Fibromialgia post Covid: cos'è, sintomi, consigli

Fibromialgia post Covid: cos'è, sintomi, consigli
Ultima modifica 23.03.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. FibroCovid in sintesi
  3. Fibromialgia: cos'é?
  4. Fibromialgia post Covid: lo studio italiano
  5. Trattamenti e cure

Introduzione

Tra gli effetti del long Covid, ossia quell'insieme di sintomi che si presentano dopo essere stati contagiati e guariti dal virus, con o senza ospedalizzazione, c'è la fibromialgia da tre mesi a un anno dopo l'infezione acuta, con una prevalenza di fibromialgia tra i convalescenti più elevata rispetto alla popolazione generale.

Tra i rischi e le complicanze del 'long Covid', dunque, ci sarebbe anche la fibromialgia, termine che definisce la sindrome di natura reumatologica che si caratterizza soprattutto da dolore muscoloscheletrico diffuso in tutto il corpo, soprattutto arti e schiena, e da una serie di sintomi correlati e comuni quali, ad esempio:stanchezza cronica, disturbi del sonno, disturbi dell'apparato gastroenterico o alterazioni della sfera cognitiva. In particolare, secondo una ricerca italiana, il rischio sarebbe maggiore in caso di long Covid in soggetti maschi e obesi. Al contrario, in linea generale, la fibromialgia colpisce soprattutto le donne. 

FibroCovid in sintesi

  • Si manifesta soprattutto in soggetti di sesso maschile e obesi
  • Sintomi post Covid persistenti anche per sei mesi dall'infezione
  • Sintomi multipli in contemporanea: dolore muscoloscheletrico diffuso in tutto il corpo, stanchezza cronica, disturbi del sonno, disturbi dell'apparato gastroenterico o alterazioni della sfera cognitiva.

Fibromialgia: cos'é?

La sindrome fibromialgica è caratterizzata da dolore muscoloscheletrico cronico ed esteso, spesso accompagnato da sonno, fatigue, disturbi dell'umore e cognitivi.

La fibromialgia può essere definita "sindrome fibromialgica", in quanto i diversi segni clinici possono manifestarsi contemporaneamente. La presenza di questo insieme di disturbi rende più chiara la diagnosi, anche se non tutti i pazienti affetti da fibromialgia presentano l'intero insieme di sintomi. La fibromialgia è anche associata ad altri distrubi correlati, tra i quali:

La causa della fibromialgia non è nota. Un'insieme di fattori biochimici, genetici, neurochimici, ambientali, ormonali, psicologici concorrono alla patogenesi della malattia che sembra essere quindi conseguenza di un'interazione multifattoriale.

Le donne presentano più probabilità di sviluppare la fibromialgia rispetto agli uomini, con un rapporto di incidenza pari a circa 9:1 (F:M).

Spesso, per via delle somiglianze nell'insorgenza dei sintomi della patologia che la accomuna ad una malattia articolare, la fibromialgia viene confusa con l'artrite, ma  a differenza di quest'ultima la fibromialgia non causa una condizione degenerativa come invece in caso di artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico e la polimiosite.

La malattia colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani e la fascia di età più colpita si estende dai 25 ai 55 anni.

Long Covid: quali sono i sintomi

Il Long Covid, è quella sindrome post-acuta da Covid-19, caratterizzata da sintomi nuovi che si presentano costanti per almeno quattro settimane. Tra essi, i più diffusi sono: debolezza, affaticamento, artralgia, mialgia, declino cognitivo, difficoltà del sonno, depressione e ansia, diarrea, nauseadolore toracico o addominale; stato confusionale.

Tra i fattori di rischio per la persistenza e la serietà della sintomatologia ci sono condizioni cliniche quali: ipertensione, obesità, disturbi mentali. Nelle forme più severe di COVID, si osservano effetti long Covid che interessano più organi o condizioni cliniche autoimmuni, con sintomi che possono persistere per mesi dopo l'avvenuta guarigione dal contagio. Gli effetti dannosi multiorgano possono interessare cuore, i polmoni, i reni, la cute e le funzioni cerebrali.

Fibromialgia post Covid: lo studio italiano

Uno studio portato avanti da un gruppo di ricercatori dell'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna (con la collaborazione dei centri di reumatologia dell' Università dell'Aquila, Università Campus Biomedico di Roma, Università di Torino), ha fatto luce sulle conseguenze del  'FibroCovid', ossia la diagnosi di fibromialgia come conseguenza del long Covid. La ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista della società scientifica che riunisce i reumatologi di tutta Europa (Rmd Open: Rheumatic and Musculoskeletal Diseases).

Lo studio è stato condotto su un campione formato da oltre 600 persone, che presentavano sintomatologia a lungo termine, correlata all'infezione sintomatica da Covid-19, ossia ciò che viene definito come long-Covid o post-Covid-19 syndrome. Il risultato più interessante è stato accertare che circa il 30% dei pazienti manifestava sintomi compatibili con la diagnosi di fibromialgia anche a distanza di sei mesi e oltre dalla guarigione dell'infezione acuta da Covid-19.

I ricercatori hanno esaminato anche le possibili cause correlate al tale sintomo post Covid-19. Tra i principali fattori di rischio per sviluppare il cosiddetto FibroCovid, ci sono il sesso maschile (al contrario della popolazione comunemente colpita da fibromialgia, di sesso femminile) e l'obesità, noto fattore predisponente per la fibromialgia.

 

Trattamenti e cure

Ad oggi, non esiste una cura specifica per il trattamento della fibromialgia, ma sono disponibili diverse opzioni terapeutiche in grado di controllare ed alleviare i sintomi. Il trattamento si concretizza con assunzione di farmaci quali antidepressivi e antidolorificiesercizio fisico e tecniche di rilassamento (terapia cognitivo-comportamentale).