Ultima modifica 04.10.2017
Mezzi di contrasto utilizzati in radiologia tradizionale
per il tubo digerente ad eliminazione biliare
ad eliminazione renale per linfografia
Mezzi di contrasto utilizzati in tomografia computerizzata (TC)
Mezzi di contrasto utilizzati in risonanza magnetica (RMN)
Reazioni da mezzi di contrasto

 

MEZZI DI CONTRASTO UTILIZZATI IN RADIOLOGIA TRADIZIONALE


Nell'immagine, il contrasto è determinato dalle diverse densità, dagli spessori delle strutture attraversate (contrasto naturale) e dalla costituzione anatomica degli organi attraversati (numero atomico Z). In generale, per poter radiografare una parte od un organo del corpo umano, bisogna che la parte che si vuole osservare abbia un coefficiente di assorbimento nettamente diverso rispetto alle parti circostanti. Le ossa, per esempio, sono i tessuti messi in risalto più facilmente nelle radiografie. Esse sono costituite sostanzialmente di calcio, il cui numero atomico medio è Z=13,8. I tessuti circostanti, formati in gran parte da acqua, hanno un numero atomico medio di circa Z=6,5. Poiché il coefficiente di assorbimento cresce molto rapidamente al crescere del numero atomico della sostanza, le ossa assorbono circa 40 volte di più dei tessuti circostanti. Per radiografare un organo, come ad esempio lo stomaco, è invece necessario riempirlo con una sostanza opaca ai raggi X, come ad esempio il solfato di Bario (BaSo4), il cui atomo di bario possiede un elevato numero atomico (Z=56). Quindi in radiologia è possibile anche ottenere un contrasto artificiale; queste indagini prendono perciò il nome di esami radiologici con mezzo di contrasto.

I mezzi di contrasto sono sostanze che servono a creare un contrasto tra organi e strutture di densità uniforme.

Se ad esempio viene eseguita una radiografia diretta (cioè senza mezzo di contrasto) dell'addome, tutti gli organi che vi sono contenuti non sono visibili, perché hanno una densità uniforme, quindi l'immagine che ne risulta è uniformemente grigia. Pertanto, se si vuole studiare lo stomaco, è necessario creare artificialmente un contrasto tra lo stesso stomaco e le strutture che lo circondano; ciò si ottiene somministrando al paziente un mezzo di contrasto fortemente opaco (come il solfato di bario). Pertanto, quando il bario giunge nello stomaco, questo diventa molto più opaco delle strutture circostanti; diviene quindi perfettamente visibile. Se si desidera studiare le vie urinarie, invece, è necessario somministrare, per via endovenosa, un mezzo di contrasto opaco (iodio); questo è legato ad una sostanza che viene selettivamente eliminata dai reni; pertanto, dopo pochi minuti, l'urina che contiene lo iodio si raccoglie nella pelvi renale, nell'uretere e nella vescica, rendendoli chiaramente visibili grazie al contrasto creatosi tra le vie urinarie e tutto ciò che le circonda.
I mezzi di contrasto sono suddivisi in radiopachi e radiotrasparenti.
I radiopachi sono rappresentati da elementi ad alto numero atomico (Z) e comprendono il solfato di bario ed i composti dello iodio (iodati). Questi ultimi, sono a loro volta suddivisi in inorganici ed organici. Gli inorganici sono rappresentati da preparati oleosi il cui impiego è attualmente limitato allo studio del sistema linfatico. Gli organici sono rappresentati da preparati idrosolubili e precisamente da molecole organiche che veicolano tre o più atomi di iodio. Essi si eliminano attraverso il rene od il fegato.
I mezzi di contrasto radiotrasparenti contengono elementi a basso numero atomico quali l'ossigeno, il carbonio, l'azoto. Essi sono rappresentati dall'aria filtrata, dall'anidride carbonica e dal protossido di azoto.



Altri articoli su 'Mezzi di Contrasto'

  1. Classificazione dei mezzi di contrasto
  2. Reazioni da mezzi di contrasto