Medico di base: Come Sceglierlo

Medico di base: Come Sceglierlo
Ultima modifica 24.11.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Di che cosa si occupa
  3. Fa da ponte fra cittadini e ospedali
  4. I consigli per sceglierlo
  5. Provare a chiedere un colloquio

Introduzione

Il medico di base, chiamato anche medico di famiglia ma formalmente definito medico di medicina generale (MMG) o medico di assistenza primaria, è una figura fondamentale per tutti i cittadini. Si tratta, infatti, del primo referente con cui ci si può interfacciare in caso di problemi di salute, laddove esista la necessità di eseguire esami, controlli o altri accertamenti, nell'eventualità in cui si abbia bisogno di indagare eventuali sintomi, fisici e/o psicologici. Ma come sceglierlo? Si tratta di una decisione che non andrebbe presa sotto gamba, proprio perché quello del medico è un ruolo fondamentale.

Di che cosa si occupa

In Italia, il medico di base o di famiglia è stato introdotto nel 1978, con la legge 23 dicembre 1978 n. 833 nell'ambito dell'istituzione Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questa figura è andata a sostituire il medico della mutua, acquisendo un ruolo centrale nella cura dei cittadini al di fuori dell'ambito ospedaliero: si tratta, infatti, dell'ufficiale di primo livello che si occupa di prestare proprio l'assistenza di primo livello. Secondo la legge, tutti hanno il diritto di essere assistiti da un medico di medicina generale, al di là dall'occupazione svolta e dal reddito percepito.

 

Insieme ai pediatri convenzionati, i medici di famiglia hanno in carico la gestione sia ambulatoriale sia domiciliare dei loro assistiti e si occupano di trattare le malattie acute e croniche secondo la migliore pratica prevista dalle linee guida ed in accordo con la persona. Sono in capo a queste figure anche gli interventi e le azioni di promozione, prevenzione e di tutela globale della salute.

 

Fa da ponte fra cittadini e ospedali

I medici di medicina costituiscono una parte fondamentale del Sistema Sanitario Nazionale e fanno da ponte fra il singolo cittadino e le strutture ospedaliere, specialistiche e assistenziali presenti sul territorio. Sono loro che si occupano di ascoltare i sintomi del paziente e di visitarlo, di prescrivere esami e indagini, di indirizzare verso specialisti e/o ospedali quando necessario, di prescrivere molte terapie.

 

Per questo, dovrebbero avere un rapporto diretto e privilegiato con i loro assistiti, conoscere la loro storia clinica personale e famigliare, i fattori di rischio, lo stile e il contesto di vita. Idealmente dovrebbero riuscire a instaurare un rapporto di fiducia con i cittadini e diventare un punto di riferimento essenziale.

Ecco invece quando e perché farsi accompagnare dal medico.

I consigli per sceglierlo

Al di fuori dei casi urgenti e delle emergenze (come incidenti o sospetti attacchi cardiaci), il medico di famiglia rappresenta il primo interlocutore per chiunque abbia problemi di salute e/o necessiti di sottoporsi a controlli. Proprio per questa ragione, è fondamentale sceglierlo con accuratezza, senza lasciare nulla al caso. Come orientarsi? Ecco qualche consiglio utile.

 

Affidarsi al passaparola

Il primo consiglio è quello di informarsi accuratamente: chiedere pareri ad amici, parenti e conoscenti e, se magari ci si è appena trasferiti e si è nuovi della zona, a vicini di casa, colleghi di lavoro, insegnanti dei figli, altri genitori. Il passaparola rimane un mezzo fondamentale per farsi una prima idea e iniziare a scremare. Ovviamente, non bisogna affidarsi ciecamente a ciò che dicono gli altri, perché ogni persona e ogni esperienza sono a sé: non è detto che un bravissimo medico per un soggetto lo sia anche per un altro. Tuttavia, le "recensioni" costituiscono un indicatore utile, a maggior ragione se sono numerose. Può essere utile anche cercare informazioni e pareri online.

 

Considerare gli aspetti pratici

È importante tenere in conto anche le questioni logistiche: lo studio del medico di famiglia potrebbe diventare un luogo di assidua frequentazione, per cui non è conveniente scegliere un professionista che è ubicato dall'altra parte della città o comunque in una posizione poco comoda.

 

Consultare gli elenchi

Se non si conoscono i medici di base disponibili nella propria zona, si possono consultare gli appositi elenchi forniti dalle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST). Nelle liste dei medici convenzionati si possono trovare i medici ancora disponibili e le loro ubicazioni.

 

 

Provare a chiedere un colloquio

Se il medico è disponibile, si potrebbe pensare di fissare un colloquio conoscitivo con lui, anche telefonico. Ovviamente non si può pensare di sottrargli troppo tempo, considerata la mole di lavoro che in genere obera queste figure, ma si può comunque fare un tentativo: dopotutto, bastano pochi minuti per farsi un'idea sommaria di chi si ha di fronte e capire "a pelle" se potrebbe essere la figura adatta al proprio caso specifico o se, forse, è meglio orientarsi altrove.

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Si può cambiare?

Ricordarsi che i cittadini hanno il diritto di cambiare il proprio medico (sempre che ce ne siano altri disponibili). Quindi, se il rapporto di fiducia è venuto meno o non si è mai creato, se per qualche motivo ci si trova male con il proprio medico, se si ha necessità di spostarsi in altre zone, è possibile chiedere un cambio: le modalità e le procedure cambiano da regione a regione, per cui occorre informarsi presso la propria Azienda Socio Sanitaria Territoriale per sapere come muoversi.