Stranguria (Minzione a Gocce): Cos’è e Perché Si Manifesta

Stranguria (Minzione a Gocce): Cos’è e Perché Si Manifesta
Ultima modifica 03.03.2022
INDICE
  1. Cos’è
  2. Cause e Fattori di Rischio
  3. Sintomi Associati
  4. Diagnosi
  5. Trattamento e Rimedi

Cos’è

Stranguria: Cosa Significa?

La stranguria è un sintomo urinario caratterizzato dall'emissione di urina a intermittenza (goccia a goccia), accompagnata da sensazione di tensione o dolore alla vescica e minzione difficoltosa (disuria). In pratica, vengono emesse piccole quantità di urina, in modo lento o tramite sgocciolamento.

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I piccoli volumi di urina vengono espulsi lentamente solo per sforzo e nonostante un forte senso di urgenza (pollachiuria), solitamente con la residua sensazione di incompleto svuotamento (tenesmo vescicale).

Questo desiderio di svuotare completamente la vescica nonostante la sua impossibilità è attribuito all'irritazione dell'urotelio (epitelio che riveste le vie urinarie), in particolare del trigono (regione alla base della vescica, in rapporto con la vagina nella donna e con la prostata nell'uomo), e al conseguente spasmo dei muscoli.

Il termine deriva dall'unione delle parole greche "stranx" e "ouron", letteralmente "una goccia spremuta di urina". Queste "gocce" di urina vengono "spremute fuori" dai pazienti, che descrivono il sintomo come come dolorosi spasmi "strazianti".

Cause e Fattori di Rischio

La stranguria si osserva in numerose condizioni urologiche tra cui calcoli renali (soprattutto quando un calcolo raggiunge la giunzione vescico-uretrale), calcoli alla vescica, infiammazione della vescica (cistite) e cancro alla vescica.

Quali sono le Cause di Stranguria?

Nella maggior parte dei casi, la stranguria è dovuto ad un'infiammazione delle vie urinarie o dell'apparato genitale, ad eziologia infettiva e non, tra cui:

Il processo flogistico può dipendere da stenosi uretrali, malattie del collo della vescica (es. disfunzione neurologica o malformazioni) ed ipertrofia della prostata. Queste condizioni patologiche rendono difficile l'emissione delle urine per la presenza di un ostacolo e provocano tipicamente una concomitante riduzione della forza e del calibro del mitto.

La stranguria si riscontra anche nelle patologie neoplastiche della prostata e della vescica.

Sintomi Associati

Quali Sono i possibili Sintomi associati alla Stranguria?

A seconda della patologia che ne è all'origine, la stranguria può associarsi a:

Altri sintomi dipendono dalle cause specifiche. Ad esempio, oltre alla stranguria, un'infezione delle vie urinarie può causare: fastidio e bruciore durante la minzione, necessità impellente di urinare, sangue nelle urine (ematuria), urine torbide, dolore pelvico e lombare e spossatezza. La febbre e il dolore lombare, in particolare, sono segnali di allarme per una possibile infezione renale, detta pielonefrite, che merita immediata attenzione medica.

Diagnosi

Come viene diagnosticata la Stranguria?

  • Visita medica: anamnesi, esame obiettivo con ispezione del meato uretrale e, se necessario, esplorazione vaginale o rettale. In alcuni casi, possono essere necessari un tampone uretrale o vaginale e un test per le malattie a trasmissione sessuale.
  • Analisi delle urine per evidenziare la presenza di globuli bianchi, batteri e, in alcuni casi, globuli rossi e urinocoltura per confermare la presenza di un'infezione. L'urinocoltura con antibiogramma, invece, permette di isolare lo specifico microrganismo responsabile e verificarne la risposta a specifici antibiotici, in modo da selezionare il farmaco più efficace.
  • Eventuali ulteriori test diagnostici: nelle forme recidivanti o in caso di pielonefriti può essere utile sottoporsi ad un esame più approfondito, con un'ecografia renale o una cistoscopia, per verificare l'eventuale presenza di un problema anatomico-funzionale dell'apparato urinario.

Trattamento e Rimedi

Il trattamento della stranguria dipende dalla causa. Il primo passo del trattamento è determinare se questo sintomo è causato da infezioni, infiammazioni, fattori alimentari o un problema con la vescica o la prostata.

Cosa Fare in caso di Stranguria

La gestione delle infezioni urinarie prevede un trattamento farmacologico, spesso con antibiotici o antisettici urinari che devono essere prescritti dal medico. La terapia deve essere seguita per tutto il periodo indicato, anche quando i sintomi tendono a scomparire rapidamente; il rischio di una sospensione anticipata del trattamento, è di sviluppare recidive e di favorire la resistenza batterica agli antibiotici.

In presenza di un'infezione più grave, può essere necessario il ricovero ospedaliero e ricorrere al trattamento antibiotico per via endovenosa. La pielonefrite, in particolare, se non è riconosciuta e trattata rapidamente, può provocare danni permanenti e compromettere la funzionalità renale, portando addirittura alla necessità di ricorrere alla dialisi.

Infine, se l'infezione è sostenuta da difetti anatomici dell'apparato urinario, si può ricorrere alla correzione chirurgica dell'anomalia stessa.

La stranguria causata da patologie di altra natura si risolve trattando la malattia all'origine del disturbo.

Qualche Consiglio

  • Buona regola è curare quotidianamente l'igiene intima, in particolare durante il periodo mestruale e prima e dopo i rapporti sessuali.
  • Le donne devono fare particolare attenzione a lavarsi e pulirsi con movimenti diretti dalla vulva all'ano, mai viceversa. In caso contrario, si rischia di trasferire i batteri fecali verso gli orifizi vaginale e urinario. Inoltre, andrebbero evitati i detergenti intimi aggressivi, la biancheria in fibra sintetica e gli indumenti troppo aderenti.
  • Per la prevenzione delle infezioni urinarie, è importante evitare di trattenere l'urina a lungo se si sente il bisogno di svuotare la vescica, e di favorire il transito intestinale, evitando la stitichezza. Per favorire il flusso di urina e mantenere una corretta idratazione quotidiana, è inoltre consigliato bere almeno un paio di litri d'acqua al giorno.
  • Andrebbero evitati o limitati, gli zuccheri raffinati, che favoriscono la proliferazione dei batteri. Anche i cibi acidi speziati e molto piccanti, le bevande alcoliche e il caffè possono irritare le vie urinarie, intensificando ulteriormente il bruciore e il dolore.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici