Feci: quanti giorni si può stare senza defecare e cosa si rischia

Feci: quanti giorni si può stare senza defecare e cosa si rischia
Ultima modifica 20.01.2023
INDICE
  1. Quanto tempo si può stare senza defecare?
  2. Cosa succede se non si eliminano le feci?
  3. Rimedi e consigli utili

Quanto tempo si può stare senza defecare?

Avere un apparato digerente sano significa eliminare regolarmente le feci per allontanare scorie e tossine dal corpo. Anche se la maggior parte delle persone nota uno "schema" per quanto riguarda le proprie abitudini intestinali, non riuscire a defecare può essere motivo di preoccupazione.

Quanto spesso si dovrebbero eliminare le feci?

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La normale frequenza di defecazione varia ampiamente tra le persone sane, poiché esistono molti fattori che contribuiscono o meno alla regolarità intestinale, influenzando il numero di volte che si usa il bagno: si va dalla dieta fino allo stato di salute generale.

Per essere considerata fisiologica, una regolare attività intestinale prevede che si vada di corpo da un minimo di tre volte alla settimana ad un massimo di non più di tre volte al giorno. All'interno di questo range, la funzionalità di eliminazione delle scorie fecali può considerarsi normale.

Quando non si rientra in questi intervalli di tempo, invece, è possibile che si soffra di stipsi funzionale.

Cosa s'intende per stipsi (o stitichezza)

La stitichezza, nota tecnicamente come stipsi, è la difficoltà ad espletare le proprie evacuazioni. In genere, una frequenza di evacuazioni fecali inferiore ai tre episodi settimanali non è sufficiente per parlare di stipsi; per parlare di stitichezza, infatti, oltre alla ridotta frequenza dell'evacuazione, devono manifestarsi anche dei sintomi ben precisi:

  • Sensazione di incompleto svuotamento intestinale
  • Feci dure
  • Difficoltà e sforzo eccessivo nella defecazione
  • Sensazione di blocco o ostruzione a livello anale

Quanto tempo si può stare senza andare in bagno?

Non c'è un periodo di tempo definito, come una settimana o un mese, che una persona possa tecnicamente passare senza fare la cacca. Questo perché ognuno è diverso: le persone hanno abitudini alimentari diverse, così come diverso può essere lo stato di salute dell'apparato gastrointestinale, senza trascurare l'intervento di una serie di diversi fattori come lo stile di vita, l'esercizio fisico e lo stress.

Tuttavia, se non si è andati in bagno per una settimana, nonostante si stia mangiando come si farebbe abitualmente, è naturale iniziare a pensare a quale sia il motivo.

A volte, all'origine potrebbe esserci una condizione patologica sottostante, come per esempio un'ostruzione intestinale, che non consente normale il passaggio delle feci. Ciò richiede cure mediche prima che diventi un'emergenza medica. Inoltre, alcune persone trattengono le feci o si rifiutano fisicamente di fare la cacca a causa dell'ansia per l'uso del bagno. In questo caso, si parla anche di encopresi psicogena.

Anziché concentrarsi su un determinato numero di giorni, è importante considerare i sintomi che derivano dal non defecare per un lungo periodo di tempo. Questi includono:

Se non si riesce a defecare da una settimana o più e si manifestano questi sintomi, è opportuno consultare il medico per evitare subentrino gravi complicazioni.

Per approfondire: Frequenza Defecazione: quante volte è normale e quando non lo è

Cosa succede se non si eliminano le feci?

Troppo tempo senza defecare: quali sono le complicazioni?

Non riuscire ad espellere le feci non colpisce esclusivamente il sistema digestivo, ma anche il corpo nel suo insieme. Alcune delle possibili complicazioni includono:

  • Coprostasi: è conseguenza del ristagno e dell'indurimento delle feci negli ultimi tratti dell'intestino. La massa fecale solida e immobile che ne risulta (fecaloma) rende estremamente difficile il passaggio del materiale fecale e può provocare un'ostruzione. Questa condizione spesso è associata alla stitichezza cronica: l'aumento del tempo di permanenza delle feci nell'intestino, lo porta, infatti, a riassorbire acqua; la massa fecale, privata dell'acqua, diventa così sempre più dura e secca e difficile da evacuare, portando allo sviluppo del fecaloma. I sintomi che possono manifestarsi sono quelli tipici dell'occlusione intestinale: dolore localizzato alla regione addominale, spesso accompagnato da distensione addominale, crampi intermittenti, contrazioni spasmodiche dello sfintere anale, nausea e ripetuti attacchi di vomito.
  • Perforazione intestinale: se le feci in eccesso si accumulano nell'intestino, potrebbero esercitare troppa pressione sull'intestino. Ciò può causare la perforazione o la lacerazione dell'intestino, mettendo in comunicazione l'interno del lume con la cavità peritoneale o un altro organo vicino. La perforazione intestinale è una gravissima complicazione che tende a presentarsi all'improvviso e in modo drammatico, con un forte dolore addominale seguito dai segni dello shock. Le feci possono fuoriuscire nella cavità addominale e causare complicazioni gravi e spesso pericolosi per la vita: il rilascio del contenuto gastrico o intestinale nella cavità peritoneale determina, infatti, peritonite e mediastinite e richiede un intervento medico urgente.

Rimedi e consigli utili

Cosa fare se non si riesce ad andare in bagno?

Cambiare dieta

Valutare di cambiare le proprie abitudini alimentari per includere cibi che possono aiutare il transito intestinale. Alcuni esempi includono gli alimenti ricchi di fibre come:

Allo stesso tempo, è importante evitare gli alimenti che possono predisporre alla stitichezza. Questi possono includere patatine, junk food, carne e cibi pronti (come pasti surgelati e snack).

Rimanere idratati

Anche bere molta acqua è importante. 

Se bere acqua naturale non entusiasma, provare ad aggiungere una qualche goccia di limone o una fetta di cetriolo.

Fare una passeggiata

Un'altra cosa da ricordare è il livello di attività fisica: essere sedentari può causare stitichezza. Pertanto, in caso di difficoltà ad usare il bagno, considera di fare una passeggiata o di salire le scale.

Chiedi consiglio al medico

In caso di stitichezza e forti dolori, non ci sono dubbi: è opportuno rivolgersi ad un medico per impostare un piano terapeutico. In qualche caso, potrebbe essere indicato un clistere, ma le complicanze sopra menzionate (lesione intestinale o disturbi causati dalla ritenzione delle feci) possono rendere necessario un intervento chirurgico.

Per approfondire: Rimedi per la Stipsi o Stitichezza

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici