Come si cura il Reflusso Gastroesofageo: dieta e farmaci
Introduzione
In medicina, reflusso gastroesofageo è il termine usato per indicare la risalita anomala, in esofago, del contenuto acido dello stomaco.
Quando il fenomeno del reflusso passa dall'essere un evento normale (episodico) al divenire un disturbo cronico, significa che è in corso una condizione più complessa, nota come malattia da reflusso gastroesofageo o MRGE.
A causare la malattia da reflusso gastroesofageo è il malfunzionamento del cardias, ossia la valvola situata tra esofageo e stomaco, deputata a impedire la risalita del cibo presente nello stomaco.
Tra le condizioni che favoriscono la comparsa della MRGE, si segnalano: l'obesità, il fumo di sigaretta, l'alcolismo, la gravidanza, l'ernia iatale, l'asma, il consumo eccessivo di cibi grassi, l'assunzione costante di certi medicinali (es: ansiolitici, anticolinergici ecc.), lo stress e la gastroparesi.
Diagnosi
Come riconoscere il Reflusso Gastroesofageo?
La diagnosi di malattia da reflusso è prevalentemente clinica. In genere il medico diagnostica la MRGE soltanto dopo aver eslcuso altre condizioni patologiche come problemi cardiaci o ernia iatale. Se questi accertamenti sono negativi ed i sintomi persistono si inizia una terapia con farmaci antiacidi. Se la risposta del paziente a tali farmaci è positiva ulteriori esami non sono normalmente necessari.
Se invece i sintomi persistono o ricompaiono al termine della terapia è opportuno eseguire ulteriori indagini come l'esofago-gastroduodenoscopia, la pHmetria e la manometria esofagea.
Cure e Rimedi
La trattamento di prima linea della malattia da reflusso si basa su:
- Correzione dello stile di vita;
- Dieta appropriata
- Terapia farmacologica mirata.
Esiste anche la possibilità di ricorrere alla chirurgia, ma solo se i precedenti approcci terapeutici hanno fallito.
Per approfondire: Dieta e Reflusso GastroesofageoFarmaci
Esistono in particolare tre diverse classi di farmaci, utili per combattere le tre principali cause di reflusso gastroesogageo.
- I farmaci procinetici, per esempio, accelerano il tempo di svuotamento dello stomaco evitando che la rallentata evacuazione favorisca l'insorgenza del disturbo.
- I protettori della mucosa esofagea, come dice il nome stesso, proteggono la parete dell'esofago dall'attacco degli acidi.
- Ultimi ma non meno importanti sono i cosiddetti PPI (inibitori della pompa protonica) e gli antagonisti dei recettori H2. Nonostante il nome molto complesso il meccanismo di azione di questi farmaci è molto semplice: riducendo l'acidità delle secrezioni gastriche impediscono che in caso di reflusso il contenuto dello stomaco vada a corrodere la muscosa esofagea.
Tutti questi farmaci sono in genere capaci di regalare benessere e totale asintomaticità ai pazienti che soffrono di malattia da reflusso (circa il 95% dei casi).
Per approfondire: Farmaci per la cura del Reflusso GastroesofageoChirurgia
L'opzione chirurgica è indicata in casi particolari come il fallimento del trattamento farmacologico.
Questa soluzione, tuttavia, non è completamente risolutiva. Esiste, infatti, il rischio che l'intervento non porti i risultati sperati. Un numero non trascurabile di pazienti è infatti costretto ad assumere farmaci antisecretori, magari a dosaggi inferiori, anche dopo la correzione chirurgica del problema.
La scelta di ricorrere alla sala operatoria, dunque, va presa con particolare cautela.
L'intervento viene eseguito con l'ausilio delle moderne tecniche mini invasive (chirurgia laparoscopica) ed ha come obiettivo il ripristino della funzionalità dello sfintere gastroesofageo.
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