Ultima modifica 25.02.2020

Generalità

I noduli al seno sono lesioni del tessuto mammario, la cui insorgenza può dipendere da svariate cause. La loro presenza può essere avvertita accidentalmente dalla paziente nel corso dell'autopalpazione, o essere rilevata dal clinico durante gli esami di routine (visita senologica, ecografia mammaria e mammografia).
Noduli al SenoI noduli possono essere indolori o dolenti; talvolta, sono accompagnati da altri segni, quali secrezioni dal capezzolo o alterazioni cutanee.
I noduli del seno sono un segnale da non sottovalutare, ma che non deve destare eccessiva preoccupazione: nel 90% dei casi si tratta, infatti, di formazioni nodulari benigne, come fibroadenomi e cisti.
Per allontanare i dubbi e differenziare le lesioni benigne da quelle maligne, quindi per escludere la presenza di un nodulo mammario di origine neoplastica, è sempre indicato rivolgersi a uno specialista, che prescriverà una serie di accertamenti utili a identificarne la natura.

La gestione dei noduli al seno dipende dalle cause e dalle loro caratteristiche istologiche.

Possibili Cause

La presenza di un nodulo mammario riconosce molte cause: spesso, si tratta di fibroadenomi, infiammazioni di varia natura o alterazioni fibrocistiche non maligne; anche se molto temuta, la possibilità che un nodulo si riveli un cancro al seno è molto bassa.

Alcune lesioni benigne nodulari possono aumentare leggermente il rischio di sviluppare un tumore.

  • La mastopatia fibrocistica è la causa più comune di noduli al seno. Si tratta di una displasia benigna (ossia uno sviluppo anomalo), abbastanza diffusa nelle donne, specialmente in un età compresa fra i 30 e i 50 anni. Alla palpazione, questi noduli risultano rotondeggianti e si presentano spesso come agglomerati in entrambi i seni o come masse ben definite, mobili e senza segni di retrazione cutanea. Nella mastopatia fibrocistica, le lesioni nodulari aumentano di volume e provocano dolorabilità nei giorni che precedono l'arrivo del flusso mestruale; il senso di gonfiore e tensione al seno tende a scomparire, poi, alla fine delle mestruazioni.
  • Altre modificazioni fibrocistiche che non hanno alcun significato neoplastico comprendono adenosi (noduli di consistenza dura e dimensioni variabili) e cisti (formazioni tondeggianti, uniche o multiple, dal contenuto liquido). Altri noduli possono essere dovuti ad ectasia duttale ed iperplasia lieve.
  • I fibroadenomi sono noduli solidi benigni, tipicamente indolori e mobili (queste lesioni possono essere spostate sotto la pelle con la punta delle dita), simili a piccole palline dai contorni netti, circoscritte e sfuggenti. Di solito, queste lesioni si sviluppano nelle donne giovani (spesso nelle adolescenti) e la loro caratteristica mobilità nella mammella aiuta a distinguerle da altri noduli al seno. Un fibroadenoma semplice non sembra aumentare il rischio di cancro della mammella, mentre una lesione dalla struttura complessa potrebbe aumentare lievemente il rischio.
  • Le infezioni della mammella (mastite) provocano dolore intenso, arrossamento e gonfiore; un ascesso conseguente a tale processo può produrre una massa apprezzabile al tatto. La mastite è un disturbo piuttosto raro e si riscontra soprattutto nel puerperio (ossia nel periodo post-partum) o dopo un trauma penetrante. Inoltre, le infezioni possono comparire in seguito a un intervento mammario. Se un'infezione si verifica in altre circostanze, invece, dev'essere esclusa prontamente un'origine tumorale.
  • L'ascesso mammario è caratterizzato da un nodulo doloroso che tende ad aumentare gradualmente le proprie dimensioni. La cute della zona interessata risulta arrossata, calda e con aspetto “a buccia di arancia”. Talvolta, si associano febbre con brividi e malessere generale. L'ascesso mammario è più frequente nel periodo dell'allattamento e rappresenta una complicanza della mastite.
  • Nella fase post-partum può comparire anche un galattocele, ovvero una cisti rotondeggiante, mobile e ripiena di latte. Queste cisti si presentano solitamente fino ai 6-10 mesi dopo l'arresto della lattazione e raramente si infettano.
  • Oltre a queste eziologie, un nodulo al seno può manifestarsi nel contesto di tumori di vario tipo. Il carcinoma della mammella si manifesta con un nodulo duro, non ben delimitato, aderente alla cute o ai tessuti circostanti. In tale contesto, possono essere evidenti anche deviazioni, retrazione o appiattimento del profilo mammario o del capezzolo, con o senza secrezione ematica o sierosa. Altri sintomo associati al tumore della mammella comprendono arrossamento ed aspetto “a buccia di arancia” della pelle sovrastante, dolorabilità del seno e ingrossamento dei linfonodi ascellari (linfoadenopatia).

Segni e Sintomi

I noduli al seno possono essere distinti in lesioni benigne e tumori maligni. Queste formazioni sono riscontrabili alla palpazione o all'autoesame della mammella e, in alcuni casi, sono visibili ad occhio nudo.
I noduli al seno si presentano come una specie di nocciolina circoscritta, di consistenza diversa rispetto al resto del seno, fissa o mobile.
La loro presenza può provocare dolore e può essere accompagnata da altri segni, quali:

  • Fuoriuscita di liquido (siero o sangue) dal capezzolo;
  • Alterazioni cutanee (come eritema e linfedema con aspetto “a buccia d'arancia”);
  • Senso di tensione;
  • Variazioni di forma o dimensioni del seno.

La presenza di queste manifestazioni potrebbe essere la conseguenza di un graffio, di un'infiammazione o altro, da indagare ancora una volta con l'aiuto del medico.

Noduli al seno benigni

I noduli benigni presentano contorni netti e sono mobili, ovoidali o rotondeggianti.
A seconda della loro natura, queste lesioni possono essere tendenzialmente solide (ossia presentano una consistenza dura), a costituzione adiposa (morbida) oppure dal contenuto liquido (cisti).

Noduli al seno maligni

I noduli maligni presentano contorni mal definiti (tendono ad infiltrare la ghiandola circostante) e non sono mobili.
Le neoplasie della mammella più avanzate determinano quasi sempre una retrazione della pelle sovrastante, con modificazione della forma della mammella e accentuazione dei segni cutanei causati dal linfedema.  La presenza di noduli satelliti e di linfoadenopatia è indicativa di diffusione tumorale.


Sintomi Cancro al Seno

Potenziali segnali sospetti

Tra i sintomi che devono insospettire, quindi che dovrebbero essere riferiti al proprio medico rientrano:

  • Percezione di uno o più noduli duri nel seno o nell'ascella;
  • Protuberanze o ispessimenti della mammella o della zona ascellare;
  • Modificazioni dell'areola mammaria o alterazioni del capezzolo (come, ad esempio, secrezioni inusuali chiare-lattescenti o eruzioni cutanee nell'area circostante).

Alcuni segni sono causa di particolare preoccupazione:

  • Nodulo fisso alla cute o alla parete toracica;
  • Presenza di masse nodulari di consistenza molto dura, di forma irregolare;
  • Linfonodi ascellari inglobati o fissi;
  • Secrezione ematica dal capezzolo;
  • Comparsa di fossette cutanee o retrazioni, gonfiori, arrossamenti, calore e screpolature.

Il dolore al seno non è, invece, un sintomo rilevante, in quanto il tumore al seno resta indolente nella maggior parte dei casi; tuttavia, è meglio riferirlo al medico per ricevere rassicurazione.

Diagnosi

Non di rado, le caratteristiche cliniche delle patologie benigne e maligne si sovrappongono, tanto che, in genere, è necessario sottoporsi a una serie di accertamenti clinici utili a identificarne con maggior sicurezza la natura.
La scoperta di un nodulo mammario richiede un percorso diagnostico standardizzato, che va dall'anamnesi all'esame obiettivo, dagli studi di diagnostica per immagini fino alle analisi istologiche.
Le indicazioni per tali accertamenti specialistici dipendono dall'età della paziente e, soprattutto, dai dati riscontrati durante la visita senologica. La diagnosi da escludere è quella di cancro della mammella.

Anamnesi

La raccolta dei dati anamnestici circa il disturbo in atto deve indagare da quanto tempo è presente il nodulo al seno o se tende a ripresentarsi e scomparire periodicamente. Durante questa fase, la paziente dovrà riferire al medico l'eventuale riscontro di masse precedenti e l'esito della loro valutazione.
L'anamnesi patologica remota deve comprendere i fattori di rischio per il carcinoma mammario, tra cui diagnosi di cancro della mammella pregressa e radioterapia nella regione del torace prima dell'età di 30 anni (es. trattamento di un linfoma di Hodgkin). L'anamnesi familiare deve accertare, invece, la presenza di casi di cancro al seno in una parente di 1° grado (madre, sorella o figlia).
La valutazione deve determinare se è presente una secrezione mammaria (chiara, lattescente o ematica) e il manifestarsi di sintomi che possano far sospettare un cancro avanzato (es. perdita di peso, malessere e dolore osseo).

Esame obiettivo

L'esame diretto del seno (visita senologica) è incentrato sull'osservazione e sulla palpazione della mammella e dei tessuti vicini. Il riscontro al tatto di un nodulo ne rivelerà le dimensioni, la dolorabilità, la consistenza (ossia dura o morbida, liscia o irregolare) e la mobilità (se può essere spostato con la punta delle dita o se risulta saldato alla pelle o alla parete toracica).
Durante la valutazione, la ghiandola mammaria viene ispezionata alla ricerca di alterazioni nella regione in cui è presente il nodulo o la massa, come eritema, esagerazione dei normali segni cutanei, linfedema (cute a buccia d'arancia) e secrezione dal capezzolo. Le regioni ascellari, sopraclaveari e sottoclaveari sono palpate alla ricerca di masse e adenopatia.

Accertamenti più approfonditi

A seconda del giudizio del medico, in presenza di un nodulo al seno può essere indicata l'esecuzione di:

  • Ecografia mammaria: esame a ultrasuoni che serve ad esaminare le strutture del seno e permette di differenziare i noduli di consistenza solida da quelli liquidi, come le cisti.
  • Mammografia: è una radiografia della mammella utile a individuare lesioni anche molto piccole, micro-calcificazioni o altri segni indiretti di un tumore. Il seno viene compresso con un'apposita apparecchiatura e i raggi X, attraversando i tessuti mammari, imprimono l'immagine radiografica su una lastra (o nel computer).

Quando l'esito di tali esami è incerto, i noduli al seno che appaiono cistici vengono sottoposti ad agoaspirato (o agocentesi), che consiste nel prelievo di un campione di cellule dalla zona interessata, seguito da uno studio citologico per scoprire la presenza di eventuali alterazioni neoplastiche. Questa procedura si esegue sotto guida ecografica, inserendo un ago sottile nel nodulo sospetto e aspirando il materiale in esso contenuto, il quale verrà sottoposto ad esame istologico. Quando il campione prelevato presenta striature di sangue, impurità solide e resta di dimensioni invariate dopo l'agocentesi, può essere indicato un prelievo tramite ago-biopsia mammaria seguito dall'indagine citologica, al fine di discriminare ulteriormente la natura della lesione.
I noduli solidi vengono esaminati con la mammografia seguita dalla biopsia radio-guidata, allo scopo di raccogliere con un prelievo locale dei frammenti di tessuto da analizzare al microscopio e consentire un'analisi più dettagliata della lesione.
Altra indagine che permette di ottenere informazioni utili per differenziare i caratteri dei noduli al seno è la risonanza magnetica mammaria. Quest'indagine è indicata quando la struttura mammaria appare complessa alle altre indagini di visualizzazione (come ecografia e mammografia) o sia necessario visualizzare nel dettaglio alcune immagini ritenute sospette.


Autopalpazione per proteggere la salute del seno

Come consigliano i medici, l'autocontrollo del seno dovrebbe essere un appuntamento fisso a partire dai 20 anni di età, da ripetere almeno una volta al mese, una settimana dopo la fine delle mestruazioni (ossia quando l'attività ormonale è “a riposo” ed il seno risulta meno gonfio e dolente). Bastano pochi minuti per eseguirlo.
Questo semplice test di autovalutazione permette di conoscere la struttura e l'aspetto generale della mammella, quindi consente alla donna di cogliere precocemente qualsiasi cambiamento insolito rispetto alla fisionomia di base della stessa. Se eseguito correttamente e regolarmente, l'autoesame può limitare il rischio di diagnosticare un tumore in fase avanzata, quindi rappresenta un valido strumento di “prevenzione”.
Se nel corso dell'autopalpazione del seno venisse riscontrato un nodulo, non è il caso di allarmarsi troppo, in quanto spesso si tratta di un riscontro innocuo; è comunque importante informare il medico, che potrà indicare gli esami strumentali adeguati per accertare il reale stato di salute.

Per maggiori informazioni su come eseguire l'autopalpazione del seno, clicca qui.

Trattamento

Il trattamento dei noduli al seno dipende dalla causa specifica e può prevedere vari interventi terapeutici.

  • I fibroadenomi possono essere escissi con un intervento in anestesia locale, ma spesso recidivano.
  • Per alleviare i sintomi delle alterazioni fibrocistiche, invece, può essere utile l'impiego di antidolorifici (come il paracetamolo) e l'uso di reggiseni sportivi in grado di assicurare un sostegno idoneo e ridurre le sensazioni dolorose transitorie al seno. In caso di dubbio diagnostico, può essere indicata l'asportazione chirurgica delle lesioni.
  • Di solito, le cisti al seno non rendono necessario alcun trattamento, salvo nei casi in cui i sintomi e le dimensioni di tali lesioni siano motivo di disagio per la paziente. In questi casi, è utile drenare il fluido contenuto all'interno delle formazioni sacciformi mediante agoaspirazione; seppur raramente, può essere indicata l'asportazione chirurgica. Dopo tale procedura, la ghiandola mammaria risulta meno tesa e dolente, ma le cisti al seno possono formarsi nuovamente, in quanto si può raccogliere altro liquido al loro interno.

In ogni caso, i noduli al seno non devono essere trascurati e la loro presenza richiede un atteggiamento di sorveglianza periodica attraverso l'autopalpazione e il monitoraggio ecografico/mammografico.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici