Rimedi per la Sindrome del Colon Irritabile

Rimedi per la Sindrome del Colon Irritabile
Ultima modifica 26.10.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Colon
  3. Sindrome del Colon Irritabile
  4. Dieta per IBS
  5. Dieta FODMAP
  6. Integratori Utili
  7. Sindrome del Colon Irritabile: Cause e Sintomi
  8. Farmaci
  9. Terapia Piscologica e Comportamentale

Introduzione

In questo articolo parleremo di colon irritabile e, più precisamente, di come trattarne i sintomi grazie ad una dieta specifica ed altri rimedi.

Rimedi per la Sindrome del Colon Irritabile Shutterstock

Per dire il vero, quello del colon irritabile è un disagio su cui i margini di miglioramento possono variare, in modo considerevole, da soggetto a soggetto.

Questo significa che l'esempio dieta sotto riportato non va assolutamente considerato come una terapia valida per tutti; all'opposto, richiede sempre – e più di qualunque altro schema nutrizionale – un intervento di personalizzazione sull'utente.

Iniziamo con alcuni cenni sul colon e sulla sua condizione di irritabilità, passando alle linee guida fondamentali sulla dieta che lo riguarda e terminando con il menzionare tutti gli altri potenziali rimedi utili.

Colon

Cenni sul colon

Il colon o intestino crasso o grosso intestino è l'ultima porzione del tubo digerente, prima dell'ano.

Rispetto al tenue – porzione di intestino più lunga ma stretta che lo precede – nel colon non avviene alcuna reazione digestiva; piuttosto, si verificano i caratteristici processi fermentativi della microflora fisiologica (o microbiota o flora batterica intestinale), il riassorbimento dell'acqua dalle feci e l'espulsione delle stesse per mezzo delle contrazioni peristaltiche (segmentazione + avanzamento).

Quanto il colon "soffre", tende a non svolgere correttamente una o più delle sue funzioni. Il segno clinico più caratteristico è certamente l'alterazione dell'alvo, con feci troppo liquide (tendenza alla diarrea) o troppo solide (tendenza alla stipsi), alle quali si possono accompagnare anche sintomi quali gonfiore addominale, meteorismo, crampi o dolore continuo ecc. (in caso di stipsi propriamente detta, è frequenta la comparsa di emorroidi e/o ragadi anali).

Vista la sua estrema suscettibilità ai flussi ormonali (ad es. i sessuali femminili) e al rilascio di certi neurotrasmettitori (ad esempio l'adrenalina) – anche in ambito puramente fisiologico – e la numerosità delle cause potenzialmente responsabili, una ricerca eziologica accurata prevede quasi sempre la diagnosi differenziale.

Sindrome del Colon Irritabile

Cenni sulla sindrome del colon irritabile

La sindrome dell'intestino irritabile (SII) o Irritable Bowel Syndrome (IBS) è un disturbo funzionale del grosso intestino caratterizzato da un insieme di sintomi – spesso molto eterogenei od alternati – che includono soprattutto dolore addominale o crampi, cambiamenti nella peristalsi intestinale, gonfiore e talvolta meteorismo, modificazioni nella consistenza delle feci.

Nota: si tratta di una condizione, non di una patologia.

L'IBS può essere classificato in 4 tipologie, a seconda che prevalga la diarrea, la stitichezza, entrambe (mista/alternata) o saltuaria (IBS-D, IBS-C, IBS-M/IBS-A, o IBS-U).

La Irritable Bowel Syndrome influisce negativamente sulla qualità della vita e può comportare complicazioni sociali tra le quali addirittura la perdita di lezioni scolastiche o di giornate lavorative.

Le persone con SII lamentano spesso anche: ansietà, depressione maggiore e sindrome da stanchezza cronica.

Nei paesi industrializzati, la sindrome da colon irritabile colpisce 1 o 1,5 persone su 10, con picchi che giungono al 45,0%. La media è dell'11,2%. Ne soffrono soprattutto le donne e prima dei 45 anni.

Le cause dell'IBS non sono del tutto chiare. La teoria più accreditata è multifattoriale, con maggiore focus sull'asse intestino-cervello; non dimentichiamo poi: disturbi della motilità intestinale, ipersensibilità al dolore, infezioni – inclusa la risalita batterica nel tenue, ad esempio dall'uso di inibitori della pompa protonica – ipersensibilità a neurotrasmettitori ed ormoni, fattori genetici e ridotta tolleranza ad alcuni nutrienti o cibi. Anche la carenza di vitamina D è spesso presente nei soggetti colpiti da IBS.

Il primo esordio può essere innescato da un'infezione intestinale o da un evento particolarmente stressante.

Diagnosi differenziale: cosa può somigliare all’a sindrome da colon irritabile?

Patologie o altre condizioni che possono fuorviare la corretta diagnosi di sindrome da colon irritabile sono: intolleranza al lattosio e al fruttosio di medio-lieve entità, sensibilità al glutine non celiaca, allergie alimentari con reazioni circoscritte al digerente, celiachia, diverticolite, colite microscopica, malattie croniche infiammatorie dell'intestino (morbo di Crohn, colite ulcerosa), malassorbimento degli acidi biliari e cancro del colon ecc.

Richiedono maggior attenzione i casi di presunta IBS caratterizzati da: esordio tardivo (>50 anni), perdita di peso immotivata, sangue nelle feci, storia familiare per malattie croniche infiammatorie.

L'IBS non può essere curato, ma nella maggior parte dei casi è possibile ridurre i sintomi fino a renderlo pressoché silente. Ciò può includere: dieta specifica per il colon irritabile, uso di farmaci di vario genere (loperamide contro la diarrea, vari lassativi contro la stitichezza, ansiolitici, antidepressivi ecc.), integrazione con probiotici e modifiche dello stile di vita.

Attenzione! Le forme alternate tra stitichezza e diarrea prevedono molta attenzione nell'uso di farmaci, che possono acutizzare la fase successiva al trattamento.

Dieta per IBS

Quale dieta contro la sindrome del colon irritabile?

Le misure dietetiche per migliorare la sintomatologia della sindrome del colon irritabile includono:

  • Riduzione dei fattori potenzialmente irritanti, come: alcol etilico, metilxantine (caffeina, teobromina, teina ecc.), piccanti (capsaicina, piperina ecc.);
  • Aumento di fibre solubili che, grazie alla capacità di gelificare l'acqua, si dimostrano utili sia per ridurre la consistenza delle feci dure, sia per aumentare quella delle feci molli;
  • Statisticamente parlando, anche l'esclusione del glutine; ciò detto, in genere trattasi di una condizione nota come sensibilità al glutine non celiaca, anch'essa poco conosciuta;
  • Dieta FODMAP (Low FODMAPs diet) – ovvero, una dieta a basso contenuto di carboidrati a catena corta e scarsamente assorbibili e quindi fermentabili;
  • Aumento dei probiotici, non solo alimentari naturali (yogurt, tofu, tempeh, kefyr, crauti, cetriolini sott'aceto, miso, skyr ecc.), ma anche da cibi dietetici o da integratori e farmaci. Questo può tuttavia avere effetti opposti, soprattutto in caso di IBS con diarrea.
Per approfondire: Dieta e Comportamento per il Colon Irritabile

Dieta FODMAP

Cenni sulla dieta FODMAP: è una soluzione definitiva?

La domanda è provocatoria; vediamo perché.

I FOMAP (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli) sono carboidrati a catena corta che, per alcune persone, risultano più "difficili" da digerire ed assorbire nell'intestino. Come risultato, essi finiscono nel colon nutrendo la flora batterica intestinale, che darà origine a intensi fenomeni fermentativi.

Non solo non tutti mostrano sensibilità ai FODMAP, ma ognuno può essere più o meno suscettibile ad una molecola piuttosto che all'altra.

Detto ciò, la corretta applicazione iniziale della dieta specifica richiede la possibile esclusione totale – impossibile, ovviamente – di questi nutrienti. Solo a sintomatologia attenuata, sarà possibile introdurli uno per volta al fine di comprendere quali siano tollerati e quali no.

Questo sistema, consigliato soprattutto nelle persone che non rispondono ad altri trattamenti, è soprattutto responsabile di una riduzione dei sintomi più intensi ed acuti. È comunque interessante notare che l'eliminazione di certi FODMAP apporta benefici dose-dipendenti.

È importante fare una precisazione su questi nutrienti – esatto, nutrienti, e non "anti-nutrienti":

Non solo essi non causano infiammazioni intestinali, ma addirittura aiutano a prevenirle, alterando positivamente la flora intestinale, che contribuisce al mantenimento della buona salute del colon. I FODMAP non sono quindi una causa, ma una ragione di ipersensibilità individuale.

Possono assolvere selettivamente, soggettivamente e periodicamente un ruolo anti-nutrizionale nei confronti dell'acqua e di certi minerali, se l'IBS è caratterizzato da stipsi, o se è presente a monte una scarsa tolleranza che inizia dal piccolo intestino.

In pratica, sulla SSI con prevalenza di diarrea, i FODMAP hanno un impatto molto simile ai probiotici – anch'essi potenzialmente innocui o benefici nel soggetto sano o normale, con rarissime eccezioni dovute alla permeazione degli stessi attraverso la mucosa.

Quindi, la dieta FODMAP va considerata come un ottimo mezzo per "smorzare" le manifestazioni acute e intense ma, nel lungo termine, potrebbe compromettere la densità e la composizione del microbiota.

Una dieta a basso contenuto di FODMAP è altamente restrittiva in vari gruppi di nutrienti, dovrebbe essere usata solo per brevi periodi e dietro consiglio di uno specialista.

Per approfondire: Dieta FODMAP per il Colon Irritabile: Come Funziona ed Efficacia

Guarda il video

Integratori Utili

Integratori per la sindrome del colon irritabile

Integratori di fibre per il colon irritabile

Alcune prove suggeriscono che l'integrazione di fibre solubili (ad es. psyllium o ispagula husk) possa essere efficace.

Le fibre solubili agiscono come un assorbente e gelificante che, per molte persone con IBS-D, consente feci più consistenti.

Al tempo stesso, per le persone con IBS-C, le fibre solubili consentono una maggior idratazione fecale, riduzione della consistenza, facilità di transito ed espulsione – azione migliorata da una buona percentuale di grassi. Tuttavia, a livello statistico, non sembra esercitare alcun effetto sul sintomo del dolore in evacuazione.

Attenzione! I dati delle ricerche, a quest'ultimo proposito, sono vari e contrastanti; ciò potrebbe dipendere molto dal prodotto usato e dalla posologia.

Tuttavia, la fibra insolubile – contenuta abbondantemente, ad esempio, nella crusca – non è altrettanto efficace. In alcune persone, l'integrazione di fibre insolubili può addirittura aggravare i sintomi.

20 g / die di psillio (ispagula) sembrano essere la soluzione più raccomandabile.

Integratori di probiotici per il colon irritabile

È stato scoperto che gli individui con IBS hanno una ridotta diversità e numero di microbiota batterioide.

La ricerca preliminare sull'efficacia del trapianto di microflora fecale nel trattamento dell'IBS è stata molto favorevole con un tasso di "cura" compreso tra il 36% e il 60% con una remissione dei sintomi principali che persiste a 9 - 19 mesi di follow-up.

Anche il trattamento con ceppi batterici probiotici si è dimostrato efficace, sebbene non tutti i ceppi di microrganismi conferiscano lo stesso beneficio e, in una minoranza di casi, siano stati documentati effetti collaterali negativi.

I probiotici migliorano la barriera battericida intestinale, riducono la permeabilità e la traslocazione, modulano il sistema immunitario e possono avere effetti benefici sull'asse intestino-cervello.

Particolare attenzione si raccomanda alla scelta della modalità di integrazione. Ricordiamo che molti alimenti probiotici contengono lattosio, possibilmente negativo per alcuni soggetti con SSI.

Per ottenere dei risultati positivi, si consiglia quindi di assumere da 10 a 100 miliardi / die di Bifidobacteria infantis (ed eventualmente Lactobacillus plantarum e/o il lievito Saccharomyces boulardii o altre specie e ceppi) da prodotti senza lattosio e che assicurano la vita degli stessi fino al colon.

Sono necessarie ulteriori ricerche sui singoli ceppi di batteri benefici per raccomandazioni più raffinate.

Integratori di vitamina D

In individui con IBS e bassi livelli di vitamina D è raccomandata l'integrazione.

Alcune prove suggeriscono che l'integrazione di vitamina D può migliorare i sintomi dell'IBS, ma sono necessarie ulteriori ricerche prima che possa essere raccomandata come trattamento specifico per l'IBS.

Integratori di isoflavoni

È stato scoperto che gli isoflavoni riducono la produzione di metano e idrogeno solforato da parte della flora intestinale, poiché l'idrogeno che verrebbe normalmente convertito in questi gas è invece utilizzato per produrre equolo.

Rimedi erboristici

Alcuni rimedi erboristici sembrano avere una certa utilità nel trattamento della sindrome del colon irritabile.

L'olio di menta piperita, ad esempio, sembra efficacie; non è tuttavia esente da effetti collaterali come il reflusso gastroesofageo, nausea e bruciore perianale. La sua sicurezza in gravidanza non è garantita.

Discorso analogo per l'iberogast.

Poiché la propulsione gastrointestinale, la secrezione e l'infiammazione nell'intestino sono modulate dall'ECS (sistema endocannabinoide), i cannabinoidi potrebbero essere candidati al trattamento per l'IBS.

Sindrome del Colon Irritabile: Cause e Sintomi

Sindrome del colon irritabile: cosa è, come si presenta e quali sono le cause che la scatenano. Ne parliamo in questo podcast

Ascolta su Spreaker.

Farmaci

Uso di farmaci contro la sindrome da colon irritabile

I farmaci che possono essere utili nel trattamento dell'IBS sono prevalentemente gli antispastici, come la diciclomina e l'iosciamina, gli antidepressivi, gli antidiarroici, antistaminici, lassativi.

L'uso di farmaci antispastici (ad es. anticolinergici, come la iosciamina o la diciclomina) può aiutare le persone che soffrono di crampi e/o diarrea.

Per quanto riguarda gli antidepressivi, sembrano utili sia gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina che gli antidepressivi triciclici.

Nella sindrome da colon irritabile con prevalenza di diarrea, mostrano grande utilità gli antidiarroici come il loperamide.

Hanno dimostrato efficacia nel ridurre il dolore associato all'ipersensibilità viscerale nell'IBS anche gli antistaminici H1 e gli stabilizzatori dei mastociti.

Nella sindrome da colon irritabile con prevalenza di stipsi e che non rispondono all'integrazione con fibre solubili, i lassativi sono spesso indispensabili. Parliamo soprattutto di quelli osmotici, come il polietilenglicole, il sorbitolo e il lattulosio, che possono aiutare a prevenire il fenomeno del "colon catartico", associato all'uso lassativi stimolanti.

Gli inibitori della pompa protonica (PPI) utilizzati per sopprimere la produzione di acido gastrico, trattamento tipico di certe malattie gastriche, possono causare una risalita di batteri nell'intestino tenue (SIBO) che porta ai sintomi dell'IBS. La sospensione è quindi spesso abbastanza importante alla moderazione dei sintomi da SSI.

Per approfondire: Farmaci per la Cura della Sindrome del Colon Irritabile

Terapia Piscologica e Comportamentale

Psicoterapia e comportamento contro l’IBS

Le prove a sostegno delle terapie psicologiche sono poche e deboli; tuttavia non implicano effetti collaterali.

Ciò detto, nei casi resistenti al trattamento farmacologico e dietetico per un periodo di almeno 12 mesi, le linee guida cliniche raccomandano di prendere in considerazione la terapia cognitivo comportamentale [CBT], l'ipnoterapia e/o la terapia psicologica.

Questo perché ridurre lo stress può diminuire la frequenza e la gravità dei sintomi dell'IBS. Le tecniche che possono essere utili includono:

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Laureato in Scienze motorie - indirizzo Tecnico Sportivo Laureato in Dietistica
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer