Influenza 2024: Caratteristiche, Cause, Sintomi, Terapie e Prevenzione

Influenza 2024: Caratteristiche, Cause, Sintomi, Terapie e Prevenzione
Ultima modifica 22.12.2023
INDICE
  1. Cos’è
  2. Cause
  3. Come si trasmette?
  4. Periodo d’incubazione
  5. Sintomi Influenza
  6. Rischi e complicazioni
  7. Prevenzione
  8. Rimedi e terapia dell'Influenza

Cos’è

Che cos’è l’Influenza?

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L'influenza è una malattia respiratoria causata da virus che infettano le vie aeree (naso, gola e polmoni), il cui contagio segue un andamento tipicamente stagionale: in Italia, il picco si registra generalmente da dicembre a fine febbraio.

Il quadro iniziale dell'influenza è caratterizzato dall'insorgenza rapida e improvvisa di sintomi respiratori e generali, che includono tipicamente febbre (superiore ai 38°C), tosse, mal di gola, dolori ossei e muscolari diffusi, spossatezza e malessere generale.

Cause

Cosa provoca l’Influenza?

L'influenza è un'infezione virale delle vie aeree, sostenuta da virus a RNA appartenenti al genere Orthomixovirus. Una delle peculiarità dei ceppi virali che causano l'influenza stagionale è la grande capacità di mutare, ovvero cambiano a livello genetico assumendo ogni anno caratteristiche leggermente diverse.

Virus Influenzali: cosa e quali sono

microrganismi responsabili dell'influenza sono virus appartenenti alla famiglia degli Ortomixoviridiae, che comprende tre generi: l'influenza di tipo A, più comune, quella di tipo B e la poco diffusa C.

Una delle caratteristiche peculiari di questi microrganismi risiede nella frequenza con cui subiscono cambiamenti nella struttura esterna del capside, particolarità - questa - che ne altera l'antigenicità e le proprietà infettive. Il virus dell'influenza di tipo A è soggetto a variazioni antigeniche maggiori e minori, il tipo B solo a mutazioni minori, mentre quello di tipo C è omogeneo. Questa grande variabilità antigenica, quasi annuale per i ceppi di tipo A, spiega come mai ogni inverno ci si ritrovi a combattere con un diverso tipo di influenza, alla quale le cellule del sistema immunitario devono adeguarsi. Allo stesso modo, è necessario produrre ogni anno nuovi vaccini in base alle previsioni sui ceppi che causeranno la malattia.

L'alterazione della struttura antigenica del virus dà origine a ceppi virali contro i quali non v'è alcuna resistenza da parte della popolazione e, quindi, induce lo sviluppo di epidemie circoscritte ai mesi invernali (virus A e B), o addirittura di pandemie (virus A) che compaiono ogni 10-30 anni con esiti drammatici (in quella del 1918, l'influenza "spagnola" mieté oltre 75 milioni di vittime).

Come si trasmette?

Influenza: come si trasmette?

L'influenza si trasmette facilmente per via aerea: tutti i virus influenzali si diffondono attraverso le goccioline di saliva (droplets) e di muco emesse normalmente con starnuti, colpi di tosse o parlando a distanza molto ravvicinata con un'altra persona. Quando i virus raggiungono le mucose delle vie respiratorie provocano l'infezione.

I virus influenzali sono in grado di sopravvivere temporaneamente al di fuori del corpo, quindi la trasmissione può avvenire anche indirettamente da mani, oggetti e superfici - come fazzoletti, maniglie, interruttori della luce e rubinetti - appena contaminati dalle secrezioni respiratorie. Per questo motivo, l'influenza si diffonde più facilmente tra familiari, compagni di scuola o colleghi e nei luoghi chiusi e affollati come i mezzi pubblici, i bar o il cinema.

Periodo di contagiosità: per quanto si può trasmettere l’Influenza?

Le persone che contraggono il virus dell'influenza iniziano ad essere contagiose prima dell'esordio sintomi. In particolare, il periodo di contagiosità si estende a partire da 36-48 ore prima fino a circa 3-7 giorni dopo l'inizio della malattia. Ciò significa che il virus influenzale può essere trasmesso anche da persone apparentemente sane.

I bambini piccoli, le persone gravemente malate e coloro che hanno un sistema immunitario indebolito possono infettare gli altri per periodi più lunghi. Anche gli individui asintomatici - cioè che vengono infettati, ma non sviluppano mai sintomi evidenti - possono trasmettere l'influenza.

Periodo d’incubazione

Influenza: dopo quanto si presentano i primi sintomi?

Il periodo d'incubazione dell'influenza, cioè il tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, è abbastanza breve, poiché dura circa 1-2 giorni.

Sintomi Influenza

L'influenza può causare quadri sintomatologici da lievi a gravi, caratterizzati da:

  • Sintomi a carico delle vie respiratorie, che sono sempre interessate (tosse, starnuti, mal di gola, lacrimazione);
  • Manifestazioni generali, cioè a carico dell'intero organismo (brividi, febbre, cefalea, dolori muscolari diffusi, senso di spossatezza e di malessere generale).

Nonostante ogni anno i virus dell'influenza cambino le proprie caratteristiche antigeniche, i sintomi restano più o meno sempre gli stessi.

Quali sono i sintomi dell’Influenza?

L'insieme dei sintomi (variamente associati) e la modalità di comparsa determinano la corretta diagnosi. Innanzitutto, l'esordio dei sintomi influenzali è solitamente improvviso.

L'influenza è caratterizzata dalla presenza di:

A livello sistemico, compaiono:

  • Dolori ossei e muscolari diffusi in tutto il corpo (responsabili della tipica sensazione di avere le "ossa rotte");
  • Debolezza fisica;
  • Sonnolenza.

Sono contemporaneamente presenti sintomi respiratori quali:

In qualche caso, possono manifestarsi congiuntivite, fotofobia (fastidio per la luce) e sintomi gastrointestinali, tra cui riduzione dell'appetito, nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.

Influenza: una malattia spesso confusa

Spesso, vengono impropriamente etichettate come "influenza" diverse affezioni delle prime vie respiratorie, sia di natura batterica che virale, che possono presentarsi con sintomi molto simili e circolano nello stesso periodo dell'anno in cui la circolazione dei virus influenzali è massima (autunno-inverno).

Se non è presente la triade costituita un repentino rialzo della temperatura, oltre i 38°C, disturbi generali ed almeno un sintomo respiratorio, ci si trova di fronte ad una sindrome parainfluenzale o ad un raffreddore.

Per approfondire: 

Quanto dura l’Influenza?

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I sintomi dell'influenza durano solitamente per 3-4 giorni e la maggior parte delle persone guarisce completamente dalla malattia entro una settimana, senza alcuna sequela significativa. In qualche caso, l'influenza può lasciare una sensazione di spossatezza che può durare anche dieci giorni/due settimane dopo la scomparsa dei sintomi.

Influenza: quanto dura la febbre?

In caso di influenza stagionale, solitamente, la febbre dura almeno 3-4 giorni.

Rischi e complicazioni

Complicanze Influenza: chi è più a rischio?

L'influenza è una malattia infettiva a decorso generalmente benigno. Alcune categorie della popolazione presentano, però, un aumentato rischio di sviluppare decorsi più gravi o incorrere nell'esacerbazione di malattie preesistenti (come asma, diabete e cardiopatie); per questo motivo, si consiglia di sottoporsi annualmente alla vaccinazione antinfluenzale.

In particolare, sono considerate persone ad alto rischio:

  • Anziani (più della metà dei casi gravi e complicati si registrano nei soggetti di età superiore ai 65 anni);
  • Pazienti con malattie croniche, quali, ad esempio il diabete, le malattie immunitarie o cardiovascolari e quelle respiratorie;
  • Donne in gravidanza;
  • Bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 5 anni;
  • Pazienti sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario.

Quali sono le possibili complicanze dell’Influenza?

Nei soggetti sani, l'influenza raramente è motivo di complicazioni, ma, nelle persone più vulnerabili, può aprire la strada ad altri disturbi.

L'organismo già indebolito è, infatti, più esposto al rischio di complicazioni e coinfezioni (cioè infezioni concomitanti) da parte di altri virus o batteri: i virus influenzali, infatti, distruggono le cellule della mucosa respiratoria, favorendo la penetrazione di agenti patogeni batterici

Le infezioni che più frequentemente si sovrappongono all'influenza sono la bronchite e la polmonite, suggerite dalla persistenza o dalla ricorrenza di febbre e tosse, dopo l'apparente risoluzione della malattia primaria.

In alcuni casi, possono subentrare disidratazione, infezioni alle orecchie (otiti) o sinusiti.

L'influenza può peggiorare, inoltre, problemi di salute cronici preesistenti; le persone con enfisemi, bronchiti croniche o asma possono accusare, ad esempio, un'insufficienza respiratoria, mentre chi è affetto da coronaropatie o insufficienza cardiaca può sviluppare uno scompenso cardiaco acuto.

L'influenza può determinare, inoltre, complicanze a carico dell'apparato cardiovascolare (miocardite), del sistema nervoso (encefalite) o dei muscoli (miosite, rabdomiolisi) e insufficienza multiorgano (ad esempio: insufficienza respiratoria e renale). Complicazioni meno comuni dell'influenza includono: tonsillite, convulsioni (nel bambino con febbre alta) e meningite.

Casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate.

Sintomi come tosse produttiva con espettorazione, febbre alta e respiro difficile e doloroso, dovrebbero spingere l'individuo a richiedere un rapido intervento medico.

Influenza in Gravidanza: quali rischi?

Se si contrae durante la gravidanza, l'influenza può indurre un travaglio prematuro (prima della 37esima settimana gestazionale), o determinare un basso peso alla nascita del bambino. Raramente, l'influenza può essere causa di aborto spontaneo.

Prevenzione

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La prevenzione dell'influenza si attua in prima istanza mantenendo in salute il proprio sistema immunitario, tramite una dieta sana ed equilibrata associata ad uno stile di vita attivo e ad un'ottimale gestione degli stress quotidiani. Molto importanti risultano le norme igieniche di base, come il portare le mani alla bocca quando si tossisce e starnutisce, lavandole sempre e comunque prima dei pasti, dopo essersi recati alla toilette ed in tutte le occasioni elencate in questo articolo.

Come si previene l’Influenza?

Per diminuire il rischio di influenza una norma utile rimane quella di lavarsi accuratamente e frequentemente le mani con acqua calda e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti.

Altre misure consistono in:

  • Evitare, se possibile, il contatto ravvicinato con persone con l'infezione in corso
  • Aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna
  • Evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca
  • Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura

Vaccino anti-influenzale

La vaccinazione antinfluenzale è il modo più efficace per proteggersi: l'immunizzazione attiva - effettuata cioè grazie alla somministrazione di un vaccino, riduce il rischio di infezione di una persona e rappresenta un mezzo per prevenire le complicanze della malattia.

Sulla base dei virus osservati nella stagione precedente, il vaccino viene messo a disposizione prima della stagione influenzale, contenente tre componenti (vaccino trivalente) selezionati per proteggere dai principali gruppi di virus influenzali. La composizione raccomandata dei virus nel vaccino antinfluenzale è definita annualmente dall'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).

La protezione si sviluppa circa dopo due settimane dalla somministrazione del vaccino.

Quando vaccinarsi contro l’Influenza?

Poiché i virus influenzali cambiano di frequente, è consigliabile vaccinarsi tutti gli anni.

In Italia, per la situazione climatica e l'andamento delle epidemie influenzali, il momento migliore per farsi vaccinare va dalla metà di ottobre alla fine di dicembre.

Per approfondire: Come Prevenire l'Influenza Stagionale

Rimedi e terapia dell'Influenza

Trattamento dell’Influenza: cosa prevede

Le persone in forma e sane, di solito, non hanno necessità di consultare un medico: in assenza di complicanze, la terapia è sintomatica e prevede innanzitutto riposo, stare al caldo, bere molta acqua per evitare la disidratazione e consumare pasti facilmente digeribili. All'occorrenza, è possibile il ricorso a paracetamolo o ibuprofene per abbassare la temperatura, se la febbre è elevata e alleviare i dolori. Ricordiamo, a tal proposito, come l'utilizzo di salicilati (quindi della classica aspirina) sia controindicato al di sotto dei 16 anni (per il rischio di insorgenza della sindrome di Reye) e di come la febbre abbia un effetto favorevole sul decorso della malattia (ovviamente quando è particolarmente alta o a soffrirne sono individui a rischio complicanze, dev'essere comunque abbassata).

Se sono invece presenti condizioni di rischio, o altre situazioni di fragilità, va presa in considerazione una visita dal medico di famiglia, in quanto potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica per attenuare i sintomi e aiutare a recuperare più rapidamente.

Alcuni antivirali - inibitori della neuraminidasi (oseltamivir e zanamivir) e inibitori della proteina virale M2 (amantadina e rimantadina) - possono ridurre la severità e la durata dell'influenza, purché vengano somministrati alle prime avvisaglie di malattia (al massimo entro 48 dall'insorgenza dei sintomi). Precisiamo che l'uso di questi farmaci non è appropriato: il loro impiego è stato oggetto di un vivace dibattito e, attualmente, le indicazioni espresse dalle linee guida dell'OMS e dell'ECDC concordano nel limitarlo a casi selezionati.

Specifici antibiotici possono essere prescritti dal medico in presenza di complicanze, ma sono del tutto inefficaci nella terapia dell'influenza (considerando la sua natura virale e non batterica), se non addirittura dannosi (indeboliscono ulteriormente le difese immunitarie).

Altri articoli su 'Influenza'

  1. Farmaci per la Cura dell'Influenza
  2. Dieta Influenza
  3. Influenza - Erboristeria
  4. Alimentazione, Fitoterapia e Influenza
  5. Vaccino Influenza
  6. Sintomi Influenza: Come Riconoscerli? Raffreddore o Influenza?
  7. Come Prevenire l'Influenza Stagionale

Bibliografia e fonti utili

  • Influenza - EpiCentro - Istituto Superiore di Sanità – ISS (sito web)
  • Influenza - Ministero della Salute (sito web)
  • Centers for Disease Control and Prevention. Seasonal Flu
  • World Health Organization. Health topics: Seasonal Flu

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici