Frequenza respiratoria - respiri al minuto: cos'è, valori normali e alterazioni
Che cos'è la frequenza respiratoria
Si definisce frequenza respiratoria il numero di respiri compiuti da un individuo nell'arco di un minuto.
Ogni singolo ciclo respiratorio è composto da una fase di inspirazione (un po' più corta) e da una fase espiratoria, oltre a due pause di cui una brevissima al termine dell'inspirazione e una più lunga (circa 1/5 della durata totale dell'atto) al termine dell'espirazione.
Valori normali di frequenza respiratoria
Qual è la frequenza respiratoria normale di un adulto?
La frequenza respiratoria a riposo è di 12-16 atti al minuto. Durante l'esercizio fisico strenuo tale frequenza può arrivare sino a 35-45 respiri al minuto.
Non a caso, negli aumenti di frequenza cardiaca si ha un parallelo rialzo della frequenza respiratoria, con una relazione di circa un atto respiratorio ogni 4-5 contrazioni cardiache.
Nell'anziano, anche se in misura modesta, la frequenza respiratoria aumenta.
Qual è la frequenza respiratoria normale nei bambini?
Nel neonato e per tutto il primo anno di età, la frequenza respiratoria è di circa 44 atti al minuto; successivamente diminuisce in maniera progressiva, tanto che a 5 anni è pari a circa 20-25 respiri al minuto.
Curiosità
Il volume di aria che entra ed esce dai polmoni durante un singolo atto respiratorio a riposo è chiamato volume corrente. Moltiplicando questo dato per la frequenza respiratoria, si ottiene la cosiddetta ventilazione al minuto.
Tachipnea e iperpnea
In presenza di tachipnea (o polipnea) i respiri si fanno più brevi, mentre nella cosiddetta iperpnea gli atti aumentano di profondità (le due condizioni sono spesso - ma non necessariamente - associate).
Oltre alle cause già citate, la tachipnea può accompagnare gli ultimi mesi di gravidanza, l'ipertiroidismo, l'anemia, lo scompenso cardiaco, la peritonite e le sindromi dolorose della pleura, del peritoneo o della parete toracica (in questi casi rappresenta un meccanismo compensatorio alla ridotta profondità del respiro, adottata dal malato per proteggersi dal dolore).
Infine, per elementi di natura emozionale, durante l'esame obiettivo molti pazienti presentano frequenze respiratorie superiori a quelle abituali.
Bradipnea
Si definisce bradipnea un calo della frequenza respiratoria al di sotto dei limiti fisiologici:
- < 12 respiri al minuto nell'adulto;
- < 20 respiri al minuto nel bambino di 3-12 anni;
- < 25 respiri al minuto nel bambino di 1-3 anni;
- < 30 respiri al minuto sotto dell'anno di età).
Evenienza del tutto fisiologica durante il sonno, la riduzione della frequenza respiratoria si osserva tipicamente nell'intossicazione da oppiacei o da alcool, in caso di tumori cerebrali e nell'alcalosi metabolica.