Feticismo
Ultima modifica 31.10.2019

Generalità

Il feticismo è una forma di perversione sessuale che concentra il desiderio erotico, consentendone l'appagamento, su un oggetto, una parte del corpo di un'altra persona o una situazione particolare.
FeticismoDi solito, la persona che manifesta tale comportamento è spinta a procurarsi la soddisfazione sessuale esclusivamente o in modo preminente attraverso la percezione (visiva, olfattiva, tattile ecc.) di elementi (come capi di biancheria, calzature, mani, piedi e capelli), appartenenti al sesso oppost

o. Per il feticista, quindi, tali “stimoli” assumono la prerogativa di eccitare e condurre al piacere sessuale, nonostante siano, di norma, privi di tale potere.

Feticismo: cos'è?

Il feticismo è una delle forme più diffuse di perversione sessuale, per cui si prova piacere esclusivamente a contatto con un oggetto specifico, una parte del corpo o una situazione.

  • Il feticismo rientra nell'ambito delle cosiddette parafilie, ovvero quei disturbi che sono caratterizzati da intense e ricorrenti fantasie, impulsi o comportamenti sessualmente eccitanti, che creano disagio o disabilità clinicamente importanti, coinvolgono oggetti inanimati o altri adulti non consenzienti oppure implicano la sofferenza o l'umiliazione (reale o immaginaria) di sé o del proprio partner. Oltre al feticismo, esempi di parafilie sono: sadismo e masochismo sessuale, pedofilia, esibizionismo e voyeurismo.

Il feticismo è caratterizzato, quindi, dallo spostamento dell'obiettivo del proprio piacere dalla persona nella sua interezza a un suo sostituto, ovvero a una parte del corpo del partner o a qualsiasi altro oggetto inanimato che gli appartiene (di solito, un indumento).


Il termine feticismo deriva dal portoghese “feitiço”, che significa “artificiale” e “sortilegio”: i mercanti di schiavi usavano questo termine per indicare gli oggetti di culto adorati nella pratica religiosa dagli indigeni africani.
In sessuologia, il feticismo consiste nell'utilizzare un oggetto inanimato (un “feticcio”) come mezzo preferito per l'eccitamento sessuale. I feticci più comuni comprendono grembiuli, scarpe, indumenti in pelle o in lattice e biancheria intima femminile.

In alcuni casi, la presenza di questo “oggetto di culto” è necessaria, se non fondamentale, al raggiungimento del piacere sessuale. Per alcuni feticisti, infatti, vedere, sentire, annusare, inghiottire o palpare l'oggetto della propria attrazione è importante almeno quanto il normale coito, se non addirittura di più.

Tuttavia, nel linguaggio comune, il termine feticismo viene spesso utilizzato per descrivere particolari interessi, come quello del gioco di ruolo sessuale e la preferenza per alcune caratteristiche fisiche.

Feticismo patologico

Una preferenza per un qualcosa di inusuale non implica necessariamente la presenza di un feticismo patologico.
Un comportamento feticistico minore, in aggiunta alla condotta sessuale consensuale, non viene considerato, infatti, un disturbo, in quanto mancano il disagio, la menomazione e la disfunzionalità, cioè le caratteristiche per definirlo tale. Abitualmente, infatti, un certo grado di feticismo rientra nell'ambito della sessualità normale, se si considera come il desiderio di rendere più piccanti i rapporti sessuali con il partner oppure assecondare le proprie fantasie erotiche in modo assolutamente sano.
La condizione diventa patologica solo quando il feticcio arriva a sostituirsi completamente al coito o quando esso diventa oggetto sessuale esclusivo: il partner non è più un compagno con cui condividere il piacere, ma un semplice veicolo dell'oggetto stesso.

Modelli di eccitamento feticistico più intensi e compulsivi possono causare, quindi, problemi all'interno di una relazione o divenire distruttivi e logoranti nella vita di una persona.

Feticcio

Il feticcio può sostituire l'attività sessuale tipica con un partner oppure far parte integrante del comportamento intimo con un partner consenziente.
Gli oggetti-feticcio più diffusi sono:

  • Stoffe e materiali (come il cuoio, il lattice o il pizzo), ma anche alcuni capi di abbigliamento (guanti, scarpe, gonne e calze) o di biancheria intima (reggiseno, perizoma, giarrettiere…);
  • Specifiche parti del corpo (come seno, glutei, piedi, mani, gambe, ascelle, naso e peli);
  • Fluidi o escreti biologici, come il sudore, la saliva, l'urina e le feci;
  • Alcune caratteristiche fisiche (colore dei capelli, pettinatura, occhiali…);
  • Caratteristiche o condizioni particolari (cicatrici o mutilazioni, donne incinte, persone in estremo sovrappeso o anziane…).

Cause e fattori di rischio

Dal punto di vista psicanalitico, il feticismo è considerato una forma di condizionamento: le tensioni sessuali vengono rivolte verso un oggetto significativo, occasionalmente presente nel “campo” durante le prime determinanti esperienze di soddisfazione.

Per alcuni specialisti, questo specifico elemento allude a una sorta di “pene femminile”, che rassicura il maschio di fronte a tipiche paure inconsce sulla possibilità di “castrazione”. Nel sesso femminile, invece, il feticismo è associato a una concatenazione di elementi più complessi che non si esauriscono nella classica “invidia del pene”.
Secondo interpretazioni più recenti, invece, il feticismo sarebbe una forma di fissazione infantile a un “oggetto di tipo transizionale”, cioè a un elemento che simboleggia la situazione di intimità, protezione e soddisfazione, tipica della relazione del bambino con la madre o con una parte importante di essa (es. mani che dispensano carezze, seno che nutre, voce che consola ecc.). Quando si rapporta con il partner ideale, poi, nell'adulto riaffiora qualcosa di quello stadio “infantile”.
Nell'insorgenza del feticismo, sarebbero implicati, quindi, i seguenti aspetti:

  • L'ansia o un precoce trauma emotivo interferiscono con il normale sviluppo psicosessuale.
  • Il normale modello di eccitamento viene sostituito da un altro modello, talvolta attraverso una precoce esposizione a esperienze sessuali estremamente pregnanti, che rinforzano l'esperienza di piacere del soggetto.
  • La modalità di eccitazione sessuale spesso acquisisce oggetti simbolici e condizionanti (ad esempio, un feticcio rappresenta l'oggetto dell'eccitazione sessuale, ma esso può essere scelto poiché è stato associato, in modo casuale, alla curiosità, al desiderio e all'eccitamento).

L'individuo portatore di tale perversione è generalmente un maschio, mentre la situazione inversa (feticismo femminile) è molto più rara.

Sintomi e comportamenti

I primi segni di feticismo si possono riscontrare già in età adolescenziale; col tempo, tale predisposizione sessuale, come altre parafilie, tende spesso alla cronicizzazione.
Tra le forme di feticismo conosciute rientrano:

  • Pratiche sessuali che si avvalgono di oggetti inanimati, come tacchi a spillo e biancheria intima femminile particolare (spesso, il soggetto strofina o annusa il feticcio eccitante preferenziale, mentre si masturba tenendolo, oppure chiede al proprio partner di indossare l'indumento o l'oggetto durante i rapporti sessuali);
  • Comportamenti sessuali che prediligono l'uso di “giocattoli” come vibratori, anelli ed altri stimolanti;
  • Forte attrazione per un tratto specifico del partner e/o per una caratteristica molto “performante” come la taglia fisica (piccolo o grosso) o parti del corpo (seno, fondoschiena…);
  • Atti specifici molto definiti dal punto di vista sessuale come quelli inerenti la sofferenza e il dolore fisico o l'umiliazione, anche noti con l'acronimo BDSM (Bondage, Disciplina, Sadismo e Masochismo).

Altri tipi di feticismo relativamente comuni sono la coprofilia (il feticcio sono le feci e la defecazione), il culto dei piedi, l'umiliazione verbale, l'esibizionismo, il voyeurismo e i travestimenti.
I comportamenti feticisti possono essere classificati in base al canale sensoriale coinvolto: alcuni si eccitano principalmente guardando, altri annusando o toccando materiali specifici.
Nel corso delle pratiche, poi, si possono osservare tre diverse modalità:

  • Attiva: il feticista usa attivamente il feticcio;
  • Passiva: il feticista vuole che il feticcio sia in qualche modo usato su di sé da un'altra persona;
  • Contemplativa: il feticista trae piacere dalla semplice osservazione dei feticci collezionati.

I comportamenti feticisti possono manifestarsi in una certa gradualità:

  • Livello 1: è presente una leggera preferenza sessuale per certi tipi di partner, stimoli o attività;
  • Livello 2: coincide con un feticismo di bassa intensità, caratterizzato da una preferenza più marcata per i casi citati nel primo livello;
  • Livello 3: feticismo di moderata intensità, dove sono necessari degli stimoli specifici per consentire l'eccitazione e la prestazione sessuale;
  • Livello 4: feticismo di elevata intensità, in quanto gli stimoli specifici prendono il posto del partner.

I feticisti possono presentare una capacità compromessa o inesistente di affezionarsi, di provare coinvolgimento emotivo e intimità sessuale con un partner consenziente. Al contempo, altri aspetti dell'adattamento personale e emotivo possono risultare compromessi.

Diagnosi

I comportamenti feticisti sono considerati patologici solo quando divengono strettamente necessari per il funzionamento sessuale (ossia l'erezione o l'orgasmo non possono verificarsi senza il determinato stimolo eccitante preferenziale), per un periodo di almeno sei mesi.
Altro criterio necessario è che tali fantasie, impulsi e comportamenti causino un disagio significativo, una menomazione o comunque arrivino a compromettere il funzionamento sociale, professionale e/o personale.
Infine, il feticismo è patologico quando l'orientamento di ricorrenti e perdurante fantasie, impulsi e comportamenti coinvolge partner inappropriati (come, ad esempio, adulti non consenzienti).
Alcuni di questi soggetti presentano, poi, significativi disturbi di personalità (es. antisociale o narcisista), che rendono difficile il trattamento.

Trattamento

Il feticismo prevede, di solito, una psicoterapia a lungo termine individuale o di gruppo; questa forma di terapia può essere particolarmente utile quando è parte di un trattamento integrato, che comprende la riabilitazione sociale, la gestione dei disturbi mentali e fisici coesistenti (es. depressione, disturbi di personalità ecc.) e le terapie farmacologiche (di solito, a base di antiandrogeni e SSRI).
Gli obiettivi sono sia quello di ridurre e/o eliminare la dipendenza dei feticci quali mezzi per eccitarsi sessualmente, sia quello di migliorare le relazioni intime del soggetto. Per raggiungere tale scopo, il terapeuta cerca da una parte di creare un sentimento di avversione verso il feticcio e dall'altra di arrivare a ridurre lo stimolo eccitante legato allo specifico oggetto.
Il trattamento del feticismo può essere indirizzato anche alla coppia e si pone come obiettivi quello di ridurre la dipendenza da comportamenti feticistici all'interno del rapporto sessuale, e quello di migliorare la soddisfazione reciproca fra i partner.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici