Immunità di Gregge: Cosa Significa e Come Funziona

Immunità di Gregge: Cosa Significa e Come Funziona
Ultima modifica 11.07.2021
INDICE
  1. Cos’è
  2. Come Funziona
  3. Definizioni

Cos’è

Cos’è l’Immunità di Gregge?

L'immunità di gregge (detta anche immunità di gruppo) è una forma di protezione acquisita indirettamente da una popolazione nei confronti di alcune malattie infettive contagiose. Questa condizione viene a stabilirsi quale conseguenza di una precedente vaccinazione o dopo aver contratto già in passato l'infezione.

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Cosa Significa Immunità di Gregge?

L'espressione immunità di gregge deriva dall'inglese Herd immunity e viene utilizzata per indicare quella situazione in cui i soggetti immuni ad un determinato patogeno ne rendono difficile la diffusione, immunizzando in maniera indiretta anche quei pochi soggetti ancora vulnerabili.

L'immunità di gregge può verificarsi quando una percentuale sufficiente di una popolazione è diventata immune ad un'infezione, per il fatto che è vaccinata o l'ha già contratta, sviluppando una memoria anticorpale nei confronti della malattia. Diminuisce così la probabilità per gli individui che mancano di immunità verso un determinato patogeno di contrarre l'infezione.

Sinonimi di immunità di gregge sono: effetto gregge, immunità di massa e immunità di popolazione.

Come Funziona

Il concetto di immunità di gregge si applica solo alle MALATTIE CONTAGIOSE, cioè che si trasmettono da un individuo all'altro. Il tetano è un esempio di malattia infettiva, non contagiosa, quindi l'immunità di gregge non si applica.

Come Funziona l’Immunità di Gregge?

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L'immunità di gregge s'instaura a livello di un'intera società, quando risulta consistente il numero di persone immuni perché hanno già contratto l'infezione e/o vaccinate contro la stessa, a protezione anche delle persone che non possono essere sottoposte a vaccinazione per specifiche ragioni di salute (ad es. bambini troppo piccoli per essere vaccinati, soggetti con sistema immunitario indebolito o compromesso). In un certo senso, quindi, l'immunità di gregge protegge indirettamente anche quella minoranza di individui che non sono stati vaccinati nei confronti di specifici agenti infettivi.

Principio di Base

Maggiore è la proporzione di individui immuni in una comunità, minore è la probabilità che individui non immuni (e suscettibili all'infezione) entrino in contatto con un individuo infetto.

L'immunità di gregge aumenta le possibilità di arrestare o rallentare la circolazione di un determinato agente infettivo e la diffusione della malattia infettiva contagiosa. Il patogeno non è in grado, quindi, di sviluppare un'epidemia, a causa della bassa probabilità di incontrare individui suscettibili e, pertanto, non è capace di creare una catena d'infezioni.

Alterando le dinamiche di trasmissione dei patogeni nel corso di un'epidemia, l'immunità di gregge è, quindi, un meccanismo determinante per arrestare la diffusione di una malattia infettiva.

Quando si raggiunge l’Immunità di Gregge?

L'immunità di gregge si ottiene quando una certa percentuale della popolazione è immunizzata e si raggiunge una data soglia per l'immunità, che deve sempre essere accuratamente verificata e comprovata.

La percentuale di immunizzati necessaria a conferire protezione indiretta è diversa da malattia a malattia (vari patogeni hanno differenti indici di contagiosità) e per quelle più contagiose è molto alta.

Per il morbillo, ad esempio, per raggiungere questa "protezione di gruppo", a beneficio di tutti, è necessaria una copertura vaccinale del 95% per mettere in sicurezza anche chi non può vaccinarsi.

Perché è importante?

L'immunità di gregge protegge bambini vulnerabili e adulti che non possono essere vaccinati.

Il parametro chiave che definisce la soglia di immunità di gregge è R0, ovvero il numero di nuove infezioni generate dal primo individuo infettivo in una popolazione completamente suscettibile.

Soglia di Immunità di Gregge: da cosa è influenzata?

La soglia di immunità di gregge deve tenere in considerazione caratteristiche demografiche, oltre che quelle riferite allo specifico patogeno:

  • Densità della popolazione ospite: numero di ospiti suscettibili presenti in un ambito geografico (isola, città ecc.) al di sotto della quale il microorganismo non può mantenersi in una popolazione;
  • Tasso di riproduzione di base del patogeno (R0): valore teorico che indica il numero medio di casi secondari prodotti da un'infezione primaria in una popolazione interamente suscettibile;
  • Tasso di riproduzione effettivo (R): dipende dalla frazione di popolazione effettivamente suscettibile all'infezione;
  • Principio di azione di massa: il corso di un'epidemia dipende dalla quota di contatti tra suscettibili ed infetti;
  • Virulenza del patogeno: trasmissibilità e durata dell'infettività possono essere correlate alla virulenza.

Quanto dura l’Immunità di Gregge?

Quando l'immunità di gregge viene raggiunta, l'agente infettivo smette di circolare e, di conseguenza, nessuno più contrae l'infezione di cui è responsabile. Proprio per questo motivo, chi può vaccinarsi, oltre a proteggere sé stesso, tutela anche la categoria di persone che non può farlo.

Con il passare del tempo e delle generazioni, aumenta la percentuale di persone che non presentano alcuna immunità protettiva, pertanto l'immunità di gregge verso una determinata malattia viene progressivamente perduta dalle popolazioni, salvo l'infezione non venga nel frattempo eradicata come è successo nel caso del vaiolo.

Come fu possibile l'Eradicazione del Vaiolo

Il 9 dicembre 1979, l'Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) ha dichiarato l'eradicazione definitiva del vaiolo, grazie a massicce campagne di vaccinazione durate oltre due secoli. Prima di allora, però, questa malattia è stata responsabile di gravi epidemie e ha mietuto milioni di vittime in tutto il Mondo, nel corso di quasi tre millenni.

Definizioni

  • Incidenza di una malattia: numero di NUOVI casi di malattia all'interno di una popolazione durante un determinato arco di tempo (settimane/mese/anno); si distingue dalla prevalenza, che indica invece il numero di persone all'interno di una popolazione che soffrono di quella malattia in un particolare momento od arco temporale;
  • Infezione sporadica: la malattia infettiva colpisce una parte trascurabile della popolazione in maniera isolata e discontinua, senza rapporti con altri casi;
  • Epidemia: è la manifestazione frequente e localizzata - ma limitata nel tempo - di una malattia infettiva, con una trasmissione diffusa del virus. L'epidemia si verifica quando un soggetto ammalato contagia più di una persona e il numero dei casi di malattia aumenta rapidamente in breve tempo. In altre parole, la malattia si diffonde rapidamente in una popolazione circoscritta, colpendo una percentuale di persone più alta rispetto all'incidenza media della malattia nella popolazione considerata; di conseguenza, l'epidemia non è necessariamente riferita ad un ampio numero di persone (come può essere la diffusione di una parotite in una scuola); ad esempio, il verificarsi anche di un singolo caso di vaiolo rappresenterebbe di per sé un'epidemia dato che il virus è stato eradicato a livello mondiale.
  • Pandemia: quando un'epidemia si diffonde rapidamente attraverso vastissimi territori e continenti, colpendo un vasto numero di individui in diversi Paesi del mondo, si parla più correttamente di pandemia; nota bene: il termine pandemia si applica solo a malattie o condizioni patologiche contagiose, di conseguenza, molte delle patologie che colpiscono aree molto grandi o l'intero pianeta (per esempio il cancro) non sono da considerarsi pandemiche;
  • Endemia: persistenza continua di una malattia in una particolare popolazione o località (per esempio la dengue è endemica nelle fasce tropicali e subtropicali del Pianeta); è soggetta a recrudescenze periodiche ma il numero di casi, più o meno elevato, rimane tendenzialmente costante. Ne esistono due tipi:
    1. Endemie discrasiche come il gozzo, la pellagra o il beri-beri, che derivano da particolari forme di alimentazione delle popolazioni;
    2. Endemie infettive - come la peste e il colera in India, la febbre gialla in America, la malattia del sonno in Africa, la malaria nelle regioni paludose, ecc. - che sono in rapporto con condizioni ambientali favorevoli alla conservazione e alla diffusione dei germi responsabili di queste malattie.
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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici