Perché si dovrebbe fare Pipì dopo il Sesso? E dopo la Masturbazione?

Perché si dovrebbe fare Pipì dopo il Sesso? E dopo la Masturbazione?
Ultima modifica 26.04.2022
INDICE
  1. Pipì dopo il Sesso: Sì o No?
  2. Riduce il Rischio di Infezioni?
  3. Cistite: perché le donne sono più a rischio?
  4. Gli uomini dovrebbero fare Pipì dopo il Sesso?
  5. Quando fare Pipì dopo il Sesso?
  6. È davvero necessario fare Pipì dopo il Sesso?
  7. Pipì dopo la Masturbazione
  8. Oltre alla Pipì, cosa fare dopo il Sesso

Pipì dopo il Sesso: Sì o No?

Perché fare pipì dovrebbe essere la prima cosa da fare dopo un rapporto sessuale? In questo articolo, spiegheremo cosa ha a che fare quest'abitudine con la cistite e se i benefici nel ridurre il rischio nelle donne d'incorrere in un'infezione del tratto urinario può valere anche per gli uomini.

Riduce il Rischio di Infezioni?

Pipì Dopo il Sesso: quale relazione con le Infezioni Urinarie?

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Tra i principali fattori che possono favorire l'insorgenza di una infezione delle vie urinarie ci sono i rapporti sessuali, soprattutto se frequenti e non protetti, poiché possono agevolare il passaggio dei potenziali patogeni nelle vie urinarie e possono irritare i tessuti uretrali, rendendoli più vulnerabili agli agenti infettivi.

Questa correlazione è così nota che si parla spesso di cistite post coitale (in gergo, detta anche cistite da luna di miele), per indicare gli episodi che seguono i rapporti sessuali.

Per approfondire: Cistite Post Coitale: Cistite da Luna di Miele o Del Giorno Dopo

Cosa s’intende per Infezioni urinarie?

Le infezioni del tratto urinario sono disturbi che possono riguardare diversi tratti dell'apparato urinario: reni, ureteri, vescica o uretra. Possono colpire entrambi i sessi e qualsiasi fascia di età, anche se sono più frequenti nelle donne per diversi motivi, che più avanti approfondiremo.

La cistite e l'uretrite sono le infezioni urinarie più comuni e, in genere, presentano un decorso benigno, a patto che vengano trattate adeguatamente. Qualche volta, però, questi disturbi possono essere molto fastidiosi e cronicizzare. Inoltre, se trascurati, possono dar luogo a complicanze molto gravi, come l'infezione dei reni, detta pielonefrite. Per questo motivo, le infezioni delle vie urinarie non devono mai essere sottovalutate.

In generale, più sesso fa una persona, più è probabile che manifesti una cistite o un'uretrite; sono soprattutto i rapporti vaginali e quelli anali ad essere correlati ad un incrementato rischio di infezioni delle vie urinarie.

Infezioni Urinarie dopo il Sesso: quali sono le cause?

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Alcuni agenti infettivi provenienti dall'intestino, quindi presenti nell'area ano-genitale, possono arrivare alle vie urinarie risalendo l'uretra. Responsabili delle infezioni delle vie urinarie sono soprattutto batteri che normalmente colonizzano i genitali esterni o fanno parte della normale flora intestinale, come l'Escherichia coli. Meno frequentemente, sono chiamati in causa virus o funghi, come la Candida albicans. Tra i fattori che possono predisporre al disturbo annoveriamo anche la scarsa igiene intima, le alterazioni della flora vaginale, la stitichezza, l'uso di gel spermicidi o del diaframma come anticoncezionale e l'ipersensibilità ad alcune sostanze irritanti, contenute, ad esempio, in prodotti per l'igiene intima.

Nell'uomo, le infezioni delle vie urinarie possono essere legate a problemi a carico della prostata, come l'ipertrofia prostatica benigna, cioè l'ingrossamento della ghiandola, che può determinare problemi di ostruzione urinaria.

Altre cause di infezione delle vie urinarie comprendono la cateterizzazione e patologie predisponenti di varia natura, come diabete, deficit immunitari, infezioni vaginali e alcuni disturbi neurologici.

Sintomi Infezioni delle vie urinarie: Come si Riconoscono?

Le infezioni delle vie urinarie, in genere, si manifestano con sintomi caratteristici, quali:

Comune è, inoltre, il bisogno di urinare con maggior frequenza, anche se spesso l'espulsione di urina è dolorosa, difficoltosa, debole come intensità ed associata alla sensazione di uno svuotamento della vescica incompleto. L'urina può inoltre risultare torbida, di colore scuro e di odore pungente. Talvolta, può presentare tracce di sangue (ematuria). Altri sintomi associati alle infezioni urinarie possono essere febbre, vomito e diarrea.

Cistite: perché le donne sono più a rischio?

Rispetto agli uomini, le donne sono più suscettibili alle infezioni delle vie urinarie a causa di diversi fattori predisponenti. Per spiegare questo fenomeno, partiamo da una considerazione anatomica: l'uretra, ovvero il piccolo canale che permette il deflusso dell'urina dalla vescica durante la minzione, ha diversa lunghezza nei due sessi.

Gli uomini sono dotati di un'uretra più lunga, dato che si estende dalla vescica all'apice del pene, passando attraverso la prostata. Se l'uretra maschile misura circa 15-20 cm, quella femminile è lunga appena 3-5 cm. Nella donna, quindi, gli agenti infettivi possono risalire e raggiungere facilmente la vescica per la brevità dell'uretra. Inoltre, sempre nel sesso femminile, l'infezione è favorita dalla vicinanza del meato urinario, cioè dell'apertura esterna dell'uretra, con gli orifizi vaginale e anale. Questo si traduce in una maggiore possibilità di contaminazione da parte dei patogeni di origine intestinale.

Anche i traumi uretrali – come le pressioni esercitate sull'uretra durante il rapporto coitale – possono determinare irritazione e predisporre alla risalita di batteri o altri patogeni.

Per contro, va detto che l'uomo, avendo un'uretra più lunga, è più esposto al rischio di uretrite, dato che maggiore è il tratto a disposizione dei patogeni per attecchire.

Da Ricordare

Essendo l'uretra femminile più vicina alla vagina e all'ano, è più probabile che i batteri risalgano verso la vescica. Ciò rende le donne suscettibili alle infezioni delle vie urinarie, in effetti, fino a 30 volte più suscettibili delle loro controparti maschili. Inoltre, le donne hanno un'uretra più corta rispetto agli uomini, il che riduce la distanza che i batteri devono percorrere per raggiungere la vescica. Questo è un altro motivo per cui la suscettibilità delle donne alle UTI è maggiore.

Gli uomini dovrebbero fare Pipì dopo il Sesso?

Per le differenze tra l'anatomia maschile e quella femminile precedentemente spiegate, gli uomini contraggono infezioni del tratto urinario meno spesso rispetto alle donne.

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In sintesi, l'uretra maschile più lunga rende meno probabile che gli agenti infettivi risalgano nella vescica e causino problemi. Inoltre, l'uretra peniena, attraverso la quale gli uomini urinano, è anche il canale attraverso il quale eiaculano durante il rapporto sessuale, quindi il transito del liquido seminale contribuisce a ridurre l'eventuale carica microbica.

Ciò non significa che sia una cattiva idea per gli uomini fare pipì dopo il sesso, ma è probabilmente meno utile di quanto non lo sia per le donne.

L'eccezione a quanto affermato riguarda il sesso anale: alcuni batteri, come Streptococco e Haemophilus spp., possono risalire, infatti, nell'uretra durante questo tipo di rapporto e causare un'uretrite acuta.

Da Ricordare

Gli uomini sono generalmente a basso rischio di infezioni delle vie urinarie dovute al sesso, a causa della loro uretra più lunga e del fatto che l'eiaculazione aiuta a liberare il passaggio dagli agenti infettivi. Il rischio è maggiore in chi pratica sesso anale.

Quando fare Pipì dopo il Sesso?

Svuotamento Post-Coitale: entro quanto fare Pipì?

Diversi studi hanno esaminato i fattori sessuali e igienici per valutare se potrebbero essere associati all'aumento del rischio di infezioni del tratto urinario. Uno di questi fattori esaminati è la minzione entro 15 minuti dopo il rapporto sessuale (anche noto come svuotamento post coitale). 

La maggior parte degli studi che hanno analizzato la pipì dopo il sesso hanno scoperto che sembra ridurre il rischio di contrarre un'infezione delle vie urinarie per diverse ragioni:

  • Da un lato, l'urina possiede potenti proprietà battericide grazie all'urea;
  • Dall'altro, il transito della pipì determina una vero e proprio lavaggio della vescica che trasporta all'esterno gli eventuali agenti infettivi presenti.

Va detto che le vie urinarie sono protette anche dalle difese naturali dell'organismo che producono anticorpi per contrastare la comparsa dell'infezione.

Quanto tempo dopo il Sesso fare Pipì?

Non c'è un periodo prestabilito, ma come regola generale, è consigliabile andare in bagno entro mezz'ora. Realisticamente, prima si va, maggiori sono le possibilità che questo metodo sia efficace nel prevenire le infezioni urinarie.

È davvero necessario fare Pipì dopo il Sesso?

Se per le donne (ma non solo), quella di urinare dopo un rapporto sessuale per ridurre il rischio di un'infezione del tratto urinario (UTI) rappresenta un'abitudine piuttosto condivisa, in quanto, il parere espresso a conclusione di ricerche scientifiche sull'utilità del fare pipì dopo il sesso non è unanime. Se da un lato, alcune evidenze sostengono che la minzione post coitale contribuirebbe ad eliminare i batteri dall'uretra, dall'altro alcune prove rimangono divise sul fatto che questa pratica aiuti effettivamente a prevenire le infezioni. Dopotutto, non è necessario essere sessualmente attivi per avere un'infezione delle vie urinarie.

Tuttavia, c'è motivo di suggerire che fare pipì dopo il sesso può essere utile e svuotare la vescica al termine di un rapporto non fa alcun male, a prescindere dalla predisposizione o meno di sviluppare un'infezione urinaria.

Pipì dopo il Sesso: Ricapitolando

1) Uno dei motivi principali per cui insorgono le infezioni del tratto urinario è che i rapporti sessuali possono esercitare una pressione sull'uretra. Questo provoca irritazione o contribuisce a forzare l'ingresso dei batteri nelle vie urinarie.

2) Fare pipì entro 15 minuti dal rapporto sessuale contribuisce ad eliminare i batteri dall'uretra e può ridurre il rischio di contrarre un'infezione delle vie urinarie. Detto questo, in letteratura scientifica, non ci sono prove definitive che la pipì dopo il sesso prevenga le infezioni delle vie urinarie e le opinioni sul fatto che la pratica aiuti effettivamente a prevenire tale evenienza sono contrastanti. Alla fine, fare pipì dopo il sesso può aiutare e, di certo, non farà male.

Pipì dopo la Masturbazione

Perché fare Pipì dopo essersi masturbati?

Anche la masturbazione è considerata un'attività sessuale, quindi, allo stesso modo di quanto può accadere nei rapporti coitali, batteri e altri agenti infettivi possono essere facilmente trasferiti dalla pelle sopra o intorno all'ano all'apertura dell'uretra. Ciò può favorire un'infezione del tratto urinario.

Pertanto, è una buona idea fare pipì prima e dopo la masturbazione, poiché urinare può aiutare a liberarsi dei potenziali patogeni e prevenire ulteriori problemi.

Altre precauzioni da prendere durante la Masturbazione

Fare pipì dopo la masturbazione non è l'unica precauzione che si dovrebbe prendere in considerazione per prevenire le infezioni urinarie: lavarsi accuratamente le mani prima e dopo la masturbazione, tenere le unghie tagliate e usare lubrificanti quando è prevista la penetrazione sono tutti buoni modi per ridurre al minimo il rischio di infezione urinaria.

Per quanto riguarda i sex toys destinati a stimolare diverse zone del corpo o "condivisi" con altri – per esempio, durante la masturbazione reciproca nei preliminari di coppia – è importante pulirli accuratamente o utilizzare dei preservativi a protezione. Questo può aiutare a ridurre il rischio di trasmissione di infezioni urinarie e il trasferimento di agenti infettivi da un distretto all'altro del corpo (vagina, ano, bocca).

Per approfondire: Masturbazione (Autoerotismo): Effetti sulla Salute

Oltre alla Pipì, cosa fare dopo il Sesso

Cos’altro si può fare per Prevenire le Infezioni Urinarie dopo il Sesso

Per il benessere delle vie urinarie, sono particolarmente utili i seguenti accorgimenti:

  • Lavare le mani prima e dopo il sesso; cercare di non venire a contatto coi i genitali dopo aver toccato l'ano proprio o del partner. Il retto, l'ano e l'inguine hanno un'alta densità di batteri che possono essere facilmente trasferiti all'uretra.
  • Tenere presente che è possibile contrarre un'infezione del tratto urinario anche praticando del sesso orale, non solo, quindi, con un rapporto sessuale penetrativo.
  • Lavare delicatamente la zona genitale con acqua calda, sempre procedendo dalla parte anteriore a quella posteriore, prima del sesso può ridurre il rischio di introdurre batteri nell'uretra.
  • Diaframmi e spermicidi possono aumentare il rischio di infezioni del tratto urinario: in caso di sensibilità, è opportuno considerare altre forme di contraccezione.
  • Buona idea è senz'altro assumere mirtillo rosso e D-mannosio in associazione, come coadiuvante nella prevenzione delle infezioni ricorrenti del tratto urinario.

Consigli Utili per il Benessere delle Vie Urinarie

  • Bere molto, almeno 1,5-2 litri d'acqua nell'arco della giornata, per permettere la diluizione e l'eliminazione degli agenti patogeni;
  • Curare ogni giorno l'igiene intima, evitando l'uso di saponi o agenti cosmetici troppo aggressivi che, al contrario, possono favorire l'attacco da parte di agenti infettivi;
  • Cercare di non trattenere l'urina per troppe ore, assecondando sempre lo stimolo alla minzione e svuotando bene la vescica;
  • Evitare rapporti sessuali non protetti, limitare l'assunzione di alcol e combattere la stipsi con una vita attiva e un'alimentazione adeguata; andrebbe preferita una dieta ricca di frutta e verdura, che comprenda formaggi non stagionati e cereali integrali. L'assunzione abituale di cibi piccanti, cioccolata, caffè e tè, invece, può irritare le vie urinarie e peggiorare il problema;
  • Andrebbe evitato, infine, l'uso abituale di indumenti troppo stretti e biancheria intima in tessuto sintetico. Questi riducono la traspirazione delle parti intime e possono causare irritazioni locali e disturbi fastidiosi, come arrossamenti cutanei e comparsa di prurito, preparando il terreno ai batteri.
Prosegui con la lettura di: Bruciore Durante i Rapporti Sessuali o Dopo: Perché Si Manifesta?

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici