Ultima modifica 23.12.2019

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Fistole

Se il morbo di Crohn progredisce, si possono avere altri disturbi correlati alla frequente localizzazione anale, che comporta spesso l'insorgenza di fistole.

Nei casi più gravi la fistolizzazione della parete intestinale può provocare sanguinamento, con presenza di sangue occulto nelle feci e più raramente con emorragie di una certa entità.

Crohn curaSe le fistole si approfondano e raggiungono gli organi interni, si possono avere importanti complicanze: per esempio, se il tragitto fistoloso si apre nella vescica o nell'uretere si può verificare rigurgito di materiale intestinale nelle vie urinarie, con facile insorgenza di infezioni; la stessa cosa può accadere in caso di passaggio in vagina. Se le fistole si aprono verso l'esterno si può avere la formazione sulla superficie addominale di un orifizio, che non ha tendenza a chiudersi e dal quale fuoriesce materiale costituito di siero e di sangue.
Nelle forme più gravi, che rappresentano la minoranza, i pazienti colpiti da morbo di Crohn hanno un'importante compromissione delle condizioni generali, dovuta al malassorbimento globale - soprattutto di numerose vitamine - che può comportare una notevole perdita di peso.

Diagnosi

Se la malattia è grave e di lunga durata, si sviluppa anemia, che può avere le caratteristiche sia dell'anemia delle malattie croniche sia, più di rado, dell'anemia da carenza di ferro (sideropenica) dovuta alla perdita continua di piccole quantità di sangue, sia dell'anemia da deficit di vitamina B12 (megaloblastica).
Le radiografie dell'apparato digerente vengono fatte con un mezzo di contrasto (per evidenziare meglio i tratti interessati dalle lesioni) e mostrano un caratteristico aspetto "a ciottolato" dell'ileo terminale, per le sue occlusioni e la sua irregolarità (aspetto); a volte il tratto colpito dal morbo di Crohn appare occluso a tal punto da risultare di aspetto filiforme (segno della cordicella), mentre il tratto immediatamente a monte può risultare dilatato (l'associazione di tratto filiforme, area a ciottolato e ansa dilatata costituisce una triade non frequente ma, quando presente, conferma la malattia). è anche possibile, per le spiccate irregolarità presenti, che il mezzo di contrasto salti addirittura il tratto terminale dell'ileo di cui, perciò, manca l'immagine radiologica (segno del "salto") ed appaia perciò una zona totalmente nera.
La diagnosi più precisa è quella istologica (al microscopio), mediante biopsia (prelievo di un pezzetto) della mucosa intestinale. È inoltre molto importante differenziare la malattia di Crohn dalla colite ulcerosa e dell'appendicite.

Complicanze

Possono essere locali e sistemiche (generali).
Tra le locali, le più frequenti sono: occlusione e/o perforazione intestinale; fistole (tra due anse intestinali, tra un'ansa e la cute, o la vescica, o la vagina); malassorbimento; tumori (la loro incidenza è maggiore rispetto alla popolazione generale, anche se inferiore rispetto a quella dei pazienti con colite ulcerosa).
Tra le sistemiche, ritroviamo: perdita di peso e di massa muscolare; ritardo di crescita nel bambino; alterazioni degli elettroliti (riduzione di calcio, magnesio, potassio); calo dell'albumina; anemia; steatorrea (a cui si correla malassorbimento di lipidi e vitamine); eritema nodoso (lesioni della cute che si presentano come noduli arrossati, moderatamente dolenti, localizzati soprattutto alle gambe); pioderma gangrenoso (altra manifestazione cutanea che si presenta con delle vescicole agli arti inferiori, che poi diventano pustole, la cui rottura determina la comparsa di ulcere che possono infettarsi); artrite (spesso migrante, che colpisce soprattutto le caviglie, le ginocchia, le anche, i polsi, ma anche qualunque altra articolazione, con dolore e gonfiore); congiuntiviti e cheratiti; lesioni epatiche di vario tipo (steatosi, epatiti, ecc); trombosi venosa (per aumentata coagulabilità del sangue e/o per disidratazione).

Decorso

La malattia di Crohn è cronica, perciò non si ha mai una guarigione completa; generalmente si alternano periodi più o meno protratti di remissione a fasi di riacutizzazione. La prognosi del morbo di Crohn è meno favorevole di quella della colite ulcerosa. Nel complesso la mortalità aumenta con la durata della malattia e si aggira globalmente intorno al 5-10% dei casi (le cause più frequenti di morte sono la peritonite e le infezioni generalizzate).

Terapia

Può essere medica (con farmaci) o chirurgica, qualora quella medica non abbia avuto successo.

Farmaci

I farmaci  fondamentali sono rappresentati da un derivato dell'aspirina chiamato salazopirina, a cui si deve l'azione antinfiammatoria. I principali effetti collaterali che possono dare sono: gastriti, problemi epatici e renali, anemia, infertilità maschile (per riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi, ma reversibile entro 3 mesi dalla sospensione del trattamento).
Nelle forme moderate e/o gravi si dovrà fare ricorso ai derivati del cortisone (prednisone) e, nei pazienti che non rispondono a queste due terapie, si dovranno utilizzare farmaci soppressori del sistema immunitario (azatioprina, 6-mercaptopurina, ciclosporina A, metotrexate). Di recente sono stati impiegati in terapia anche alcuni farmaci che fermano l'azione di alcune molecole coinvolte nei processi infiammatori (Infliximab).


Per approfondire: Farmaci per la cura del Morbo di Crohn


Chirurgia

Nelle forme di morbo di Crohn che non beneficiano delle sole cure mediche, è opportuno il ricorso alla chirurgia, specialmente in presenza di complicanze (stenosi, fistole, perforazione e ascessi).


Per approfondire: Colectomia - Ileostomia

Dieta

Infine, è rilevante ricordare l'importanza nel morbo di Crohn (specie nelle fasi di acuzie) della dieta, la quale dovrà essere leggera, povera di scorie e senza latte; inoltre, dal momento che questi pazienti sono frequentemente malnutriti, dovrà essere ipercalorica e con aggiunta di vitamine e sali minerali. Andrà limitato il consumo di carni grasse ed alimenti irritanti (pepe, peperoncino, tè, caffè) prediligendo metodi di cottura sobri a fiamma bassa e prolungata (per abbattere la carica batterica, soprattutto in caso di pesce e carne) ed evitando quelli violenti (frittura, grigliatura...).

E' inoltre importante ridurre il consumo di carboidrati raffinati e di alimenti ricchi di coloranti artificiali (alcune micro- e nano-particelle utilizzate come additivi, ad esempio il diossido di titanio, sembrano esacerbare indirettamente la risposta infiammatoria a livello intestinale).

La dieta per il morbo di Chron dovrà quindi comprendere prodotti per quanto possibile salubri, naturali e biologici (carni di bestie allevate a pascolo, prive di antibiotici o residui di farmaci), senza additivi artificiali aggiunti ed in grado di esplicare un'azione antinfiammatoria a livello sistemico (utili in tal senso gli oli vegetali ricchi di omega tre, il pesce di mare ed alcuni succhi vegetali).


Per approfondire, leggi: Dieta per il Morbo di Crohn »



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