Meningite Sintomi: come si manifesta e come ci si accorge di averla
Facciamo il punto sulla malattia
La meningite è una malattia caratterizzata dall'infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (meningi). Nella maggior parte dei casi, l'origine è attribuita ad un'infezione, ma, raramente, può dipendere da fattori irritativi, particolari farmaci o alcune patologie concomitanti.
Saper riconoscere i primi sintomi della meningite è molto importante per agire tempestivamente e limitare le conseguenze, talvolta drammatiche, provocate dalla patologia.
Cos’è la Meningite e da cosa è causata?
La meningite è un'infiammazione delle membrane che rivestono il cervello ed il midollo spinale: le meningi.
L'origine della malattia è generalmente infettiva: le meningi, normalmente sterili, rappresentano un ambiente caldo e ricco di nutrienti, quindi ideale per la crescita di virus, batteri o funghi.
- La meningite virale, conosciuta anche come meningite asettica, è la forma più comune. Di solito, è meno grave rispetto alle infiammazioni delle meningi di natura batterica, tant'è che i suoi sintomi possono essere confusi con quelli di una comune influenza. Tra i virus che più frequentemente provocano questa forma di meningite vi sono gli enterovirus e gli herpesvirus.
- Le forme batteriche della malattia, invece, sono più rare, ma possono comportare gravi conseguenze. I batteri più coinvolti sono tre: Neisseria meningitidis (o meningococco), Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae di tipo B. Il Neisseria meningitidis è responsabile della forma più temuta di meningite; si differenzia in diversi sierotipi, di cui cinque sono in grado di causare la malattia: A, B, C, Y e W135. Lo Streptococcus pneumoniae, invece, è un pneumococco che può provocare anche infezioni delle prime vie respiratorie, otiti e polmoniti.
- Infine, la meningite causata da altri microrganismi, come i funghi, colpiscono soprattutto le persone fortemente immunodepresse.
L'infiammazione può avere una localizzazione esclusiva nelle meningi (cioè il germe trova nelle membrane che ricoprono il cervello le condizioni ideali per la propria riproduzione) oppure si può verificare in concomitanza con altre patologie, come tubercolosi, tifo, morbillo, rosolia e varicella. In circostanze particolari, infatti, batteri e virus possono diffondersi fino alle meningi attraverso il liquido cerebro-spinale, il fluido che permea e protegge il cervello e il midollo spinale.
Occasionalmente, la meningite può essere provocata da fattori irritativi, quali: particolari farmaci, lesioni fisiche, tumori cerebrali o alcune malattie sistemiche (come sarcoidosi e vasculiti).
La gravità della malattia e il trattamento variano a seconda della causa. Pertanto, è importante saper riconoscere i primi segnali della meningite e adottare le corrette strategie di prevenzione.
Come si prende la Meningite infettiva?
La meningite di origine infettiva si trasmette da persona a persona per via aerea attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni nasali emesse con la tosse, gli starnuti o mentre si parla a distanza ravvicinata (entro due metri dalla fonte di contagio). I microrganismi patogeni penetrano nelle prime vie respiratorie e possono dare infezioni asintomatiche o locali; se dal tratto naso-faringeo riescono a raggiungere le meningi, passando per la circolazione sanguigna, danno luogo ad una diffusa infiammazione.
La convivenza di molte persone in ambienti chiusi, specialmente durante la stagione invernale e l'inizio della primavera, rende più facile la trasmissione della malattia da persona a persona. Particolarmente vulnerabili sono i bambini di età compresa tra 0 e 5 anni, gli adolescenti e i giovani adulti che frequentano luoghi asili e scuole, mezzi pubblici, discoteche e altri luoghi di ritrovo affollati e molto frequentati.
Periodo d’incubazione
Meningite: dopo quanto tempo compaiono i primi sintomi?
Il periodo di incubazione varia a seconda dell'agente eziologico coinvolto. Le meningiti virali si manifestano dai 3 ai 6 giorni dopo l'infezione, mentre per le forme batteriche sono necessari 2-10 giorni prima che compaiano i primi sintomi.
Quali sintomi provoca?
Sintomi Meningite: quali sono?
I sintomi della meningite sono indipendenti dall'agente che causa la malattia.
Le prime manifestazioni possono essere aspecifiche e potrebbero portare a confondere la malattia una banale influenza; più comunemente, compaiono:
- Sonnolenza
- Cefalea (continua, intensa, aumenta con stimoli diversi)
- Inappetenza.
Dopo due-tre giorni, però, i sintomi tendono a peggiorare e compaiono alcuni segnali caratteristici:
- Febbre alta
- Mal di testa
- Nausea
- Vomito
- Pallore
- Eruzioni cutanee (in particolare, sotto forma di rash petecchiale)
- Fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce)
- Irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità della nuca: non si riesce a piegare la testa in avanti)
- Rigidità all'estensione delle gambe.
L'estensione dell'infezione al tessuto nervoso cerebrale può portare alla comparsa di
- Convulsioni
- Alterazione del livello di coscienza
- Agitazione
- Letargia o coma.
Come capire se si tratta di Meningite? 3 sintomi per riconoscerla
La sintomatologia della meningite può variare in funzione delle cause scatenanti e dell'età del paziente: nell'adulto, per esempio, le manifestazioni possono essere talvolta confusi con quelli dell'influenza. Alcuni segnali, però, sono caratteristici e rappresentano quasi sempre una costante: quando si presentano in combinazione, questi devono sempre allertare ed indurre a consultare in modo tempestivo il proprio medico per facilitare la corretta diagnosi e consentire di anticipare la cura.
I tre sintomi presenti in tutte le forme di meningite sono:
1) Febbre alta ad esordio improvviso
2) Rigidità nucale
3) Vomito
Meningite nei neonati: come si riconosce?
Nei neonati, riconoscere la meningite è più complicato, poiché alcuni di questi sintomi potrebbero non essere molto evidenti. Tuttavia, alcuni segnali - come il pianto continuo e particolarmente acuto, la febbricola, l'irritabilità, la rigidità del corpo e del collo, lo scarso appetito e la sonnolenza – possono indurre il sospetto. Talvolta, è possibile notare uno sguardo apatico e un ingrossamento della testa con inarcamento delle fontanelle all'esterno.
Quali sono i rischi legati alla Meningite batterica?
Le complicanze della meningite possono essere molto gravi e invalidanti. Alcune infiammazioni possono estendersi al tessuto nervoso, provocando encefaliti e mieliti.
La massiccia diffusione dei meningococchi nei tessuti e negli organi al di fuori del sistema nervoso centrale può portare alla sepsi, che piò condurre alla morte può in breve tempo (meningite fulminante).
Se il trattamento non è sufficientemente tempestivo, alcuni pazienti, specialmente i più piccoli, possono riportare problemi neurologici, talvolta permanenti, tra cui sordità, danni alla vista, paralisi, idrocefalo, epilessia e difficoltà intellettive.
Da sapere
La meningite da meningococco provoca il decesso nell'5-10% dei pazienti che ne sono colpiti; il tasso di mortalità raggiunge il 50% dei casi se non è possibile sottoporre il paziente a cure adeguate.
Come è possibile affrontarla
Meningite: come viene diagnosticata?
In caso di sospetta meningite, rivolgersi in modo tempestivo al proprio medico facilita la corretta diagnosi e consente di anticipare la cura.
L'esame cardine è l'analisi del liquido cerebro-spinale, prelevato attraverso una puntura lombare, con analisi citochimica, molecolare e colturale. Questo esame permette di verificare la presenza di un'infezione, quindi identificare e caratterizzare il patogeno coinvolto nell'eziologia della meningite.
Come si può curare la Meningite?
Se l'inizio del trattamento è tempestivo e adeguato, la malattia può avere un decorso favorevole.
La terapia è condizionata dall'agente causale e dalla gravità dei sintomi.
La meningite batterica viene trattata in una struttura ospedaliera con la somministrazione di antibiotici, selezionati in base all'agente causale identificato durante gli accertamenti diagnostici. A questi farmaci, possono essere aggiunti dei corticosteroidi per ridurre l'infiammazione delle meningi. Per alleviare i sintomi, inoltre, possono essere indicati analgesici e liquidi per la reidratazione.
Nel caso di meningiti virali, invece, non è prevista alcuna terapia specifica. I sintomi tendono comunque a risolversi nell'arco di 7-10 giorni, generalmente senza comportare gravi conseguenze.
Quali misure di prevenzione è bene adottare contro la Meningite?
Particolare attenzione è riservata alle persone che hanno avuto contatti stretti con il malato nei 7 giorni precedenti l'esordio della meningite, che devono seguire un trattamento preventivo a base di antibiotici allo scopo di scongiurare la malattia essere oppure sono sottoposti a sorveglianza sanitaria per una decina di giorni.La terapia di profilassi può riguardare conviventi, amici, compagni di scuola o colleghi di lavoro e le persone che hanno avuto possibili contatti con la saliva o le secrezioni respiratorie del paziente.
In Italia, sono attualmente disponibili per tutti i nuovi nati i vaccini contro l'Haemophilus influenzae, contro lo pneumococco e contro il meningococco di tipo C. Nonostante, questa profilassi non immunizzi contro tutti gli agenti patogeni che possono provocare la meningite, risulta efficace contro le forme più gravi e, nel tempo, ha contribuito a ridurre notevolmente i casi di malattia.
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