Mastite e Allattamento - Mastite Puerperale

Ultima modifica 25.02.2020

La mastite puerperale è un processo infiammatorio di origine infettiva, che interessa la mammella durante l'allattamento o in seguito alla sua sospensione. Nonostante colpisca una significativa percentuale di nutrici (fino al 10%), la mastite può essere innanzitutto prevenuta, ma anche curata senza necessità di sospendere l'allattamento.Mastite

Cause

La mastite puerperale è causata dall'ingresso di germi nei dotti galattofori, piccoli condotti che fanno defluire il latte sino al capezzolo. Oltre alla loro naturale dilatazione dovuta all'allattamento, l'ingresso dei patogeni è favorito dalla scarsa igiene locale e dalle lesioni cutanee provocate dal neonato durante uno scorretto attaccamento al seno (ragadi del capezzolo). Anche l'ingorgo mammario può favorire l'insorgenza di mastiti, dato che il latte materno rappresenta un ottimo terreno di coltura per i batteri.

Gli agenti eziologici più comunemente implicati nello sviluppo della mastite puerperale, sono gli stafilococchi, in particolare lo stafilococco aureus.

La mastite è più frequente nelle primipare, probabilmente a causa dell'inesperienza nella gestione dei suddetti fattori di rischio, e nelle donne che sospendono l'allattamento.

Assai rare sono le mastiti puerperali di origine ematogena o linfatica.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Mastite


La sintomatologia della mastite è molto simile a quella dell'ingorgo mammario. Il dolore al seno ed il malessere generale, entrambi di maggiore entità, si accompagnano tuttavia ad un rialzo febbrile significativo (>1°C), che risulta invece assente nella semplice ostruzione di uno o più dotti galattofori. Tipici della mastite sono anche i sintomi simili-influenzali, mentre all'esame obiettivo una parte della mammella appare gonfia, arrossata e piuttosto dolorante alla palpazione e alla suzione.

Prevenzione

Per ridurre la possibilità di infettare i dotti galattofori, è fondamentale:

  • porre particolare attenzione all'igiene della mammella durante la gravidanza.
  • La madre deve lavarsi il seno prima e dopo ogni poppata; una scrupolosa igiene con acqua è sufficiente, mentre in genere vengono sconsigliati saponi, unguenti, pomate e soluzioni detergenti ed antisettiche. Queste sostanze, infatti, potrebbero irritare la pelle e conferire al capezzolo un odore ed un sapore sgradevole. In commercio sono reperibili appositi fazzolettini per la detersione del seno in allattamento, ovviamente privi di tensioattivi, profumi o sostanze che necessitino di risciacquo. Le mani, ovviamente, andranno lavate con attenzione prima di cominciare l'allattamento, mentre le medesime attenzioni nel rispetto delle norme igieniche di base andranno poste anche nella sostituzione della biancheria.
  • Attaccare correttamente il bambino al seno, in modo da prevenire la comparsa di ragadi ed irritazioni, stimolando nel contempo la lattazione (vedi articolo dedicato).
  • Prevenire l'ingorgo mammario (vedi articolo dedicato).

Trattamento

Per approfondire: Farmaci per la cura della Mastite


La mastite è una complicazione che va presa sul serio, dato che la parte di seno interessata potrebbe suppurare (ascesso).

Normalmente, la mastite non è un motivo per smettere di allattare, dato che i patogeni implicati sono del tutto innocui per la salute del neonato. Piuttosto, anche in questo caso, è importante allattare spesso (circa ogni due ore). Quando ciò non è possibile, a causa del dolore o per consiglio medico, si consiglia di svuotare la mammella con il tiralatte, allattando il bimbo all'altro seno. Come ricordato, infatti, il latte rappresenta un ottimo terreno di coltura per i batteri, di conseguenza l'eventuale ristagno faciliterebbe la propagazione del processo infettivo.

Se necessario, il medico prescriverà antinfiammatori ed analgesici per attenuare la sintomatologia dolorosa materna. Quando il medico lo ritiene opportuno è necessario intraprendere una terapia antibiotica; vanno in tal senso evitati tutti quei principi attivi che vengono secreti nel latte (tetracicline, sulfamidici e metronidazolo). L'agoaspirazione dell'area interessata da mastite permette di allestire esami culturali con antibiogramma, in modo da utilizzare l'antibiotico più efficace nella lotta dei patogeni implicati. Favoriscono la guarigione, anche il riposo a letto e l'utilizzo di impacchi caldi e freddi, rispettivamente applicati sulla parte di seno infiammata prima e dopo l'allattamento.

Quando il processo infiammatorio associato alla mastite esita in ascesso, si rende necessario il drenaggio chirurgico, tramite una piccola incisione della mammella.