INR (International Normalized Ratio): Perché e Quando si Misura?

INR (International Normalized Ratio): Perché e Quando si Misura?
Ultima modifica 29.01.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Perché si Misura
  4. Valori Normali
  5. INR Alto – Cause
  6. INR Basso – Cause
  7. Come si Misura
  8. Preparazione
  9. Interpretazione dei Risultati

Generalità

INR (International Normalized Ratio) è un parametro che serve a valutare in modo più accurato il tempo di protrombina (PT). Il Rapporto Internazionale Normalizzato viene utilizzato per eliminare la variabilità dei risultati ottenuti nei diversi laboratori.

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Scendendo più nei dettagli, INR è una delle misure derivate di PT (dall'inglese Prothrombin Time) che tiene conto della sensibilità del reagente tromboplastinico usato dal laboratorio allo scopo di ottenere risultati paragonabili.

INR è indicato per monitorare periodicamente i pazienti in terapia con anticoagulanti orali. Questi farmaci sono, infatti, antagonisti della vitamina K e, come tali, capaci di inibire l'attivazione dei fattori della cascata coagulativa vitamina K dipendenti (fattori II, VII, IX e X). La determinazione di INR è utile, quindi, per assicurare che il medicinale sia efficace ed il tempo di protrombina sia appropriato.

Cos’è

INR: che cos’è?

INR (International Normalized Ratio) è un indice particolarmente affidabile che permette la standardizzazione del tempo di protrombina (PT) rilevati nel corso delle analisi del sangue. Il Rapporto Internazionale Normalizzato viene utilizzato per eliminare la variabilità dei risultati ottenuti nei diversi laboratori.

INR è un'analisi che quantifica il tempo necessario alla formazione di un coagulo:

  • Valori superiori a quelli di riferimento indicano che il sangue impiega più tempo del normale a coagulare;
  • Valori inferiori rispetto alla norma indicano che il sangue coagula più rapidamente.

Per questo motivo, la valutazione di INR viene prescritta anche quando una persona sta assumendo degli anticoagulanti orali, come il warfarin.

Protrombina (in breve)

La protrombina, conosciuta anche come fattore II della coagulazione, è una glicoproteina plasmatica prodotta dal fegato che partecipa al processo di coagulazione del sangue. In caso di lesione di un vaso sanguigno, si verifica una rapida conversione della protrombina (fattore II) in trombina (fattore IIa), che, a sua volta, converte il fibrinogeno in un polimero di fibrina insolubile. La reazione a catena così innescata porta alla formazione di un coagulo di sangue.

Sinonimi di INR

  • International Normalized Ratio - Rapporto Internazionale Normalizzato
  • Tempo di protrombina come rapporto
  • ProTime INR - PT INR

Perché si Misura

INR: a cosa serve l’esame?

La determinazione di INR (International Normalized Ratio) consente di valutare in modo standardizzato, cioè tenendo in considerazione la sensibilità del reagente tromboplastinico usato nel laboratorio analisi:

  1. Quando è efficace la coagulazione;
  2. Quanto tempo è necessario affinché il sangue coaguli;
  3. Verificare l'efficacia del farmaco fluidificante del sangue (anticoagulante) nel prevenire la formazione di coaguli.

Quando si misura INR (International Normalized Ratio)?

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Il medico può prescrivere l'analisi di INR (International Normalized Ratio) per monitorare l'efficacia di farmaci anticoagulanti (ad esempio: coumadin, sintrom) o come supporto nel diagnosticare disordini dell'emostasi e malattie epatiche.

Per avere un quadro più completo sull'attività coagulante del sangue, la determinazione di INR viene spesso eseguito in contemporanea a PT e PTT.

INR e tempo di protrombina: differenze e rapporto

Il tempo di protombina (PT) è un'analisi del sangue in grado di quantificare il tempo necessario alla formazione di un coagulo di fibrina. A tale scopo, vengono addizionate specifiche sostanze al campione, come citrato, calcio e tromboplastina tissutale. In condizioni normali, PT varia indicativamente dagli 11 ai 13 secondi, in relazione alle metodiche analitiche adottate.

Il più delle volte, però, il tempo di protrombina viene espresso mediante un indice detto INR (International Normalized Ratio), che tiene conto della sensibilità del reagente tromboplastinico utilizzato durante l'analisi. In questo modo, il medico può valutare i risultati in modo accurato, anche quando provengono da laboratori che sfruttano differenti metodiche di determinazione.

PT, PTT e fattori della coagulazione

Il tempo di protrombina è utile per valutare cinque dei dodici fattori della coagulazione (I -fibrinogeno -, II - protrombina, V - proaccelerina, VII - proconvertina e X - protrombinasi). Tutti questi fattori sono sintetizzati dal fegato e tre di questi (II, VII e X) sono attivati da enzimi vitamina K-dipendenti. L'attività degli altri fattori della coagulazione (via intrinseca e via comune) viene rilevata da un esame ematico di laboratorio definito tempo parziale di tromboplastina (PTT).

Valori Normali

Quali valori di INR sono considerati normali?

Il tempo di protrombina, espresso come INR (International Normalized Ratio), è molto importante per il monitoraggio dei pazienti in terapia con anticoagulanti orali. In condizioni normali, cioè in assenza di particolari problematiche di salute, il valore ottimale dell'International Normalized Ratio è compreso tra 0,9 ed 1,3.

Tuttavia, in base alle caratteristiche del paziente e alle necessità terapeutiche, il medico può stabilire valori ottimali di INR superiori; per esempio, in caso di fibrillazione atriale o nella prevenzione della trombosi venosa, l'INR ideale è compreso tra 2,0 e 3,0, mentre nei pazienti portatori di protesi valvolare meccanica l'INR adeguato è lievemente più alto, ossia tra 2,5 e 3,5.

NOTA BENE: l'intervallo di riferimento dell'esame può cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

INR Alto – Cause

INR elevato: quali sono le cause?

Il riscontro di un INR alto rispetto alla norma significa che il sangue coagula più lentamente e correla ad un'alta probabilità di sanguinamento.

Le possibili cause di prolungamento dell'International Normalized Ratio sono:

INR alto: conseguenze

In presenza di un ritardo del normale processo di coagulazione del sangue (INR elevato), possono comparire delle piccole emorragie. Leggere perdite di sangue possono verificarsi, ad esempio, a livello gengivale (lavandosi i denti), nasale o anale (per l'eventuale presenza di emorroidi); tipica è la comparsa di piccole ecchimosi (lividi) sulla pelle in seguito a traumi anche di modesta entità.

Se ci sono ritardi nella coagulazione, inoltre, possono manifestarsi: anemia cronica, svenimenti, ipermenorrea (flusso mestruale particolarmente abbondante), sangue nelle feci o nelle urine, epistassi, ematomi e problemi articolari. In molti casi, durante il prelievo, il personale presenta difficoltà a rilevare la vena.

INR Basso – Cause

Quali sono le cause di un INR ridotto?

Il riscontro di un INR basso significa che il sangue coagula più velocemente e indica un'alta probabilità di sviluppare un coagulo.

La riduzione dell'International Normalized Ratio può dipendere da:

INR basso: conseguenze

Le possibili complicanze associate ad un INR basso comprendono:

  • Formazione di trombi;
  • Difetti nell'anticoagulazione.

Come si Misura

INR: in cosa consiste l’esame?

Per effettuare la misurazione di INR (International Normalized Ratio) è sufficiente un semplice esame del sangue.

Fattori che influenzano INR

L'International Normalized Ratio può essere influenzato da numerose variabili:

  • Nei soggetti in cura con anticoagulanti, il fattore più importante è l'apporto alimentare di vitamina K; per questo motivo è essenziale che tali individui seguano una dieta regolare ed equilibrata, che apporti ogni giorno quantità quanto più possibile costanti di vitamina K (attenzione anche agli integratori vitaminici).
  • I barbiturici, i contraccettivi orali e le terapie ormonali sostitutive, possono accorciare il tempo di protombina.
  • Diarrea severa, vomito prolungato e ogni altra causa responsabile di un diminuito volume sanguigno per forte disidratazione (ispissatio sanguinis) possono aumentare i valori dell'INR; inoltre, la diarrea può determinare un prolungamento del parametro per la carenza relativa di vitamina K indotta dal mancato assorbimento intestinale.

Preparazione

INR: è necessaria una preparazione prima dell’esame?

Benché non sia strettamente necessario, il prelievo eseguito al mattino, a digiuno da almeno 8 ore, risulta ottimale per l'esecuzione dell'esame del tempo di protrombina ed evita qualsiasi interferenza.

Se si stanno seguendo terapie anticoagulanti, il prelievo deve essere effettuato prima della dose giornaliera.

Interpretazione dei Risultati

Qual è il significato di INR e come va interpretato?

La determinazione di INR (International Normalized Ratio) viene richiesta soprattutto per riscontrare anomalie della coagulazione del sangue e monitorare i pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti. Tuttavia, l'esame permette anche di valutare la funzionalità epatica, poiché la protrombina è prodotta dal fegato.

Valori Alti di INR

Il riscontro di un INR alto indica che il sangue tende a coagulare più lentamente, quindi il paziente è più esposto al rischio di emorragie. In tal caso, potrebbe essere necessario diminuire la dose del farmaco anticoagulante in uso. Valori superiori alla norma possono essere causati anche da altri medicinali, soprattutto antibiotici e antinfiammatori; lo stesso vale per un ridotto apporto alimentare o un cattivo assorbimento intestinale di vitamina K.

Un International Normalized Ratio elevato può dipendere, inoltre, da difetti della coagulazione o disfunzioni (carenza o alterazione) di uno dei fattori implicati nello stesso processo. L'aumento di INR potrebbe essere, infine, un indizio di problemi al fegato, come cirrosi, epatite o insufficienza epatica.

Valori Bassi di INR

Un valore basso di INR significa che la coagulazione è troppo rapida e denota, quindi, un rischio di sviluppare dei coaguli; in questo caso, potrebbe essere necessario aumentare la dose di anticoagulante. Una diminuzione dell'International Normalized Ratio può dipendere anche dall'assunzione di barbiturici, contraccettivi orali o cure ormonali sostitutive.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici