Generalità
La meteoropatia (o sindrome meteoropatica) è un complesso di disturbi psichici e fisici associato ai cambiamenti del tempo atmosferico, delle stagioni o del clima.
Quando le condizioni meteorologiche cambiano, l'organismo deve adattarsi e subisce, di riflesso, uno “stress”. Chi è più vulnerabile, non riesce a compensare quest'alterazione e avverte un malessere; in tal senso, le donne e gli anziani sono più sensibili, così come chi soffre di qualche patologia (ipertensione, reumatismi, depressione, cefalea ecc.).
I principali sintomi della meteoropatia sono: mal di testa, alterazioni del tono dell'umore (depressione, irritabilità, nervosismo ecc.), cali di pressione, affaticabilità, sonnolenza, difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, palpitazioni, dolore alle articolazioni e mal di stomaco. Di solito, il meteoropatico sviluppa un senso di malessere generale, prima che si verifichino i cambiamenti a livello climatico, quindi si osserva una fase acuta che corrisponde al mutamento del tempo e una rapida attenuazione seguita da una scomparsa dei sintomi, con la fine delle variazioni meteorologiche.
Considerata la varietà di sintomi e situazioni predisponenti, non esiste un trattamento specifico per la meteoropatia, ma, a seconda del caso, è possibile usare analgesici e antistaminici, ma anche rimedi naturali per contenere i disturbi.
Cos'è la meteoropatia?
La meteoropatia è considerata un insieme di disturbi fisici e psichici, che si manifesta in seguito a un graduale o improvviso cambiamento climatico, in una specifica area geografica.
Questa condizione dipende, quindi, dalla variazione di uno o più fattori meteorologici, ossia temperatura, umidità relativa, velocità del vento, pressione atmosferica e precipitazioni (pioggia, temporali e nevicate), con i tipici effetti da essi prodotti (ionizzazione, stato elettrico e turbolenza).
Si tratta, dunque, di una sindrome generale di adattamento dove, soprattutto in soggetti predisposti, questi agenti meteorologici agiscono come fattori di stress.
Generalmente, tutto inizia in prossimità di un cambio di stagione o della variazione climatica: coloro che ne soffrono cominciano a sentire gli effetti da 48 a 72 ore prima del cambiamento.
Gli effetti prodotti dagli agenti atmosferici sono maggiormente evidenti quando più fattori (pioggia, umidità, freddo o caldo improvvisi) sono coinvolti e si manifestano nello stesso momento.
Chi è più a rischio?
Alcune persone risultano più predisposte alla meteoropatia: in questi soggetti i cambiamenti stagionali e le variazioni atmosferiche possono portare all'insorgenza di disturbi sia a livello psicologico, che fisico.
In genere, le persone più inclini a risentire degli effetti climatici sono quelle sottoposte a stress intenso, così come tutti quei soggetti definiti neurolabili, cioè dotati di particolare sensibilità ed emotività, difficilmente adattabili a contesti ed eventi nuovi (in pratica, presentano delle turbe a carico del sistema neurovegetativo).
L'instabilità del sistema neurale risulta una problematica sempre più diffusa, a causa dell'incremento di elementi negativi che possono pesare nella vita quotidiana, quali, ad esempio: stress, lutto, divorzio, difficoltà a trovare lavoro, competitività a livello professionale, inquinamento e traffico.
Indipendentemente dal sesso e dall'età, quindi, gli individui meteoropatici hanno una maggiore sensibilità agli sbalzi di temperatura e ai cambiamenti della pressione atmosferica e dell'umidità (che incide sui disturbi rematici). L'organismo viene sottoposto a un maggiore stress, che si ripercuote sui sistemi di adattamento e sul metabolismo.
Di solito, i meteoropatici sono anziani, giovani, donne e soggetti con specifiche patologie croniche o degenerative. Ad esempio, gli ipertesi hanno un rischio maggiore di palpitazioni, tachicardia e crisi ipertensive, quando la temperatura cambia bruscamente; chi ha una cefalea cronica o sindromi osteoarticolari vede acuirsi, invece, i fastidi, poiché al variare dei parametri meteorologici si riduce la soglia del dolore.
In linea generale, quindi, la meteoropatia si può distinguere in:
- Primaria: può colpire chiunque (non è associata a malattie pre-esistenti, ma dipende puramente dai cambiamenti meteorologici); in tal caso, i disturbi secondari a variazioni climatiche sono più attenuati.
- Secondaria: i disturbi sono dovuti a una malattia le cui manifestazioni peggiorano col cambiamento di tempo; di solito, interessa soggetti particolarmente vulnerabili, come gli anziani e gli individui che hanno subìto dei traumi muscolo-scheletrici, problemi cardiaci, malattie cronico-degenerative ecc. In tal caso, bisogna tenere presente l'azione del clima in rapporto alla patologia di base.
Possibili cause
Alla base della meteoropatia sembra esserci la produzione eccessiva o errata di alcuni ormoni da parte dell'ipotalamo (in particolare della serotonina, il principale mediatore chimico dello stress), dell'ipofisi, della tiroide (la tiroxina) e del surrene (le catecolamine, altri mediatori chimici che entrano in gioco nei periodi di sovraffaticamento o di stress).
I fattori che possono contribuire a questo tipo di disturbi possono essere diversi. Tra questi, la quantità di luce naturale a cui è esposto l'organismo risulta tra gli elementi ambientali che più influenzano la nostra salute.
Cosa accade normalmente
Dopo aver decodificato i segnali ricevuti dalla periferia, l'organismo ordina alle ghiandole neuroendocrine e al sistema nervoso centrale di neutralizzare o ridurre al minimo gli eventuali disagi causati dall'ambiente atmosferico.
Cosa avviene nella meteoropatia
Quando si verifica un brusco cambiamento delle condizioni climatiche, l'ipotalamo può impartire degli ordini sbagliati alle ghiandole neuroendocrine.
In alcuni casi, invece, la meteoropatia è la conseguenza di un'esagerata reazione del sistema nervoso centrale; ciò spiega il motivo per cui molte persone ipersensibili alle variazioni del tempo soffrono anche di ansia e sintomi depressivi.
Altre persone interessate dalla meteoropatia vedono invece riacutizzarsi o aggravarsi le malattie preesistenti (reumatismi, dolori articolari, postumi da traumi ossei, eczemi, sbalzi di pressione ecc.); questa forma è detta secondaria.
L'ipersensibilità al meteo può essere anche una condizione temporanea, innescata dallo stress per affaticamento, indebolimento dell'organismo o tensione psichica.
Azione delle principali variazioni climatiche |
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Causa |
Effetto biologico |
Significato |
Sintomi possibili |
Freddo |
Vasocostrizione |
Difesa dell'organismo per ridurre la dispersione del calore corporeo |
Sonnolenza, flogosi di gola e naso, estremità arrossate |
Caldo |
Reazione dell'organismo per favorire la dispersione del calore |
Ipotensione, astenia, malessere generale |
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Umidità |
Blocca l'evaporazione del sudore |
Il corpo ha difficoltà adeliminare il calore in eccesso |
Come si manifesta?
I sintomi della meteoropatia sono vari e a differente grado di intensità; questi dipendono dal soggetto, ma anche dalle specifiche situazioni meteorologiche.
L'afa estiva, per esempio, è correlabile a mal di testa e insonnia; i temporali provocano spesso mal di stomaco, palpitazioni e sensazione di affanno, anche dopo piccoli sforzi e palpitazioni. Anche i venti freddi e umidi possono essere responsabili di sbalzi dell'umore, difficoltà di memoria e riacutizzazione di dolori artro-reumatici.
Altri disturbi frequenti associati alla meteoropatia sono astenia, nervosismo, irritabilità e disturbi del sonno, quest'ultimi aggravati con risvegli notturni precoci dovuti al ritorno dell'ora legale e del cambio del ritmo sonno-veglia.
Le variazioni del meteo possono portare, inoltre, alla riacutizzazione di varie forme depressive, in particolar modo quelle croniche, caratterizzate da uno stato d'ansia persistente, con un sottofondo di tristezza intensa.
Quali sono i sintomi più frequenti?
Nella maggior parte dei casi, la meteoropatia si manifesta con: disturbi dell'umore (irritabilità, tendenza all'isolamento, ansia, malinconia e sintomi depressivi), astenia, insonnia, cefalea, sudorazione, nausea, vertigini, difficoltà di concentrazione, aumento della dolorabilità a livello articolare e muscolare, sensazione di “respiro corto” e pesantezza allo stomaco.
Inoltre, si possono osservare vari disturbi a carico dell'apparato cardiocircolatorio con cardiopalmo, calo della pressione sanguigna, ipertensione, tachicardia e dolorabilità retrosternale.
Occorre precisare, però, che il tempo da solo non può essere causa di questi disturbi ma, nei soggetti predisposti, può peggiorare quelli già esistenti. Nelle persone meteoropatiche si può registrare così ansia, depressione e stanchezza, ma anche l'acutizzarsi di malattie croniche, infiammatorie e degenerative a carico di tutto l'organismo.
Quanto durano questi disturbi?
Di norma, la sindrome meteoropatica si manifesta all'incirca 48-72 ore prima dell'arrivo di una perturbazione (fase prodromica). L'insieme di questi sintomi permane tendenzialmente per qualche giorno (fase acuta), per andare diminuendo man mano che il tempo si stabilizza o cambia nuovamente, grazie a un processo di adattamento attuato dal nostro organismo.
Il malessere associato alla meteoropatia comincia a risolversi, quindi, una volta che la perturbazione è in atto, ma si ripresenta qualora ce ne fosse un'altra in arrivo. Nel caso in cui le alterazioni atmosferiche siano una di seguito all'altra, però, ogni volta i sintomi diminuiscono di intensità, in quanto si verifica una sorta di adattamento.
Rimedi e trattamento
Non esistono trattamenti farmacologici specifici diretti in grado di risolvere alla radice la meteoropatia, ma, se occorre, è possibile cercare di alleviare i sintomi attraverso blandi sedativi in caso di ansia e antidolorifici in caso di riacutizzazione di dolori articolari o cefalea.
Nelle forme croniche o francamente depressive, è fondamentale una diagnosi specialistica per stabilire l'approccio terapeutico più adeguato, ansiolitici blandi o antidepressivi.
Nelle forme caratterizzate da astenia e spossatezza, sono utili i complessi vitaminici associati al magnesio, in particolar modo nel sesso femminile.
Altri rimedi si trovano nelle metodiche alternative alla medicina ufficiale, come l'agopuntura, il training autogeno, l'omeopatia e lo yoga, in particolare per i dolori caratterizzati dal riacutizzarsi di malattie croniche.
Utile anche l'idroterapia con essenze stimolanti o calmanti, e integratori fitoterapici a base di ginseng, eleuterococco o passiflora, da scegliere in base alla propria reazione - di eccitazione o depressione - al mutamento climatico.
Prevenzione
Si può prevenire la meteoropatia?
Quando sono previste giornate caratterizzate da forze atmosferiche a cui si è particolarmente sensibili, la prevenzione della meteoropatia è possibile adottando, a seconda dei casi, le principali contromisure. Con il freddo, ad esempio, è indicato indossare abiti adeguati ed evitare di uscire di casa; in presenza di vento, invece, è utile evitare di esporsi a tale fattore.
In caso di allergie conclamate, sarebbe ideale assumere, 24-48 ore prima dell'arrivo della perturbazione, un antiallergico associato a un sedativo vegetale, come biancospino, tiglio o valeriana.
Poi, sarebbe buona abitudine fare la doccia alternando acqua calda e fredda: ciò allena il sistema di termoregolazione dell'organismo spesso “pigro”, poiché viviamo sempre a temperatura controllata.
Durante i periodi normali, inoltre, è consigliabile una moderata e costante attività fisica, in grado di riequilibrare la regolazione neurovegetativa che è alla base dei disturbi.