Piercing: Cos’è? Tipologie, Rischi e Cosa Sapere Prima
Generalità
Il piercing è una pratica che prevede di forare alcune parti del corpo, per introdurre gioielli e oggetti metallici o di altro materiale.
Allo stesso modo dei tatuaggi, si tratta di una forma di modificazione corporea, che può assumere un significato semplicemente ornamentale e decorativo o viene realizzato come usanza rituale, cioè come simbolo spirituale o tribale.
Nonostante la pratica sia rapida e piuttosto semplice da realizzare, il piercing non è esente da rischi e controindicazioni. Inoltre, l'errata pulizia della zona forata può correlare a complicazioni anche gravi, come le infezioni batteriche e virali o le reazioni allergiche.
Per questo motivo, è importante prestare sempre attenzione a fare il piercing in sicurezza (ad esempio, rivolgendosi a professionisti del settore, appositamente preparati), oltre a conoscere i modi in cui prendersene cura, per velocizzare il processo di guarigione e prevenire spiacevoli inconvenienti.
Cos’è
Che cos'è un Piercing?
Il piercing (o body piercing) rientra tra le tecniche di modificazione corporale e consiste nel forare la pelle per introdurre oggetti di vario materiale (metallo, osso, pietra ecc.) a scopo decorativo o rituale.
I buchi nei lobi delle orecchie, poi decorati da orecchini, sono l'esempio più semplice di piercing. Le parti del corpo in cui si applicano questi ornamenti possono essere svariate (naso, lingua, genitali ecc.), ma generalmente la foratura si esegue su zone del corpo superficiali.
Lo sapevate che…
Il termine "piercing" o "body piercing" deriva dall'inglese "to pierce" che significa "perforare".
Piercing: caratteristiche e tipologie
Il piercing prevede la foratura di una parte superficiali del corpo, seguita dall'introduzione di oggetti ornamentali di vario materiale. In genere, i gioielli utilizzati nel body piercing sono realizzati in metallo, come: acciaio inossidabile, oro, titanio o leghe varie.
Le parti del corpo a livello delle quali sono praticati più comunemente i piercing sono:
- Lobo dell'orecchio;
- Sopracciglio;
- Naso: narice e setto nasale;
- Labbra e lingua;
- Capezzolo;
- Ombelico;
- Organi genitali: glande, prepuzio e scroto nell'uomo; piccole e grandi labbra e Monte di Venere nella donna.
Motivazioni: perchè si sceglie di fare un Piercing?
La motivazione per cui si attua è prevalentemente estetica e ornamentale: allo stesso modo dei tatuaggi, la pratica del piercing rientra tra le tecniche di decorazione e modificazione corporale. Oggi, l'uso di questi simboli è interpretabile soprattutto come una ricerca personale d'espressione, una forma di trasgressione, un vezzo o un fenomeno di tendenza.
Presso alcune culture, il piercing assume ancora l'accezione di pratica rituale (spirituale o tribale) e nasce per sottolineare l'appartenenza ad un gruppo ristretto e limitato di una popolazione.
Procedura
Piercing: come viene eseguito
Il piercing prevede l'introduzione nella pelle o nella mucosa del corpo di un "ornamento" in metallo o altro materiale, che può avere l'aspetto di anellino, barretta o brillantino.
L'esecuzione dipende dalla zona in cui si pratica: per le orecchie, il piercing è realizzato, di solito, con una pistola a molla (per intenderci, la stessa utilizzata per i buchi ai lobi per gli orecchini); in altri casi, viene introdotto un apposito ago attraverso il quale viene fatto penetrare il gioiello.
Guarigione e cura
I giorni seguenti all'applicazione del piercing, seguire scrupolosamente le istruzioni fornite dal piercer (cioè il professionista che lo pratica) su come mantenere pulita la zona forata, per prevenire eventuali infezioni.
In linea generale:
- Durante il periodo di cicatrizzazione, le operazioni di pulizia dovrebbero ripetersi per almeno due volte al giorno, per i primi due mesi. Prima di "manipolare" la zona dove è applicato il piercing, prestare attenzione a lavare accuratamente le mani con un detergente antisettico.
- La parte interessata dal piercing va pulita con una soluzione salina, usando una garza sterile. Aver cura di far penetrare la stessa soluzione anche nella perforazione. Dopo il lavaggio, asciugare preferibilmente con salviette in carta che non lascino residui.
- Tenere sotto controllo la zona perforata e rivolgersi al medico qualora si presentino i sintomi di probabili complicanze.
Controindicazioni
Quando è controindicato fare un Piercing?
La pratica di un piercing può essere particolarmente rischiosa, quindi controindicata, nelle persone affette da condizioni patologiche che aumentano la probabilità di emorragie e rendono più vulnerabili alle infezioni, come:
- Cardiopatici affetti da valvulopatie (vizi delle valvole cardiache);
- Deficit immunitari;
- Patologie croniche (es. diabete).
Il piercing è sconsigliato anche nei soggetti in terapia con farmaci antiaggreganti (come l'aspirina), corticosteroidi, immunosoppressori o anticoagulanti.
L'applicazione di uno o più piercing è controindicata anche nelle donne in gravidanza e nelle persone che manifestano una tendenza alla formazione di cheloidi.
Possibili Complicanze
Piercing: quali sono i possibili rischi?
Se si trascurano le precauzioni elementari e la corretta prassi igienica durante e dopo l'esecuzione, il piercing può esporre a diversi rischi clinici, tra cui:
- INFEZIONI
Con tutte le tipologie di piercing si possono trasmettere infezioni batteriche: i microrganismi presenti sulla superficie della pelle e nei fluidi corporei possono diffondersi talvolta nel sangue, fino a raggiungere e coinvolgere il cuore (endocardite).
Lo sviluppo di un'infezione dopo un piercing può essere favorita da differenti fattori:
- La concentrazione di agente patogeno che contamina una persona;
- La facilità con cui l'agente patogeno provoca la malattia;
- Le condizioni di salute della persona.
Da questo punto di vista, forare la cartilagine (ad esempio: il naso o la parte superiore del lobo) aumenta ulteriormente questo rischio, poiché le infezioni potrebbero essere più gravi. Le infezioni batteriche si riconoscono per la comparsa di papule, pustole cutanee superficiali e, talvolta, ascessi.
Rischi infettivi successivi a piercing che occorrono con frequenza variabile (più o meno rari) comprendono anche:
- Impetigine: infezione batterica causata da Streptococchi e/o Stafilococchi; rappresenta la forma più superficiale della piodermite;
- Erisipela: infezione batterica provocata dallo Streptococco del gruppo A;
- Tetano: infezione causata da un batterio, il Clostridium tetani;
- Mollusco contagioso: infezione provocata da un poxvirus;
- Verruca volgare: manifestazione clinica di infezione da papillomavirus umano;
- Tigna: micosi causata da alcuni dermatofiti.
Con il piercing aumenta il rischio di contrarre anche i virus dell'epatite C e B e, in misura minore, l'HIV.
- REAZIONI ALLERGICHE
Un altro rischio da considerare quando si fa un piercing è rappresentato dalle reazioni allergiche per i materiali utilizzati (soprattutto per il perno o il fermaglio del gioiello).
In caso di note allergie al nichel o nei confronti di altri materiali, è bene informare il piercer prima di procedere, per optare per soluzioni alternative o metalli privi di sostanze a cui si risulta sensibilizzati.
A tal proposito, occorre considerare che l'acciaio chirurgico raramente causa reazioni allergiche cutanee dopo il piercing. Non tutti i prodotti realizzati in acciaio inossidabile sono, però, privi di nichel.
I soggetti allergici devono prestare particolare attenzione anche al nichel placcato in oro, associato ad un'elevata prevalenza di reattività in persone sensibili.
Le reazioni allergiche o da ipersensibilità provocano, immediatamente o dopo alcune settimane, la comparsa di papule locali, fotosensibilizzazione, orticaria, dermatite eczematosa e sintomi sistemici.
- INFIAMMAZIONI, CISTI E CICATRICI
Immediatamente e nei primi giorni successivi al piercing, è possibile insorgano delle infiammazioni acute con dolore, gonfiore, prurito, arrossamento, vesciche, sanguinamento (soprattutto se la zona del corpo è molto vascolarizzata, come la lingua) e linfoadenopatie regionali.
Il piercing può lasciare cicatrici permanenti e, talvolta, può predisporre alla formazione di cheloidi antiestetiche e cisti sottocutanee. Quando si forma un tessuto cicatriziale, per ridurre e richiudere la cicatrice può rendersi necessario un intervento chirurgico.
Inoltre, tutti i piercing possono andare incontro a lacerazioni traumatiche.
Quando è opportuno consultare il medico
Dopo aver praticato il piercing, è possibile avvertire un lieve dolore con eventuale arrossamento e gonfiore a livello dell'area forata, per circa 24-48 ore. Questo fastidio può essere alleviato, esercitando una piccola pressione nella zona (ad esempio, come quando ci si dorme sopra).
Si consiglia di consultare il medico nei casi in cui il rossore, il gonfiore o il calore aumentino dopo i primi due giorni, o si ripresentassero dopo qualche giorno dal foro. Tali segni possono essere indicativi di un'infezione.
Cosa c’è da Sapere
Come ridurre i Rischi
Le infezioni sono le complicazioni più frequenti del piercing: le mani, i materiali utilizzati e, se non conformi, gli aghi possono essere veicoli di trasmissione di malattie infettive, tramite il sangue.
Per ridurre quest'evenienza, prima di farsi bucare dal piercer è importante assicurarsi che:
- L'ambiente deve rispettare le norme igieniche elementari (per fare un paragone, dovrebbe avere le caratteristiche dello studio del dentista; il piercer dovrebbe pulire tutto ciò che è sporco o smaltirlo, evitando le contaminazioni);
- Il professionista deve lavarsi accuratamente le mani all'inizio ed alla fine di ogni fase operativa, oltre ad indossare un paio di guanti sterili e monouso;
- Gli aghi ed i tubicini utilizzati per il piercing devono essere usa e getta oppure sterilizzati in autoclave (nota: i centri per tatuaggi e piercing hanno una macchina autoclave, che sfrutta le alte temperature per pulire correttamente anche la pistola e gli strumenti dopo ogni piercing); in ogni caso, i materiali devono essere estratti da confezioni sigillate, aperte di fronte al cliente;
- Se qualcosa non convince, meglio cercare un altro piercer in grado di dimostrare la propria esperienza.
Cosa considerare prima di fare un Piercing
- Se si soffre di belonefobia (paura degli aghi) è importante considerare che la pratica del piercing potrebbe risultare abbastanza "stressante". In ogni caso, la sensazione di fastidio durerà pochissimo, il tempo che l'ago trapassi la pelle. Nel caso siate nervosi o temete di poter svenire, informate il piercer in modo che possa intervenire, se necessario, facendovi sdraiare.
- Un piercing non è una semplice perforazione della pelle: se chi lo esegue non è un professionista e/o non fa riferimento alle linee guida ministeriali relative alle norme igieniche di tale pratica, è sconsigliabile procedere. Per quanto possa sembrare semplice e veloce, l'operazione implica pur sempre una lesione, più o meno invasiva, della normale superficie corporea (intesa come pelle e mucose).
- Altre caratteristiche da considerare prima di fare un piercing sono la facilità di rimozione (in caso di traumi o esami diagnostici, come radiografie), la levigatezza della superficie e la possibilità di pulizia.
Qualche consiglio
- Prima di fare un piercing, accertarsi che il professionista a cui ci si rivolge sia qualificato e con una discreta esperienza. Il piercer dovrebbe esercitare in una struttura igienicamente affidabile, oltre ad aver maturato un corso di formazione riconosciuto a livello nazionale. Nei centri specializzati per l'esecuzione di tatuaggi, si trovano solitamente anche piercer specializzati.
- Prima di fare un piercing, porre al piercer tutte le domande che si ritengono necessarie sulla procedura e sulla manutenzione:
- Quali strumenti userà per perforare la pelle e come sono stati sterilizzati;
- Quanto tempo è necessario per fare il foro;
- Di quale entità sarà il dolore percepito;
- Se possono insorgere delle complicazioni e quali precauzioni servono durante la guarigione.
- Verificate che il professionista si lavi accuratamente le mani e faccia sempre uso di aghi sterili monouso oppure sterilizzati in autoclave.