
Introduzione
La pelle pruriginosa è una condizione sgradevole e irritante, che genera fastidio e fa venire voglia di grattarsi. In molti casi, il prurito cutaneo è favorito dalla pelle secca, che è tipica delle persone anziane, ma non si tratta dell'unica causa di questa problematica. A seconda della causa del prurito, la pelle può apparire normale, arrossata, ruvida o irregolare; graffi ripetuti possono anche causare aree spesse in rilievo che potrebbero sanguinare o infettarsi. Per migliorare la situazione, è utile ricorrere a rimedi specifici.
Da che cosa può dipendere
Nella maggior parte dei casi, il prurito cutaneo è legato a disturbi che riguardano la pelle, ma può essere anche uno dei campanelli di allarme di altre patologie. Ecco le cause più comuni.
Xerosi
Il prurito è un sintomo molto comune nell'anziano, quasi sempre dovuto a una secchezza eccessiva della cute, chiamata xerosi. Il disturbo è acuito dal freddo, da una scarsa umidità ambientale o da lavaggi troppo frequenti. Simile a questo è il prurito "invernale", che può colpire anche i giovani per l'azione combinata del freddo e dei bagno-schiuma comuni (o delle saponette), troppo sgrassanti per le cuti sensibili. Bisogna ricordare che nell'anziano il prurito può anche accompagnare una malattia internistica, quale insufficienza renale o epatica, oppure può rappresentare la spia di un tumore misconosciuto.
Come intervenire
Il prurito dovuto alla pelle secca è facilmente risolvibile con l'applicazione di una crema idratante. Può essere utile anche preferire detergenti meno aggressivi e aggiungere emollienti oleosi all'acqua del bagno.
Dermatite atopica
Il prurito cutaneo può essere legato alla dermatite atopica, una malattia infiammatoria della pelle di tipo allergico, che rende la cute stessa maggiormente sensibile, permeabile, irritabile. Nei periodi di riacutizzazione, la pelle della zona interessata si presenta particolarmente secca, arrossata e ispessita e la persona avverte un prurito solitamente intenso, con importanti ripercussioni sulla qualità della vita. In fase acuta, si formano anche piccole vescicole che, rompendosi in seguito al grattamento, danno luogo a piccole erosioni, da cui fuoriesce siero e che successivamente si ricoprono di crosticine.
Come intervenire
Occorre innanzitutto contrastare la secchezza cutanea e l'infiammazione: ecco perché la prima cura consiste nell'utilizzo di prodotti altamente idranti ed emollienti. Per combattere i sintomi locali sono utili poi le creme e gli unguenti a base di corticosteroidi e di immunomodulatori, che riducono le lesioni, migliorano il prurito e scongiurano un peggioramento. In caso di sovrainfezione vanno usati anche dei farmaci antibiotici. Possono essere utili anche i bagni nell'acqua termale.
Orticaria
Si tratta di una delle cause più tipiche di prurito cutaneo. L'orticaria è una reazione che coinvolge i piccoli vasi sanguigni della cute, dilatandoli, scatenata dall'esposizione ad agenti verso cui si è allergici o intolleranti, come farmaci, cibi, additivi, coloranti eccetera. Si manifesta con la comparsa di pomfi pruriginosi, piccole aree lisce leggermente rilevate, di colore variabile dal bianco al rosa- rosso, che possono assumere varie forme e dimensioni. Il prurito è sempre presente e spesso molto intenso, aumenta in maniera significativa in ambienti molto riscaldati e a contatto con indumenti pesanti.
Come intervenire
Per curare l'orticaria è necessario eliminare le cause all'origine della malattia. Per diminuire il prurito, invece, si può applicare sull'area interessata un blando emolliente cutaneo (per esempio a base di oli) o un unguento contenente mentolo e fenolo: questi prodotti, infatti, hanno azione lenitiva e favoriscono la vasocostrizione. Anche i bagni freddi-tiepidi e gli impacchi freddi possono avere effetti simili e attenuare i fastidi. Se il prurito è incontrollabile, il medico può prescrivere degli antistaminici per bocca.
Eritema solare
Il prurito può derivare anche dall'eccessiva esposizione solare. Quando si esagera con la tintarella e magari non si usano le adeguate protezioni, infatti, ci si può scottare o procurare un eritema solare: di conseguenza, la cute diventa rossa, calda, fragile, può dare prurito e può ricoprirsi di macchie e bolle dolenti e altrettanto pruriginose.
Come intervenire
Per combattere il prurito e i sintomi fastidiosi e allo stesso tempo favorire la guarigione, si può applicare sulla zona una pomata all'ossido di zinco per qualche giorno. In presenza di numerose bolle, il medico può prescrivere una pomata a base di cortisone e antibiotici da prendere per bocca. Nei casi più seri, si possono anche effettuare delle medicazioni con pomate medicate, in ambulatorio o in ospedale (si trattano le scottature quasi come un'ustione).
Dermatite da contatto
Specie se il prurito è associato a eritema, papule e vescicole, alla sua origine può esserci una dermatite da contatto, manifestazione di tipo cutaneo scatenata dal contatto con sostanze riconosciute come estranee dall'organismo. Possono essere di tipo irritativo oppure di tipo allergico.
Come intervenire
Per risolvere il problema alla radice, è necessario evitare, se possibile, il contatto con la sostanza responsabile. Per curare rossori, gonfiori e prurito della cute, sono utili le pomate con cortisone, che vengono prescritte dal medico e vanno utilizzate per alcuni giorni. Se è presente un forte prurito si possono assumere anche degli antistaminici per bocca.
Prurito cutaneo, quando dipende da malattie sistemiche
Il prurito cutaneo può essere legato anche ad altri disturbi e malattie della pelle, come punture di insetto, scabbia, micosi, herpes. Tuttavia, in alcuni casi, più rari, può essere un campanello di allarme di altre patologie, come:
- malattie del fegato: il prurito potrebbe essere un sintomo di malattie come cirrosi epatica, alcune epatiti, patologie che ostruiscono il deflusso della bile dal fegato all'intestino, colestasi (ristagno di bile nella colecisti);
- anemia: la persona anemica può avere un colorito pallido, difficoltà respiratorie, inappetenza e anche sensazione di prurito generalizzato;
- linfomi: si tratta di tumori che originano nel sistema linfatico, il sistema che protegge l'organismo dagli attacchi esterni. In molti casi il linfoma è accompagnato da prurito generalizzato e inspiegabile e sudorazione profusa notturna;
- diabete: la diminuita secrezione sebacea tipica di questa malattia può aumentare la secchezza cutanea e il rischio di prurito cutaneo;
- ansia e stress: il prurito è una delle problematiche psicosomatiche più comuni, derivare cioè da disagi di natura psicologica;
- malattie renali: il prurito può essere una delle manifestazioni di una malattia ai reni, come il rene policistico e la nefrite;
- malattie della tiroide: anche l'ipotiroidismo e l'ipertiroidismo possono causare un prurito diffuso;
- malattie neurologiche: le patologie a carico del sistema nervoso, come la sclerosi multipla, possono associarsi a irritazione cutanea e conseguente prurito.
Anche la gravidanza può aumentare il rischio di prurito cutaneo.
A volte il prurito può essere causato anche dal sudore.
Cosa significa quando si manifesta un prurito ai capezzoli.
Consigli utili
Ecco alcuni suggerimenti di massima per attenuare il prurito cutaneo:
- aggiungere all'acqua del bagno un po' di amido di riso, che ha azione lenitiva e rinfrescante, per cui apporta sollievo;
- usare saponi e detergenti delicati e non aggressivi, che non facciano troppa schiuma;
- per lavarsi preferire l'acqua tiepida a quella calda, più aggressiva;
- alla fine del lavaggio, asciugare con cura la pelle, tamponandola delicatamente con un asciugamano morbido e non strofinandola;
- applicare creme idratanti ed emollienti, se necessario chiedendo consiglio a un dermatologo;
- evitare di usare gli ammorbidenti per lavare i capi, perché possono risultare irritanti. Utilizzare detersivi delicati e ipoallergenici.