Ultima modifica 21.11.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Perché si misura
  4. Valori normali
  5. Ormone Antimulleriano Alto – Cause
  6. Ormone Antimulleriano Basso – Cause
  7. Come si misura
  8. Preparazione
  9. Interpretazione dei risultati

Generalità

L'ormone antimulleriano (AMH) è una glicoproteina, dosabile nel sangue, che viene prodotta sia dagli uomini che dalle donne, rispettivamente dal testicolo e dai follicoli ovarici.

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Generalmente, la sua concentrazione ematica viene misurata nelle donne in età fertile, ma, in alcuni casi, l'esame può essere richiesto anche per la valutazione dei neonati maschi.

L'esame dell'ormone antimulleriano si effettua quando si sospetta la presenza di problemi di concepimento (ipofertilità) o per supportare la diagnosi di alcune patologie tipicamente femminili, come la sindrome dell'ovaio policistico.

Cos’è

L'ormone antimulleriano è una glicoproteina omodimerica prodotta esclusivamente dalle cellule somatiche che circondano i gameti (cellule della granulosa, nella donna, e di Sertoli, nell'uomo). La sua principale azione appare nello sviluppo embrionario, durante la differenziazione sessuale.

  • Nei MASCHI, l'ormone antimulleriano è prodotto dalle cellule di Sertoli (cellule dei tubuli seminiferi che apportano sostegno metabolico e strutturale nella spermatogenesi). L'AMH risulta in dosi elevate dal periodo fetale fino ai due anni d'età; il suo ruolo consiste nell'impedire la formazione degli organi genitali femminili, mediante la regressione dei dotti di Müller, da cui appunto deriva il nome dell'ormone in questione. Con la crescita, i livelli di quest'ormone tendono a diminuire fisiologicamente fino a risultare praticamente assenti. Negli uomini, l'ormone antimulleriano permette di valutare la funzione testicolare ed i difetti di differenziazione sessuale nell'infanzia (stati intersessuali e gonadi non palpabili).
  • Nelle FEMMINE, invece, la produzione dell'ormone antimulleriano segue un andamento ciclico: risulta basso alla nascita, aumenta con la pubertà e decresce, fino ad esaurirsi completamente con il sopraggiungere della menopausa. Nelle donne, l'ormone antimulleriano viene prodotto dalle cellule della granulosa dei follicoli ovarici primari; il valore è proporzionale al numero di follicoli che la donna può avviare alla maturazione: sostanzialmente, la concentrazione di AMH può essere interpretata come un indice di fertilità.

Nella donna, un valore alto o basso di questo parametro può essere un indicatore importante nel determinare la presenza di condizioni patologiche, come la sindrome dell'ovaio policistico e l'insufficienza ovarica primaria.

Sinonimi

  • L'ormone antimulleriano è detto anche "ormone anti-mülleriano": il suo nome si riferisce al fatto che impedisce, negli uomini, la formazione dei dotti di Müller, responsabili della formazione dell'utero e delle tube di Falloppio nello sviluppo embrionario femminile.
  • In qualche caso, l'ormone è chiamato sostanza di inibizione mulleriana (MIS).
  • Nei referti delle analisi, spesso, l'ormone antimulleriano viene indicato semplicemente con la sigla AMH.

Funzioni e ruolo biologico

L'ormone antimulleriano appartiene alla superfamiglia dei TGF-β (fattori di crescita trasformanti-beta), che comprende anche le inibine e le activine.

Nell'embrione coesistono i dotti di Müller e di Wolff, dove:

  • I dotti di Müller sono precursori di utero, tube di Falloppio e parte superiore della vagina;
  • Il dotto di Wolff permette lo sviluppo di epididimo, dotto deferente e vescicole seminali.

Nel corso dello sviluppo fetale, l'ormone antimulleriano viene secreto solo nei maschi, nei quali è responsabile della regressione dei dotti di Müller (quindi il dosaggio di AMH risulta elevato dalla nascita ai due anni d'età).

Nelle femmine, invece, l'assenza dell'ormone antimulleriano permette lo sviluppo degli organi sessuali femminili: il parametro risulta basso alla nascita, ma incrementa progressivamente durante l'età fertile, per poi non essere più rilevabile dopo la menopausa.

Nelle ovaie femminili, l'ormone antimulleriano è un regolatore della follicologenesi (cioè della maturazione dei follicoli, cioè l'insieme delle cellule che servono come accompagnamento e protezione, mentre l'ovocita cresce nelle ovaie). In particolare, la sua funzione fisiologica consiste nell'inibire il reclutamento dei follicoli primordiali, almeno fino al momento opportuno, ovvero fino a quando l'ipofisi avvia la secrezione del FSH (ormone follicolo-stimolante), il quale stimola la maturazione di una cellula uovo "dominante" ad ogni ciclo mestruale.          

Nella donna, l'ormone antimulleriano rappresenta un indicatore della riserva ovarica e la sua concentrazione è direttamente correlata con la conta follicolare antrale: in pratica, non solo riflette la quantità di follicoli, ma anche la qualità ovocitaria.

A rendere interessante il dosaggio dell'ormone antimulleriano è il fatto che questo parametro è indipendente dal ciclo mestruale, al contrario di altri ormoni predittivi della riserva ovarica, come FSH o estradiolo (i cui valori dipendono dal momento del mese in cui si trova la donna), e non varia in maniera significativa fra cicli consecutivi.

Perché si misura

Ormone antimulleriano nelle donne

Il dosaggio dell'ormone antimulleriano può essere effettuato per diversi scopi:

  • Test di riserva ovarica: nelle donne, l'ormone antimulleriano può essere considerato un indicatore della fertilità ed il relativo dosaggio sierico consente di valutare la funzionalità ovarica. In particolare, il decrescere del parametro a livelli minimali è correlato ad un ridotto numero di follicoli. A differenza di altri esami che misurano la riserva ovarica, come l'FHS e l'estradiolo, che devono essere dosati nei primissimi giorni del ciclo, l'ormone antimulleriano rimane costante durante tutte le fasi del ciclo mestruale e in gravidanza. L'AMH si può misurare, quindi, in qualunque momento. Nel caso delle tecniche di riproduzione assistita, i livelli di ormone antimulleriano sono anche predittivi della risposta ovarica e della possibilità di successo di una gravidanza.
  • Diagnosi della sindrome da ovaio policistico (PCOS): l'ormone antimulleriano è un utile indicatore della PCOS, in quanto un suo abnorme aumento correla ad un eccesso di follicoli ad uno stadio maturativo precocissimo.
  • Monitoraggio del cancro delle ovaie: alcuni tumori ovarici (benigni o maligni) correlano ad un'eccessiva produzione di ormone antimulleriano. La determinazione di questo valore permette, quindi, di monitorare l'efficacia del trattamento e determinare la comparsa di recidive.

Ormone antimulleriano negli uomini

  • Nei bambini, l'ormone antimulleriano permette di valutare la funzionalità dei testicoli e, prima della pubertà, è un indicatore dell'attività delle cellule di Sertoli.
  • Nell'adulto, la determinazione di questo parametro ha rilevanza clinica per la valutazione della spermatogenesi del testicolo maturo.
  • In caso di azoospermia secretoria, il dosaggio dell'ormone antimulleriano può contribuire a sapere se esistono spermatozoi nel testicolo che possano essere prelevati mediante biopsia, per essere utilizzati nelle metodiche di riproduzione assistita, come l'ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo).

Quando viene prescritto l'esame?

La misurazione della quantità dell'ormone antimulleriano è prescritta soprattutto per valutare:

  • Lo stato delle ovaie in fase di sviluppo;
  • La funzione ovarica, in caso di sindrome dell'ovaio policistico;
  • La riserva ovarica, cioè il numero di ovociti presenti in un determinato periodo della vita della donna;
  • La probabilità di un aborto spontaneo.

Il medico può prescrivere l'esame dell'ormone antimulleriano per determinare la probabilità della donna di entrare in menopausa precoce o fisiologica e quando manifesta i sintomi di sindrome da ovaio policistico (PCOS).

Altre volte, l'esame permette di verificare una condizione di insufficienza ovarica e, nell'ambito della fecondazione assistita, consente di predire il tasso di fecondazione, il numero e la qualità degli embrioni.

L'ormone antimulleriano può essere utilizzato come marker tumorale per alcuni tipi di tumori ovarici (nota: un marker tumorale è sostanzialmente una molecola che in presenza di un processo neoplastico sarà più concentrata nel sangue).

Il dosaggio dell'ormone antimulleriano può essere indicato anche nei neonati quando sussistono problemi nello sviluppo sessuale, in presenza di genitali esterni ambigui (non chiaramente maschili, né femminili) o condizioni d'intersessualità. Nei bambini, poi, questo parametro permette di valutare la funzionalità dei testicoli.

Valori normali

I valori normali dell'ormone antimulleriano variano in base all'età ed al sesso. L'esame ne misura la concentrazione nel sangue.

Donne

  • Sotto i 2 anni di età: valori inferiori a 4,7 ng/ml;
  • 2-12 anni: valori inferiori a 8,8 ng/ml;
  • Tra i 13 ed i 45 anni: valori compresi tra 0,9 e 9,5 ng/ml;
  • Oltre i 45 anni: valori inferiori a 1,0 ng/ml.

Uomini

  • Sotto i 2 anni di età: valori compresi tra 14 e 466 ng/ml;
  • 2-12 anni: valori compresi tra 7,4 e 243 ng/ml;
  • Adulti: valori compresi tra 0,7 e 19 ng/ml.

Attenzione! L'intervallo di riferimento dell'ormone antimulleriano può cambiare in funzione della strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

Ormone Antimulleriano Alto – Cause

Nella donna, l'ormone antimulleriano alto si riscontra principalmente in caso di:

  • Sindrome dell'ovaio policistico;
  • Alcuni tumori ovarici secernenti AMH.

Nel caso della sindrome dell'ovaio policistico, livelli dell'ormone antimulleriano possono risultare 2 o 5 volte superiori ai valori di riferimento.

Alcune neoplasie ovariche causano un aumento dei livelli di ormone nel sangue. In questi casi, l'esame è utile a valutare la risposta al trattamento del tumore e può fungere da indicatore in presenza di recidive.

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Nell'ambito della procreazione medicalmente assistita, valori elevati di ormone antimulleriano si riscontrano anche nella sindrome da iperstimolazione ovarica, durante l'induzione farmacologica dell'ovulazione.

Ormone Antimulleriano Basso – Cause

Una concentrazione nulla o bassa di ormone antimulleriano è normale nelle femmine durante l'infanzia o dopo la menopausa. Una riduzione dei livelli si riscontra, dunque, oltre i 40 anni d'età o nelle donne nel periodo perimenopausale. Di conseguenza, quest'ormone può essere considerato un indicatore dell'età fertile, nonostante il suo valore considerato singolarmente non sia conclusivo.

Ormone antimulleriano e fertilità

La concentrazione dell'ormone antimulleriano è un importante valore predittivo per le coppie che intraprendono il percorso di riproduzione assistita. Questo parametro è utile, in particolare, nel determinare il protocollo terapeutico più adeguato, in funzione della riserva ovarica della donna (tra gli altri fattori): prima di sottoporsi alla stimolazione farmacologica dell'ovulazione, il valore di ormone antimulleriano può predire il successo o il fallimento della stessa, quindi il tasso di fecondazione.

Un basso livello di ormone antimulleriano può essere riscontrato in caso di riduzione o insufficienza della riserva ovarica. Qualora la donna stesse cercando di intraprendere una gravidanza, ciò implica notevoli difficoltà nel rimanere incinta.

Come si misura

Il dosaggio dei livelli dell'ormone antimulleriano viene effettuata mediante un semplice esame del sangue. Il campione è prelevato dalla vena di un braccio.

Preparazione

Il prelievo di sangue utile all'esame dell'ormone antimulleriano si esegue, in genere, al mattino. Per effettuare l'analisi, il paziente deve osservare un digiuno di almeno 8 ore, in cui è concesso assumere solo una modica quantità d'acqua, per prevenire eventuali alterazioni dei risultati.

Il prelievo è veloce, indolore e si può effettuare in qualsiasi giorno del mese, poiché le oscillazioni ormonali mensili causate dal ciclo mestruale non influiscono sui risultati delle analisi.

Interpretazione dei risultati

I risultati dell'esame dell'ormone antimulleriano devono essere valutati attentamente dal medico.

La sola determinazione di questo parametro non è sufficiente, poi, per formulare una diagnosi completa ed appropriata; pertanto, è molto probabile che siano prescritti ulteriori esami per approfondire, accertare o escludere la patologia sospettata. Quando l'intero quadro clinico sarà definito, il medico potrà indicare quali trattamenti intraprendere.

Cosa significa il risultato del test?

ORMONE ANTIMULLERIANO BASSO

  • Nelle donne in età fertile, una diminuzione della concentrazione dell'ormone antimulleriano può essere dovuta ad un basso numero di ovociti ancora presenti o alla loro scarsa qualità (bassa riserva ovarica). Questo reperto correla ad una ridotta fertilità o ad una responsività scarsa al trattamento di procreazione medicalmente assistita (PMA).
  • Un basso valore di ormone antimulleriano può indicare, inoltre, che le ovaie non funzionano normalmente (disfunzione ovarica prematura).
  • La riduzione del parametro può risultare, inoltre, dall'imminente menopausa fisiologica o precoce.
  • Nel monitoraggio di un tumore ovarico secernente AMH, la diminuzione di tale ormone è indice di una buona risposta al trattamento.
  • Nel bambino, un basso livello di ormone antimulleriano può indicare ipogonadismo e disordini dello sviluppo sessuale.

ORMONE ANTIMULLERIANO ALTO

  • Un aumento della concentrazione dell'ormone antimulleriano è spesso osservato nelle donne con sindrome dell'ovaio policistico.
  • Nei trattamenti di procreazione medico-assistita, una concentrazione elevata di AMH può indicare, inoltre, un'iperstimolazione ovarica, da cui consegue il bisogno di correggere il trattamento.
  • Nel corso del trattamento per il tumore ovarico, un aumento dell'ormone antimulleriano può segnalare una probabile recidiva.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici