Iperpiressia
Ultima modifica 01.04.2020

Definizione

L'iperpiressia consiste nell'innalzamento della temperatura corporea oltre i 40°C.
L'iperpiressia non è considerata una malattia, bensì un sintomo che può essere provocato da diversi tipi di condizioni patologiche, quali, ad esempio, infezioni batteriche o virali.
Inoltre, talvolta, l'iperpiressia può costituire un effetto avverso dovuto all'assunzione di farmaci; è il caso, ad esempio, dell'ipertermia maligna, un innalzamento della temperatura corporea che può manifestarsi negli individui sensibili in  seguito alla somministrazione di alcuni tipi di farmaci anestetici.

Cause

Come accennato, l'iperpiressia costituisce un sintomo e non una malattia in sé.

Le cause d'iperpiressia possono essere molteplici; fra queste, ricordiamo:

Sintomi associati

Benché l'iperpiressia non possa essere considerata una vera e propria patologia, spesso - indipendentemente dalla causa che l'ha provocata - è accompagnata da sintomi, quali:

Inoltre, in alcuni casi e in particolare nei bambini, l'iperpiressia può provocare l'insorgenza delle cosiddette convulsioni febbrili.

Farmaci

L'iperpiressia, pur non essendo una patologia, è un sintomo debilitante che può portare anche a gravi conseguenze (convulsioni). Per tale ragione, risulta fondamentale individuarne la causa scatenante e intraprendere un'adeguata terapia nel più breve tempo possibile.
Oltre a questo, il trattamento dell'iperpiressia consiste sostanzialmente nella somministrazione di farmaci ad azione antipiretica.
Di seguito, tali farmaci saranno brevemente descritti.

Analgesici-antipiretici

A questa classe di farmaci appartiene il paracetamolo o acetaminofene (Tachipirina®, Efferalgan®, Actigrip®).
Questo principio attivo è dotato di una spiccata azione antipiretica e, allo stesso, tempo, è anche in grado di svolgere un'attività di tipo analgesico. Non a caso, il paracetamolo costituisce il farmaco di elezione impiegato nel trattamento dell'iperpiressia e della febbre in generale.
È considerato un farmaco sicuro, tanto che, alle opportune dosi, può essere utilizzato anche nella prima infanzia. Tuttavia, questo principio attivo deve essere impiegato con estrema cautela nei pazienti affetti da disturbi epatici.
Il meccanismo d'azione con il quale il paracetamolo svolge la sua azione antipiretica sembra essere connesso all'inibizione della COX-3, una delle isoforme dell'enzima ciclossigenasi.

Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS)

I FANS sono principi attivi dotati di attività analgesica, antinfiammatoria e antipiretica.
Svolgono la loro attività attraverso l'inibizione dell'enzima ciclossigenasi (deputato alla sintesi delle prostaglandine responsabili dell'innalzamento della temperatura corporea e che mediano le risposte dolorose e i processi infiammatori).
I farmaci antinfiammatori non steroidei maggiormente impiegati come antipiretici sono l'ibuprofene (Moment®, Vicks febbre e dolore®, Brufen®, Actigrip febbre  e dolore®), il ketoprofene (Oki®, Orudis®), il flurbiprofene (Froben®) e l'acido acetilsalicilico (Aspirina®, Aspirina C®, Vivin C®).
Fra i principali effetti indesiderati che si possono manifestare in seguito all'utilizzo di FANS, ricordiamo: nausea, vomito, ulcerazione e/o perforazione gastrointestinale, diarrea o costipazione.
In qualsiasi caso, i FANS non sono considerati farmaci di prima scelta nel trattamento della febbre e dell'iperpiressia. Il loro utilizzo, infatti, è generalmente riservato a quei casi in cui il paracetamolo non può essere utilizzato.


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Trattamento non Farmacologico

Trattandosi di un notevole innalzamento della temperatura corporea, che può portare anche a gravi conseguenze, l'iperpiressia deve essere assolutamente trattata con opportuni medicinali.
Tuttavia, vi sono alcuni mezzi fisici, non farmacologici, che possono essere utilizzati in associazione ai farmaci per favorire l'abbassamento della temperatura corporea.
Il trattamento non farmacologico dell'iperpiressia con mezzi fisici consiste, generalmente, nell'eseguire delle spugnature o dei bagni con acqua appena tiepida, in modo da favorire la dispersione dell'eccessivo calore.
Ad ogni modo, in caso d'iperpiressia - vista l'importanza di questo sintomo - è sempre bene rivolgersi al proprio medico, che provvederà ad individuarne la causa scatenante e ad istituire la terapia più idonea per trattarla.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista