Gastroscopia: come si fa e qual è la preparazione all’esame?

Gastroscopia: come si fa e qual è la preparazione all’esame?
Ultima modifica 11.07.2024
INDICE
  1. Cos’è la Gastroscopia?
  2. A cosa serve?
  3. Come funziona?
  4. Qual è la preparazione?
  5. Come si fa?
  6. Fa male?
  7. Cosa succede dopo la Gastroscopia?
  8. Quali sono i rischi e gli effetti indesiderati?

Cos’è la Gastroscopia?

Come si fa la gastroscopia e quale preparazione richiede Shutterstock

Anche nota come esofagogastroduodenoscopia, la gastroscopia è un esame diagnostico di tipo endoscopico, che consente al medico di osservare l'interno del tratto digestivo superiore (ossia esofago, stomaco e duodeno), al fine di escludere o individuare patologie o sospette alterazioni funzionali.

A cosa serve?

Un medico potrebbe prescrivere una gastroscopia per scoprire l'origine di sintomi quali:

La gastroscopia, inoltre, è utile quando occorre confermare o escludere la presenza di patologie quali:

Ancora, la gastroscopia può trovare impiego anche per:

  • Monitorare l'evoluzione di una malattia già diagnosticata;
  • Valutare l'efficacia di un trattamento;
  • Raccogliere campioni di tessuto (biopsia) per la ricerca di infezioni (Helicobacter pylori);
  • Verificare il buon funzionamento del primo tratto intestinale.

Infine, la gastroscopia può avere anche valenza terapeutica. Per esempio, i medici potrebbero sfruttarla per:

  • Eliminare eventuali stenosi a carico dell'esofago;
  • Rimuovere eventuali polipi o corpi estranei ingeriti accidentalmente;
  • Arrestare emorragie;
  • Iniettare farmaci o posizionare presidi terapeutici.

Come funziona?

La gastroscopia sfrutta un apparecchio sottile e flessibile, chiamato gastroscopio, con un diametro di solito inferiore al centimetro e dotato di una videocamera con fonte luminosa all'estremità collegata a un monitor.

Introdotto attraverso la bocca prima nell'esofago e poi nello stomaco e nel duodeno, il gastroscopio permette al medico di esplorare e analizzare l'interno del tratto digestivo superiore riproducendo sul monitor al quale è collegato quanto ripreso con la telecamera.

Qual è la preparazione?

La gastroscopia richiede una preparazione particolare, che si basa fondamentalmente sull'osservanza di un digiuno e sulla sospensione di eventuali trattamenti farmacologici che potrebbero rivelarsi pericolosi durante l'esame.

Come per altri esami diagnostici similari, inoltre, c'è una preparazione rivolta al colloquio medico-paziente relativamente allo stato di salute di quest'ultimo, a cosa portare in ospedale il giorno della procedura e al consenso informato.

Gastroscopia: perché presentarsi a digiuno?

Nel giorno dell'esame, il paziente deve presentarsi a digiuno da almeno 6-8 ore, in quanto l'assenza di cibo nel tratto digerente superiore garantisce una migliore visualizzazione degli organi target.

Oltre a ciò, l'ultimo pasto consentito dovrebbe essere leggero e facilmente digeribile.

Se l'esame si svolge al mattino, l'ultimo pasto concesso è la cena del giorno precedente.
Se l'esame si svolge al pomeriggio, invece, il paziente può fare un po' di colazione, a patto che sia leggera (per esempio, a base di fette biscottate).

Quali farmaci sospendere prima della Gastroscopia?

Il medico potrebbe richiedere la sospensione temporanea di eventuali terapie a base di anticoagulanti orali (es: warfarin) antiaggreganti piastrinici (es: aspirinetta) o antinfiammatori/antidolorifici (es: aspirina), specialmente se l'esame prevede la raccolta di campioni di tessuto; questi medicinali, infatti, favoriscono la perdita di sangue in caso di eventuali lesioni.

Prima di una gastroscopia, inoltre, è indicata l'interruzione di eventuali assunzioni di antiacidi e carbone vegetale.

Cosa dire al medico prima di una Gastroscopia?

In genere, prima di una gastroscopia, il paziente ha modo di confrontarsi con un medico relativamente al proprio stato di salute. In questa occasione, è importante che riferisca la presenza di eventuali condizioni, quali valvulopatie, immunodepressione, diabete, allergie, malattie pregresse, terapie farmacologiche in atto e, in caso di paziente donna, gravidanza.

Gastroscopia: cosa porta in ospedale il giorno dell’esame?

Il giorno della gastroscopia, il paziente deve portare in ospedale tutta la documentazione relativa al suo stato di salute, esiti di eventuali esami precedenti (ematici e radiologici) e referti di eventuali altre gastroscopie.

Gastroscopia: si può fumare prima dell’esame?

Prima di una gastroscopia, è controindicato fumare.

Come si fa?

L'esame comincia con la richiesta al paziente di togliere eventuali occhiali e dentiere.

Subito dopo, il personale medico fa sdraiare il paziente sul fianco sinistro e provvede all'anestesia ed eventualmente alla sedazione.
Per l'anestesia, trova impiego uno spray anestetizzante o una sorta di caramella dagli effetti analoghi che si scioglie in bocca; entrambe le soluzioni possono lasciare un sapore amaro in bocca, ma sono fondamentali per rendere insensibile la gola al passaggio del gastroscopio e per attenuare il riflesso del vomito.
Per la sedazione, il medico impiega un farmaco apposito, la cui somministrazione avviene per via endovenosa; la sedazione non è obbligatoria, ma mette a proprio agio il paziente, senza addormentarlo, agevolando l'operato del medico.

Al termine di questi passaggi, il personale medico provvede anche ad applicare al paziente un sensore per il monitoraggio dei parametri vitali (pressione arteriosa e frequenza cardiaca) e a inserire tra i suoi denti un boccaglio di protezione che non solo li protegge ma impedisce anche eventuali morsi al gastroscopio.

A questo punto, è tutto pronto per la parte saliente dell'esame: l'introduzione in bocca del gastroscopio e la sua conduzione lungo il tratto digerente superiore, per ispezionare esofago, stomaco e duodeno.

All'inizio dell'introduzione, il medico potrebbe chiedere al paziente di deglutire per favorire il passaggio dello strumento; questa operazione potrebbe risultare fastidiosa, in quanto stimola il riflesso del vomito (tenuto a bada, però, dall'anestetico).

Per un'ispezione dettagliata dello stomaco, è prassi infondere aria al suo interno per distenderne le pareti; l'infusione dell'aria avviene attraverso il gastroscopio, il quale possiede anche un sistema canalizzato che il medico può sfruttare per far passare gli microstrumenti speciali (per un'eventuale biopsia), acqua o aria.

Come detto in precedenza, quanto rilevato dalla telecamera del gastroscopio risulta proiettato sul monitor al quale è collegato lo strumento; tutto ciò permette al medico di osservare in tempo reale il passaggio del gastroscopio, realizzando anche foto e video per un'analisi successiva.

Quanto dura la Gastroscopia?

L'esame dura circa 15-20 minuti e può prolungarsi oltre qualora si richiedano interventi particolari per risultati inattesi.

Fa male?

La gastroscopia non è propriamente dolorosa e non impedisce in alcun modo la respirazione; anche l'esecuzione di eventuali biopsie non è dolorosa, poiché la mucosa non possiede nervi che percepiscano dolore.

Tuttavia, specie in assenza di sedazione, l'esame provoca comunque un certo fastidio, in particolare durante la discesa del gastroscopio (che crea un certo senso di tensione) e durante l'insufflazione di aria nello stomaco. È fastidiosa, inoltre, anche nel momento in cui il gastroscopio deve essere mandato giù per farlo passare dal cavo orale all'esofago, poiché la deglutizione volontaria - che facilita la manovra riducendo al minimo il fastidio - si associa in genere alla comparsa di uno stimolo del rigurgito; questa fase è probabilmente la più spiacevole di tutto l'esame.

Al termine della gastroscopia è possibile, per qualche ora, avvertire una sensazione di gonfiore addominale che sparisce spontaneamente.

Il paziente, inoltre, potrebbe lamentare anche altri disturbi, in genere lievi, come ad esempio una voce rauca.

Cosa succede dopo la Gastroscopia?

Al termine della gastroscopia il medico informerà il paziente sull'esito dell'esame e fornirà indicazioni precise sulle precauzioni da prendere.

L'impiego di farmaci sedativi durante la gastroscopia impone la più assoluta astensione dalla guida e dall'uso di macchinari nelle 24 ore successive all'esame. Per lo stesso motivo, in questo arco di tempo il paziente non dovrà firmare documenti con valore legale o impegnarsi in altre attività che richiedano un importante stato di attenzione e piena lucidità.

Dopo circa un'ora dalla gastroscopia, appena riacquisita la sensibilità della lingua e del palato, nonché il riflesso della deglutizione, il paziente potrà alimentarsi normalmente; si consiglia un pasto leggero, senza alcolici, e il riposo per il resto della giornata.

In caso di biopsia, il paziente dovrà evitare di assumere alimenti caldi, perché aumenterebbero il rischio di emorragie.

Se nelle ore successive alla gastroscopia il paziente sviluppa dolori addominalicapogiri, nausea, o produce feci nere e molli, deve contattare immediatamente il medico o l'ospedale più vicino.

Come detto in precedenza, in caso di sedazione, sussiste l'impossibilità di tornare a casa guidando personalmente l'auto, anche in assenza di torpore e sonnolenza.

Quali sono i rischi e gli effetti indesiderati?

La gastroscopia è un esame sicuro e ampiamente collaudato.

Solo raramente possono verificarsi complicanze, la più comune delle quali è la perforazione dello stomaco, che mediamente si verifica una volta ogni mille casi.

Altri potenziali complicazioni sono:

  • Problemi respiratori o cardiaci successivi a una reazione avversa al sedativo.
  • Emorragie conseguenti a biopsia o rimozione di un'eventuale escrescenza o di un polipo. In questi frangenti, per fermare il sanguinamento, occorre sottoporsi a un nuovo intervento per via endoscopica; inoltre, potrebbe essere necessaria una trasfusione di sangue.
  • Danni o lacerazioni a gola, esofago o duodeno. In tali circostanze, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico riparativo.
  • Polmoniti secondarie all'ingestione di materiale aspirato nelle vie aeree.

Il rischio di complicanze è maggiore in caso di gastroscopia operativa (ad esempio con biopsia) e in presenza di malattie cardiache o polmonari.

Per preservare il paziente dal rischio di infezione, tutti gli accessori utilizzati durante la gastroscopia sono monouso o sottoposti a sterilizzazione, con particolare accortezza alla cura dell'igiene ambientale.