Endoscopia

Ultima modifica 12.02.2020

Generalità

L'endoscopia è una procedura medica che consente la visualizzazione di organi interni dell'organismo, soprattutto di quelli comunicanti direttamente o indirettamente con l'esterno (come l'esofago).
EndoscopiaLa metodica prevede l'utilizzo di un tubo rigido o flessibile, chiamato endoscopio, che registra e trasmette le immagini a uno schermo per mezzo di fotocamere miniaturizzate; questo strumento viene inserito direttamente nel distretto da esaminare, permettendo la visione dell'interno del corpo del paziente.
In origine, l'endoscopia veniva utilizzata solo per l'esofago, lo stomaco e il colon; ora, i medici possono utilizzare questa metodica per diagnosticare e trattare malattie di orecchio, naso, gola, cuore, tratto urinario, articolazioni e addome.
Quando possibile, gli endoscopi si inseriscono per vie naturali, come quella orale. A volte, invece, è necessario creare un accesso artificiale tramite un'incisione, come nel caso della toracoscopia o della laparoscopia.
L'endoscopia è assai utilizzata in ambito diagnostico, ma anche per l'esecuzione di interventi terapeutici o come strumento di supporto durante un'operazione chirurgica.

Cos'è l'endoscopia?

L'endoscopia è una procedura medica eseguita con uno strumento chiamato endoscopio. Quest'ultimo viene inserito all'interno del corpo per rilevare le eventuali alterazioni anatomiche a carico degli organi cavi e, talvolta, per guidare alcuni tipi di intervento chirurgico.
Esistono diversi tipi di endoscopi e gli ambiti di applicazione della metodica sono svariati. La maggior parte degli endoscopi consiste in tubi sottili e cavi (rigidi o flessibili), dotati di una sorgente luminosa e di apparati ottici all'estremità, in modo da permettere al medico di visualizzare direttamente o indirettamente le immagini sullo schermo di un computer.
Gli endoscopi presentano lunghezze e forme differenti, e ogni tipo di strumento è appositamente progettato per l'esplorazione di una determinata parte del corpo. Ad esempio, un endoscopio che aiuta un medico a esaminare le articolazioni è rigido, mentre quello usato per visualizzare l'interno del colon è spesso flessibile.
A seconda della zona del corpo che dev'essere visualizzata, l'endoscopio può essere inserito attraverso bocca, ano o uretra. Talvolta, invece, è necessario realizzare una piccola incisione a livello cutaneo per accedere alla parte da esaminare (endoscopia chirurgica).
Spesso, un endoscopio ha anche un canale che consente al medico di inserire strumenti per raccogliere tessuti o praticare un intervento terapeutico. Alcuni di questi strumenti sono:

  • Pinza da biopsia per la rimozione di un campione di tessuto o di una sospetta formazione tumorale;
  • Spazzola citologica per il prelievo di campioni di cellule;
  • Pinze per la rimozione di punti di sutura all'interno del corpo.
Tipo di endoscopio Via di accesso Zona del corpo visualizzata Nome della procedura
Artroscopio Incisioni cutanee Articolazioni Artroscopia
Broncoscopio Bocca o naso Trachea e bronchi Broncoscopia,
broncoscopia flessibile
Colonscopio Ano Colon e intestino crasso Colonscopia,
endoscopia digestiva inferiore
Cistoscopio Uretra Vescica Cistoscopia,
cistouretroscopia
Esofagogastroduodenoscopio Bocca Esofago, stomaco e duodeno Esofagogastroduodenoscopia, gastroscopia, endoscopia digestiva superiore
Isteroscopio Vagina Interno dell'utero Isteroscopia
Laparoscopio Incisione nell'addome Cavità addominale e pelvi Laparoscopia,
endoscopia peritoneale
Laringoscopio Bocca o naso Laringe Laringoscopia
Mediastinoscopio Incisione sopra lo sterno Mediastino (spazio tra i polmoni) Mediastinoscopia
Sigmoidoscopio Ano Retto e sigma (porzione inferiore dell'intestino crasso) Sigmoidoscopia,
proctosigmoidoscopia
Toracoscopio Incisione nel torace Spazio tra polmoni e parete toracica Toracoscopia,
pleuroscopia

Quando si utilizza?

In origine, gli endoscopi sono stati sviluppati per esaminare le parti del corpo che non potevano essere valutate in altro modo. Attualmente, questo strumento può essere utilizzato per molti altri scopi: ad esempio, l'endoscopia è spesso usata nella prevenzione, nella diagnosi precoce, nella stadiazione e nel trattamento di tumori.

Endoscopia nelle campagne di screening per il cancro

Alcuni tipi di endoscopi sono utilizzati in campo oncologico per diagnosticare un processo tumorale in fase precoce, nelle persone che non manifestano sintomi di malattia o che appartengono a gruppi ad alto rischio di sviluppare neoplasie. La colonscopia e la sigmoidoscopia sono applicate, ad esempio, per lo screening del cancro del colon e del retto.
Queste procedure possono anche aiutare a prevenire lo sviluppo di una formazione neoplastica, in quanto consentono di rimuovere i polipi intestinali che potrebbero evolvere in senso tumorale, se lasciati in sede.
In altri casi, l'endoscopia può essere usata nella diagnosi precoce di un tumore, prima che questo abbia avuto la possibilità di crescere e diffondersi ad altri distretti corporei.

Endoscopia nel percorso diagnostico

Quando il paziente manifesta determinati sintomi, l'endoscopia può essere utilizzata per identificare o confermare le cause scatenanti.
Ad esempio:

Approfondire il quadro riscontrato ai test di imaging

I test di imaging, come le radiografie e la tomografia computerizzata, possono evidenziare la presenza di cambiamenti fisici all'interno del corpo. L'endoscopia può supportare questi reperti fornendo maggiori informazioni circa la dimensione, la forma e la posizione dell'alterazione.
Alcune endoscopie, inoltre, integrano l'approccio ecografico a quello endoscopico classico o radiografico:

  • L'ecografia endoscopica (EUS - Endoscopic UltraSonography) è una procedura diagnostica eseguita soprattutto in ambito gastroenterologico, che permette lo studio endoscopico delle vie digestive superiori (esofago, stomaco e duodeno), e che fornisce vie di accesso migliori per lo studio ecografico di organi prossimali, quali il pancreas e le vie biliari.
    L'ecoendoscopia può fornire informazioni importanti, come la profondità e l'estensione delle lesioni, che non sono ottenibili mediante l'endoscopia convenzionale. Oltre alle normali funzioni diagnostiche endoscopiche ed ecografiche, è spesso possibile eseguire prelievi bioptici di reperti istologici.
  • La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) è una procedura che utilizza la combinazione di endoscopia e radiologia per diagnosticare i problemi a carico di dotti biliari, pancreas, cistifellea o fegato. Durante la procedura, il medico introduce l'endoscopio per bocca fino alla papilla dove si trova lo sbocco dei dotti biliare e pancreatico; una piccola quantità di mezzo di contrasto (colorante) viene quindi iniettata nel dotto biliare e/o in quello pancreatico, attraverso un piccolo catetere (o sfinterotomo) fatto passare attraverso l'endoscopio. Successivamente, vengono realizzate delle radiografie per evidenziare se i condotti in esame sono di calibro ridotto o bloccati. Il medico può eseguire anche un prelievo bioptico.

Per ottenere un campione di tessuto

Alcuni endoscopi consentono di estrarre campioni cellulari e tissutali da zone sospette mediante brushing o pinze bioptiche. Tali campioni verranno poi sottoposti ad esame microscopico dallo specialista in anatomia patologica.   

Verificare la diffusione di una malattia

In alcuni casi, l'endoscopia è utilizzata per scoprire fino a che punto un tumore si è diffuso (stadiazione).

La toracoscopia e la laparoscopia possono essere molto utili, ad esempio, per verificare se un tumore si è esteso al torace o all'addome.

Rimozione di cellule tumorali

La procedura può essere utilizzata per estrarre, distruggere o ridurre masse tumorali di piccole dimensioni, raggiungibili per via endoscopica. I medici possono utilizzare strumenti come bisturi, anse diatermiche per elettroresezione o laser.

Chirurgia mini-invasiva

Molti tipi di strumenti endoscopici sono stati sviluppati per consentire ai medici di eseguire interventi chirurgici mini-invasivi.

Nel caso dell'addome, la chirurgia laparoscopica prevede l'esecuzione di diversi piccoli tagli o fori su petto o addome, per raggiungere l'interno del corpo con strumenti chirurgici lunghi e sottili; ciò permette di evitare la pratica di un'unica grande incisione.
endoscopia laparoscopicaI benefici della chirurgia mini-invasiva sono diversi: in generale, la perdita di sangue intra-operatoria è inferiore rispetto alle procedure a cielo aperto e, spesso, i pazienti riescono a recuperare più velocemente e con meno dolore, poiché i tagli sono di piccole dimensioni. Di contro, per realizzare l'intervento è necessario più tempo in sala operatoria e il chirurgo deve avere molta esperienza con la tecnica.
Le procedure terapeutiche endoscopiche possono essere utilizzate per il trattamento di piccoli tumori della prostata, la cauterizzazione di un vaso sanguinante mediante coagulazione termica o fotocoagulazione laser, la dilatazione di membrane o stenosi, la riduzione di volvoli o invaginazioni, l'escissione di un polipo intestinale o la rimozione di un corpo estraneo.

Come si esegue?

EndoscopistaLe diverse procedure endoscopiche possono differire l'una dall'altra per il tipo di endoscopio utilizzato, il procedimento e il sito del corpo da esaminare. L'endoscopia può essere effettuata da un medico o da un chirurgo; il paziente può essere pienamente cosciente o anestetizzato.
La tabella seguente evidenzia le caratteristiche di alcune delle più comuni forme di endoscopia.



Tipo di endoscopia
Preparazione all'esame (di solito, a partire dalla sera precedente) È solitamente eseguito in una sala operatoria? Tipo di anestesia Quanto tempo richiede (stima)
Artroscopia Digiuno* Anestesia locale e sedazione Da 30 a 45 minuti
Broncoscopia Digiuno No Locale e sedazione o anestesia generale Da 30 minuti a 2 ore
Enteroscopia digestiva inferiore Digiuno, dieta liquida e lassativo/clistere, se si utilizza l'ingresso anale No Sedazione o anestesia generale Da 45 a 90 minuti
Laringoscopia Digiuno No Locale o generale 15 minuti-1 ora
Endoscopia digestiva superiore Digiuno No Locale e sedazione Da 15 a 30 minuti
Sigmoidoscopia flessibile Dieta liquida e lassativi/clistere No Di solito, nessuna Da 15 a 30 minuti
Colonscopia Dieta liquida e lassativi/clistere No Sedazione lieve Da 30 a 60 minuti
Cistoscopia Digiuno A volte Locale o generale Da 15 a 30 minuti
Mediastinoscopia Digiuno Generale Da 1 a 2 ore
Toracoscopia Digiuno Generale Da 2 a 3 ore
Laparoscopia Digiuno Generale 20 minuti-1 ora

*Digiuno significa non mangiare per un certo periodo di tempo prima della procedura.


L'endoscopia, generalmente, richiede una sedazione endovenosa o un'anestesia locale o generale. Di solito, la preparazione di routine comprende l'astensione per 6-8 ore dai cibi solidi e per 4 ore dai liquidi prima della procedura.
In ogni caso, occorre ricordare che alcune procedure potrebbero essere eseguite in vario modo: ad esempio, la broncoscopia e la laringoscopia possono prevedere l'impiego di un endoscopio sia flessibile che rigido.
La colonscopia necessita di una preventiva pulizia del colon; a tale scopo possono essere utilizzati diversi protocolli, ma tutti generalmente comprendono una dieta semiliquida o liquida per 24-48 ore e l'uso di preparazioni lassative, con o senza clistere. Per approfondimenti:

Dopo L'endoscopia

Al termine dell'esame, il paziente viene monitorato da una persona qualificata per qualche ora, fino alla scomparsa degli effetti dell'anestetico somministrato; a quel punto potrà lasciare la struttura in cui si è eseguito l'esame, accompagnato da un famigliare o da un assistente. E' infatti sconsigliabile mettersi alla guida di automezzi, a causa dell'effetto negativo che i postumi dell'anestesia possono avere sui livelli di attenzione.Il pieno recupero avverrà a partire dal giorno seguente all'esame.

Se l'endoscopia praticata è stata di tipo operativo (ad. es. polipectomia), il periodo di monitoraggio dopo l'intervento è mediamente più lungo, fino a 24 ore-48 ore. Maggiore è anche il tempo di recupero domiciliare.

Nelle ore successive all'endoscopia, possono rimanere dei fastidi lievi e fugaci (es. bruciore alla gola dopo una laringoscopia o sensazione di distensione all'addome per l'aria insufflata durante la colonscopia).

Rischi e controindicazioni

Le procedure endoscopiche sono sicure e solo raramente si possono avere complicanze come le infezioni, l'emorragia e la perforazione dell'organo.
Il sanguinamento può verificarsi nel sito di una biopsia o nella procedura di rimozione di polipi intestinali. Tuttavia, la perdita ematica è generalmente minore e tende a risolversi in modo spontaneo; in caso contrario, può essere ottenuta mediante cauterizzazione e solo raramente si rende necessario un intervento chirurgico.
Sebbene la perforazione di un organo richieda generalmente una gestione chirurgica, alcuni casi possono essere trattati con la somministrazione di antibiotici e fluidi endovenosi.

Altri rischi comprendono reazioni allergiche e complicanze correlate a problemi di salute concomitanti del paziente.
Le controindicazioni assolute all'endoscopia comprendono:

Inoltre, l'endoscopia non è indicata in caso di scarsa collaborazione del paziente, coma (a meno che il paziente sia intubato), aritmie cardiache o ischemia miocardica recente.
I pazienti in trattamento anticoagulante o in terapia cronica con FANS possono essere sottoposti con tranquillità ad un'endoscopia diagnostica. Tuttavia, se c'è la probabilità di dover eseguire una biopsia o una fotocoagulazione, questi farmaci devono essere sospesi per un certo periodo prima della procedura.

Nuovi tipi di endoscopia

Negli ultimi anni, sono state sviluppate altre modalità per osservare l'interno del corpo. Questi metodi sono spesso indicati come “nuove forme di endoscopia” e comprendono:

Endoscopia virtuale

L'endoscopia virtuale è una tecnica diagnostica non invasiva, che fornisce immagini tridimensionali e bidimensionali delle superfici interne di organi, come i polmoni (broncoscopia virtuale) o il colon (colonscopia virtuale), in tempo reale e senza l'introduzione di alcuna sonda endoscopica. La metodica utilizza una speciale tomografia computerizzata che simula un'endoscopia tradizionale.

Endoscopia capsulare

L'endoscopia capsulare è un esame diagnostico non invasivo di recente introduzione nel campo medico, che consente lo studio dell'intestino mediante una videocapsula delle dimensioni poco più grandi di una compressa medicinale.
La capsula endoscopica contiene una sorgente di luce e una piccola telecamera; durante la procedura, questa capsula viene inghiottita dal paziente e, come qualsiasi altra pillola, passa attraverso lo stomaco e raggiunge l'intestino, catturando migliaia di immagini altrimenti difficili da ottenere. Queste vengono inviate a un dispositivo e, dopo circa 8 ore, possono essere scaricate sul computer ed esaminate dal medico. L'endoscopia capsulare è particolarmente utile nei pazienti con sanguinamento gastrointestinale occulto.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici