattamento con tetraciclina, le tracce di antibiotico trovate nel latte materno erano trascurabili. Per questo motivo diversi medici pediatri ritengono che la tetraciclina si possa usare durante l'allattamento. Tuttavia le case farmaceutiche, basandosi sulle evidenze dei vari studi, ritengono che esista il rischio di comparsa di  gravi reazioni indesiderate durante l'allattamento di bambini da madri in trattamento con tetraciclina; per questo raccomandano che, in base alla necessità che può avere la madre di essere curata, il trattamento andrebbe evitato o comunque comportare l'interruzione del'allattamento.

Effetti collaterali e indesiderati

Come la maggior parte dei farmaci assunti per via orale. anche la tetraciclina manifesta degli effetti collaterali correlati con il sistema gastrointestinale, più spesso e in percentuale maggiore: nausea, anoressia, vomito, diarrea, glossite, disfagia, enterocolite e lesioni infiammatorie nella regione anale. Durante l'uso della tetraciclina, in rarissimi casi, in pazienti che hanno usato prevalentemente la capsula e non la compressa, si sono riportate segnalazioni di esofagite ed ulcerazione dell'esofago. Quasi tutti questi pazienti hanno raccontato di aver assunto il medicinale prima di andare a letto, il che può essere anche una spiegazione delle lesioni sull'esofago, perché esiste la possibilità che parte del farmaco rimanga per un tempo più lungo del normale nella regione esofagica.
È stato provato che l'assunzione delle tetracicline può causare una colorazione giallo-marrone dei denti ed un'ipoplasia dello smalto, specialmente se assunta in età pediatrica.
In alcuni casi l'uso di tetraciclina in pazienti già predisposti ad ipersensibilità può causare reazioni di fotosensibilizzazione, rash eritematoso, rash maculo-papuloso, orticaria, anafilassi, porpora, aggravamento del lupus eritematoso sistemico già presente, febbre ed edema. In pazienti con una marcata insufficienza renale ed in pazienti che hanno assunto dosi elevate di tetraciclina è stata osservata la comparsa di epatotossicità. Quando usata per periodi prolungati, la tetraciclina ha provocato una colorazione nera-marrone della tiroide, ma questo non altera in nessun modo la corretta funzionalità della ghiandola.