Steatorrea: cause, sintomi e cura delle Feci Grasse
Ultima modifica 24.06.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicanze
  5. Diagnosi
  6. Terapia

Generalità

La steatorrea, o feci grasse, è la condizione caratterizzata da un eccesso di grasso nelle feci.
Può essere un fenomeno sporadico oppure persistente, che si ripete: nel primo caso, è dovuta generalmente a un comportamento alimentare particolare, la cui semplice correzione è sufficiente ad annullare il disturbo; nel secondo caso, invece, è più verosimilmente la conseguenza di un malassorbimento dei grassi, connesso a malattie del fegato (es: colangite biliare primitiva), del pancreas (insufficienza pancreatica esocrina) o dell'intestino (es: celiachia).
In chi soffre di steatorrea, le feci assumono caratteristiche particolari; ecco le principali: sono molli e più voluminose del normale; sono schiumose e presentano tracce di muco; sono chiare (marrone chiaro, verdi, arancioni o gialle); galleggiano nell'acqua; sono maleodoranti.
Il trattamento varia in funzione della causa sottostante.

Cos'è

Cosa si intende per Steatorrea?

Steatorrea è il termine medico che indica una presenza eccessiva di grasso nelle feci.
Non a caso, la steatorrea è anche nota come feci grasse.

Il grasso è normalmente presente nelle feci; è una delle varie sostanze che compongono il materiale fecale.
Finché per 100 grammi di grassi assunti giornalmente con la dieta la quota di grasso si mantiene al di sotto dei 7 grammi, tutto rientra nella normalità.
Superati i 7 grammi, però, le cose cambiano: la quota di grasso nel materiale fecale è al di fuori dei limiti considerati normali e si comincia a parlare di steatorrea.

Cosa contengono le Feci?

Le feci sono una miscela di acqua (75%) e materiale solido (25%) composto da batteri, fibre non digerite, grasso, sali (es: fosfati), muco, cellule intestinali desquamate e proteine.

Cause

Perché le Feci sono Grasse?

La steatorrea può essere un fenomeno isolato, sporadico, oppure persistente, che si ripete.

Nel primo caso, è generalmente una condizione benigna, imputabile a un consumo eccessivo di cibi ricchi di grassi e fibre indigeribili.

Nel secondo caso, invece, va interpretata come una manifestazione preoccupante, da riferire al medico, in quanto è con molta probabilità il segnale di una sindrome da malassorbimento.

Steatorrea sporadica da eccessivo consumo di cibi grassi

I principali alimenti il cui consumo eccessivo può provocare episodi di steatorrea sono:

Si segnala, inoltre, che anche un'assunzione esagerata di bevande alcoliche può determinare feci grasse.

Steatorrea da malassorbimento

Un po' di fisiologia relativa alla digestione dei grassi aiuterà a capire meglio quanto si dirà sulla steatorrea da malassorbimento.

Il corretto assorbimento dei grassi ingeriti con la dieta ha tre protagonisti: la bile e gli acidi biliari, gli enzimi digestivi pancreatici (lipasi, colipasi ecc.) e la mucosa dell'intestino tenue (mucosa nota per essere costituita da cosiddetti villi).

La steatorrea da malassorbimento si verifica quando c'è un difetto a carico di uno dei suddetti attori.

Alla luce di ciò, gli esperti distinguono le cause di steatorrea da malassorbimento in tre categorie:

  • In un gruppo rientrano tutte le condizioni responsabili di insufficienza pancreatica esocrina, detta anche EPI (si fa riferimento al pancreas esocrino, il cui compito è produrre proteine coinvolte nella digestione dei cibi);
  • In un altro gruppo figurano tutte le patologie che provocano una carenza di acidi biliari da colestasi;
  • Infine, nel terzo gruppo sono incluse tutte le malattie che colpiscono la mucosa dell'intestino tenue.

Cause di EPI

Le più note condizioni responsabili di EPI (quindi capaci di alterare l'attività del pancreas esocrino) sono:

Cause di Carenza di Acidi Biliari da Colestasi

Passando al secondo gruppo di cause, la carenza di acidi biliari da colestasi è una classica conseguenza di patologie come:

In questo caso, è doveroso aggiungere che una carenza di acidi biliari da colestasi può osservarsi anche in seguito all'assunzione di farmaci ipolipidemizzanti o dopo interventi chirurgici, quali per esempio la rimozione della colecisti (colecistectomia) o la resezione dell'ileo.

Malattie della Mucosa Intestinale

Infine, rimangono da citare le più comuni condizioni che pregiudicano tipicamente la funzionalità della mucosa dell'intestino tenue; ecco quali sono:

Altre Cause di Steatorrea

La steatorrea si può osservare anche in:

Epidemiologia

Studi di incidenza e prevalenza suggeriscono che le cause più comuni di steatorrea da malassorbimento sono l'insufficienza pancreatica esocrina (che negli adulti è dovuto molto spesso a una pancreatite cronica), la celiachia, la colangite biliare primitiva e, nel giovane, la fibrosi cistica.

Sintomi e Complicanze

Come capire se si ha la Steatorrea?

Le persone con steatorrea producono feci con caratteristiche particolari:

  • Sono molli e più voluminose del normale;
  • Sono schiumose e presentano tracce di muco;
  • Sono chiare (marrone chiaro, verdi, arancioni o gialle);
  • Galleggiano nell'acqua;
  • Sono maleodoranti;
  • Potrebbero essere ricoperte da una pellicola untuosa;
  • Potrebbero essere difficili da eliminare dal water;
  • Nell'acqua del water potrebbero individuarsi piccole goccioline di grasso.

Ma non è tutto.

I pazienti con steatorrea sono soliti presentare anche una serie di disturbi gastrointestinali, quali: dolore addominale, crampi addominali, gonfiore addominale, meteorismo, bruciore di stomaco, senso di indigestione, dolori muscolari e artralgia (dolore alle articolazioni).

Complicanze e condizioni associate a Steatorrea grave

Le forme gravi e croniche di steatorrea tendono a sfociare in malnutrizione e, a volte, anche in disidratazione.

A seconda della causa scatenante, poi, possono associarsi a condizioni quali: anemia, perdita di peso, debolezza muscolare, stanchezza cronica, febbre, problemi di vista, problemi neurologici e, nei bambini, ridotto tasso di crescita.

Diagnosi

Di norma, la diagnosi di steatorrea si basa sulla storia clinica (anamnesi), sull'esame obiettivo e su specifici test per la valutazione delle feci (qualità e quantità di grasso ecc.); quest'ultimi, in particolare, sono considerati fondamentali per ogni conclusione definitiva.

Se ancora non si conoscono le ragioni precise dell'eccesso di grasso nelle feci, alla diagnosi di steatorrea devono seguire indagini volte all'identificazione delle cause del disturbo: è dalle cause, infatti, che dipende il piano terapeutico.

Come si vede il Grasso nelle Feci: i Test sul Grasso Fecale

Test qualitativo

Il test qualitativo consiste nella valutazione al microscopio del numero e delle dimensioni dei globuli di grasso eventualmente presenti in un campione di feci prodotte dal paziente.

Test quantitativo

Il test quantitativo consiste nella misura della quantità di grasso escreta giornalmente con le feci.

Esistono vari test quantitativi.

Al di là di come si svolgono, lo scopo di tutti è misurare la quantità di grasso escreta giornalmente con le feci.

Un esempio di test quantitativo è quello che prevede la raccolta delle feci prodotte in un arco temporale di 72 ore, mentre il paziente sta seguendo anche una specifica dieta che apporta 100 grammi di grassi al giorno.

Rientra nella normalità il soggetto che, consumando giornalmente 100 grammi di grassi, espelle nelle feci una quantità di grasso inferiore a 7 grammi.

Presenta invece steatorrea il soggetto che, con lo stesso regime dietetico, produce con le feci una quantità di grasso superiore a 7 grammi.

I test quantitativi vanno alla ricerca proprio di questa anomalia.

Test dell'elastasi fecale

Prima di analizzare cos'è, occorre precisare subito che il test dell'elastasi fecale è utile in un contesto di steatorrea dovuta a insufficienza pancreatica esocrina.

Il test in questione serve a misurare la concentrazione nelle feci dell'elastasi, un enzima prodotto dal pancreas e necessario alla digestione di grassi, proteine e carboidrati.

In condizioni di normalità, le feci contengono elastasi, poiché si tratta di un enzima stabile nel tratto intestinale.

In presenza di steatorrea dovuta a insufficienza pancreatica esocrina, invece, le feci contengono quantità esigue di elastasi o non la contengono affatto.

La concentrazione limite, che separa la normalità dalla presenza di insufficienza pancreatica esocrina, è 200 microgrammi di elastasi per grammo di feci.

Il test dell'elastasi fecale presenta i vantaggi di essere sensibile e non di non richiedere al paziente alcuna dieta speciale.

Altri test utili alla Diagnosi di Steatorrea: Test del D-xilosio

Non tutti gli esami di laboratorio utili alla diagnosi di steatorrea riguardano le feci: è il caso, per esempio, del test del D-xilosio, anche noto come test di assorbimento dello xilosio.

Questo esame quantifica nel sangue e nelle urine i livelli di xilosio, uno zucchero semplice proveniente dalla dieta.

In termini diagnostici, il test del D-xilosio indica la capacità dell'intestino di assorbire lo xilosio: se l'intestino sta bene, lo xilosio è presente nel sangue e nelle urine in quantità rilevanti; se la mucosa intestinale è danneggiata, invece, sangue e urine ne sono carenti, a causa di un malassorbimento dello zucchero.

Come si può intuire da quanto sopra riportato, il test del D-xilosio ha una sua utilità diagnostica quando la steatorrea è dovuta a un cattivo stato della mucosa intestinale, come potrebbe essere per esempio in presenza di iperproliferazione batterica intestinale, infezioni parassitarie, celiachia o sindrome dell'intestino corto.

Terapia

Come si cura la Steatorrea?

La gestione della steatorrea richiede l'adozione di una terapia specifica contro la causa scatenante: le feci grasse sono la conseguenza di una condizione di salute o di un determinato comportamento alimentare; pertanto, solo un'azione mirata contro tale condizione o comportamento può contrastare il disturbo, annullandone o limitandone le manifestazioni.

In modo molto generico, il trattamento può variare dalla semplice eliminazione dalla dieta di un determinato alimento, a specifiche terapie farmacologiche, a interventi di natura chirurgica o, ancora, a procedure endoscopiche di stenting.

Esempi di Terapia per la Steatorrea

Insufficienza Pancreatica Esocrina

Nei pazienti con insufficienza pancreatica esocrina, ricopre un ruolo fondamentale la cosiddetta terapia pancreatica sostituiva (anche nota come PERT), tramite la quale il paziente riceve gli enzimi pancreatici che non produce e di cui ha bisogno per la digestione dei cibi.
In secondo luogo, sono importanti l'adozione di un regime dietetico adattato alla condizione sottostante e l'integrazione con vitamine liposolubili.

Iperproliferazione Batterica Intestinale (SIBO)

Diverse evidenze suggeriscono che i pazienti con iperproliferazione batterica intestinale tendono a stare meglio se sottoposti a una terapia a base di antibiotici; tra questi, si segnala in particolare la rifaximina.

Celiachia

Le persone celiache devono eliminare in modo definitivo dalla dieta qualsiasi alimenti contente glutine; devono essere molto rigorosi, se vogliono apprezzarne gli effetti.
Chiaramente, per non sviluppare carenze nutrizionale, è molto importante che si rivolgano a uno specialista dell'alimentazione (dietologo, nutrizionista ecc.).

Colangite biliare primitiva (CBP)

Il trattamento di prima linea per la colangite biliare primitiva è di tipo farmacologico e si basa sulla somministrazione di acido ursodesossicolico, talvolta associata a integratori vitaminici.
Chi non risponde a questo farmaco (circa il 40% dei malati) potrebbe aver bisogno del trapianto di fegato.

Colangite sclerosante primitiva (PSC)

L'acido ursodesossicolico può trovare impiego anche nei pazienti con colangite sclerosante primitiva; tuttavia, non di rado, risulta inefficace, il che rende necessario l'esecuzione di una ERCP (colangio-pancreatografia endoscopica retrograda) associata a stenting biliare, al fine di contrastare la stenosi dei dotti biliari e migliorare il quadro sintomatologico (steatorrea compresa).
Come nel caso della CBP, le forme più gravi di PSC potrebbero richiedere il trapianto di fegato.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza