Eosinofili Alti (Eosinofilia): Cosa Significa? Quando Preoccuparsi?

Eosinofili Alti (Eosinofilia): Cosa Significa? Quando Preoccuparsi?
Ultima modifica 16.12.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Eosinofili Alti Valori
  3. Eosinofili Alti: Quando Preoccuparsi?
  4. Eosinofilia Cause
  5. Significato Clinico
  6. Cosa Fare

Generalità

Gli eosinofili sono dei globuli bianchi (leucociti) coinvolti principalmente nelle reazioni allergiche e nella difesa contro le infestazioni parassitarie.

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Eosinofilia

In condizioni normali, queste cellule rappresentano all'incirca l'1-4% della popolazione leucocitaria nel sangue periferico, quantità espressa in valore assoluto: 100-500 eosinofili/μl (per microlitro di sangue). Più elevata risulta, invece, la loro concentrazione in quei tessuti esposti ad agenti ambientali, come le mucose del tratto digerente e delle vie respiratorie, gli epiteli genito-urinari ed il tessuto connettivo cutaneo. A questo livello, infatti, gli eosinofili proteggono l'organismo dall'eventuale attacco di parassiti, che combattono rilasciando sostanze in grado di danneggiarli o ucciderli.

Il conteggio degli eosinofili nel sangue varia con l'età, l'ora del giorno, (bassa il mattino, più alta la sera), l'esercizio fisico, gli stimoli ambientali e, in particolare, l'esposizione allergenica.

Il loro numero può aumentare in modo marcato nel corso di molte malattie, in particolare nelle infestazioni parassitarie e nelle reazioni allergiche: tale fenomeno è definito eosinofilia. Si parla, invece, di eosinopenia per indicarne la diminuzione, che si osserva nella fase acuta di alcune malattie infettive, nello shock anafilattico e dopo somministrazione di corticosteroidi.

Eosinofili: Caratteristiche e Ruolo nell’Immunità

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Gli eosinofili rientrano nella categoria dei granulociti (particolari tipi di globuli bianchi) a cui appartengono anche basofili e neutrofili. Il nome eosinofili deriva dal fatto che i loro granuli citoplasmatici si colorano di rosa-rosso con un colorante particolare chiamato eosina. Esaminando il contenuto di questi granuli, sono state scoperte moltissime sostanze chimiche capaci di mediare le varie reazioni di difesa e modulatorie nelle quali sono coinvolti. Gli eosinofili sono, per esempio, particolarmente attivi durante le reazioni infiammatorie ed allergiche, dove contribuiscono al processo flogistico e al danno tissutale attraverso il rilascio di sostanze ossidanti ed enzimi tossici.

Eosinofili

Caratteristiche

Funzioni

Nucleo generalmente bilobato

Granuli con affinità ai coloranti rossi e, in particolare, per l'eosina

Diametro: 10-14 µm

Difesa dalle infezioni parassitarie

Modulazione delle reazioni di ipersensibilità immediata

Produzione e Ciclo Vitale degli Eosinofili

Gli eosinofili vengono prodotti dal midollo osseo, dove rimangono e maturano per 8-10 giorni. Al termine di questa fase, passano nel circolo sanguigno e nel giro di 8-12 ore migrano nei tessuti, dove rimangono alcuni giorni senza più rientrare in circolo. Rispetto agli altri granulociti hanno vita più lunga. Nell'uomo, il rapporto tra eosinofili tessutali ed eosinofili ematici è di circa 100:1.

La moltiplicazione midollare degli eosinofili è stimolata dai linfociti T helper, mentre viene inibita dalla somministrazione di cortisonici e ACTH.

Eosinofili Alti Valori

Definizione di Eosinofilia

L'eosinofilia viene definita da una conta assoluta degli eosinofili (AEC) nel sangue periferico superiore ai 500/μl di sangue. L'eosinofilia non è definita dalla percentuale di eosinofili (tipicamente <5% negli individui sani), poiché la percentuale varia con la conta leucocitaria totale e la proporzione di altre linee di globuli bianchi (es. neutrofili, linfociti).

Nota bene

Il valore degli eosinofili viene oggi considerato normale fino al 3% del totale, nonostante molti laboratori, a causa dell'aumento diffuso degli stessi nella popolazione, abbiano portato i limiti di riferimento anche al 7% o al 10%. In ogni caso, si può parlare di eosinofilia quando sono presenti nel sangue più di 500 eosinofili/μl.

Ipereosinofilia

Per ipereosinofilia s'intende un valore di eosinofili ≥1500/μl di sangue (con o senza danno d'organo).

Sindromi Ipereosinofiliche

Le sindromi ipereosinofiliche (HES) comprendono diverse entità cliniche e sono definite da una conta assoluta degli eosinofili ≥1500/μl di sangue, in due occasioni a distanza di ≥1 mese, in associazione a disfunzione d'organo attribuibile all'eosinofilia.

Eosinofili Alti: Quando Preoccuparsi?

Quando il numero di eosinofili supera i 500/μl di sangue, il disordine assume una rilevanza clinica per la possibile comparsa di danni d'organo, in particolare a carico di cuore, polmoni e sistema nervoso centrale.

Eosinofilia Cause

L'eosinofilia può essere idiopatica (primaria) o, più comunemente, secondaria a un'altra malattia.

Eosinofili Alti: da cosa dipendono?

Un aumento degli eosinofili circolanti (eosinofilia) accompagna molte forme allergiche IgE mediate - tra cui l'asma allergica, la febbre da fieno o l'ipersensibilità a farmaci come l'aspirina - le infestazioni da parassiti (come la malaria, la trichinosi, l'amebiasi, l'ascaridiasi, la schistosomiasi o la toxoplasmosi), le dermopatie (tra cui la dermatite atopica) e particolari forme di tumori (linfoma di Hodgkin, leucemia e alcune malattie mieloproliferative).

Eosinofilia: Malattie e Disturbi associati

Significato Clinico

Interpretazione dell’Eosinofilia e Diagnosi

La diagnosi di eosinofilia e del quadro clinico ad essa correlato si basa sull'emocromo completo, comprensivo di un'accurata conta assoluta degli eosinofili.

Nota bene: alcuni laboratori forniscono la conta assoluta degli eosinofili (AEC) come componente dell'emocromo completo (CBC) e differenziale, mentre altri richiedono il calcolo dell'AEC da parte del medico.

  • Il numero di eosinofili nel sangue periferico è calcolato come segue:

Conta dei globuli bianchi (WBC)/μl X percentuale di eosinofili = AEC (eosinofili/μl)

Di solito, l'iter diagnostico prevede inoltre:

  • Anamnesi personale completa, con particolare attenzione ai viaggi effettuati in Paesi che possono essere associati ad esposizioni infettive, alle allergie e all'uso di droghe;
  • Analisi delle feci per la ricerca di tracce di parassiti - es. uova e larve – nonostante un esito negativo non escluda l'infezione: la trichinosi va confermata, per esempio, una biopsia muscolare;
  • Test specifici per le condizioni causali sospettate, come:
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Se la presenza di eosinofili alti è l'unico segno clinico che emerge dalle analisi di laboratorio, sono probabili due diverse condizioni: una parassitosi intestinale (vermi, protozoi, ossiuri ecc.) oppure un'intolleranza alimentare. Una breve somministrazione di corticosteroidi può risolvere l'eosinofilia mediante la soppressione dell'iper-risposta immunitaria, quindi è indicativa per la diagnosi di cause allergiche. Elevati livelli sierici di vitamina B12, fosfatasi alcalina o anomalie leucocitaria riscontrate allo striscio periferico possono indicare, invece, un disturbo di mieloproliferazione. I processi neoplastici vengono diagnosticati attraverso i metodi usuali, come l'aspirazione del midollo osseo e la biopsia per le leucemie, la RM/TC per la ricerca di tumori solidi ed il dosaggio dei marker tumorali.

Cosa Fare

Trattamento della Eosinofilia

Quando possibile, le terapie delle eosinofilie hanno come obiettivo la risoluzione della malattia concomitante e scatenante il disordine. Negli altri casi, il paziente viene attentamente monitorato nel tempo per evitare le complicanze d'organo e, previa indicazione del medico, eventualmente trattato con:

  • Corticosteroidi come il prednisone: promuovono l'apoptosi eosinofila, quindi il numero di eosinofili nel sangue si riduce rapidamente (nota bene: la soppressione immunitaria indotta dalla somministrazione di corticosteroidi può condurre a severe complicanze nei pazienti con parassitosi);
  • Inibitori delle tirosin chinasi (es. imatinib);
  • Anticorpi monoclonali (es. dupilumab e lebrikizumab per ridurre l'infiammazione eosinofila nei pazienti con asma; mepolizumab o reslizumab per prevenire l'eosinofilopoiesi eccessiva);
  • Antagonisti della sintesi o dei recettori dei leucotrieni.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici