Legionella pneumophila: Come si trasmette? Sintomi e Malattie

Legionella pneumophila: Come si trasmette? Sintomi e Malattie
Ultima modifica 11.01.2022
INDICE
  1. Informazioni Generali
  2. Cos’è
  3. Descrizione e Caratteristiche
  4. Fonti di Infezione
  5. Contagio
  6. Malattie associate
  7. Diagnosi
  8. Trattamento

Informazioni Generali

La Legionella pneumophila è il principale agente causale della legionellosi.

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Questo batterio gram-negativo presenta una particolare affinità per l'apparato respiratorio (da cui il nome "pneumophila", che significa "amante dei polmoni"). La presentazione più comune dell'infezione da Legionella pneumophila è, infatti, una polmonite acuta (legionellosi propriamente detta, nota anche come malattia dei legionari). In mancanza di un trattamento adeguato, questo quadro clinico può evolvere verso un graduale peggioramento, rivelandosi talvolta letale (tasso di mortalità complessivo: 10-15%).

Cos’è

Legionella pneumophila: che cos'è?

La Legionella pneumophila è un batterio gram-negativo appartenente al genere Legionella, diffuso nell'ambiente: il microrganismo è ubiquitario, ma si trova soprattutto in acqua (laghi, canali, piscine, impianti di idromassaggio, serbatoi) e predilige condizioni caldo-umide (oltre i 25°C).

La polmonite da Legionella pneumophila si contrae in seguito all'inalazione di piccolissime particelle liquide (goccioline d'acqua nebulizzate) o solide (polvere aerodispersa) contaminate che si trovano in sospensione nell'aria. La Legionella pneumophila può penetrare facilmente attraverso le mucose delle prime vie respiratorie e raggiungere i polmoni. L'essere umano può contrarre l'infezione anche da nebulizzatori a ultrasuoni, umidificatori, apparecchi per aerosol e condizionatori.

La Legionella pneumophila è il principale agente patogeno implicato nella legionellosi (o malattia dei legionari).

Quali Legionelle provocano malattia nell'uomo?

Il genere Legionella comprende 61 diverse specie e circa 70 sierogruppi, ma non tutte sono state associate a casi di malattia nell'essere umano. Nei casi diagnosticati di legionellosi, la Legionella pneumophila è il batterio più frequentemente identificato quale agente causale (circa 90% dei casi). Altre specie isolate dai pazienti sono L. longbeachae (3,9%), L. bozemanae (2,4%), L. micdadei, L. dumoffii, L. feeleii, L. wadsworthii e L. anisa.

Per approfondire: Legionella - Caratteristiche e Descrizione microbiologica

Descrizione e Caratteristiche

Legionella pneumophila: aspetti chiave

La Legionella pneumophila è un batterio:

  • Gram-negativo, cioè negativo alla colorazione di Gram (test relativamente veloce utilizzato per rilevare la presenza ed identificare grossolanamente i batteri);
  • Aerobio obbligato: necessita di ossigeno per sopravvivere e proliferare.

La Legionella pneumophila ha un carattere pleomorfo (cioè può assumere un aspetto anche molto diverso), ma, nella maggior parte dei casi, presenta una forma cocco-bacillare, simile ad un piccolo bastoncino allungato, e flagelli per muoversi. Quando produce infezione, la Legionella pneumophila si comporta da parassita intracellulare.

Sierogruppi

La Legionella pneumophila è suddivisa in 16 sierogruppi. Tra questi, il sierogruppo 1 è causa del maggior numero di casi di malattia in Europa (95%) e nel Mondo (85%), seguita dai sierogruppi 6, 2 e 3.

Legionella pneumophila sierogruppo 1

La Legionella pneumophila sierogruppo 1 è il batterio responsabile dell'epidemia, scoppiata tra i veterani della Legione Americana a Philadelphia nel 1976. In tale occasione, 221 veterani contrassero l'infezione dai sistemi di aria condizionata dell'albergo in cui si erano radunati e svilupparono una grave forma di polmonite ancora sconosciuta, che si rivelò fatale per 34 persone. A quest'evento, si deve il nome della malattia (legionella) e del batterio isolato per la prima volta (Legionella pneumophila).

Condizioni ideali per sopravvivenza e crescita

La Legionella pneumophila è un microrganismo ampiamente diffuso in natura: il proprio habitat è rappresentato da ambienti umidi in genere (fiumi, laghi, stagni, acque sorgive ecc.).

Il range di temperatura favorevole alla sopravvivenza della Legionella pneumophila è compreso tra i 5,7 e i 55°C. Le condizioni ottimali per la proliferazione sono date dal ristagno dell'acqua (25-42°C) e da pH compresi tra 5.4 e 8.1.

Favorevoli alla replicazione sono anche le incrostazioni, i sedimenti ed il biofilm (cioè una pellicola di microrganismi immersi in una matrice organica). Alcuni protozoi ciliati e le amebe rappresentano, talvolta, il serbatoio della Legionella pneumophila: il batterio si moltiplica all'interno di questi organismi e li sfrutta come fonte di nutrimento e di protezione dalle condizioni ambientali sfavorevoli.

Dove si trova

La Legionella pneumophila si trova principalmente associata alla presenza di acqua. In natura, predilige bacini idrici (laghi, fiumi, stagni e acque sorgive, comprese quelle termali), ma si riscontra anche nei fanghi e nei terreni umidi.

Da queste fonti, la Legionella pneumophila diffonde attraverso le condotte cittadine e gli impianti idrici degli edifici, pertanto si può riscontrare in: fontane, tubature, piscine, vasche idromassaggio, stazioni termali, terriccio e composti per giardinaggio ecc. Come intuibile dall'epidemia del 1976, la Legionella pneumophila replica anche nelle sezioni caldo-umide dei sistemi d'areazione domestici, ospedalieri o industriali. Altre fonti d'infezione sono rappresentate, quindi, da condizionatori e umidificatori ultrasonici.

In Italia, gli eventi epidemici da Legionella pneumophila più rilevanti sono stati causati da:

  • Torri di raffreddamento per impianti di condizionamento;
  • Impianti idrici di abitazioni e di strutture turistico ricettive.

Le infezioni da Legionella pneumophila possono essere comunitarie (se acquisite in ambienti collettivi) o nosocomiali (se contratte durante un periodo di degenza in ospedale).

Fonti di Infezione

Quali sono le occasioni d'infezione per l'essere umano?

Le infezioni da Legionella pneumophila sono spesso correlate alla contaminazione di impianti di distribuzione dell'acqua potabile per uso domestico o industriale. I serbatoi, le cisterne e le tubature possono agire, infatti, come amplificatori del microrganismo. Da qui, la Legionella pneumophila viene disseminata e risulta patogena soprattutto negli ambienti nosocomiali o collettivi chiusi come: reparti ospedalieri, siti industriali, alberghi, palestre, centri benessere, campeggi, esposizioni commerciali, navi da crociera, sale riunioni e residenze private.

Il rischio di acquisire l'infezione e sviluppare la legionellosi è principalmente correlato alla suscettibilità individuale (stato di immunocompetenza, eventuali malattie di base del soggetto) e alle caratteristiche del batterio (patogenicità correlata alla virulenza e alla carica infettante, cioè alla concentrazione della Legionella pneumophila) e del contagio (modalità, intensità e tempo di esposizione). Di solito, la legionellosi interessa individui contemporaneamente esposti alla Legionella pneumophila, accumunati dall'aver soggiornato in ambienti contaminati.

Chi è più a Rischio?

A proposito di suscettibilità individuale, la Legionella pneumophila colpisce preferibilmente le persone di mezza età e gli anziani, in particolar modo i fumatori e coloro che soffrono di disturbi polmonari cronici (es. broncopneumopatia cronica ostruttiva). 

L'infezione da Legionella pneumophila è più frequente e grave nei pazienti immunocompromessi, dializzati o affetti da concomitanti patologie, come il diabete, che possono aggravare il quadro clinico.

Contagio

Come si contrae l'infezione da Legionella pneumophila?

Il contagio da Legionella pneumophila si verifica in seguito all'inalazione di aerosol contaminato (sospensione di particelle liquide o solide in aria).

Le goccioline contaminate da Legionella pneumophila si possono formare: spruzzando l'acqua, facendo gorgogliare aria in essa o per impatto su superfici solide.

Se queste particelle aerodisperse sono sufficientemente piccole (1-5µm) e contengono una sufficiente quantità di batteri, riescono più facilmente a penetrare nell'apparato respiratorio, dove possono provocare l'infezione.

Raramente, il contagio avviene tramite microparticelle di polvere derivate dall'essiccazione di aerosol contaminato o l'aspirazione di acqua contaminata; in letteratura scientifica, sono stati segnalati casi di legionellosi nosocomiale acquisita attraverso le ferite.

La Legionella pneumophila pare non si trasmetta da una persona all'altra (nota: il contagio interumano diretto non è stato finora dimostrato).

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Forme sporadiche o epidemie?

La Legionella pneumophila provoca sia infezioni sporadiche, che epidemiche.

Le forme sporadiche di legionellosi si possono verificare come casi indipendenti, in un'area ad alta endemia oppure senza un'evidente correlazione temporale o geografica.

Abitualmente, però, la polmonite da Legionella pneumophila si manifesta con epidemie più o meno estese, dovute ad un'unica fonte, con limitata esposizione nel tempo e nello spazio all'agente eziologico.

Quanto è comune l'infezione?

Essendo un batterio ubiquitario, chiunque può essere esposto all'aerosol contaminato da Legionella pneumophila: a casa o nei posti di lavoro, negli ospedali o nei locali pubblici e in qualsiasi altra situazione in cui la temperatura dell'acqua sia di almeno 25°C.

Fortunatamente, nonostante i luoghi di contagio - sia naturali, che artificiali - siano moltissimi, le malattie causate dalla Legionella sono piuttosto rare: le popolazioni che vivono in prossimità di aree contaminate solo difficilmente contraggono l'infezione. Anche nel caso di focolai epidemici, la malattia umana rimane rara, con tassi di contagio inferiori al 5%.

Stagionalità

I casi di polmonite nosocomiale da Legionella pneumophila non presentano alcuna preferenza stagionale, a differenza delle infezioni di origine comunitaria, che si manifestano prevalentemente nel periodo estivo-autunnale.

Malattie associate

L'infezione da Legionella pneumophila si manifesta come una polmonite (con o senza manifestazioni extra-polmonari) o come sindrome multisistemica.

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Malattia dei Legionari

Il quadro clinico con il quale si presenta più comunemente l'infezione da Legionella pneumophila è quello di una polmonite acuta, che esordisce con i tipici sintomi dell'influenza.

La malattia dei legionari non ha caratteristiche cliniche specifiche che permettano di distinguerla da altre forme atipiche o batteriche di polmonite comunitaria. Per questo, è spesso mal diagnosticata, quindi non riconosciuta tempestivamente, e può correlare ad una prognosi infausta per insufficienza cardiaca e/o respiratoria. In mancanza di un trattamento adeguato, infatti, la malattia evolve verso un graduale peggioramento. Complessivamente, il tasso di mortalità della polmonite da legionellosi pari a circa 10-15% (nota: nelle infezioni nosocomiali, il decesso può verificarsi nel 40-80% dei casi).

Quali sintomi comporta?

In caso di contagio, la malattia dei legionari si manifesta normalmente dopo un'incubazione di 2-10 giorni, con disturbi simili all'influenza (malessere generale, dolori muscolari diffusi e mal di testa). A queste manifestazioni seguono: febbre alta, brividi, tosse non produttiva, dolori al torace, respiro affannoso e sintomi comuni ad altre forme di polmonite.

Per saperne di più: Legionellosi (Malattia dei Legionari) - Cause e Sintomi

Altre malattie causate dalla Legionella pneumophila

Oltre alla legionellosi, la Legionella pneumophila può causare:

  • Febbre di Pontiac: forma simil-influenzale, senza interessamento polmonare, a decorso benigno. In questo caso, l'infezione da Legionella pneumophila si presenta come una malattia acuta autolimitante, senza polmonite, dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore. La febbre di Pontiac ha un tasso di attacco dell'epidemie molto alto (superiore al 95%). L'infezione può manifestarsi anche in forma subclinica, cioè senza la comparsa di sintomi.
  • Sindrome extra-polmonare: è causata dalla diffusione della Legionella pneumophila dal sistema respiratorio al corpo; possibili sedi d'infezione extra-polmonari sono il cuore, il sistema nervoso centrale, il fegato e l'intestino. Rispetto alle altre modalità di presentazione d'infezione, la sindrome extra-polmonare è rara.

I fattori determinanti l'una o l'altra espressione clinica (febbre di Pontiac, malattia dei legionari e legionellosi extra-polmonare) sono ancora oggetto d'indagine scientifica.

Diagnosi

Come si riconosce la Legionella pneumophila?

Per identificare la Legionella pneumophila quale agente causale, si ricorre alla diagnosi di laboratorio, di norma complementare a valutazione clinica, anamnesi del paziente e radiografia del torace.

La presenza del batterio nei tessuti o nei fluidi corporei è evidenziata con test di immunofluorescenza diretta, mentre le prove sierologiche misurano gli anticorpi anti-legionelle e/o gli antigeni nella fase acuta e convalescente della legionellosi. L'isolamento della Legionella pneumophila è realizzato mediante coltura dell'espettorato o del liquido di lavaggio bronco-alveolare. L'analisi PCR permette, invece, l'identificazione del DNA batterico.

Trattamento

Come si tratta la polmonite da Legionella pneumophila?

La terapia dell'infezione da Legionella pneumophila si basa sulla somministrazione di antibiotici specifici e trattamenti di supporto. Se opportunamente trattato, il paziente che ha contratto la malattia dei legionari guarisce, di solito, entro un mese.

Consulta anche: Farmaci per la Cura della Polmonite da Legionella

Prevenzione

La prevenzione delle infezioni da Legionella pneumophila consiste nella corretta manutenzione di impianti idrosanitari e climatizzatori e nella disinfezione delle acque nelle torri di raffreddamento.

Per ridurre i rischi di una contaminazione batterica grave:

  • Provvedere alla manutenzione di rubinetti nelle abitazioni attraverso la sostituzione dei filtri o un'accurata pulizia;
  • Lasciare scorrere l'acqua calda prima di utilizzarla, mantenendosi lontano dalla fonte, dopo l'apertura dei rubinetti.

All'esterno delle abitazioni:

  • Evitare le fonti di emissione di acqua vaporizzata, ad esempio non stazionando nei pressi di fontane o pompe con diffusori a spruzzo per irrigare i giardini;
  • Non lasciare esposte al sole le canne per irrigazione di orti e giardini;
  • Effettuare lo svuotamento, la pulizia e la disinfezione dei serbatoi di accumulo dell'acqua.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici