Ultima modifica 26.03.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è il mal di stomaco?
  3. Cause
  4. Sintomi e Caratteristiche
  5. Quando contattare il medico?
  6. Diagnosi
  7. Terapia

Generalità

Il mal di stomaco è un sintomo alquanto diffuso, presumibilmente sperimentato dalla stragrande maggioranza della popolazione, in almeno un'occasione nella vita.
Il più delle volte, il mal di stomaco rappresenta un disturbo passeggero, che regredisce in modo spontaneo o grazie all'aiuto di semplici interventi comportamentali e/o farmacologici; più raramente, invece, rappresenta la spia di condizioni patologiche piuttosto serie, che, all'opposto delle situazioni precedenti, richiedono un intervento medico appropriato, specifico e, talvolta, immediato.
Proprio questa seconda possibilità spiega per quale motivo sia importante riconoscere l'entità di un mal di stomaco, capendone la gravità e quando richiede un consulto medico.
La giusta interpretazione del mal di stomaco, però, non è sempre cosa semplice, data l'estrema variabilità delle condizioni potenzialmente responsabili. Ecco perché possono rendersi necessarie indagini approfondite, mediante analisi del sangue, esami radiologici e gastroscopia.
Com'è intuibile, la terapia del mal di stomaco varia in relazione alle cause scatenanti.

Mal di stomaco

Cos'è il mal di stomaco?

Il mal di stomaco è un sintomo che le persone lamentano di avere, quando soffrono di un dolore nella parte superiore e centrale dell'addome. Una sensazione, questa, abbastanza comune, provata almeno una volta nella vita dalla maggior parte della popolazione.
Sebbene la presenza del termine “stomaco” possa fuorviare, il mal di stomaco può essere la manifestazione clinica di problemi non prettamente gastrici; come si vedrà, infatti, può essere la conseguenza di problemi a livello del duodeno, del pancreas ecc.
Quindi, con “mal di stomaco” si vuole indicare più una sensazione localizzata in una specifica area del corpo, in cui è incluso anche lo stomaco, piuttosto che una sensazione che interessa esclusivamente quest'organo.

Definizione medica di mal di stomaco

Spesso, in riferimento al mal di stomaco, i medici preferiscono parlare di “dolore epigastrico”, cioè di quella sensazione dolorosa che ha sede a livello dell'epigastrio.

In anatomia, l'epigastrio (o regione epigastrica) è la zona più alta e centrale dell'addome, delimitata, superiormente, dalle cartilagini costali, e, inferiormente, dalla regione ombelicale.

Cause

Nella maggior parte dei casi, il mal di stomaco è un disturbo passeggero, che non richiede particolari trattamenti o che si risolve con semplici interventi comportamentali e/o farmacologici; più raramente, rappresenta la manifestazione di una condizione clinica importante, che è bene saper riconoscere per tempo e che richiede un trattamento medico appropriato, specifico e, talvolta, tempestivo.
In questa sezione dell'articolo, saranno argomento di discussione sia le cause di mal di stomaco più comuni e meno preoccupanti, sia le cause di mal di stomaco più insolite e clinicamente rilevanti.

Cause poco importanti di mal di stomaco

Cause di mal di stomaco relativamente poco importanti dal punto di vista clinico, ma molto diffuse nella popolazione generale, sono:

Per approfondire, leggi: Bruciore di stomaco; Reflusso gastroesofageo

Cause importanti di mal di stomaco

Tra le cause di mal di stomaco meno comuni, ma di sostanziale rilevanza clinica, rientrano:

  • L'ulcera gastrica: è un'erosione, più o meno profonda, della mucosa dello stomaco, che ricorda molto le lesioni lasciate dai mozziconi di sigaretta a contatto con la pelle.
  • L'ulcera duodenale: è una lesione, più o meno profonda, della parete mucosa del duodeno (che è il primo tratto dell'intestino tenue).
    Secondo alcune statistiche, l'ulcera duodenale colpisce il 10% della popolazione mondiale.
  • L'ulcera peptica perforata: le ulcere peptiche sono piccole lesioni, ben localizzate, che interessano la mucosa dell'apparato digerente esposta all'azione dei succhi gastrici.
    Esempi di ulcera peptica sono le già citate ulcera gastrica e ulcera duodenale, e l'ulcera esofagea (a carico della parte inferiore dell'esofago).
    Le ulcere peptiche si definiscono perforate (o sanguinanti), quando la lesione è così profonda da interessare i vasi sanguigni, con conseguente emorragia.
  • Il tumore allo stomaco: è una grave neoplasia maligna che, in più del 90% dei casi, origina da una delle cellule della mucosa gastrica e da una delle ghiandole di quest'ultima.
    Non sempre diagnosticabile in fase precoce, il tumore allo stomaco è più diffuso tra le persone di età superiore ai 55 anni, tra i fumatori e tra coloro che hanno cattive abitudini alimentari (cibi affumicati, eccesso di sale nella dieta, poca frutta e poca verdura).
  • Gli episodi di gastroenterite acuta: la gastroenterite acuta è l'infiammazione della mucosa di stomaco e intestino a sviluppo rapido e improvviso.
    In genere, la gastroenterite acuta ha un'origine infettiva; tuttavia, può insorgere anche dopo l'assunzione di certi farmaci e l'ingestione accidentale di certe sostanze tossiche per la salute dell'essere umano (es: metalli pesanti o determinate piante).
    La gastroenterite di origine infettiva può dipendere da virus, batteri o parassiti.
  • La gastrite acuta: causata principalmente dall'ingestione di sostanze irritanti o gastrolesive (tra cui rientrano alcuni alimenti, se assunti in eccesso, e alcuni farmaci), è l'infiammazione a sviluppo rapido e improvviso a carico della parete interna dello stomaco.
  • La gastrite cronica: è il processo infiammatorio a comparsa lenta e progressiva, a carico della parete interna dello stomaco. In genere, ha un'origine autoimmune o batterica (infezione da Helicobacter Pylori); meno comunemente, dipende dall'assunzione di alcuni farmaci (FANS), dal reflusso biliare, dallo stress, dall'insufficienza renale ecc.
  • I calcoli biliari (o calcoli della cistifellea o calcolosi biliare): sono piccoli aggregati solidi che originano all'interno della cistifellea (o colecisti), dopo l'anomala precipitazione di alcune sostanze costituenti la bile (un liquido fondamentale per la digestione, prodotto dal fegato ma immagazzinato nella colecisti).
    I calcoli biliari sono sovente causa di colecistite, ossia l'infiammazione della colecisti.
    In tali frangenti, a determinare la colecistite è il ristagno di bile all'interno della cistifellea, dovuto all'ostruzione che i calcoli biliari determinano a livello del dotto cistico (ossia il passaggio che permette la fuoriuscita della bile dalla colecisti).
  • La pancreatite cronica: in medicina, il termine “pancreatite” significa “infiammazione del pancreas”.
    Una pancreatite ha carattere cronico, quando lo stato infiammatorio che la caratterizza insorge in modo graduale (se comparisse d'improvviso, la pancreatite sarebbe acuta) e perdura a lungo.
  • Il tumore del pancreas: è una grave neoplasia maligna, altamente letale e difficile da curare con successo, a causa di una sintomatologia spesso tardiva, che impedisce una diagnosi precoce.
  • L'ernia iatale: è la protrusione dello stomaco attraverso il cosiddetto iato diaframmatico esofageo, cioè il foro del diaframma in cui s'inserisce di norma l'esofago.
    Tra i fattori di rischio dell'ernia iatale, rientrano: i forti traumi addominali, la presenza alla nascita di anomalie a carico dello iato esofageo, l'obesità o il sovrappeso e la tosse cronica.
    Secondo una recente statistica, l'ernia iatale interesserebbe il 15% degli italiani.
  • La malattia da reflusso gastroesofageo: è la condizione che s'instaura quando il fenomeno di risalita in esofago del contenuto acido dello stomaco diviene un disturbo cronico.
    Conosciuta anche come MRGE, la malattia da reflusso gastroesofageo può dipendere da vari fattori causali, tra cui: l'obesità, il fumo di sigaretta, la sopraccitata ernia iatale, l'asma e l'eccessivo consumo di cibi grassi.

Sintomi e Caratteristiche

Questa sezione dell'articolo è dedicata alla descrizione del mal di stomaco nelle singole circostanze causali, elencate in precedenza.
Come i lettori potranno appurare, il mal di stomaco può presentare caratteristiche estremamente diverse da situazione a situazione, il che ne complica la corretta interpretazione diagnostica.

Ulcera gastrica

In presenza di ulcera gastrica, i pazienti descrivono il mal di stomaco come un bruciore trafittivo, di intensità variabile e generalmente ben localizzato.
In genere, il mal di stomaco che caratterizza l'ulcera gastrica insorge entro i primi 30 minuti successivi al pasto; tuttavia, è bene precisare che sui tempi di comparsa della suddetta sensazione dolorosa incide la posizione della lesione ulcerosa: tanto più quest'ultima è vicina al piloro (tratto di congiunzione dello stomaco con il duodeno), tanto più tardiva è l'insorgenza del mal di stomaco dalla conclusione del pasto.

Ulcera duodenale

Nell'ulcera duodenale, il mal di stomaco è, secondo quanto riportano i pazienti, un dolore di tipo sordo e costrittivo, con sede epigastrica e talvolta nelle parte destra dell'addome.
Responsabile in più della metà dei casi del risveglio notturno del paziente, il mal di stomaco da ulcera duodenale compare tipicamente da un'ora e mezza a tre ore dopo il pasto.

Ulcera peptica perforata

In presenza di ulcera peptica perforata, il mal di stomaco è improvviso e violento, e tende a diffondere all'addome inferiore e, talora, perfino alle spalla. Di norma, la sua comparsa si accompagna a sudorazione, tachicardia, nausea e vomito; inoltre, induce il paziente ad assumere una posizione rannicchiata su un fianco, perché ciò è motivo di sollievo.
Infine, è importante segnalare come, nei casi di mal di stomaco più intenso, la sensazione dolorosa si accentui alla palpazione e al rilascio della mano, e come la parete addominale risulti rigida (per effetto della cosiddetta peritonite chimica).

Tumore allo stomaco

Molto spesso, purtroppo, il tumore alla stomaco decorre per lungo tempo in maniera asintomatica o paucisintomatica (cioè con scarsità di sintomi o sintomi sfumati).
A ogni modo, quando la sintomatologia fa la sua comparsa, il mal di stomaco risultante è una sensazione di tipo bruciante, che resiste ai farmaci anti-acidità gastrica e che si associa a fastidio e pienezza a livello dell'epigastrio, specialmente dopo i pasti.
Chiaramente, il mal di stomaco non è l'unico sintomo del tumore allo stomaco; questo, infatti, comporta anche: un'oggettiva difficoltà a mangiare grandi quantità di cibo (in particolar modo le carni), febbre e senso di malessere generale, spesso associato ad anemia, dispepsia, eruttazioni, presenza di sangue nel vomito o nelle feci (le quali assumo un aspetto catramoso) ecc.

Gastroenterite acuta

La gastroenterite acuta causa un mal di stomaco di tipo crampiforme (cioè caratterizzato da crampi), associato tipicamente a dolore addominale diffuso, vomito, febbre, malessere generale e diarrea.
In genere, il decorso degli episodi di mal di stomaco e degli altri sintomi è piuttosto breve: di norma, le condizioni del paziente migliorano, fino alla completa guarigione, nel giro di qualche giorno.

Gastrite acuta

Nella gastrite acuta, il mal di stomaco è un dolore sordo, diffuso, di tipo urente e spesso associato a vomito, il quale, nei casi più gravi, è ematico o catramoso e maleodorante.

Gastrite cronica

Diversamente dalla gastrite acuta, la gastrite cronica causa un mal di stomaco lieve e sfumato; in alcuni frangenti, la sensazione dolorosa è perfino assente.

Calcolosi biliare

Nelle persone con calcolosi biliare e conseguente colecistite, il mal di stomaco è un dolore assai intenso, con sede a livello della regione superiore dell'addome (al centro o a destra) e simile - secondo le descrizioni della maggior parte dei pazienti - a “una morsa che stringe e molla ripetutamente”.
La sensazione dolorosa può durare anche diverse ore; in genere, possiede intensità costante e tende a migrare verso il dorso, localizzandosi nella regione compresa tra la colonna vertebrale e l'angolo inferiore della scapola destra.
Molto spesso, nei calcoli biliari, la comparsa del mal di stomaco si accompagna a nausea e vomito; più raramente, a una colorazione giallastra della pelle e delle sclere oculari (ittero).

Pancreatite cronica

In presenza di pancreatite cronica, il mal di stomaco è un dolore inizialmente episodico, ma che poi, in una fase successiva della patologia, diviene costante e fastidioso.
Di norma, interessa i quadranti addominali superiori (si parla di distribuzione a cintura), tende a irradiarsi alla schiena e peggiora dopo i pasti (in un arco di tempo che va dai 15 ai 30 minuti), specie se questi contenevano un alto contenuto di grassi.
In alcuni pazienti, questa sensazione dolorosa alla stomaco tende a essere disabilitante.
Curiosamente, alcune posture del corpo, come per esempio la flessione del tronco in avanti o la posizione laterale destra, sono di sollievo; altre, invece, come per esempio la posizione supina (pancia all'insù), lo accentuano.

Tumore del pancreas

Nel tumore del pancreas, il mal di stomaco ha caratteristiche simili al mal di stomaco descritto alla voce pancreatite cronica. Infatti, è episodico, in una prima fase, e fastidioso, continuo e intenso, in una fase successiva; coinvolge i quadranti addominali superiori (distribuzione a cintura) e ha la tendenza a irradiarsi al dorso e ad aggravarsi dopo i pasti; infine, presenta un legame con la postura assunta dal paziente: la posizione supina lo accentua, mentre la flessione del tronco in avanti, la posizione laterale destra e la compressione dell'addome lo attenuano.
Il tutto si associa a un progressivo decadimento delle condizioni di salute generali del paziente.

Ernia iatale

In presenza di ernia iatale, il mal di stomaco localizza nei quadranti addominali superiori e ha i connotati di un dolore bruciante.
In simili circostanze, il paziente avverte anche dolore e pressione al torace, senso di nausea, vomito, senso di amaro in bocca, salivazione intensa e raucedine

Malattia da reflusso gastroesofageo

Nella malattia da reflusso gastroesofageo, il mal di stomaco è un dolore bruciante, che ha sede tipica appena più in basso dello sterno.
Di solito, questa sensazione dolorosa compare dopo i pasti e si accompagna a gonfiore di stomaco, nonché a tanti altri sintomi, tra cui: dolore retrosternale, alitosi, frequenti rigurgiti di contenuto gastrico acido, raucedine, disfagia, singhiozzo, dolore durante la deglutizione, laringospasmo, dolore al petto, tosse e respiro affannoso.

Quando contattare il medico?

In presenza di mal di stomaco, è bene rivolgersi al medico se:

  • I sintomi persistono e sembrano indipendenti dalle abitudini alimentari;
  • La terapia che il paziente sta seguendo non migliora la sensazione dolorosa e gli altri sintomi associati;
  • Nel suo vomito o nei suoi rigurgiti, il paziente riconosce tracce più o meno evidenti di sangue;
  • Le feci appaiano nere e appiccicaticce, o catramose;
  • Il quadro dei sintomi associati al dolore in sede epigastrica include anche dispnea (o fiato corto), febbre, perdita di peso inspiegabile, debolezza o un qualsiasi altro segno di malessere generale.

Diagnosi

Per la diagnosi dei mal di stomaco più comuni, sono generalmente sufficienti l'esame obiettivo e l'anamnesi.
Al contrario, per la diagnosi dei mal di stomaco clinicamente più rilevanti, alle sopraccitate indagini è spesso fondamentale aggiungere test più approfonditi, come esami del sangue, esami radiologici, la gastroscopia ecc., allo scopo di ottenere un quadro dettagliato e completo della situazione in atto.

Cosa deve sapere il medico?

La conoscenza da parte del medico di elementi come la sede del dolore, possibili fattori scatenanti, durata del dolore, sintomi associati ed eventuale irradiazione dolorosa in altre sedi, contigue o lontane, è fondamentale ai fini diagnostici; pertanto, quando compare il mal di stomaco, il paziente deve prestare attenzione alle suddette caratteristiche, magari annotarle e poi riferirle scrupolosamente allo specialista che si sta prendendo cura di lui.

Terapia

In caso di mal di stomaco, la terapia adottata dipende dalle cause scatenanti, individuate in corso di diagnosi. Quindi, per esempio:

  • Se il mal di stomaco è legato all'assunzione di determinati cibi (es: cibi troppo grassi, cibi poveri di fibre che causano stipsi ecc.), è sufficiente, tante volte, evitare l'assunzione di tali alimenti;
  • Se il mal di stomaco è il risultato della malattia da reflusso gastroesofageo, il piano terapeutico verte, principalmente, attorno a una modificazione dello stile di vita (che prevenga la sintomatologia) e a una terapia medica a base di farmaci antiacidi, anti-H2, alginati e/o inibitori di pompa protonica;
  •  Se il mal di stomaco dipende da una gastrite cronica sostenuta da Helicobacter Pylori, il trattamento prevede una terapia antibiotica contro l'agente scatenante (terapia causale) e una terapia sintomatica, a base dei già citati antiacidi, anti-H2 e inibitori di pompa protonica;
  • Se il mal di stomaco deriva da una pancreatite cronica, il trattamento comprende l'adozione di un regime dietetico alquanto rigido (es: niente alcol, riduzione drastica dei cibi grassi ecc.), la somministrazione di analgesici, per placare il dolore, ed enzimi pancreatici (es: pancreatina), per favorire la digestione;
  • Se il mal di stomaco è frutto della presenza di una grave ernia iatale, il trattamento previsto consiste in un intervento di chirurgia mini-invasiva.

Per approfondire

Ai sopraccitati link, i lettori possono approfondire il trattamento del mal di stomaco e degli altri sintomi, che caratterizzano alcune interessanti condizioni cliniche.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza