Scabbia
Ultima modifica 27.07.2020
INDICE
  1. Cos’è la Scabbia?
  2. Cause e Fattori di Rischio
  3. Contagio
  4. Periodo di Incubazione
  5. Sintomi e Complicanze
  6. Diagnosi
  7. Cura
  8. Prevenzione

Cos’è la Scabbia?

La scabbia - dal latino "scabere" = grattare - è una malattia dermatologica infettiva e particolarmente contagiosa, sostenuta dall'acaro Sarcoptes scabiei. Questo parassita s'inocula al di sotto della pelle dove moltiplica: nello strato corneo scava delle piccole gallerie che fungono da tane. Ciò determina un intenso prurito e la comparsa di chiazzette rosse in rilievo (papule), spesso associate a vescicole e ad infezioni secondarie.

Cause e Fattori di Rischio

La scabbia è un'infezione cutanea causata dall'acaro Sarcoptes scabiei (variante hominis). L'infezione diventa sintomatica dopo 4-6 settimane dall'esposizione al parassita. La gravità del quadro clinico è correlata allo stato immunitario del paziente.

Come si Prende la Scabbia?

La modalità di trasmissione più comune della scabbia è il contatto cutaneo diretto e prolungato con un individuo infestato: occorrono 15-20 minuti, affinché si possa verificare il contagio. La trasmissione indiretta è rara, ma può avvenire attraverso l'uso condiviso nella stessa famiglia o comunità di indumenti, lenzuola e asciugamani contaminati; gli acari della scabbia possono vivere per circa 2 giorni lontano dalla cute dell'uomo, sui vestiti o sui letti.

Ciclo Vitale dell’Acaro della Scabbia

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L'acaro della scabbia è un parassita obbligato dell'uomo e trova terreno adatto alla sua riproduzione nella pelle.

La femmina adulta, in particolare, penetra nello strato più superficiale dell'epidermide, scavando una specie di galleria (cunicolo della scabbia) in fondo alla quale deposita ogni giorno due o tre uova.

Dopo 2-4 giorni dalla loro deposizione, le uova si schiudono, lasciando fuoriuscire le larve che - scavandosi piccoli sbocchi secondari verso la superficie cutanea - giungono a maturità e si accoppiano a distanza di 15-17 giorni.

La femmina, più longeva rispetto al maschio, vive per 4-6 settimane e può deporre fino a 50 uova; misura circa 0,35 - 0,45 mm di lunghezza x 0,20-0,30 di larghezza; ha forma ovoidale, di colore grigiastro, e possiede quattro paia di zampe corte e tozze: le anteriori sono munite di ventose e le posteriori di lunghe setole.

Il maschio, più piccolo, muore subito dopo la copulazione, mentre la femmina può sopravvivere negli oggetti sino a 4 o 5 giorni, prima di morire di fame.

Nelle persone affette da scabbia il numero di parassiti è limitato a 5-10 adulti e non supera, in genere, le 30-40 unità.

Scabbia: Chi è più a Rischio?

La scabbia è pandemica, essendo diffusa in tutto il Mondo, e periodicamente, può dare origine a piccoli focolai epidemici.

La malattia può colpire chiunque, in qualunque fascia di età, senza distinzione di sesso o etnia, indipendentemente dal livello sociale o dall'igiene. Tuttavia, i viaggi in aree endemiche, le condizioni di promiscuità e lo scarso livello igienico-sanitario costituiscono fattori di rischio. Più spesso sono interessati giovani adulti (che si trasmettono l'acaro per contatto sessuale) o anziani costretti a letto da malattie. L'immunodepressione ne aggrava, inoltre, il decorso.

Perché i Bambini sono particolarmente suscettibili alla Scabbia?

I bambini sono particolarmente suscettibili alla scabbia a causa della condivisione di spazi o oggetti in asili e scuole: l'uso di asciugamani in comune, lo scambio di abiti o cappelli, il dormire nello stesso lettino durante il riposo alle scuole materne ed il contatto ravvicinato con fratelli e compagni di giochi possono contribuire al contagio.  In età infantile, inoltre, lo strato corneo della pelle è più sottile, quindi le difese contro la parassitosi risultano ridotte.

Nel caso si verificasse un caso di scabbia, l'Asl e la scuola seguono procedure scrupolose per prevenire la diffusione del contagio. Per le prime 24 ore dall'inizio del trattamento specifico, è necessario che il bambino contagiato non vada a scuola. Nei confronti dei compagni di classe, invece, deve essere adottata una sorveglianza sanitaria, per verificare se nel lasso di tempo di 6-8 settimane compaiono sintomi.

Contagio

Scabbia: Come si Trasmette

Il parassita della scabbia si trasmette per contatto umano diretto, stretto e prolungato, ad esempio durante un rapporto sessuale. Le limitate possibilità di trasmissione indiretta, attraverso l'uso promiscuo di indumenti, asciugamani e lenzuola, diventano più concrete nelle forme di scabbia con croste. In ogni caso, affinché l'infestazione si trasmetta, è necessario il passaggio di una femmina gravida o di acari di entrambi i sessi.

Si può prendere la Scabbia da un Animale?

Per quanto riguarda la scabbia animale, i parassiti che la sostengono sono incapaci di moltiplicarsi sulla cute umana, dove possono comunque risiedere per qualche giorno e provocare l'insorgenza di una sintomatologia analoga a quella descritta, ma con assenza dei cunicoli scabbiosi.

Scabbia: Per Quanto Tempo si può trasmettere?

Il periodo di contagiosità dura per tutto il tempo in cui il paziente non è stato adeguatamente trattato.

Igiene Personale e Scabbia

La diffusione della scabbia, come del resto quella dei pidocchi, è favorita dall'affollamento e dalle carenti condizioni igieniche; tuttavia - non essendo necessariamente legata a tali fattori - può colpire persone di ogni ceto sociale, indipendentemente dall'igiene personale e senza distinzioni di età o sesso. Tale osservazione è confermata dal recente incremento di episodi di scabbia nei Paesi più industrializzati; tutto ciò è spiegabile sulla base delle ondate immigratorie da Paesi in via di sviluppo, della promiscuità, dei frequenti viaggi internazionali e della lunga permanenza in luoghi affollati (anche se di ottimo livello igienico).

Periodo di Incubazione

Scabbia Contagio: Dopo Quanto si Manifesta?

I segni e i sintomi della scabbia si manifestano dopo circa un mese dal contagio, tempo necessario allo sviluppo della sensibilizzazione dermica.

Il periodo di incubazione della scabbia è di circa tre settimane; in caso di reinfestazione i sintomi possono comparire più rapidamente, mediamente entro 1-4 giorni, poiché l'individuo è già sensibilizzato.

Scabbia: Come si Riconosce?

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/07/27/lesioni-cutanee-scabbia-orig.jpeg Shutterstock

La scabbia provoca un'eruzione cutanea, costituita da papule eritematose, su gran parte del corpo, associata a prurito diffuso e insistente. Il fastidio peggiora tipicamente di notte ed è correlato essenzialmente ad un'ipersensibilità ai prodotti proteici dell'acaro Sarcoptes scabiei (e contenuti anche nelle feci del parassita). Ricordiamo, infatti, che questo parassita è capace di annidarsi sotto la pelle e deporre le sue uova in piccole gallerie che scava appositamente nello spessore dell'epidermide.

Altri segni caratteristici della malattia sono i cunicoli cutanei, che appaiono come tracce lineari o ondulate, sottili e lievemente squamose, lunghe da pochi mm a 1-1,5 cm. In alcuni casi, i sintomi della scabbia possono essere atipici.

Sintomi e Complicanze

Sintomi Scabbia: Come si Manifesta?

Prurito

Il sintomo più tipico della scabbia è il prurito intenso, specialmente notturno.

Per scavare le proprie tane nello strato corneo, l'acaro della scabbia secerne sostanze cheratolitiche dall'apparato buccale; tali sostanze - unitamente alle particelle fecali escrete nei cunicoli - determinano una piccola reazione infiammatoria mediata dal rilascio di citochine epidermiche; ciò spiega la successiva comparsa di un intenso prurito e della tipica eruzione eritemato-papulosa.

Lesioni Cutanee

  • Cunicoli della scabbia

Rappresentano la lesione più caratteristica dell'infezione; questi consistono in striature fini, grigiastre, lunghe qualche millimetro (al massimo, raggiungono 1,5 cm) e con una specie di vescicola dal contenuto sieroso all'estremità.

Le sedi elettive per gallerie o cunicoli scabbiosi sono le mani (spazi interdigitali, superfici laterali delle dita), la superficie flessoria del polso, i pilastri anteriori delle ascelle, l'areola mammaria, la regione ombelicale, i glutei, gli organi genitali e la regione palmo-plantare.

Tuttavia, non sono sempre visibili, in quanto il grattamento può creare lesioni che mascherano o distruggono i cunicoli. Tramite il grattamento e/o la reazione immunitaria, i cunicoli possono quindi evolvere in papule, noduli, ulcere e croste, in presenza di un sottostante arrossamento (rash).

  • Noduli della scabbia

Sono piccole riservatezze rossastre, notevolmente pruriginose, che hanno una localizzazione tipica nelle ascelle e nella zona genitale. Nei bambini, possono apparire sul palmo delle mani o sulla pianta dei piedi.

  • Altre lesioni aspecifiche

Si tratta di lesioni secondarie al "grattamento" e altre che ricordano quelle dell'eczema e dell'orticaria. Nella scabbia crostosa, la forma più grave della malattia, si manifestano anche eruzioni cutanee squamose, croste, alopecia e interessamento delle unghie.

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Possibili Complicanze della Scabbia

L'irresistibile bisogno di grattarsi è spesso associato a lesioni da grattamento, che possono complicarsi in seguito a sovrainfezioni batteriche lasciando spazio a foruncoli, follicoliti ed impetigini.

In alcuni casi, i sintomi della scabbia possono estendersi a tutta la superficie corporea, pare a causa di un'esagerata reazione allergica.

Scabbia: Localizzazione delle Lesioni

I segni cutanei della scabbia compiano più frequentemente tra le dita di mani e piedi, ai polsi e ai gomiti, sotto le ascelle, alla vita, ai genitali esterni o sulle zone inferiore dei glutei; si tratta di zone dove la pelle, più sottile e delicata, favorisce la penetrazione del parassita.

L'infezione non si verifica, in genere, nella pelle del viso o sul cuoio capelluto, tranne che nei neonati e negli immunodepressi.

Nel bambino, l'eruzione può anche interessare il palmo delle mani, la pianta dei piedi, il volto e il cuoio capelluto; nella donna adulta è tipica la localizzazione alle areole mammarie, mentre nell'uomo è spesso interessata la cute del pene.

Approfondimento: Sintomi Scabbia

Scabbia nei Bambini

Nei bambini, la malattia può simulare una dermatite; in molti casi si associa alla comparsa di bolle e pustole sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi.

Che cos'è la Scabbia Norvegese?

La scabbia norvegese (o crostosa) è una forma clinica particolare della parassitosi, detta così in quanto è stata descritta nel 1848 in Norvegia. Si manifesta con lesioni squamo-crostose, soprattutto a livello palmo- plantare, sul dorso delle mani e sulle ginocchia. A differenza della forma clinica classica, il prurito è discreto o assente, quindi la diagnosi è ritardata e aumenta così il rischio di contagiare altre persone. La scabbia norvegese è estremamente contagiosa e colpisce soprattutto i soggetti immunodepressi per esito di malattie (es. neoplasie, AIDS e neuropatie) o trattamenti (es. trapianti o terapia con corticosteroidi o altri farmaci immunosoppressori). Le diminuite difese immunitarie dell'ospite favoriscono la proliferazione massiccia degli acari Sarcoptes scabiei sulla pelle e rendono la scabbia norvegese molto difficile da curare.

Diagnosi

La diagnosi si basa sull'esame obiettivo e ed è confermata dalla presenza di acari, uova o palline fecali all'esame microscopico (il materiale è ottenuto mediante scarificazione dei cunicoli).

Come viene formulata la Diagnosi di Scabbia?

L'accertamento diagnostico della scabbia si effettua ricercando i suoi quattro elementi patognomici:

  • Presenza di acari, delle uova, degli escrementi e soprattutto dei cunicoli;
  • Comparsa di lesioni più o meno specifiche nelle sedi tipiche per sesso ed età;
  • Prurito intenso che presenta recrudescenza all'atto di coricarsi (il calore trattenuto dalle coperte incrementa l'attività degli acari);
  • Riscontro della stessa sintomatologia in persone a stretto contatto con il malato, a testimonianza della grande contagiosità della scabbia.

Il cunicolo è una piccola lesione filiforme, tipicamente bianca o grigia, a decorso più o meno rettilineo o tortuoso, lunga da pochi mm fino a 10-15 mm. Osservandolo con una lente è possibile apprezzare l'orifizio di ingresso e, all'estremità opposta, l'acaro, che appare come un puntino grigiastro e lucente. Qualora il cunicolo non sia chiaramente manifesto, è possibile evidenziarlo lasciando cadere una goccia di colorante idrosolubile nella lesione, per poi detergere la cute con acqua o alcool; il colorante penetrato nel cunicolo per capillarità, non viene asportato dalla pulitura, rendendo il suo percorso ben evidente. A questo punto, è possibile asportare il cunicolo scabbioso con un tagliente oppure inserirvi un sottilissimo ago per prelevare l'acaro.

Cura

Scabbia: Come si Cura?

Il trattamento primario consiste nell'uso di scabicidi orali o topici. La sintomatologia e le lesioni richiedono fino a 3 settimane prima di scomparire.

Farmaci per il Trattamento della Scabbia

Il trattamento locale si esegue generalmente con lozioni o creme a base di benzoato di benzilecrotamitone o permetrina. Spesso si ricorre a preparazioni galeniche preparate dal farmacista su indicazione del dermatologo.

È molto importante applicare questi prodotti su tutto il corpo, dal collo in giù, dopo un bagno caldo e prolungato seguito da un'energica frizione della pelle (scrub), specie nelle sedi dove sono presenti le lesioni cunicolari; tale accortezza ha lo scopo di esporre gli acari e le uova contenute nei cunicoli al principio attivo. Dopo 8-12 ore dall'applicazione, i prodotti antiscabbia vanno rimossi con acqua.

Gli antistaminici per via orale e gli emollienti per uso topico contribuiscono a dare sollievo dal prurito, che spesso, sostenuto da fenomeni irritativi (anche la componente psichica non va sottovalutata), persiste per diversi giorni; gli antibiotici possono essere utilizzati in caso di sovrainfezioni batteriche.

Il monitoraggio e il trattamento profilattico vanno estesi a tutti i conviventi ed ai soggetti a stretto contatto con lo scabbioso, come i partners sessuali ed i conviventi; per arginare la diffusione dell'infestazione, il malato deve astenersi dal lavoro nei pubblici esercizi, dai collegi o dalle altre collettività fintanto che l'opera di disinfestazione non è conclusa.

Per approfondire: Scabbia - Farmaci per la cura della Scabbia

Isolamento del paziente con Scabbia

La scabbia è una malattia soggetta a notifica obbligatoria da parte del medico che la diagnostica.

Il Servizio di Igiene Pubblica che riceve tale segnalazione si impegna ad effettuare un'indagine epidemiologica per risalire alle presunte modalità di contagio ed estendere gli accertamenti anche alle persone con le quali il malato ha avuto un stretto contatto.

Il malato di scabbia dev'essere trattato con apposita terapia ed isolato per almeno 24 ore dall'inizio del trattamento. L'isolamento prevede che il paziente rimanga separato da tutte le altre persone, ad eccezione di coloro che lo assistono

Disinfezione di Ambienti e Vestiario

Per debellare la scabbia, la disinfestazione degli ambienti domestici e degli effetti personali riveste un ruolo fondamentale; è quindi necessario igienizzare con cura gli indumenti a contatto con la pelle, la biancheria e gli effetti letterecci (federe e lenzuola) tramite ebollizione o lavaggio in acqua calda (almeno 60°C, meglio 90°C) e sapone. Anche le spazzole ed i pettini devono essere trattati ad alte temperature.

Tutto ciò che non può essere lavato ad elevate temperature andrebbe esposto all'aria per almeno 2 o 3 giorni. L'acaro, infatti, non sopravvive a lungo lontano dalla pelle umana.

In alternativa, gli effetti possono essere riposti in sacchetti di plastica sigillati e lasciati al loro interno per una settimana circa e poi esposti all'aria.

Divani e cuscini possono essere lavati a getto di vapore ad alta temperatura e, poi, avvolti in sacchi impermeabili per alcuni giorni. In alternativa si possono chiudere in un sacco di plastica impermeabile nel quale viene spruzzato un insetticida spray a base di piretro e che viene lasciato chiuso per almeno 24 ore e poi gli effetti vengono esposti all'aria.

Chi si presta alla disinfezione o all'assistenza di malati di scabbia deve essere dotato di appositi indumenti di protezione (in particolare guanti e camici monouso).

Perché dopo la Terapia Scabicida può rimanere il Prurito?

Al termine del trattamento con il medicamento scabicida, l'irritazione cutanea può persistere per qualche tempo, con la differenza che il prurito non si presenta più di notte (come è tipico nel corso dell'infestazione).

Lo scabicida uccide l'acaro, ma i residui del corpo del parassita rimane nella cute e continua a creare uno stimolo allergico, che si esaurisce spontaneamente dopo circa due settimane. Una volta che la scabbia è stata trattata, per alleviare il prurito può essere comunque utile ricorrere all'uso intensivo di emollienti, all'applicazione di corticosteroidi topici o all'assunzione di antistaminici per bocca.

Talvolta, un prurito persistente dipende dal fallimento della terapia. Questo può essere dovuto all'errata esecuzione del trattamento, alla reinfestazione (o recidiva) o alla resistenza alla terapia. Occorre, quindi, eseguire un altro ciclo di cura o cambiare prodotto.

Cosa fare in caso di Scabbia? Indicazioni pratiche

  • Evitare quanto più possibile i contatti corporei fino alla guarigione: la scabbia è una malattia contagiosa e la persona che ha contratto la parassitosi deve restare qualche giorno in isolamento per evitare di trasmettere l'acaro Sarcoptes scabiei ad altri.
  • Fare quotidianamente la doccia o il bagno prima dell'applicazione del medicamento topico scabicida consigliato dal medico; è raccomandabile frizionare intensamente tutta la pelle per eliminare le squame superficiali.
  • Le unghie vanno tagliate corte in quanto sono una importante fonte di disseminazione dell'acaro con il grattarsi.
  • Il trattamento antiscabbia deve essere effettuato contemporaneamente anche dalle persone a stretto contatto con l'ammalato.
  • Biancheria intima, coprimaterasso, lenzuola e federe devono essere cambiate (evitando di scuoterle per non diffondere gli acari) e lavate a 60°C tutti i giorni, almeno sino al termine del trattamento.
  • Tutti gli indumenti indossati vanno lavati a 60°C o a secco; gli indumenti non lavabili in lavatrice vanno riposti in sacchetti di plastica impermeabili e chiusi ermeticamente per 2 settimane, poi esporre all'aria; in alternativa, possono essere messi per 24 ore ad temperatura inferiore ai 10°C (in frigorifero o all'esterno durante l'inverno).
  • Per disinfestare la casa (divani, poltrone imbottite, materassi e pavimenti) è consigliabile l'uso di strumenti con getto a vapore ad alta temperatura.
  • Dopo aver eliminato la scabbia, il prurito può persistere a causa dell'ipersensibilità sviluppata; in questo caso, è consigliabile l'utilizzo di cortisonici e antistaminici.

Prevenzione

Quali misure consento di prevenire la Scabbia?

La prevenzione della scabbia si attua rispettando le comuni norme igieniche, evitando per quanto possibile il sovraffollamento e l'utilizzo di asciugamani o biancheria in comune, specie nelle scuole, nei collegi e nelle comunità. La denuncia sanitaria è obbligatoria.

In caso di scabbia animale, l'eradicazione della parassitosi nell'amico a quattro zampe (generalmente cani o gatti) conduce a pronta guarigione anche l'uomo.

Domande e risposte
Come si trasmette la scabbia?
La scabbia si trasmette facilmente attraverso il contatto interpersonale diretto, ravvicinato e prolungato. E’ possibile il contagio per via indiretta con lo scambio di lenzuola, asciugamani e vestiti
Quanto dura la scabbia?
La scabbia va curata con una terapia prescritta dal medico, la durata dipende quindi dal farmaco scelto. Per l'eradicazione completa del parassita possono volerci anche 3 settimane
Cos'è la scabbia e come si riconosce?
La scabbia è una malattia dermatologica infettiva particolarmente contagiosa. I sintomi sono: prurito intenso, papule rosse e, talvolta, vescicole
Quali sono le cause della scabbia?
La scabbia è un’infezione cutanea causata dall’acaro Sarcoptes scabiei. Questo parassita si inocula al di sotto della pelle e moltiplica nello strato corneo

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici