Ultima modifica 26.02.2020

La stitichezza è uno dei tanti disturbi che costellano i gioiosi mesi della gravidanza. La sua insorgenza, così come quella di molti altri piccoli fastidi, è legata alle modificazioni ormonali indotte dalla gestazione. Pur essendo largamente rappresentata in tutta la popolazione adulta, la stitichezza è un fenomeno tipico della gravidanza, talmente diffuso da colpire quasi il 50% delle donne in dolce attesa.
Il principale responsabile della stitichezza gravidica è il progesterone, un ormone essenziale per evitare inopportune contrazioni dell'utero nei primi 7-8 mesi di gravidanza. La sua azione miorilassante non è limitata all'area genitale  ma estesa un po' a tutti i muscoli del corpo, compresa la giunzione gastroesofagea (reflusso, bruciori, acidità di stomaco), la muscolatura intestinale (stitichezza) e quella involontaria che riveste le pareti dei vasi (vene varicose, ritenzione idrica, emorroidi).

Diminuendo l'intensità delle contrazioni peristaltiche, il progesterone è responsabile dell'emissione di feci dure, disidratate e compatte, in poche parole della stipsi o stitichezza.


Stipsi gravidabnza

Nelle prime settimane di gestazione agli alti livelli di progesterone può aggiungersi la spontanea riduzione dell'assunzione di frutta e verdura, causata dalle nausee. Ciò può sottrarre ulteriori liquidi all'intestino, aggravando il rischio di stitichezza.
Con il proseguo della gestazione, a partire dal terzo-quarto mese, l'aumento di volume dell'utero costituisce un ulteriore ostacolo al passaggio delle feci.
Nell'ultimo trimestre di gravidanza l'aumento dei livelli circolanti di aldosterone rappresenta un nuovo e prezioso alleato della stitichezza. Quest'ormone aumenta infatti l'assorbimento di liquidi ed elettroliti, rallentando ulteriormente il transito intestinale. Per tutti questi motivi, in linea generale la stitichezza non insorge bruscamente durante la gravidanza, ma tende ad aggravarsi con il sopraggiungere del parto.
La stipsi gravidica può infine essere legata a cause strettamente farmacologiche, legate, per esempio, all'assunzione di preparati a base di ferro, antiacidi o di alcuni analgesici.
gravidanza e stitichezzaIl primo e più efficace provvedimento per combattere la stitichezza è rappresentato dalla quotidiana e regolare assunzione di almeno un paio di litri d'acqua. Tale raccomandazione è a dir poco fondamentale, non solo perché l'acqua è il costituente principale del nostro organismo, ma anche perché una dieta ricca di scorie e gli stessi lassativi perdono gran parte della loro efficacia fino a diventare dannosi, quando non vengono affiancati da un'abbondante assunzione di liquidi. Non dimentichiamo, infine, che per parlare di stitichezza non è importante soltanto la frequenza delle evacuazioni, ma anche e soprattutto il loro aspetto, che negli stitici è particolarmente scuro, compatto e, guarda a caso, povero di liquidi.
Il consumo di alimenti ricchi di fibre come cereali integrali , legumi, frutta e verdura fresca, costituisce una buona base di partenza per la terapia dietetica; innanzitutto perché fornisce tutti gli oligo ed i microelementi necessari per la salute del feto, in secondo luogo perché contribuisce a coprire il fabbisogno idrico della gestante. Non dimentichiamo, tanto per citare qualche esempio, che la lattuga è costituita per il 94% di acqua, i cetrioli per quasi il 97%, le zucchine per l'88% ed i pomodori per il 94%.
Secondariamente possono rivelarsi utili altre raccomandazioni, prima tra tutte, la pratica di una regolare attività fisica. L'atto del camminare, in particolar modo, stimola la motilità intestinale e favorisce il ritorno del sangue venoso al cuore, limitando, tra l'altro, il rischio di altri spiacevoli disturbi come vene varicose, gonfiori ed emorroidi.
Si raccomanda inoltre di assumere le giuste quantità di verdure ricche in cellulosa (radicchio e lattuga in primis), di frutta (prugne, kiwi, fichi ed altra frutta con semi), senza esagerare con le calorie e senza dimenticare l'importanza di un'adeguata assunzione proteica (vedi: alimentazione in gravidanza).
E' invece sconsigliabile ricorrere con troppa sufficienza ai purgativi; innanzitutto perché nessun lassativo riesce a risolvere il problema della stitichezza in modo definitivo ma tende semplicemente a rimandarlo con inevitabile assuefazione piscofisica; in secondo luogo perché la scelta di un medicinale sbagliato potrebbe avere cattive ripercussioni sul normale proseguimento della gravidanza. Il consulto con il proprio ginecologo è quindi d'obbligo, specie quando la stitichezza non si risolve con la semplice terapia dietetica e comportamentale.