Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Sintomi
  3. Cause
  4. Trattamento ed opzioni terapeutiche

Generalità

L'occlusione intestinale, o più semplicemente ileo (dal greco eilein: torcere, serrare), è una condizione patologica caratterizzata dall'arresto dell'avanzata, in senso cranio-caudale, del contenuto dell'intestino (solidi, liquidi e gas).

Aderenza Intestinale

Aderenze intestinali come possibile causa di occlusione intestinale: si tratta di fasci di tessuto fibroso (cicatrici interne) che si formano a seguito di traumi, processi infiammatori o interventi chirurgici

Si distinguono innanzitutto due grandi famiglie di occlusioni intestinali: quelle su base funzionale, dovute all'arresto della peristalsi per paralisi della muscolatura enterica (ileo paralitico o adinamico), e quelle su base meccanica, dovute alla presenza di un ostacolo fisico (ileo meccanico).

Il sintomo caratteristico dell'occlusione intestinale è il dolore addominale, spesso accompagnato da senso di gonfiore, nausea e vomito.

In assenza di trattamento, l'ostruzione intestinale può determinare la necrosi della porzione enterica interessata dall'occlusione, con rischio di perforazione della parete intestinale, peritonite, setticemia e shock. Ad ogni modo, il pronto intervento medico è in genere efficace nel prevenire queste spiacevoli e pericolose evenienze.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Ostruzione intestinale

I segni ed i sintomi tipicamente associati all'occlusione intestinale comprendono un dolore di tipo crampiforme ed intermittente a livello addominale (salvo nei casi di strangolamento, dove il dolore è continuo), nausea, vomito (tanto più precoce quanto più alta è la sede della lesione), stitichezza (chiusura dell'alvo a feci e gas) con incapacità di espellere il contenuto intestinale e conseguente distensione dell'addome. In caso di ileo meccanico all'esame obiettivo si apprezza un'esaltata peristalsi intestinale, invece assente in presenza di ileo paralitico (silenzio dell'addome) o di ileo meccanico in fase avanzata (quando la peristalsi cessa "arrendendosi" all'ostruzione). Degno di nota anche lo squilibrio idro-elettrolitico dovuto al mancato riassorbimento dei succhi digestivi (ogni giorno vengono secreti e riversati nell'intestino 7-8 litri di succhi digestivi, oltre ai liquidi introdotti dall'esterno; ovviamente, il mancato assorbimento di questi liquidi determina disidratazione, ipovolemia ed ipotensione).

Cause

Tra le possibili cause di occlusione intestinale su base ostruttiva (ileo meccanico) ricordiamo: aderenze intestinali (spesso postoperatorie), tumori intestinali o extraintestinali (retroperitoneali, renali, che provocano ileo da compressione), ernie, torsioni dell'intestino (volvoli), stenosi congenite, atresie, morbo di Crohn, diverticolite, laparoceli, fecalomi, corpi estranei, parassiti e calcoli biliari.

Tra le possibili cause di occlusione intestinale legata a paralisi della muscolatura enterica (ileo paralitico o adinamico) ricordiamo: chirurgica addominale o pelvica, infezioni e peritoniti, traumi dell'addome, alcuni farmaci (oppiacei, neuroplegici, miorilassanti) e malattie dei muscoli o del sistema nervoso come il morbo di Parkinson.

Trattamento ed opzioni terapeutiche

Per approfondire: Farmaci per la cura dell'Occlusione Intestinale

Il trattamento precoce dell'ostruzione intestinale è fondamentale per la prevenzione delle complicanze, rappresentate essenzialmente da fenomeni necrotici del tratto intestinale interessato dall'ostruzione, con possibile perforazione delle sue pareti, peritonite diffusa, sepsi e shock. Naturalmente, il trattamento dell'ostruzione intestinale dipende dalle cause che l'hanno generata; comune, qualora le condizioni lo richiedano, è la necessità di ospedalizzare il paziente per monitorare le condizioni ed i parametri vitali, e correggere la disidratazione. L'eccesso di fluidi a livello gastrico può essere assorbito mediante sondino nasogastrico, mentre l'applicazione del catetere assicura il drenaggio delle urine e la possibilità di esame rapido delle stesse. Normalmente il paziente viene tenuto a digiuno assoluto e nutrito per via endovenosa; spesso utile la profilassi antibiotica. Questa fase, della durata di qualche ora, ha lo scopo di stabilizzare le condizioni del paziente colpito da occlusione intestinale e di prepararlo al meglio ad affrontare un eventuale intervento chirurgico.

Quando necessario, come accade nelle ostruzioni meccaniche complete, si richiede un intervento di chirurgia maggiore per risolvere il blocco od eliminare le parti necrotiche dell'intestino. L'ileo paralitico, invece, verte generalmente verso la risoluzione spontanea nel giro di qualche giorno; se i medici lo ritengono opportuno, la guarigione può comunque essere favorita od accelerata dalla somministrazione di farmaci (come la prostigmina) che aumentano la contrattilità della muscolatura addominale, favorendo l'avanzamento del contenuto enterico bloccato dall'occlusione intestinale.